venerdì 11 aprile 2014

FARE ESAMI O VISITE INUTILI E' UNO SPRECO E UN DANNO PER TUTTI: ATTENTI QUANDO VOGLIONO FARE QUALCOSA GRATIS

FARE ESAMI O VISITE INUTILI E' UNO SPRECO E UN DANNO PER TUTTI: ATTENTI QUANDO VOGLIONO FARE QUALCOSA (visite, esami o altro) GRATIS
SE SIETE D'ACCORDO FIRMATE QUI SE SEI D'ACCORDO CON QUESTO https://docs.google.com/spreadsheets/d/1PLDGYNcEspWtMkkhp7mXdFVO0v4pPslvGx6LtCWix2s/edit#gid=0 E QUI SU AVAAZ: http://www.avaaz.org/it/petition/Ministro_della_Salute_Evitare_iniziative_non_motivate_ai_servizi_sanitari/?cuoZphb
(lettera aperta da diffondere)
Apprendiamo dalla stampa dell’iniziativa Nativity in Calabria, dopo la prima edizione avvenuta a Roma durante la quale sono stati effettuati 1800 controlli “gratuiti” a bambini (http://www.nativitypediatria.it/progetto <http://www.nativitypediatria.it/progetto> ). Alla presentazione erano presenti varie autorità tra cui il Ministro della Salute (http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=20828&fr=n<http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=20828&fr=n> ) 
L’iniziativa desta qualche dubbio e preoccupazione a operatori sanitari e cittadini in quanto uno dei problemi, sempre più in aumento, è l’accesso, spesso non motivato, ai servizi sanitari e la richiesta di esami, visite o terapie. In questo caso l’offerta “gratuita” di visite specialistiche a bambini, auto prescritta da genitori in un paese ove esiste la pediatria di famiglia suscita forti perplessità. Viene bypassato il referente, istituzionale, del bambino e si offrono servizi a famiglie che possono contribuire ad un fenomeno già noto molto abusato nel nostro paese: il “consumismo” sanitario responsabile di un aumento dei costi senza benefici per i cittadini e induttore di un umento della, dannosa, soprattutto per il cittadino e non solo per il medico, medicina difensiva.
A maggior ragione in un periodo in cui proprio il Ministero della Salute spinge le Regioni verso una medicina “sobria”, “rispettosa” e “giusta” (vedi sotto), come è appunto il caso del progetto "Fare di più non significa fare meglio", attualmente allo studio del Comitato tecnico delle Regioni Rischio Clinico e Sicurezza dei Pazienti!
E’ noto che l’offerta in sanità causa aumenti di richieste e che l’esecuzione di esami, visite o terapie “inappropriati” (non utili per il cittadino) e non filtrati dal medico curante, oltre a determinare dei costi indiretti allo stesso ed essere una fonte di ansia e di malessere è responsabile, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, del 20-40% della spesa sanitaria. Togliendo risorse ad altri  servizi. 
Ovviamente concordiamo, come segnalato sul sito,  sulla utilità di incontrare le famiglie  anche in riunioni “aperte”. Ma questo avviene già in molte realtà organizzate dai servizi territoriali di Medicina di famiglia del SSN: medico di medicina generale e pediatra di famiglia che operano QUOTIDIANAMENTE a contatto con le famiglie e non “una tantum” come nella iniziativa citata che, tra l’altro, risente anche di sponsorizzazioni di vario tipo. 
Sul sito http://www.nativitypediatria.it <http://www.nativitypediatria.it>    appaiono patrocini istituzionali ed appare singolare che in un periodo di riduzione delle risorse con ridimensionamento del SSN si patrocinino iniziative di offerte di prestazioni sanitarie , non coordinate, non organizzate ed autoprescritte dalle famiglie. Sempre in un paese ove esiste una medicina territoriale che sta operando per offrire una assistenza migliore con risorse sempre minori.
Da alcuni anni si è creato in Italia un Movimento denominato “Slow Medicine” (www.slowmedicine.it <http://www.slowmedicine.it> ) per una Medicina “Sobria, “Rispettosa” e “Giusta”. All’interno del Movimento è stata avviata l’iniziativa “Fare di più non significa fare meglio”, promossa anche da FNOMCeO, IPASVI, SIQuAS-VRQ, l’Istituto Change di Torino, PartecipaSalute, Inversa Onlus, Altroconsumo e Slow Food Italia, e che si sta realizzando con la collaborazione di più di 20 società scientifiche italiane, mediche e infermieristiche, tra le quali, in considerazione del fatto che stiamo parlando di bambini, l’Associazione di categoria maggiormente rappresentativa della pediatria di famiglia: la FIMP (Fed. Italiana Medici Pediatri).

L’iniziativa si propone di migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi sanitari in Italia attraverso la riduzione di esami diagnostici e di trattamenti che spesso non sono efficaci e rischiano di essere addirittura dannosi.
Le Società e Associazioni aderenti debbono identificare tali pratiche, quale può anche essere una visita specialistica effettuata senza indicazioni, d’intesa con i cittadini, e sul sito www.slowmedicine.it<http://www.slowmedicine.it>  sono già state pubblicate le prime liste di  esami diagnostici e di trattamenti a rischio di inappropriatezza in Italia. Anche alcune Aziende, tra cui  l’Ospedale di Cuneo, stanno effettuando analoghi progetti aziendali.

Il messaggio che questa iniziativa intende lanciare all’opinione pubblica, e cioè che in sanità a volte è meglio fare meno nello stesso interesse del paziente, corre il forte rischio di essere vanificato da iniziative del tutto antitetiche come Nativity.
A disposizione per chiarimenti e precisazioni

Alberto Ferrando


1 commento:

  1. La famiglia Valbonesi concorda pienamente con quanto sostenuto dal Dr Ferrando

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