mercoledì 7 gennaio 2015

CORSO ONLINE SU SOFFOCAMENTO

Cari genitori

sono qui a scrivervi per darvi una serie di belle notizie.
​ Vari genitori segnalano di avere messo in atto e salvato da soffocamento dei bambini. Altri salvati grazie al pronto intervento personale (trovate sul mio profilo Facebook le segnalazioni: ​
https://www.facebook.com/alberto.ferrando.33
​)


Vi scrivo anche per segnalarvi 
 che il CORSO DI MANOVRE DISOSTRUZIONE PEDIATRICHE di Trentaore per la Vita
​, on line,​
 
​sarà 
fruibile  dal giorno 12 gennaio 2015 
​.​ Il Corso è stato fatto, oltre che dal sottoscritto, da Marco Squicciarini, e dai pediatria Francesco Pastore e Marco Gucci. Con la partecipazione di Lorella 
Cuc
​carini​.  


​Mi
 sono dilettato a provare l'emozione di acquistare (IL CORSO E' A PAGAMENTO  ma vi lascia manuale, filmati e documentazione da tenere per voi e a far vedere in casa a tutti) la formazione a distanza  e devo dire che guardandola "dall' altra parte" mi sono anche emozionato.
Dopo il 12 gennaio vi consiglio di provare a fare lo stesso e di essere anche voi - come me - donatori di 25 euro a Lorella ed a Trentaore per aiutare i bambini malat
​i (il 50% del ricavato andrà in donazione)​


​Ma non VI scrivo
 per chiedervi 25 euri's  ;)….e basta !!
Ma per darvi una buona notizia: abbiamo pensato di far provare la 
​formazione a distanza ​
FAD ( la chiamo così' per praticità ma dobbiamo chiamarlo corso manovre disostruzione ON LINE ) a 
​un certo numero di
 maestre  di scuola dell'infanzia, a delle mamme con bambini 
​a
 "rischio " 
​gratuitamente a 
UNA CONDIZIONE:

Chi la prova poi ci manda il parere, il suo commento, una descrizione di cosa ha provato a fare la FAD, cosa ne pensa, consigli, criticità, complimenti e condivisioni di pensieri…. e magari poi la condivide in rete e la consiglia se…gli è piaciuta.
Questo ci aiuterà a inserire nel BLOG i primi commenti alle prime FAd che inizieranno a partire. Chi è interessato lo segnali alla mia mail aferrand@fastwebnet.it
​Un Caro Saluto​

Alberto Ferrando

martedì 6 gennaio 2015

Nati per leggere il 8 gennaio alla Biblioteca De Amicis

Una occasione di incontro su una grande scoperta, sempre valida: LA LETTURA DI LIBRI AI BAMBINI. 
SE POTETE VENITE

LEGGO ANCH'IO
Giovedì 8 gennaio, alle ore 16.00 - sala Luzzati 
Le Direzioni Scuola, Sport e Politiche Educative e la Direzione Cultura e Turismo presentano il Progetto “Nati per Leggere” – iniziative coordinate tra le strutture educative
comunali per i bambini da 0 a 6 anni e le Biblioteche di Municipio del Sistema Bibliotecario
Urbano.
Dal 1999 l’iniziativa Nati per leggere promuove l’attitudine alla lettura nei bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni. Lo scopo è quello di favorirne la percezione del libro come strumento e crocevia d’ intense esperienze affettive.
La lettura ad alta voce, sin dai primi mesi di vita, è in grado di migliorare la comprensione del linguaggio ed esercita un effetto “protettivo” su tutti i bambini e particolarmente in quelli provenienti da aree sociali e famiglie che presentano condizioni di disagio. Quest’esperienza si è dimostrata utile sia nella prima scolarizzazione che in età evolutiva consolidando l’attitudine e la familiarità alla lettura, all’ascolto, all’ attenzione e alla concentrazione.
Saluti: Assessori Carla Sibilla e Pino Boero
Interventi di:
- Francesco Langella – Nati per leggere e le proposte della Biblioteca De Amicis
- Federica Vinelli – Nati per leggere ed il sistema bibliotecario urbano.
- Alberto Ferrando – I pediatri e le famiglie.
- Doriana Allegri – Nati per leggere la proposta per lo 0/6.
- Donatella Curletto – Il progetto Nati per leggere.
- Viviana Napoli Direttore struttura complessa assistenza consultoriale ASL 3
In contemporanea:
Ti racconto una storia 
laboratorio di lettura per bambini da 3 a 6 anni a cura di Milena Lanzetta. Per iscriversi al laboratorio occorre telefonare ai numeri della Biblioteca a partire dal 30 dicembre 2014.
Nel IV modulo della biblioteca sarà visitabile, sino al 31 gennaio 2015, l'esposizione
Diritto al sogno
mostra gli elaborati dei bambini delle scuole dell'Infanzia comunali

lunedì 5 gennaio 2015

BAMBINI MALTRATTATI DALLE ISTITUZIONI!!!



