sabato 7 settembre 2013

RIENTRO A SCUOLA: AFFRONTIAMOLO AL MEGLIO

PRIMO GIORNO DI SCUOLA
Cari Genitori qui sotto alcuni consigli. Inizio con uno: abituate e abituatevi gradualmente ad andare a letto prima per evitare che dopo una settimana di risvegli mattutini precoci i vostri figli diventino nervosi, agitati, intrattabili, oppositivi e con faccine da zombies. In questi casi a nulla servono vitamine, minacce, ricostituenti, esami eccet.

A breve si ritorna sui banchi di scuola e per qualcuno sarà la prima volta, un emozione che rimarrà fissata indelebilmente nella mente per tutta la vita. Ormai la maggior parte dei bimbi arriva a questo appuntamento  dopo aver fatto esperienza all’asilo nido e alla scuola materna sapendo di ritrovare in classe qualche amichetto con cui condividere questa nuova esperienza. Tuttavia l’ansia del nuovo ambiente, delle nuove “regole” e la paura di non essere in grado di imparare a leggere e scrivere possono prendere il sopravvento, e allora che fare? Mamma e papà dovrebbero aiutare il bambino evidenziando glia aspetti positvi: “diventi grande, imparerai un sacco di cose, sarai tu a leggere i libri alla mamma..” e stimolando la curiosità.. Sono da evitare le frasi “è finita la pacchia, finalmente qualcuno che ti mette in riga..” perchè si attribuisce alla scuola un ruolo punitivo. Per i bimbi che, comunque, incontrano molte difficoltà ad inserirsi nel nuovo ambiente, prima di decidere di cambiare scuola occorre confrontarsi con il proprio pediatra o con una persona competente di fiducia (pedagogista, psicologo, psichiatra infantile, insegnante con esperienza ecc..) e capirne il motivo.  La scuola esige un dispendio di energie non da poco, per cui abituiamo i bambini ad andare a letto presto alla sera e a fare una buona colazione al mattino, riposati affronteranno meglio la giornata. Creiamo, magari, delle piccole ritualità per cui alla sera leggiamo storie di bambini o animali che partono e ritornano e al mattino e inventiamoci un saluto davanti alla scuola tutto nostro, una mamma mi racconta che nella suola delle sue bimbe è abitudine  x i i bimbe salutare le mamme dal finestrone delle scale del primo piano prima di entrare in classe. La preoccupazione dei genitori, ricade sul tipo di scuola da far frequentare ai figli, tempo pieno, o solo mezza giornata con qualche rientro? E ancora scuola italiana o scuola tedesca o internazionale sul modello americano? La bontà di una scuola dipende da vari fattori ma, soprattutto dalle persone che vi lavorano. La scuola, prima ancora che nelle sue formule e nelle sue organizzazioni, è quello che è per le persone che la realizzano, dal direttore didattico al bidello e ,soprattutto, per gli insegnanti, che con i loro modi, i loro gesti, i loro desideri e soprattutto con la voglia di “educare” forgiano gli adulti di domani.
Ogni tipo di scuola, poi, offre il proprio modello e sta a noi genitori capire quello che più si adatta al carattere di nostro figlio. Per le scuole che prevedono un educazione bilingue, inoltre, spesso la scelta va fatta già all’asilo dove i bambini, sotto forma di gioco, iniziano a confrontarsi quotidianamente con una lingua diversa da quella di mamma e papà.
Per i bambini che pranzano a scuola, spesso, si aggiunge il problema della dieta alimentare. Premesso che i bambini allergici o intolleranti ad alcuni alimenti hanno diritto ad avere diete speciali, per tutti gli altri vige la dieta ufficiale, compilata da esperti dietologi, forse non tutti i giorni sarà servita la pietanza preferita, tuttavia dobbiamo stimolare i nostri figli ad assaggiare tutto, evitando di chiedere al pediatra certificati di diete speciali quantomai folcloristici.. “il bambino non può mangiare carne di maiale, mangià però prosciutto, wurstel”…per fare un esempio..
buona scuola a tutti  (Tratto da: http://medico-bambini-genova.blogautore.repubblica.it/2012/07/30/primo-giorno-di-scuola/  a cura di Ferrado e Santagata)
Alberto Ferrando

