mercoledì 7 settembre 2011

Garante per l'infanzia: incontro in Regione



PERCHE' SOSTENIAMO LA NECESSITA' DELL'ISTITUZIONE DELLA FIGURA DEL GARANTE PER L'INFANZIA E PERCHE' RITENIAMO IRRINUNCIABILE ESSA SIA RICOPERTA DA UN MEDICO PEDIATRA

Il Comitato Genitori, a seguito di apposita richiesta, in oggi ricevuto a colloquio con le S.S.V.V., in persona dei sottoscritti, tiene a consegnarLe e a relazionarLa sulle ragioni che sostengono detto incontro e le intenzioni che h...anno determinato la spontanea formazione e adesione alla raccolra firme e Gruppo che in oggi la delegazione viene a rappresentare.

Una società sana e una società che tenga fermamente al proprio futuro deve indefettibilmente sostenere la corretta formazione morale, familiare, scolare, psico – fisica dei bambini, sui quali non solo il nostro futuro è fondato, ma che soprattutto rappresentano la nostra futura comunità, i nostri futuri genitori, lavoratori, professionisti, educatori e quant'altro.

Il problema fondamentale nel nostro presente è in primis rappresentato dall'importanza della crescita dei nostri piccoli, che non essendo in grado di provvedere a se stessi autonomamente, dipendono in toto da noi adulti, nella salute, nel mangiare, nel mantenersi, nell'educazione, nella formazione educativa e scolare, nella relazione con gli altri, nello sviluppo in generale.
Laddove il meccanismo che dovrebbe essere immediato e spontaneo, nella formazione naturalmente preposta a ciò, ossia la famiglia, venga meno ai propri doveri o addirittura sia del tutto inidonea a tutelare e garantire tali diritti fondamentali e le aspettative future dei bambini che la compongono, serve necessariamente la figura di chi possa formalmente, legalmente e istituzionalmente sostituirsi a tali propositi e che possa denunciare le situazioni di degrado che la intaccano.

Se già certo esistono molte istituzioni formali e ufficiali all'uopo preposte, vedi le Scuole, i Consultori, gli Centri di Assistenza Sociale, i Medici in incarico agli ospedali e gli istituti di cura, le Forze dell'Ordine e il Tribunale per i Minori, che in parte o in toto, direttamente o indirettamente contribuiscono all'osservazione delle situazioni, certo è che i problemi più gravi, quali gli abusi, i maltrattamenti, le carenze affettive, se non peggio, vengono spesso a presentarsi proprio all'interno delle formazioni sociali che dovrebbero garantire i bambini, tutelarli, quali appunto la famiglia e la scuola. Per rendersene conto basta leggere la cronaca quotidiana, prima ancora di confrontare sondaggi o dati ufficiali.

Il secondo e correlato problema è che gli abusi che talvolta vengono scoperti in famiglia, tendono a rimanere nascosti o celati proprio all'interno delle mura domestiche, laddove non solo vi è un concreto pericolo di reiterazione ma soprattutto laddove il rischio vero e più forte è che la vittima sia irrimediabilmente compromessa nella propria evoluzione psico fisica e condannata a non avere almeno un tentativo di recupero e di superamento dei disagi subiti, che provocheranno irrimediabilmente schock che ne comprometteranno il futuro e i comportamenti a propria volta posti in essere.
Da qui si ricava la difficoltà da parte degli organi preposti a garantire e tutelare i più piccoli a recepire per tempo e con maggiore certezza le denunce di maltrattamento, abuso, degrado, che attraverso l'istituzione a livello regionale, e quindi spazialmente determinato e dislocato, del GARANTE PER L'INFANZIA, si andrebbe quantomeno a favorire e coordinare, nel superiore interesse dei minori, così come previsto in tutte le convenzioni internazionali recepite dall'Italia e dalle direttive europee firmate dal nostro Paese e in attesa di attuazione.