Quei bambini al 41 bis la notte di Natale

La lettera della Presidente dell’INPEF
di Giovanna Maggiani Chelli* - 1° gennaio 2015
Leggiamo e divulghiamo la lettera della Presidente dell’INPEF, riportata in calce per comodità, con preghiera di sottoporla a tutti quei politici che oggi, il primo giorno dell’anno 2015, sentono il bisogno di andare a far visita a Bernardo Provenzano e tutti i suoi accoliti a 41 bis, per capire se stanno bene o se sono “torturati”, alla faccia delle loro vittime delle quali non importa nulla a nessuno se stanno bene o male.
Caro Babbo Natale, sei passato l’altra notte, ma non hai trovato molti bambini! Non c'erano Jenny, Serena, Alessio... migliaia di bambine e bambini.
Non sono scappati di casa, né sono in guerra, neanche in ospedale, né in vacanza. Sono i bambini allontanati dalle proprie famiglie e collocati in Comunità, in Case Famiglia o già dati in adozione ad un'altra mamma e un altro papà, pur avendo genitori vivi che li amano e li rivorrebbero con loro.
Sono i bambini fantasma, dimenticati dai Servizi e dai Tribunali. Sono quelli che non sono potuti tornare a casa neanche per le Feste di Natale, perché il Giudice, caro Babbo, non ha firmato il decreto, perché non c'era la relazione dei Servizi, perché il tutore non era d'accordo, perché ... cento buone ragioni per lasciarli lì, come una volta nei brefotrofi, con le signore di buona Società, con pacchi dono in elemosina.
Una licenza premio non si nega a nessuno: ai soldati in guerra, ai criminali in carcere, ai lavoratori migranti, anche ai ragazzini del Minorile. Ma ai bambini delle case famiglia: NO! "Loro devono rimanere lì; troppo rischioso rimandarli dai genitori, dai fratelli, dai nonni, dai giocattoli sotto l'albero... NO! Si deve incancrenire la loro lacerazione del distacco, della solitudine, del nulla. Devono soffrire all'infinito, sospesi nel vuoto dell'attesa e del percepito abbandono. Ed i genitori, castigati perché poveri, ignoranti, litigiosi, o semplicemente ingenui, sprovveduti, stranieri.
Ignari delle trappole del nuovo potere: quello che ha fatto grande “mafia capitale” sulle spalle dei neri e dei soli.
Sai, Babbo, non sono tutti abusanti i genitori ed i nonni dei bambini in casa famiglia o in affido presso altri. Prova a guardare i numeri (quelli ufficiosi, perché quelliufficiali non ci è dato conoscerli). Pare che solo il 7% di questi bambini sia oggetto di maltrattamenti; forse saranno un po' di più o un po' di meno, forse non hanno nessun altro parente entro il 4' grado che possa occuparsi di loro, ma gli altri? Tutti gli altri? Sono solo dei bambini, puniti da un sistema che non li garantisce.
Chi dovrebbe farlo è stritolato esso stesso dal bisogno di garantire più il sistema, la propria faccia e facciata, il proprio posto, piuttosto che i bambini stessi, per i quali è stato messo lì! A chi parlare in queste ore? Pablo cantava “potrei scrivere i versi più tristi questa sera...” ma se questa è l’emozione, non può essere il FARE. Potresti tu parlare a Matteo, Giorgio, Laura, Pietro, Francesco e ricordare loro che migliaia di bambini oggi, mentre tutte le famiglie sono riunite, non sono potuti tornare da mamma e papà?
Raccontagli che quei bambini sono innocenti ma vivono il carcere duro, non hanno mai fatto del male ma sono puniti, provano il dolore e l’impotenza dell’ingiustizia ma vengono drogati con sedativi ed antipsicotici; si percepiscono abbandonati e quindi cattivi: probabilmente lo diventeranno o a 18 anni torneranno comunque là da dove erano stati strappati, dove niente è mutato.
Hai mai visto un bambino dopo un incontro “protetto”? E’ stravolto, sfiancato, dolorante, malato: un’ ora con mamma e poi basta, dopo 15 giorni, un’ora con papà e poi il nulla. “Mamma, mamma, mi fa male la pancia!” “Papà, ho paura del buio!....”. Il dolore che spezza il vuoto dell’attesa del ritorno è lacerante. Spesso, la risposta dell’Istituzione è: “meglio diradare o sospendere gli incontri: il bambino è turbato dopo ogni visita!”