giovedì 5 settembre 2013

METTETE E METTETEVI LA CINTURA DI SICUREZZA!!!!GLI VUOI BENE? LEGALO

Cari genitori (CARI SOPRATTUTTO CHI USA LE CINTURE E METTE I BAMBINI SUL SEGGIOLINO E FA METTERE LE CINTURE ANCHE A CHI STA DI DIETRO. MENO CARI CHI NON LO FA).
E CERCATE ANCHE DI GUIDARE MEGLIO DEGLI ORANGO: Guardate il secondo filmato: bambino a bordo, senza cintura e guida spericolata del padre!!!!
ANCHE L'ULTIMA BAMBINA, IN GRAVI CONDIZIONI, ERA VOLATA DALLA MACCHINA MENTRE I GENITORI NON SI SONO FATTI NIENTE!!!
Vi Segnalo questo utile manuale sul traffico: http://www.lanuovaguida.it/uploads/repository/bimbi-a-bordo.pdf
Avete dubbi? Guardate e fate guardare questo breve filmato:



lunedì 2 settembre 2013

LATTE DI MAMMA: ANDIAMO CONTROCORRENTE. Non HO LATTE, e allora???


NON ALLATTO E ALLORA??
LA MAMMA HA SEMPRE RAGIONE RICORDATE????
COME ESSERE BUONI GENITORI? Cerchiamo di essere noi stessi e non il genitore idealizzato, finto. Un luogo comune per la madre ???: “Per essere una buona madre si deve allattare il bambino al seno”!!!!  (vedete qui sotto un articolo di una Rivista: EVITATE LE ESAGERAZIONI E DUE TESTIMONAINZE DI MAMME) UN BUON GENITORE NON SI GIUDICA DAL FATTO SE ALLATTA O MENO, né da come partorisce , né da altro….Si diventa bravi genitori con il tempo, a volte anni man mano che imparate a conoscervi e rispettate questi punti (Hogg).
IN questo periodo ho visto varie mamme MALTRATTATE. Ma non parlo di violenza alle donne fisica ma di mamme "normali" maltrattate da persone "normali" (magari mamme, nonne o papà) sul tema dell'allattamento al seno!!!!!
Come pediatra non posso non sostenere la bontà dell'allattamento al seno (LEGGETE POST SUL TEMA QUI:http://ferrandoalberto.blogspot.it/search?q=SENO) ma non facciamo gli integralisti per favore!!!! Alcune donne che pur avrebbero voluto allattare con tutto il cuore non ci riescono. Succede e per vari, seppur non frequenti motivi. Alcune donne hanno tanti e tali problemi per cui non riescono ad allattare serenamente, anzi 'allattare diventa l'ultimo dei loro problemi (ragazze giovani senza marito, dipendenze di vario tipo, povertà, solitudine, mancanza di aiuti dcc. dcc.). Cosa fa la maggio parte della gente NORMALE??? CRITICA, GIUDICA, COLPEVOLIZZA una mamma che dopo la gravidanza magari è un pò giù se non al limite della depressione. Già una mamma si autocritica, si mette in gioco. Pensateci quando vedete una mamma prima di dire con la faccia preoccupata "Che peccato!!", "Insisti", " se non "Perchè non vuoi allattare?" magari accompagnata da altre perle di saggezza tipo "Vedrai che si ammala se non dai il tuo latte" o "Diventerà allergico".  Cari Genitori una gran cosa è il RISPETTO degli altri e da parte dei genitori nei confronti del  bambino. PER RISPETTARLO RISPETTATEVI E FATEVI RISPETTARE.
-       Siate consapevoli che è un individuo unico(NON è come  l’idealizzato figlio della vostra amica o come altri bambini: è il VOSTRO figlio)
-       Parlate CON lui e NON a LUI (la comunicazione è bidirezionale)
-       Ascoltate e, se necessario, soddisfate i suoi bisogni (sia detti a parole che in altri modi. Non vuol dire che dovete soddisfare TUTTO quello che chiede).