Da quanto sopra osservato, è semplice e immediato comprendere per quale motivo il nostro Comitato sostenga fortemente e pervicacemente che la figura del garante venga ricoperta da un MEDICO PEDIATRA
Perchè ciascun bimbo nella propria vita, fin dai primissimi momenti, ha moltissimi contatti diretti col proprio pediatra, che è obbligato per legge ad avere ed essergli assegnato, che lo visita, lo cura, lo osserva, lo vaccina, gli parla, lo aiuta a crescere bene e sano. Chi meglio di un pediatra può rendersi immediatamente conto se un bambino porta i segni fisici e visivi di maltrattamenti o i sospetti consequenziali a livello psicologico e comportamentale che da essi derivano? Chi meglio e più direttamente può far suonare un campanello di allarme e attivarsi acchè vengano osservate determinate realtà familiari o comunitarie, quali le scuole, se non un medico che il bambino lo vede regolarmente e attentamente, imparando a conoscerlo, a osservarlo, a comprenderlo?
Oltretutto un medico ricopre un incarico e ha conoscenze dirette e mediate che lo portano naturalmente non solo a conoscere ma anche a intermediare determinate situazioni. Vi sono medici preposti scolasticamente a determinate verifiche e controlli, che direttamente avrebbero la potenzialità fondamentale di rapportarsi ad un collega nella denuncia di certi problemi, il Garante che è anche medico può senza ritardo denunciare o coadiuvare la prevenzione di determinate situazioni salutari, la risoluzione di problemi attinenti a patologie rare che possono determinare nelle famiglie disagi dovuti alla non conoscenza e rarità del problema e alle istituzioni alla risoluzione o al reperimento di tutto ciò che deve essere fatto per ovviarvi al meglio.
Un medico potrebbe suggerire e istituire accorgimenti semplici e immediati per avere maggiore controllo su determinati episodi che potrebbero celare casi di maltrattamenti e abusi, quali ad esempio, frequenti cambi di pediatra da parte dei genitori di un minore, particolari dissidi sulla cura prodigata sui piccoli, accessi ripetuti nei pronto soccorsi per episodi traumatici sui medesimi bambini. L'istituzione di una rete telematica che metta in tempo reale in contatto i vari pronto soccorsi dislocati sul territorio, di modo che nessuno sfugga a determinati sospetti recandosi in più ospedali diversi per aggirare il problema, metterebbe tutti i medici in grado di rilevare le situazioni sospette immediatamente e parlando con un Collega perdipiù Garante, denunciare immediatamente e in maniera competente il fatto, prevenendo episodi che recentemente hanno colorato di nero la nostra cronaca (si veda la more del bimbo a Imperia o nel residence di Nervi, dove episodi poco chiari già erano avvenuti, ma scoperti e ricollegati ahimè troppo tardi per carenze).

Nelle cause che spesso vengono aperte presso il Tribunale per i Minori, i Consulenti Tecnici dell'Ufficio e di Parte chiamati a conoscere della idoneità di una famiglia o dei genitori a curare gli interessi dei figli minori, quasi sempre sono medici, con varie specializzazioni, che devono periziare il bambino che viene tutelato. Anche in questo caso la potenzialità di dialogo e denuncia da parte dei medici ad un collega sarebbe davvero agevole e immediata.

Un pediatra, pertanto, già quotidianamente, per il proprio dovere professionale, è chiamato a ricoprire informalmente ma doverosamente tutti quei fondamentali compiti di garanzia e controllo a cui il Garante viene chiamato e per cui il Garante viene Istituito. Nominare un Pediatra a Garante in fondo significherebbe altro che dar voce ufficiale e veste istituzionale a chi i bambini li osserva e cura quotidianamente e la cui salute psico fisica viene garantita doverosamente e professionalmente giorno per giorno, benchè ancora senza formalità di sorta.

Ovvio poi che la nostra personale fiducia nel Dott. Alberto Ferrando, la cui preparazione professionale, il cui curriculum, la cui serietà in nessun modo possano essere intaccati o discussi, che ogni giorno si prodiga per la salute, crescita e tutela dei nostri bambini, anche oltre le cure a cui professionalmente è chiamato, con estrema umanità, serenità, disponibilità, ha poi portato senza dubbio alcuno e anzi con la massima convinzione e determinazione a sostenerne la candidatura, alla pari e in concomitanza con tutti gli Ordini professionali, che senza guardare simpatie o opportunità politiche e non , hanno deciso di proporlo e di incoraggiarlo in maniera ufficiale, diretta e manifesta nelle proprie nobili intenzioni.

Con osservanza.
Genova, 7 settembre 2011. Il COMITATO GENITORI
Firmatari in rappresentanza Paola Santagata, Saverio Zavaglia, Simona Rossi

martedì 6 settembre 2011

Perché i bambini fanno i capricci? di Daniela Stocchi

Alzi la mano chi, tra mamme e papà, almeno una volta nella vita, si è trovato al supermercato, al ristorante o in mezzo alla strada, a dover gestire una vera “crisi isterica” del proprio bambino, caratterizzata da urla, calci, pugni, e piedi sbattuti per terra.