Dio Santo! E� come dire: l’assetato vuole ancora bere, chiede ancora acqua, non giace disidratato immobile, e quindi senza pretese, nel suo letto di morte! L’assetato ha preso un po’ di vigore, ne vuole ancora, urla il suo bisogno! Babbo mio, puoi spiegare a Renzi, Napolitano, Boldrini, Bergoglio, Grasso (scendi dal camino e avvicinali) che potrebbero fare anche loro qualcosa a riguardo? Forse per Giorgio, il nonno d’Italia, non è tardi: potrebbe essere un bel gesto, prima di lasciare la grande casa del Quirinale, spiegare ai “padroni del sistema” che il bambino, turbato dopo una visita, è un assetato a cui è stata data un po’ di linfa: sta solo apprezzando, con tutte le sue forze, quel poco che ha! Perché punire? E’ la stessa logica con cui sono stati vietati i ritorni a casa nei giorni di festa.
La permanenza in Istituto, anche a Natale o a Capodanno, o quando la nostra amica Befana, si aggira come te fra i camini, ha solo questo scopo: lasciarli lì, impotenti, disillusi, incapaci, soli e “cattivi”. Sai, mi hanno chiamato molti genitori, in questi giorni.. Carlo aveva preparato, insieme ai nonni, il pranzo con le vongole, per la cena di Natale e, sotto l’albero, labicicletta e la rete per pescare le telline. Le zie erano pronte con dolci e vestiti nuovi. Anche i cuginetti erano ad attendere il figlio del pescatore Carlo, ma il piccolo non è arrivato.
Ed anche Lory: “eravamo tutti pronti.. nulla osta...” ma poi il Giudice ci ha ripensato. Ma perché? Mamma e papà prima litigavano, ora non più. Perché punire il figlio? Della piccola Maria mi hanno detto che aspettava la zia, ma poi la tutrice ha cambiato l’orario, la piccola ha perso il treno e non è più partita.
Ha pianto, rotto tutto, buttato per aria gli oggetti della Comunità: perciò hanno chiamato l’ambulanza ed è stata portata via. Mi ha raccontato la zia che l’hanno sedata, ha dormito due giorni, che oggi prende gli stessi antipsicotici della nonna. Era solo una bambina portata via dalla sua casa perché fosse “messa in sicurezza”, oggi è ridotta a piccola demente, chimicamente deviata, resa oppositiva, borderline, con un disturbo della personalità. Chi pagherà per tutto questo?
Quanto ancora negare e continuare questa guerra dei numeri? Ancora indifferenza. E’ Natale, poi Capodanno: Tribunali chiusi, non succede niente in queste ore, ma i miei amici Sardi ci sperano ancora: “Dottoressa, ci sono i fratellini, a casa! Lo stanno aspettando, il fratellino loro: lo hanno portato via due anni fa perché mia moglie non voleva prendere gli psicofarmaci! Ora lei li prende tutti i giorni, ma neanche adesso va bene, perché ora, mi dicono, ne prende troppi, non può curare il bambino. Io mi sento in una trappola, ma perché, almeno nelle feste di Natale non ce l’hanno mandato a casa?”.
Accanimento terapeutico, sul bambino e sulla famiglia! Potrei continuare all’infinito e “potrei scrivere i versi più tristi questa notte”. E chissà che non succeda ancora una grande protesta popolare: “Tanto tuonò che piovve!”, scrisse il mio amico Francesco, qualche mese addietro. Ma il tuono, ripetuto ed assordante, di un piccolo gruppo di coraggiosi esseri, porterà cascate ed uragano addosso a chi molesta i bambini!
A chi , davvero, molesta bambini e famiglie, infanga gli affetti, a chi non vede o nega, a chi sfrutta ed abusa, ai farisei sulla pelle dei più piccoli. Porta per me questa nota a Rosetta Enza, Laura, Pietro - loro ne faranno buon uso - a nonno Giorgio , papà Matteo e al Santo Padre. E a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
A coloro che preparano le prime pagine dei giornali o a chi sa trasportare, sulla rete, il più lontano possibile, non le mie parole, ma quelle di migliaia di bambini, costretti al carcere duro, al 41 bis dei bambini, invece di una lunga notte delle stelle, tra una scopa, una slitta e una stella cometa. Perché, non oggi, tutti Re Magi?
Vincenza Palmieri - presidente Nazionale Inpef-- 