Caro dottore,
 Sono la mamma di Davide e Alessia 4 anni e 4 mesi rispettivamente. In questa mail proverò a riassumere la mia esperienza sull'allattamento innanzi tutto per ringraziarla del suo sostegno soprattutto morale e poi per offrirle, se crede utile, qualche spunto in caso si trovasse ad affrontare l'argomento con gli "irriducibili" dell'allattamento al seno. 
 Quando è nato Davide nel 2006 in ospedale mi hanno detto di attaccarlo il più possibile, lui era da subito molto vorace e quindi sin dal primo giorno stava attaccato al seno praticamente di continuo. Al secondo giorno ho iniziato ad avere ragadi ai capezzoli che sono velocemente peggiorate. In pochi giorni i capezzoli erano ricoperti completamente di croste, nonostante un male davvero forte ho continuato ad attaccare Davide ogni volta che voleva anche se lui finiva per ciucciare sangue misto al poco latte che avevo, e quando riuscivo a staccarlo iniziava a piangere dalla fame. Ho fatto due rientri in ospedale per farmi consigliare e a parte lo sgomento iniziale delle ostetriche quando vedevano il mio seno le istruzioni erano comunque attaccare sempre il più possibile  per cercare di fare venire il latte e usare il tiralatte. Riassumendo usavo il tiralatte per sbloccare il seno dalle croste, attaccavo Davide per un sacco (mentre piangevo dal dolore) e poi tiravo ulteriormente il latte con il tiralatte mentre spesso qualcuno dava un biberon a Davide che altrimenti urlava per la fame. Risultato, dopo 10 giorni di sofferenza e pianti per sentirmi una mamma inadeguata, niente montata lattea e una mastite ho deciso di interrompere l'allattamento per passare esclusivamente all'artificiale. Da quel giorno finalmente mi sono goduta Davide, il momento della pappa e tutte le coccole che seguivano.
Dopo 4 anni è nata Alessia e da subito avevo deciso di "non ricascarci" e di fare allattamento al seno solo se fosse andato tutto bene subito. In ospedale ho trovato un atteggiamento "un po' meno talebano" e visto che anche questa volta al secondo giorno iniziavo già ad avere le ragadi mi è stato suggerito dalle ostetriche del nido di attaccare un po' meno Alessia e in caso offrire un po' di biberon almeno finchè non avessi avuto latte a sufficienza.
Benissimo, peccato che quando ho fatto la visita dal neonatologo dell’ospedale dopo pochi giorni dalla dimissione in modo piuttosto brusco mi è stato detto che così sarei andata in autoinibizione e che quindi dovevo attaccare Alessia per una ventina di minuti da un seno, svuotate l'altro con il tiralatte per cercare di aumentare la mia produzione di latte non ancora sufficiente. Il tutto senza chiedermi il mio parere, o informarsi sui miei ritmi a casa, sulla possibilità di aiuti da famigliari e soprattutto sulla presenza di un fratellino visto che in quel momento per me la cosa più importante era non sottrargli tempo e attenzioni.
Nonostante le mie convinzioni iniziali, e per colpa forse anche degli ormoni che nei giorni seguenti al parto fanno "strani scherzi", sono riuscita di nuovo ad andare in crisi convinta di avere sbagliato tutto. Per fortuna mio marito è stato molto deciso, dopo due giorni avevamo appuntamento con lei e così lui mi ha detto aspettiamo di sentire cosa dice il pediatra curante visto che di lui ci fidiamo forse sapendo già quale sarebbe stato il suo consiglio..."la cosa più importante è che la mamma sia serena!" E così è stato.
Ha lasciato la scelta a me su come proseguire con la tranquillità che in ogni visita riesce a trasmettermi. Ho continuato con allattamento misto fino ai tre mesi di Alessia e soprattutto finchè ha voluto lei, e sono passata completamente al L.A. appena ha dimostrato di non gradire più il mio latte.
 Da questa mia esperienza personale vorrei sottolineare come troppo spesso mi sembra vengano solo elogiati i vantaggi (indiscutibili) del latte materno senza un adeguato sostegno psicologico della mamma che invece può incontrare varie difficoltà all'inizio dell'allattamento e in generale nella cura della nuova creatura. E mi sembra che in questo vada anche tenuto conto come la degenza post-parto in ospedale sia sempre più ridotta, cosa che se da una parte credo permetta notevoli tagli alle spese sanitarie di certo non aiuta la mamma nei primi giorni di vita del nuovo arrivato.
 Mi scuso per la lunghezza della mail, ma spero di essere così riuscita a trasmettere la mia esperienza e la ringrazio ancora per il suo continuo supporto.
 Una mamma davvero felice "nonostante" o meglio "grazie" al latte artificiale e a un buon pediatra che non si occupa solo dei bambini ma anche di chi c'è intorno.


