giovedì 25 settembre 2014

USATE SALE CON IODIO

USATE SALE CON IODIO
La carenza di iodio è diffusa in varie parti del mondo e anche in Italia. E’ un minerale che il nostro organismo deve assorbire dall`esterno indispensabile per la tiroide e per la produzione degli ormoni tiroidei.
La carenza di iodio può causare  un aumento di volume della tiroide (gozzo) e nel tempo il formarsi di noduli.. Particolarmente temibile è la carenza iodica -anche lieve- durante la vita fetale e neonatale perché può produrre danni neurologici di varia entità (da disturbi minori a deficit cognitivi lievi fino a forme assai gravi come il cretinismo).
LA CARENZA DI IODIO È UN PROBLEMA?
"Rapporto UNICEF: la condizione dell`infanzia nel mondo 2002” ha individuato lo iodio come fattore chiave per prevenire la cosiddetta "fame nascosta". Anche il Rapporto del Comitato Italiano per la prevenzione del gozzo (1994), sottoposte a revisione critica le indagini epidemiologiche condotte in Italia negli ultimi 15 anni ( sono stati studiati 71.000 bambini tra i 6 e i 14 anni di quasi tutte le regioni italiane), afferma: "Nella maggior parte della popolazione giovanile, la prevalenza di gozzo si è dimostrata superiore al 20 per cento, e in numerose località distribuite su tutto il territorio nazionale, la malattia è presente in oltre il 50 per cento dei giovani, con punte del 73 per cento in alcuni paesi della Campania".
QUANTO IODIO SERVE?
L’Organismo ha bisogno di assumere tutti i giorni una quantità di jodio che varia a seconda dell’età. I fabbisogni minimi giornalieri sono i seguenti: età microgrammi/die bambini 90 adolescenti 120-150 gravidanza e allattamento 200 adulti 150 Ma sono molto poche le zone d`Italia in cui è garantita l`assunzione dei 150 microgrammi quotidiani di iodio, indispensabili per il buon funzionamento della tiroide. Per la maggioranza della popolazione extraurbana, e anche in molti piccoli centri, la dose giornaliera oscilla tra 50 e 100 microgrammi, che in alcuni casi precipitano a 30.
IN QUALI ALIMENTI SI TROVA?
Gli alimenti più ricchi di iodio -oltre al sale iodato- sono i prodotti della pesca
• pesci marini: es. merluzzo, pesce azzurro, salmone, aringa
• crostacei: gamberetti
• molluschi: ostriche
• altri prodotti di origine marina: olio di fegato di merluzzo, alghe
Considerata la scarsa presenza del pesce sulle nostre tavole, lo iodio assunto è largamente inferiore ai livelli raccomandati. Tutte le altre fonti sia di origine vegetale (legumi, frutta e ortaggi) che animale (uova, carni, latte e formaggi) ne contengono solitamente modeste quantità. Questo a causa del fatto che il nostro suolo, dal quale lo iodio passa negli alimenti e nei foraggi, è povero di tale elemento e, fra l’altro, l`aumentata degradazione dell`ambiente rende il problema sempre più grave. Solo in una limitatissima fascia (circa 4-5 Km) in prossimità del mare si riscontrano nei terreni (e quindi nei prodotti coltivati) concentrazioni significative di tale oligoelemento. Inoltre, i processi di raffinazione degli alimenti e i modelli intensivi di produzione agricola finiscono con eliminare gran parte dello iodio presente negli alimenti. L`acqua potabile contribuisce in misura minima al
COME PREVENIRE LA CARENZA DI IODIO?
Tentativi effettuati in alcuni Paesi mediante iodazione del pane, dell`acqua e iniezioni di olio iodato sono stati meno efficaci dell`uso del sale iodato che, in Austria, Svizzera, Scandinavia, Gran Bretagna e Stati Uniti d’America, ha portato alla scomparsa del gozzo endemico. Si capisce pertanto l’importanza di sostituire definitivamente il sale comune -fine e grosso- con sale arricchito di iodio. La legislazione attualmente vigente in Italia prevede la produzione e la vendita di sale iodato su tutto il territorio nazionale, ma il suo consumo rimane su base volontaria. E’  singolare rilevare come l`Italia abbia finanziato campagne per la prevenzione della carenza iodica in Perù, mentre assai poco stia facendo nel proprio territorio.
CHE COSA È IL SALE IODATO?
Si tratta di sale normale a cui viene aggiunta una minima quantità di iodio che, pur presente in gran quantità nell’acqua di mare, viene perso nel processo di produzione del sale comune. Esistono due tipi di sale arricchito con iodio:
1. Sale iodato: ottenuto con aggiunta di iodato di potassio. E’ più stabile di quello iodurato, non contiene impurità che possono decomporre lo ioduro. Inoltre esso è meno solubile in acqua e pertanto in caso di esposizione all’umidità si ha una minore riduzione del tenore di iodio
2. Sale iodurato: ottenuto con aggiunta di ioduro di potassio. Il cosiddetto sale marino contiene invece poco iodio in quanto nel corso della preparazione, dopo la formazione dei cristalli di sale, il liquido residuo, che contiene la maggior parte di iodio, viene eliminato per evitare che il sale abbia un sapore amaro. Il sale arricchito con iodio: • si può acquistare nei comuni negozi e supermercati, • ha un prezzo sovrapponibile a quello tradizionale • è privo di effetti organolettici sugli alimenti (colore, odore e sapore del sale sono gli stessi).
E ALLORA?

USARE sale arricchito con iodio non comporta alcun problema -neppure per i pazienti ipertiroidei E  non vi è rischio di eccessiva introduzione di iodio con la dieta il consiglio è di sostituire a tutte le età  e in tutte le condizioni (anche in gravidanza) il sale comune con sale iodato, misura semplice, efficace e priva di controindicazioni per prevenire le conseguenze della carenza iodica, spesso sottovalutata. L’utilizzo del sale deve comunque essere moderato per non influire negativamente sulla pressione arteriosa. Ricorda quindi: “Usa poco sale, ma solo sale arricchito con iodio".

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