PARASONNIE: PAVOR NOCTURNUS, SONNANBULISMO E ALTRO

PARASONNIE: PAVOR NOCTURNUS, SONNANBULISMO E ALTRO

LE PARASONNIE (disturbi del sonno)
Nella sonnolenza: Spasmus nutans, Jactatio capitis
Nel sonno non REM: Sonniloquio Sonnambulismo Pavor nocturnus Bruxismo
Nel sonno REM: Incubo
Sono disturbi del sonno quasi sempre facilmente identificabili a seguito della descrizione fatta dai genitori (ma talora non sicuramente di-stinguibili tanto da richiedere accertamenti). Le parasonnie hanno in comune al- cune caratteristiche generali.
Possono manifestarsi nell’addormentamento, durante le fasi di sonno REM (fase del sonno con rapidi movimenti oculari: REM= Rapid Eyes Movement) o quelle di sonno non REM, alcune nella prima metà della notte, altre verso il mattino)
Sonniloquio: frequentemente si associa al sonnambulismo e si presenta con la frequenza pressappoco del 15% fra i ragazzi in età scolare. È caratterizzato dall’improvviso farfugliare parole sconnesse e poco intelleggibili per periodi molto brevi, quasi sempre di pochi secondi, accompagnato da movimenti delle le mani, il bambino  a volte si mette seduto ma per lo più rimane disteso, riprende tranquillamente il sonno non REM.
Sonnambulismo: compare nella prima parte della notte, per lo più un paio di ore dall’addormentamento, quasi sempre prima della comparsa della prima fase REM: il bambino improvvisamente si siede sul letto, e continuando a dormire, pur con gli occhi aperti, compiendo movimenti automatici delle mani per togliersi coperte e lenzuola, si alza in piedi e cammina; a volte torna immediatamente a letto, altre volte cammina per casa, anche per molti minuti; se viene svegliato per forza, permane a lungo in uno stato confusionale; seppur raramente può andare incontro ad incidenti di tipo traumatico, battendo contro mobili e muri o, come si è verificato, precipitando dalle scale ecc.
A parte il rischio di incidenti è da considerare come una situazione senza significati patologici, spesso geneticamente indotta, scarsamente influenzabile da fattori ambientali e socio-familiari, che tende a re- gredire spontaneamente.
Soltanto quando esso continua a verificarsi dopo il 20° anno di età, può essere considerato indice di disturbi neuropsichici.
Pavor nocturnus rappresenta la manifestazione più frequente e anche più difficile da valutare; spesso viene descritta dai geni- tori con caratteristiche che possono far pensare a una crisi convulsiva notturna. il bambino improvvisamente, per lo più durante la prima metà della notte, tra il primo e il secondo ciclo del sonno, si siede di colpo, grida, piange, a volte urla e singhiozza; se i genitori lo chiamano, non risponde, non li vede, non li riconosce, anche se ha gli occhi aperti e sbarrati, fissi, spesso compie violenti movimenti con le mani, come per allontanare o aggredire; suda, ha il polso frequente, è affamato, pallido, appare congesto; dopo un periodo spesso abbastanza lungo, dell’ordine di diversi mi- nuti, improvvisamente si ridistende, si rilassa e si riaddormenta, in genere al mattino successivo non
Bruxismo  ( “digrigna- mento dei denti”), frequente, circa il 12% di tutte le dissonnie), ma non se ne conosce la prevalenza nella popolazione. Quasi mai è elemento di apprensione né può essere conside- rato turba vera del normale evolversi del sonno; a volte però esso è così violento da creare problemi a chi dorme vicino al bambino, o allo stesso bambino che può essere svegliato dal rumore prodotto, o può, al mattino successivo, sentire dolore alle mascelle; non infrequentemente i denti vengono più o meno marcatamente consumati dalla ripetitività e dalla persistenza del fenomeno, tanto da richiedere a volte protezioni “paradenti” speciali o addirittura interventi protesici.
Incubo, a differenza del sonnambulismo, del sonniloquio e del pavor, si presenta nella fase REM-sognante del sonno, e precisamente, quasi sempre al termine del 3° e 4° ciclo . Si tratta di un sogno pauroso, spesso preceduto da “fenomeni vegetativi” (sudorazione, tremori,tachicardia)‚ al sogno segue spesso un risveglio improvviso con il ricordo dell’evento sognato, e angosciante per diversi minuti. L’incubo si presenta con notevole frequenza in tutte le classi di età; al di sotto dei 2 anni esso rappre- senta , molto probabilmente, la causa più frequente del rifiuto del sonno, perché il ricordo, non criticato, degli eventi sognati crea nel bambino la paura di doverli di nuovo rivivere andando a letto. Nel bambino in età prescolare spesso gli incubi rappresentano l’espressione notturna di disagi “vissuti” nella giornata, o di conflitti familiari. Soltanto il suo successivo ripetersi, anche in età adolescenziale e oltre, può essere considerato espressione di alterazioni psicologiche che richiedono più attenti approfondimenti e terapie.
Allucinazioni ipnagogiche: rare: si presentano all’inizio del sonno, quando il bambino sta per addormentarsi, con sensazione di rumori, di muoversi di oggetti, di chiudersi di porte, di voci sconosciute, vengono “viste” forme e colori non ben definibili; il bambino ha la sensazione di essere incapace di muoversi e di non poter fuggire.
(tratto da Medico e Bambino)