Ebbene queste scenate sono una parte normale dello sviluppo infantile quanto imparare a parlare usando frasi compiute e a mangiare con la forchetta.


La maggioranza dei bambini da 1 a 3 anni fa capricci e fino all’età di 4 anni molti li fanno quasi quotidianamente.


E’ d’obbligo fare una riflessione: non esiste un bambino che fa i capricci “da solo”, per fare i capricci bisogna essere in due; e se uno dei due, il bambino, fa molti capricci, l’altro deve domandarsi cos’è che non funziona all’interno di se stesso e del rapporto col bambino. E’ vero, però, che il problema dei capricci ce lo abbiamo più o meno tutti, e in questo c’entra la società in cui viviamo. Siamo più deboli perché sempre accontentati e quindi insoddisfatti, e tutto ciò si riproduce nella nostra famiglia. La nostra debolezza nell’affrontare o subire i capricci di nostro figlio, ci porta inevitabilmente ad accontentarlo purché la smetta, e questa è la strada per crescere un bimbo insicuro, un debole, insomma.


Col capriccio il bambino ci mette alla prova, perché lui ha bisogno dei nostri “no” per avere la certezza di crescere circondato da persone sufficientemente stabili e forti.


Ma al lato pratico che fare per ‘gestire un capriccio?


Vi sarete resi conto che maggiori sono gli sforzi che fate per consolare, coccolare, minacciare o offrire ricompense ad un bimbo nel bel mezzo del capriccio non fanno altro che peggiorare ed allungare la sceneggiata. Spesso poi commettiamo l’errore più grave in assoluto, cioè ci arrabbiamo a nostra volta; i risultati sono due, o alimentiamo l’ira di nostro figlio, oppure lo spaventiamo. Quindi la soluzione migliore è: non reagire.


E’ importante, man mano che il bimbo cresce, fargli capire che può esprimere la rabbia a parole, dandogli la possibilità di parlare di ciò che lo disturba, evitando così la sceneggiata.


In ogni caso, la cosa migliore è bloccare il capriccio sul nascere, se vedete che sta per fare una scenata, spostatelo, modificando il suo punto di vista, o distraetelo con un nuovo gioco.


Infine, provate a dargli la possibilità di sbollire la rabbia da solo. Portatelo nella sua stanza da solo, controllando che non ci sia niente con cui possa farsi male e ditegli, che sarete contenti di trascorrere un po’ di tempo con lui non appena gli sarà passata.


Vi ricordo, infine, che il ruolo del genitore è quello di allenatore, è quindi nostro compito insegnare ai figli il rispetto delle regole; ma non dimenticate, di osservare e gratificare i bimbi quando ‘fanno bene’, anche se a volte può sembrare scontato, non solo quando sbagliano, in questo modo accrescerete l’autostima del vostro bambino e lui non avrà più bisogno di attirare l’attenzione comportandosi male.


Buoni capricci a tutti.


Daniela Stocchi


sabato 3 settembre 2011


Sport, bambini e genitori (non c'è solo il calcio: leggete questo articolo del Corriere Mercantile di oggi ove risulta immeritatamente il mio nome mentre dovrebbe figurare il cogestore, con paola Santagata, del Blog Filippo Dagnino. Articolo scaricabile qui: http://www.apel-pediatri.org/attachments/351_foto%20(3).PNG)

