mercoledì 4 luglio 2012

mare e piscine: MARCATELI STRETTI

Cari Genitori

Ieri abbiamo parlato a lungo con l'amico Marco Squicciarini della CRI su inziative dirette ai genitori per evitare tragedi e salvare vite.
I bambini sono incredibilmente veloci e attivi. Vi allego una foto che ho fato anni fa in Francia in una piscina ove vengono dette cose fondamentali:-
- Bastano pochi minuti per affogare
- Può succedere anche in pochi cm di acqua (20 cm)
- Fino a 4 anni non serveirebbe insegnare a nuotare
- MARCATE VOSTRO FIGLIO STRETTAMENTE
ANNI FA UN BAMBINO ha salvato la cuginetta (se leggete testimoniate?)
Buon mare e "occhi aperti"
Alberto Ferrando


SBERLE E EDUCAZIONE DEI BAMBINI


Ricevo da un genitore questa risposta a cui rispondo. Non sarò breve per cui leggete con calma:
"Subject: RE: [Il dottor Ferrando] EVITATE LA VIOLENZA DIRETTA, PSICOLOGICA E ASSISTITA
"Qualche schiaffo non ha mai ucciso nessuno.
Le generazioni precedenti sono cresciute con metodi più rigidi e sicuramente sono migliori di quella attuale.
Le madri che intavolano un'educazione sul dialogo con bambini di 2/3 anni si trovano in casa adolescenti che comandano e insultano.
Dovreste insegnare alle madri ad essere più autoritarie anzichè dire che gli schiaffi aumentano la depressione.
Saluti".

Questa lettera si presta a più spunti. Un punto che intendo riprendere è quello della autorità che i genitori debbono avere. Qui sotto metto una mia recensione ad un libro scritto da un pediatra (recensione pubblicata sul sito www.ferrandoalberto.eu) che risponde in parte.
Un'altra cosa da aggiungere è la necessità di come dire le cose e il cosìdetto "linguaggio del corpo". A nulla serve, se è mai servita, una sberla o un rimprovero se non sorretto da un tono di voce e un comportamento adeguato. A volte si dicono dei no con un tono di voce "carezzevole" che contraddice la negazione del no. Oppure si chiede scusa al bambino di averlo sgridato. Nella comunicazione sappiate che si comunica con la voce, con le tonalità della stessa e con il linguaggio del corpo in proporzioni diverse: con la voce trasmettiamo solo il 7% , sul come parliamo (tonalità e atteggiamento) comunichiamo il 38%, con il linguaggio del corpo (atteggiamento positivo o negativo, sgurado ecc,) comunichiamo il 55%.
A nulla serve un NO detto con il sorriso e il buffetto sulla guancia e ancora di meno una sberla. Su come insegnare alle mamme..... Bè lì siamo in gioco tutti. Io parto dal principio che "La mamma ha sempre ragione" e va aiutata, accompagnata, ascoltata e non come spesso succede sempre ripresa o criticata o osteggiata. E in questo serve "anche" il pediatra ma serve la famiglia, i vicini e la società.
Un Caro Saluto
Alberto Ferrando