AIUTO: MIO FIGLIO NON DORME

La nanna è una manna:

E’ arrivato il tanto agognato bebè. Finalmente si arriva a casa, stanchi ma felici, si assiste alla solita processione di amici e parenti, papà e mamma si guardano teneramente negli occhi e guardano il loro tanto desiderato bebè. 
La mamma è un poco stanca ma felice. 
Le prime notti, però, non si dorme , sarà un caso, pian piano il nostro marmocchio si metterà a dormire. A volte non è così, passano i giorni, le settimane i mesi, talora gli anni. Il momento di mettere il bimbo a nanna diventa un incubo e anche quando il pargolo dorme i genitori non riescono ad addormentarsi in quanto pensano ora si sveglia, ora si sveglia….e quando stanno per crollare arriva il temuto urlo che segnala il primo dei tanti risvegli notturni.
Si parla con i parenti e gli amici. Ognuno dà il suo consiglio, si iniziano a somministrare tisane, a far dormire il bambino nel lettone o in braccio o nella carrozzella o in macchina. Si ricorre a consulenze di vicini, omeopatia, ostentai ecc. 
A volte mi viene da pensare che alcuni nomadi non siano altro che genitori i cui figli non volevano saperne di dormire  che hanno scoperto che il bebè si addormentava facendogli fare dei giri in macchina. Purtroppo il giro in macchina fa addormentare il bebè ma dopo poco, minuti o ore, si ricomincia daccapo.
Gli stratagemmi più diffusi sono, oltre a quello di ninnarlo, di farlo addormentare in braccio, di fargli fare un giro in auto o in carrozzino (anche in piena notte) quello di dargli la mano, di tenerlo attaccato al seno o di dargli biberon in continuazione di farlo giocare con i nostri capelli (col risultato che alcune mamme hanno delle zone di calvizie).
La nostra coppia che avrebbe voluto avere più di un bambino si ferma al primo anche perché l’attività sessuale, in taluni casi, diventa impossibile per la stanchezza accumulata o perchè interrotta dal richiamo del caro pargolo al suo ennesimo risveglio.
Nei primi mesi si dà la colpa alla fame (ma il tuo latte basterà? E’ un po’ liquido), poi alle coliche gassose, poi si inizia a pensare che soffra per i dentini, poi “vedrai quando cammina”. Niente l’incubo continua.
Eppure i genitori hanno letto tanti libri “la famiglia perfetta in 80 lezioni”, il bambino ideale in una coppia ideale in una società ideale integrati con la natura” (poi magari entrambi fumano), “storia del sonno dagli antichi egitti ai giorni d’oggi”, hanno fatto ricerche su Internet ecc. Poi hanno provato, dopo le tisane e gli infusi, lo sciroppino alle erbe, poi lo sciroppino più forte e sono tentati di chiamare un anestesista per far dormire il loro amore-incubo
Precisiamo innanzitutto che i disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli precoci al mattino o vari risvegli notturni sono frequenti a tutte le età. In età pediatrica le  statistiche ci dicono che fino al 35% dei bambini sotto i cinque anni presenta dei disturbi del sonno.
I disturbi “seri” del sonno, cioè dovuti a problematiche organiche o psicologiche rappresentano una minima parte in quanto il 98% dei disturbi del sonno sono “funzionali” ma determinano dei disturbi anche durante la giornata in quanto un bambino che si sveglia tante volte per notte non riesce a riposare in modo adeguato. Di conseguenza è più noioso, piange frequentemente,  vuole stare sempre in braccio, è sempre più dipendente la figura materna. La mamma, la nonna, la tata, il papà, oltre a non dormire passano il tempo con il bambino.
Tale atteggiamento a lungo termine è molto dannoso in quanto la dipendenza dall’adulto può causare delle difficoltà nei rapporti con gli altri da adulti.