A proposito di latte….
Ho 39 anni, quattro figli, un marito, la casa e la famiglia da gestire, inoltre, lavoro in ospedale …
Quando tre mesi fa è nato Tommaso, l’ultimo dei quattro, come già in passato, mi sono cimentata nella mansione  di neo mamma a tempo pieno!
Emotivamente mi sentivo più consapevole e più tranquilla, rispetto alle volte precedenti, su come dover gestire un piccolo di pochi chili nei gesti quotidiani;  tuttavia ricominciare e, soprattutto, imparare a conoscere quel nuovo esserino , mi ha, una volta ancora, messa alla prova!
Ho fin da subito allattato al seno
Perché allattare è un’ esperienza davvero unica, di grande incontro emotivo tra madre e figlio …
Perché allattare è necessario per la buona salute del lattante visto che questo alimento risulta essere il più completo per i piccoli …
Perché  allattare è  pratico ed immediato ( pronto in ogni momento, caldo al punto giusto!)…
Perché  allattare ha costo “zero” rispetto a quelli elevati con i quali il latte artificiale viene proposto sul mercato …
Nonostante  i numerosi vantaggi che fino ad ora ho elencati, allattare al seno rimane,  a mio avviso, un’ esperienza che procura grande ansia emotiva (a poche ore dalla poppata al primo pianto si ci chiede: avrà fame ? Sarà bastato il latte?...) e una grande fatica fisica ( il piccolo deve essere seguito  unicamente dalla madre che non può avere “sostituti”)
In questi primi tre mesi ho allattato in condizioni limite  ( durante riunioni di classe, in coda in macchina ferma in ingorghi cittadini all’uscita dalla scuola, nel corso di recite scolastiche, saggi di danza, cori o rappresentazioni teatrali …).
Oggi, stanca, direi quasi stremata, dopo aver perso sette chili, alla soglia dei 40 chili di peso, con gli occhi segnati ed il viso scavato, sto per accettare il “gradito aiuto” in questa mia mansione di mamma mucca (come scherzosamente mi chiamano in casa) da parte del tanto additato latte artificiale!
Ed è per questo che sorrido alle parole di tutti gli esperti del settore che con tono minaccioso impongono alla donna l’allattamento al seno a oltranza…
Sorrido a tutti quei manuali, opuscoli o protocolli ospedalieri nei quali veniamo inquadrate come fabbricatrici di latte sempre ed a ogni costo…
Urlo invece a gran voce un “EVVIVA” al Pediatra dei miei figli, il quale pare non dimenticare mai che, per prima cosa, la mamma è una persona con dei limiti di stanchezza fisica ed emotiva, come tutti…
Per questo, tutte le volte in cui mi sono trovata nella situazione di dover dichiarare di essere al limite delle mie forze, col sorriso sulle labbra, abbassando lo sguardo al di sotto degli occhiali e quasi ammiccando, mi sono sentita rispondere:
          “ una mamma felice e serena alleva figli felici e sereni…”
E sapete… ha proprio ragione, perché ogni volta che sorrido… i miei figli sorridono con me!!! Rossana


















Gentilissimo Dottor Ferrando,
 allego a questa Mia qualche riga circa la mia personale esperienza di allattamento al seno, nella speranza che Lei possa utilizzare ed aiutare con queste  mie poche parole qualche mamma in difficoltà .
Ringraziandola per la Sua sollecita e sempre attiva presenza, cordialmente saluto.
Loredana

domenica 1 settembre 2013

ASILO?? SI,NO, BOH?

Qualche consiglio per l'asilo sull'articolo di oggi del Corriere Mercantile.
TRovate vari articoli su temi vari correlati all'asilo sul blog a questo link: http://ferrandoalberto.blogspot.it/search?q=asilo
Buona giornata
Alberto Ferrando