NEONATI MALEDUCATI DI PAOLO SARNI
Nella prefazione uno psicologo (Giuseppe Sparnacci) racconta di una domanda di una mamma che chiede cosa fare di suo figlio di 3 anni che alla sera esige il telecomando e fa vedere a tutti il programma che vuole lui. Il “piccolino” , a un certo punto, spegne la TV e dice “tutti a nanna”. La risposta data dallo psicologo è stata “lo chiami papà”!!! Genitori succubi dei desideri e voglie del bambino perché non hanno la forza di educare, cioè di dare regole e frustrazioni.
Regole, momenti di noia (che stimolano creatività e fantasia) desideri non realizzati frustrazione e anche dolore hanno un valore educativo, servono a crescere a formare individui per il futuro ad avere adolescenti temprati e pronti a reagire alle frustrazioni della vita.
Spesso i genitori cercano invece di evitare dolori e frustrazioni, a partire dai “no” che bisogna dare. Pensando di proteggere invece si danneggiano i bambini. Stiamo osservando sempre più che i bambini sono fragili, insicuri, poco dotati di autonomia e poco muniti di quelle fondamentali doti che rendono gli individui forti, liberi, capaci e sociali: la tolleranza e l’adattabilità.
I ritmi della nostra società, sempre più veloci e competitivi, creano stress e ansia e alcuni genitori trasferiscono, inconsciamente, questo sui figli con conseguenti paure e medicalizzazione da cui derivano vari problemi come un eccesso di consumo di farmaci oltre a  creare nei bambini uno stato di ansia.
L’autore non si vergogna di ammettere che potrebbe risultare antipatico in quanto nel testo sarà duro, impietoso, ripetitivo e magari esagerato. Infatti anche il pediatra, come un genitore, che non può essere un amico o un compagno del figlio, che deve educare anche suscitando reazioni ostili o odio nel bambino quando è il caso, deve sostenere con determinazione, nei confronti dei genitori, una genitorialità e delle regole e non solo accontentare tutte le richieste.
E’ più facile per un genitore dire di si che negare qualcosa e così anche per un pediatra è più facile accontentare un genitore facendo quanto richiede: farmaci o esami in eccesso invece di cercare di capire “il perché” un bambino presenti alcuni disturbi. Sono sempre più frequenti in ambulatorio i bambini con disturbi ansiosi o depressivi che si manifestano con vari tipi di sintomi: mal di testa, mal di pancia, nausea, mancanza di appetito, disturbi del sonno, agitazione, disturbi del comportamento, scarso rendimento scolastico, disturbi dell’intestino ecc.  o con altri quadri clinici. In questi casi è più facile e tranquillizzante dire che non è niente e che con una terapia di vitamine o integratori o blandi sedativi o erbe o medicine alternative o facendo un po’ di esami andrà tutto a posto, e a volte è così perché intanto il bambino può aver risolto la sua situazione ma certe situazioni non richiedono nulla di tutto questo ma considerazione del sintomo e del bambino e cercare di capire “il perché” o “che cosa” può essere successo. Un percorso che pediatra e genitore debbono affrontare insieme con fiducia e reciproca comprensione senza nascondersi, spesso tutti e due, dietro la negazione, la tranquillizzazione, il “passerà crescendo” o la somministrazione di farmaci o solo la somministrazione di farmaci . E’ più facile curare una patologia acuta anche importante come una  broncopolmonite, e di maggior soddisfazione, che affrontare questi temi soprattutto quando il genitore vuole una rapida soluzione con qualche medicina (nota di Ferrando)


Carattere e personalità sono già presenti alla nascita (e probabilmente anche prima, nella pancia della mamma): questo non vuol dire rinunciare al dovere del genitore di dare una guida, esempio e formazione, insomma una educazione.
Il genitore deve tenere conto delle preferenze del piccolo ma è altrettanto giusto che non diventino una griglia stretta e immodificabile e anche un alibi per non fare alcune cose fatte “per il suo bene”: seggiolino in auto anche se piange, assumere farmaci se necessari, fare il bagnetto se non vuole, offrire vari cibi anche se ne vuole solo pochi.
I genitori dicono spesso “poverino perché farlo soffrire?”: l’educazione di un bambino non vuol dire accontentarlo in tutto se piange ma abituarlo a cose che non vuole fare (dormire, mangiare ecc. soprattutto se “mal”educato).
(Il significato della parola educazione viene dal latino e-ducere che significa letteralmente condurre fuori, quindi liberare, far venire alla luce qualcosa che è nascosto. Si intende il processo attraverso il quale l'individuo riceve e impara quelle particolari regole di comportamento che sono condivise nel gruppo familiare e nel più ampio contesto sociale in cui è inserito. Può essere anche definita come l'atto, l'effetto dell'educare o come buona creanza, modo di comportarsi corretto e urbano nei rapporti sociali).
Nel libro si trovano varie considerazioni sul prolungamento dell’adolescenza, sul ritardo della scelta dell’età del matrimonio e dell’età a cui avere un figlio  e poi vari utili  capitoli su puricultura, febbre ecc. ecc.