Il bambino più grandicello con disturbi del sonno può presentare disturbi dell’attenzione, turbe del carattere, essere timido, ansioso e avere uno scarso rendimento scolastico.
I disturbi del sonno del bambino causano dei problemi nei genitori e in tutta la famiglia; si inizia ad accusarsi vicendevolmente, i conoscenti accusano i genitori di non essere buoni genitori, di conseguenza si altera il rapporto tra loro, si diventa insicuri, si alimentano i sensi di colpa e si litiga anche per banalità. In alcuni casi la stanchezza fisica e mentale associata a insicurezza, sensi di colpa e di fallimento e la mancanza di dialogo  può portare a depressione e mette le basi per un rapporto di coppia alterato.
Come abbiamo già detto precedentemente la maggior parte dei disturbi del sonno sono “funzionali” cioè il bambino non ha nessuna malattia, non ha problemi psicologici e non è viziato come tutti, quasi, ci vogliono far credere. Non ha il meccanismo del sonno. La sua sveglia interna non è “tarata”. Non è stato educato al sonno.
A questo punto dobbiamo fare un ragionamento: mangiare, dormire ed andare di corpo sono bisogni fondamentali degli  esseri viventi. Tutti mangiamo e dormiamo, e andiamo di corpo, ma un conto è farlo un altro è farlo bene. Di fatto tutti i bambini, anche quelli che non dormono, dormono, ma lo fanno male , in modo disorganizzato e un bambino che non dorme bene può essere educato ed abituato a dormire (lo stesso discorso vale per il mangiare e per l’andare di corpo). A questo punto direte: va bene, ma come? Rispondiamo semplicemente: facendolo dormire da solo con i propri mezzi e senza altri artifici (dormire in braccio, nel lettone, con il biberon, con la televisione, con la musica). Il bambino deve dormire nella sua culla o lettino con il ciuccio (o il dito) e dopo i primi mesi con il (i) giocattolo (i) del cuore.
Sicuramente parlare è facile, fare è difficile ma lasciatevi guidare dai consigli del vostro pediatra e provate a seguire poche piccole regole.
Vi consigliamo una lettura da cui abbiamo preso alcuni spunti per questi articoli: “Fate la nanna” di Eduard Estivill e Sylvia de Bajar, casa editrice “Mandragora” e poi ...non esiste il consiglio universale che vada bene a tutti  bambini. Parlatene con il vostro pediatra  per trovare insieme la soluzione possibile

domenica 4 gennaio 2015

Quale sport, Lisca di pesce

Due brevi lettere oggi su Il Secolo XIX in risposta a quesiti di genitori.
Una sullo sport e una sulla lisca di pesce. Articoli qui:


sabato 3 gennaio 2015

Dottore mio figlio si è punto con un ago per strada


Dottore mio figlio si è punto con un ago per strada
Possiamo dire ai genitori di stare tranquilli : un recente lavoro (analisi varie pubblicazioni , si chiama  metanalisi ( degli Archives of Disease in Childhood  Osowicki J, Curtis N. A pointed question: is a child at risk following a community-acquired need- lestick injury? Arch Dis Child 2014;99: 1172-5), segnala che NON  esiste alcuna segnalazione in letteratura di una trasmissione una malattia causata da virus (AIDS, Epatite) in un bambino a seguito di una puntura con ago  avvenuta in comunità (nella vita normale fuori dall’ospedale). Diverso è il richio di infezione dopo puntura con ago in un contesto professionale come negli ospedali (o per i bambini dire pungersi con l’ago con cui è in cura un familiare in casa o in ospedale). Il  rischio è  comunque basso sia per l’AIDS (0,23%) che per l’epatite C (0,75%) e rilevante solo per l’epatite B  (fino al 62%) in Paesi dove non si fa la vaccinazione.