Inizia un nuovo anno scolastico e una delle domande che frequentemente viene posta al pediatra è quella di quando e quale sport far fare al figlio. Addirittura alcuni vorrebbero far iniziare una attività sportiva già a 2-3 anni!
Una delle funzioni principali per far fare sport ai bambini è quello di supplire alla mancanza di di spazi per praticare il gioco “libero” con la conseguenza che invece di poter giocare e correre liberamente i bambini, dopo ore di scuola e di regole, ne subiscono altre: quelle dello sport organizzato.
Bisogna anche fare attenzione al fatto che altri interessi, oltre a quello di far fare movimento e attività fisica, prevalgano: soprattutto quello delle ambizioni, voglie ed aspettative di allenatori e società sportive e quelle dei genitori. Fortunatamente il livello di preparazione e formazione degli allenatori dei vari sport per bambini e ragazzi è notevolmente aumentato e, rispetto ad anni fa, si dà molta importanza agli aspetti educativi e pedagogici (almeno fino ad una certa età) dello sport e non ai risultati.  Un fattore di più difficile contenimento è, a volte, quello delle ambizioni e delle aspettative dei genitori. Capita in alcuni casi che lo sport che dovrebbe servire a formare e a ridurre lo stress diventi esso stesso causa di stress. Alcuni bambini per “amore” e per accontentare i genitori praticano uno sport controvoglia, con ansia e possono manifestare segnali di sofferenza per cui vengono portati dal pediatra. Si tratta nella maggior parte dei casi di patologie dette “da somatizzazione” (mal di testa, mal di pancia, disturbi del sonno, difficoltà scolastiche ed altro. Frequente la “dispnea psicogena” che si manifesta con profonde inspirazioni a riposo). Un ragazzo ha aspettato il compimento dei 18 anni per comunicare ai genitori che non avrebbe più praticato tennis che fin da piccolo si sentiva obbligato di fare dai genitori. Alcuni ci riescono prima e altri non ci riescono affatto. Tra questi si trova addirittura Andre Agassi che ha scritto un libro che esce in Italia "Open". Nel libro l'ex tennista racconta come è diventato un campione, e come è arrivato a odiare il suo sport per colpa di un genitore da lui definito “violento, brutale, ossessivo”.  Scrive "Io, condannato a vincere da un padre mostro".
Una raccomandazione a tutti i genitori: non spingete vostro figlio  verso uno sport. Cercate di capire  se la scelta  di uno sport da praticare viene  fatta per le vostre aspettative  o per il desiderio di vostro figlio.
Inoltre se gioca male o non fa quel goal che sembra già fatto o non fa una parata facile sappiate che Vostro figlio sarà già triste per questo. Ha bisogno della Vostra comprensione e affetto e non delle vostre critiche. E’ meglio avere un figlio felice e sorridente, anche se non è  il migliore della squadra, che un “campioncino” , che difficilmente diventerà campione.
Dedicate del tempo a stare con Vostro figlio, alla lettura, alla musica e al dialogo.



"La rivincita del Club delle lucertole" Scheda del libro a cura di Margherita Farina

Autore


Tea Stilton


Trama


E' tempo di elezioni al College di Topford e i candidati dei Club studenteschi, delle Lucertole e dei Ramarri, devono affrontare delle prove per essere eletti presidenti. Durante la competizione, una misteriosa nave nera cercherà di inquinare le spiagge dell'isola


Commento


Il libro è a fumetti, di grande formato e quindi già molto bello da vedere e sfogliare. La storia è divertente, piena di avventura e trasmette messaggi di amicizia e fa capire quanto è importante fare il possibile per aiutare le persone a cui vogliamo bene.


Margherita


venerdì 2 settembre 2011

Concorso di micro lettura "Come ti racconto la bici"

Cari amici, vi segnalo questa bella iniziativa..


Alberto Ferrando




Settimana europea della mobilità sostenibile 2011
Venerdì 16 - giovedì 22 settembre

Il Circolo Amici della bicicletta di Genova ha indetto la prima edizione del concorso di micro-letteratura “Come ti racconto la bici”, in occasione della decima edizione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, che si terrà dal 16 al 22 settembre, promossa dalla Commissione Europea per incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto (a piedi, in bicicletta, in metropolitana, in tram, in autobus) negli spostamenti quotidiani.
Il bando del concorso è scaricabile dal sito
www.adbgenova.it

Il concorso fa parte di una serie di eventi gratuiti che il Circolo Fiab Amici della Bicicletta, in collaborazione con la Biblioteca Berio, organizza a partire da venerdì 16 settembre (proiezioni di film, mostra fotografica, presentazione di libri, ecc.) e che si concluderanno, giovedì 22 settembre, in Piazza Matteotti con la Giornata Europea “In città senza la mia auto”.
Il programma completo della settimana è scaricabile dal sito
www.adbgenova.it