Il libro è scritto in maniera semplice e comprensibile con consigli di tipo educativo (vedi capitolo “Poverino perché deve soffrire” e “Le Nutelle della vita”) e pratico.
CITO ALCUNE PARTI PRATICHE:
-       Bellissima questa parte che Vi ricopio sul famigerato e TROPPO USATO sondino rettale nel capitolo delle Coliche gassose su cui scherzando scrive “Credo che i neonati di oggi non ne possano più di essere calmati col sondino rettale e ormai è un passaparola: alla prima rettale che gli capita al pronto soccorso…tutti zitti, basta piangere, c’è rischio che i genitori quell’arnese infernale se lo portino anche a casa”.
-       CAPITOLO:DARE I NUMERI: LA BILANCIA OSSESSIVA: “un consiglio per i neogenitori (ovviamente di un bambino nato a termine e sano, nota mia): non lasciate entrare le bilance nelle vostre case….
-       NON MANGIA NULLA: tanti spunti e poi altri utili capitoli: sul ciuccio. , sulla sterilizzazione (pulizia, Lavare le mani!!! Questo è utile)
-       Nel capito “RAFFREDDORI MOSTRUOSI” qualche considerazione su cui ragionare sulla moda delle medicine alternative e in “TUTTI SOTT’ACQUA” utili consigli su come non svenarsi con i lavaggi nasali (flacone di soluzione fisiologica, siringa e un contagocce).
-       PANICO DA FEBBRE : MAI SPUGNATURE FREDDE  ma tiepide
-       Altri utili consigli e si conclude con un invito alla lettura…..il problema è però con chi non legge. Infatti spesso mi sento dire: mi dica lei dott. io non ho tempo per leggere (ma magari per vedere L’isola dei famosi p il grande fratello si). Se siete arrivati fin qui…continuate a leggere. Ritengo la lettura un “cibo per la mente” nostra e dei nostri figli.

Alberto Ferrando

martedì 3 luglio 2012

EVITATE LA VILENZA DIRETTA, PSICOLOGICA E ASSISTITA


Pediatrics: stili educativi e tendenza al consumo di alcol
Schiaffi da bambini, aumenta il rischio di depressione, uso di alcol e droghe da adulti
Aggiungo che anche la violenza psicologica ha effetti sui bambini. Ne parleremo in altre occasioni in quanto a genova si è creata una rete sul tema  abuso e maltrattamento (Progetto Amaltea) di cui Vi parlerò in altre occasioni. ANCHE LA VIOLENZA CHE IL BAMBINO "ASSISTE" (LITI TRA GENITORI) non fa un granchè bene.
Qui sotto una breve sintesi di un lavoro apparso su una delle più prestigiose riviste pediatriche mondiali. 
Un Caro Saluto
Alberto Ferrando

I bambini che da piccoli vengono disciplinati con schiaffi e spinte hanno più probabilità da adulti di sviluppare ansia e depressione: lo sostiene uno studio condotto presso l’università di Manitoba e pubblicato sulla rivista Pediatrics. 
Gli autori dello studio hanno esaminato i dati relativi a circa 35000 adulti, ma hanno volutamente escluso le persone che hanno dichiarato di aver subito maltrattamenti da bambini, mentre hanno incluso gli adulti che hanno dichiarato di essere stati educati anche attraverso schiaffi e spinte.Hanno così scoperto che le persone che hanno dichiarato di essere stati educati anche attraverso dure punizioni fisiche sono le persone più a rischio di sviluppare disturbi della personalità, ansia, depressione e sono quelle più propense ad abusare di alcol e droga
Infliggere una punizione fisica ad un bambino ne può aumentare prepotentemente i livelli di stress cronico e ne aumentare la probabilità di sviluppare ansia e depressione. 
Certo non è detto che tutti i problemi di ansia e depressione siano legati alle punizioni corporali da bambini, ma è bene riflettere sull’effettiva utilità di tali punizioni.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)

Forza....pazienza....saggezza....PREGHIERA

Perle di saggezza (e di difficile attuazione: la cosa più difficile è distiunguere cosa riuscirai a cambiare o meno. Almeno io lo capsico a poSteriori :-)  ....Vedete il Garante....).