Calza Befana, i consigli dell'associazione "Trenta Ore per la vita" per giocattoli e dolci sicuri da regalare ai bambini

Articolo su Huffington POST: Calza Befana, i consigli dell'associazione "Trenta Ore per la vita" per giocattoli e dolci sicuri da regalare ai bambini

Articolo qui: http://ferrandoalberto.blogspot.it/2015/01/calza-befana-i-consigli.html e qui:

http://www.huffingtonpost.it/2015/01/03/giocattoli-sicuri-befana_n_6409746.html?utm_hp_ref=italy

“La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, il cappello alla romana, viva viva la befana”. Chi non conosce la nota filastrocca della Befana, l’anziana signora che la notte tra il 5 e il 6 gennaio vola, a bordo della sua scopa, sopra i tetti delle case e calandosi dai camini riempie le calze, lasciate appese dai bambini, di dolci e doni per i più buoni, carbone per i più cattivi.

Impossibile rinunciare a tali leccornie, ma scegliere di riempire la calza con alimenti di qualità e sicuri per i vostri bambini si può. Come? L’Associazione Trenta Ore per la Vita ha raccolto i consigli di 5 medici coinvolti nel progetto sulla diffusione delle manovre di disostruzione pediatriche, anche tramite la formazione a distanza che serve ad imparare le manovre di disostruzione pediatriche in un modo nuovo: rimanendo comodamente a casa propria, direttamente dal proprio computer o tablet. 
Il primo consiglio è quello di regalare una calza adatta all'età del bambino. Ciò significa rispettare sempre le avvertenze presenti sui giocattoli, un passaggio che spesso i genitori dimenticano di fare. "È necessario controllare sempre che non vi siano piccole parti staccabili che possono essere inalate o ingerite", avverte il prof. Dario Gregori dell’Università di Padova. "Bisogna inoltre fare molta attenzione alle batterie a bottone e calamite, se ingerite possono causare gravi lesioni", insiste Gregori, promotore del progetto europeo Susy Safe, un registro per la sorveglianza delle lesioni da corpo estraneo, nei bambini dai 0 ai 14 anni.
Passando agli alimenti, non esiste calza senza carbone. Il dolce per eccellenza dell’Epifania, noto anche come “zucchero roccia”, non è altro che un concentrato di zuccheri. "Quindi non è indicato dal punto di vista nutrizionale", commenta il Dott. Marco Gucci, pediatra esperto in alimentazione del bambino. "Inoltre, la forma e la consistenza del carbone possono essere causa di ostruzione delle vie aeree", aggiunge Gucci. 
Quanto al cioccolato, anche in questo caso valgono poche e semplici avvertenze. "Nel riempire la calza – ammonisce il Dottor Alberto Ferrando, pediatra di famiglia e presidente della Associazione pediatri liguri - bisogna tenere a mente che il cioccolato non deve essere assolutamente somministrato ai bambini intolleranti perché contiene sostanze che liberano istamina come avviene con le fragole e i pomodori; ai bambini sotto i tre anni che soffrono di cefalea, poiché per il suo contenuto di acido ossalico sottrae calcio all’organismo con azione quindi rachitogena". 
La cioccolata si accompagna spesso con noci, noccioline e arachidi, tutti alimenti pericolosi perché i loro frammenti molto spesso vengono aspirati e possono finire nei bronchi o nei polmoni causando polmonite e altre lesioni. "È meglio non dare questi alimenti a bambini molto piccoli, ma attenzione a non demonizzare alcuni alimenti. Bisogna imparare a somministrarli con modalità diverse per età», è l’avviso del Dottor Marco Squicciarini, medico esperto presso il Consiglio Superiore di Sanità per le tecniche rianimatorie con particolare riferimento alla rianimazione cardio-polmonare pediatrica. «Per questo cerchiamo di diffondere la cultura attraverso corsi e formazione", sottolinea Squicciarini.