Alimentazione bambini e Garante infanzia

Cari genitori
Chiedo aiuto e contributi anche a voi sull'alimetazione. la cultura e le conoscenze moderne si fanno CON, PER e INSIEME ai cittadini e alle famiglie. Ognuno ha qualcosa da insegnare e tutti hanno qualcosa da imparare da altri. Questo vale sulla alimentazione. E' facile dire agli altri cosa debbono fare (magari non facendolo) iguale a tutti. Siccome abbiamo differenze prego chi può, vuole, di dare un contributo su un tema fondamentale: alimentazione. Visto anche che in queste fasce di età i bambini mangiano quello che mangiate voi in casa con i vostri stili.
Ho mandato questa lettera ad una mailing di pediatri.
Un Caro Saluto

Cari amici
In qualità di pediatri di famiglia, attraverso la nostra associazione APEL,  ci è stato richiesto di fare delle lezioni a personale tecnico e insegnante del Comune di Genova (vedi sotto)
Incarico ufficiale con delibera del Comune, e prestato, almeno per la prima edizione, "senza risorse aggiuntive" (nuovo modo di dire "aggratis").
I temi sono di interesse come anche il fatto che è stato richiesto ai pediatri curanti. E', secondo me, una cosa positiva per la nostra figura professionale spesso dimenticata o bypassata o sostituita da teorici del tema
Così come è importante che i genitori abbiano indicato il pediatra come figura di riferimento per il Garante dell'infanzia. tema che sono sicuro state seguendo con ansia e trepidazione. Per chi interessato segnalo questo gruppo su facebook creato fa genitori:
SI AL GARANTE PER L'INFANZIA SI AD UNA SCELTA CONSAPEVOLE E COMPETENTE.
A questo indirizzo trovate tutta la documentazione, compresi articoli a Stampa, ove i genitori indicano nel pediatra la figura idonea a fare il garante: http://www.iltuopediatra.eu/
 "lA BATTAGLIA" iniziata a Genova per rivendicare il nostro ruolo potrebbe servire da esempio per cercare di "scardinare" un sistema che vede ai vertici figure burocratiche o accordi di altro tipo e non scelte basate sulla competenza e professionalità e cercare di ottenere un ruolo in altre realtà regionali o nazionali. Ovviamente se decidiamo di perseguire l'obiettivo della "advocacy" superando il concetto di pediatra come "domiciliarologo" o febbrologo" o altro.
Tornando alla alimentazione penso che sulla stessa potremmo discutere e prego chi ha materiale se riesce a mandarmi qualcosa alla mia mail personale (aferrand@fastwebnet.it) e poi, Vi prometto, metterò tutto il materiale percenutomi (spero) e personale sul sito www.apel-pediatri.it

Ciao e Buona Giornata

Alberto Ferrando

                                                                                                                                                      
PROSPETTO INCONTRI FORMATIVI PER PERSONALE TECNICO E INSEGNANTE - GENITORI

ARGOMENTO
DESTINATARI
N° INCONTRI
N° ORE AD OGNI INCONTRO
IPOTESI DI SEDE
DATA
CORRETTA ALIMENTAZIONE:  alimenti idonei e non –
 bimbi 3-6 anni
Insegnanti
Sc. Infanzia  

Tecnici Ristorazione
pomeridiani
3

2 incontri –
14 –  28 SETT
Centro Civico  BURANELLO (V.Buranello ,1)

2 incontri  
21 SETT.  -   5 OTT.- Biblioteca   BERIO
DA META’ SETTEMBRE 2011
Zera  -Ferrando

Mercoledì  dalle  14,30 alle 17,30

14-21-28 settembre -  5 ottobre
CORRETTA ALIMENTAZIONE:  alimenti idonei e non –
 bimbi 3-6 anni
Seminario per Genitori
pomeridiani
3

1  incontro
 12 OTT
Biblioteca   BERIO

1 incontro  19 OTT.
Centro Civico  BURANELLO (V.Buranello ,1)
DA OTTOBRE 2011 IN POI
 Zera, Ferrando, Conforti 
Mercoledì  dalle 14,00 alle 17,00 
  
12 – 19 ottobre
MALATTIE RARE: favismo, diabete e sovrappeso, tirosine mia,sindrome di Prader-Willy, ecc. (da concordare)

Solo Tecnici della Ristorazione
2
(o mattina o pomeriggio da Definire)
3


THEMIS - Villa Rosazza

Piazza Dinegro, 3
DA OTTOBRE 2011 IN POI

Semprini  Giovanni

-Mercoledì 26  ottobre
dalle ore 14,30 alle 17,30
-Giovedì  27 . ottobre
dalle ore 9 alle 12