Alberto Ferrando
"Signore dammi la forza di cambiare le cose che posso modificare e la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per distinguere la differenza tra le une e le altre." "Dammi Signore, un anima che abbia occhi per la bellezza e la purezza, che non si lasci impaurire dal peccato e che sappia raddrizzare le situazioni. Dammi un anima che non conosca noie, fastidi, mormorazioni, sospiri, lamenti. Non permettere che mi preoccupi eccessivamente di quella cosa invadente che chiamo 'io'. Dammi il dono di saper ridere di una facezia, di saper cavare qualche gioia dalla vita e anche di farne partecipi gli altri. Signore dammi il dono dell'umorismo." (Tommaso Moro 1587: Preghiere della Torre)


lunedì 2 luglio 2012

Farmaci inutili nella gastroenterite



Farmaci inutili nella gastroenterite
In un articolo apparso su una importante rivista pediatrica (Medico e Bambino “Disturbi extrapiramidali da inappropriata prescrizione di antiemetici: due casi clinici” (maggio 2012, pag.  261), viene  ribadita l’importanza dell’idratazione precoce e della rialimentazione precoce nella gastroenterite acuta. SE IL BAMBINO HA DIARREA O VOMITA NON HA BISOGNO , NELLA MAGGIOR PARTE DI CASI , DI FARMACI MA DI BERE E DI ASSUMERE SALI MINERALI CHE perde con la diarrea.
INOLTRE VA PESATO OGNI 24 ORE PER VERIFICARE LA PERDITA DI PESO.
In letteratura  viene segnalato un eccessivo ricorso ai farmaci antivomito ferquente causa di effetti collaterali.
NON LASCIATE SCELTA AL BAMBINO: i sali minerali non sono buoni ma sono fondamentali per evitare conseguenze alla salute o ricoveri. Ne esistono di vari tipi e gusti ma certo che se presentare un succo di frutta o una bibita dolce o gassata e i sali il bambino sceglierà quello che gli piace di più e non i sali.
Fermenti lattici e probiotici???  Sono un accessorio non fondamentale e non debbono rappresentare un alibi tipo “non prende i sali ma gli do i fermenti”.
In sintesi cosa si deve fare se un bambino ha diarrea e/o vomito?
1)    Pesarlo ogni 24 ore
2)    Offrire da bere sali minerali (formula unica che si trova in farmacia con vari nomi commerciali e vari gusti)
3)    NON forzare a mangiare
4)    NON DARE FARMACI SE NON DOPO AVERE CONTATTATO IL PEDIATRA O IL MEDICO CURANTE
Alberto Ferrando

domenica 1 luglio 2012

sole e bimbi. MEDUSE

Cari Genitori
Oggi un articolo che mi fa dire "repetita iuvant?" ( "le cose ripetute aiutano ?"). Ogni anno riparliamo di protezione solare, il tema è ripreso dai media e, debbo dire che, finalmente, nei bambini piccoli si vedono meno danni da ustione solare. Inoltre vengono anche messi gli occhiali da sole (vedete i due articoli allegati e che trovate sui siti www.ferrandoalberto.eu e www.apel-pediatri.org).
Ma...ustioni da sole se ne vedono soprattutto nei bambini più grandicelli. Bambini che vanno ai centri estivi, adolescenti...e anche quache adulto.
Ricordate che le creme solari (adatte al vostro tipo di pelle o fototipo) vanno messe una mezz'ora prima dell'esposizione al sole e vanno messe nuovamente ogni ora e mezzo, 2 ore. Inoltre ricordatevi di bere tanto.
Leggo che con il caldo in mare ci sono tante meduse. nel malaugurato caso di un "incontro ravvicinato" ricordate che la tossina della medusa è termolabile per cui APPLICATE DEL CALDO E NON IL GHIACCIO: STACCATE , SE PRESENTI, I RESIDUI DI MEDUSA CON UN LEGNETTO E APPLICATE SULLA ZONA DEL CALDO (UNA PIETRA CALDA è SEMPRE DISPONIBILE AL MARE FACENDO ATTENZIONE DI NON USTIONARE) E POI UNA CREMA CORTISONICA. Sul blog trovate un artcolo dedicato alle meduse.
Buona giornata. Alberto Ferrando