In più l’allergia alla frutta secca come arachidi, mandorle, noccioline e noci è oggi una delle più diffuse sin dai primi anni di vita e può manifestarsi anche in reazioni molto gravi. Per questo il suggerimento del Dott. Francesco Pastore, pediatra di famiglia, è quello di "non sottovalutate il rischio allergia da frutta secca, ma anche cioccolato oltre a coloranti e conservanti possono provocare manifestazioni allergiche, soprattutto se consumati in grandi quantità". Attenzione poi "alle manifestazioni allergiche che possono riguardare la cute e l’apparato gastrointestinale", precisa Pastore. 
Attenzione poi a tutti i tipi di dolciumi che hanno la forma sferica o circolare simile a quella delle biglie, perle, palline come le caramelle e i lecca lecca, questi infatti possono aumentare il rischio di soffocamento nel bambino. Un rischio serio, a volta anche fatale, se si considera che ogni anno in Italia muoiono oltre 50 bambini per l’ostruzione delle vie aeree. 
Infine tutti e cinque i medici concordano sul diffidare "delle calze preconfezionate, di scarsa qualità e dubbia provenienza". "Orientatevi su calze piene di prodotti della tradizione italiana saporiti e genuini. Ben venga, quindi, la tradizionale calza ma che sia di qualità", è il loro consiglio.


venerdì 2 gennaio 2015

CHI SEMINA RACCOGLIE: UNA SCUOLA A GENOVA CON IL DEFIBRILLATORE.

CHI SEMINA RACCOGLIE:  UNA SCUOLA A GENOVA CON IL DEFIBRILLATORE. QUALE? POI VE LO DICO. Mail come quella che ho ricevuto hanno un valore inestimabile e penso alla tristezza di coloro che guardano solo alle palanche :-(
Gentile Dott. Ferrando,
innanzitutto formulo i migliori auguri di buona anno a lei e alla sua famiglia.
Mi permetto disturbarla perché avrei piacere che il giorno della consegna e posizionamento del defibrillatore per la nostra Scuola lei fosse presente e condividesse con noi una foto ricordo ( da postare anche sulla pagina Facebook della Scuola) e un semplice rinfresco.
Il sottoscritto, le Maestre, le mamme e i bambini sarebbero felici di averla graditissimo Ospite per tale evento.
Come lei saprà , grazie al ricavato della lotteria della ........e siamo riusciti a comprare un defibrillatore.
Scelga lei il giorno e l’ora Dottore e noi ci adegueremo ai suoi impegni e alle sue possibilità.
Sia mattina che pomeriggio, senza farsi alcun problema.
Restiamo in attesa di una Sua cortese comunicazione e conferma e ringraziandoLa nuovamente per la presenza il giorno della Festa e per la disponibilità porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Con sincera stima.

giovedì 1 gennaio 2015

MAMMA SALVA BAMBINO DA SOFFOCAMENTO DA CIBO

MAMMA SALVA BAMBINO DA SOFFOCAMENTO DA CIBO
Caro dottore,
Le scrivo per aggiungere la mia testimonianza a quella di tanti altri genitori sulla manovra di disostruzione delle vie aeree. Come ben lei sa, sono mamma di un ragazzo di 17 anni e di due gemellini piccoli (dueanni e 1/2).
 L'inverno scorso ho fatto il corso Operatore blsd di Salvamento Academy, con lei e qualche mese più tardi il corso per diventare istruttrice.  Considero il momento dei corsi molto arricchente per me e  per chi ho davanti: sempre così desiderosi di imparare le manovre di disostruzione.  In ogni corso che organizziamo, con gli altri istruttori sottolineamo sempre l'importanza di agire tempestivamente.. Ebbene l'altra mattina ho sperimentato sulla mia pelle quanto diciamo ed insegnamo... Ho seduto sui seggioloni i bimbi per fare colazione, ho dato loro alcuni biscottini x bimbi, e mi sono voltata un attimo.
 Ad un tratto sento Caterina che rivolta verso suo fratello gli dice"Matteo perché non parli più?" mi sono girato di scatto ed ho visto il bimbo, viola in volto con le mani dal collo. Essendo Matteo piccolino di costituzione, l'ho preso in braccio, adagiato sulla mia gamba ed ho iniziato con le pacche sulla schiena... Alla quarta Matteo si è disostruito,  pianto liberatorio di entrambi...
A maggior ragione considero i corsi che organizziamo proprio dei "corsi salvavita" e non finirò mai di ringraziarla per avermi spronato ad investire tempo ed energie su un tema così importante.
Prossimo Corso il 14 gennaio Associazione Cara e poi...in base alle sedi che mi aiuterete a trovare.
Vi informerò su Facebook e sui blog www.ferrandoalberto.blogspot.it e www.preveniamoisnieme.blogspot.it