mercoledì 7 ottobre 2015

SINDROME DEL BAMBINO STOCCAFISSO!!! FATE FARE GINNASTICA AI BAMBINI A CASA.

SINDROME DEL BAMBINO STOCCAFISSO!!! FATE FARE GINNASTICA AI BAMBINI A CASA. 

APPELLO A GENITORI E INSEGNANTI: I RAGAZZI SI STANNO ANCHILOSANDO. IN FUTURO RIGIDI COME STOCCAFISSI? fate fare ginnastica libera

Cari genitori e personale scolastico
VISTO CHE A SCUOLA FANNO POCA GINNASTICA, NELLE ATTIVITA' SPORTIVE POCA...DEDICATE  UN PO' DI TEMPO A CASA A FARE GINNASTICA DEL CORPO AI BAMBINI CHE FA BENE ANCHE A VOI: Flessioni, toccare le punte dei piedi ecc... Magari qualche insegnate ci manda qualche esercizio da fare a casa??
Da anni sto osservando un fenomeno preoccupante: la maggior parte di ragazzi e ragazze (eccetto coloro che fanno danza, ginnastica artistica, alcune arti marziali) non riescono più a toccarsi la punta dei piedi con la punta delle dita tenero le ginocchia estese. Genitori e nonni dai 30 -40 anni su, attoniti e stupiti, fanno vedere che loro riescono a farlo e i figli dai 5-6 anni in su no!!! Magari fanno sport a livello agonistico, o 3 sport ma le punta delle dita dei piedi ..le vedono am non le toccano. La soluzione è semplice: un po' di ginnastica a case, senza o con WII (utilizzata con la pedana) e magari a scuola invece di studiare storia dello sport fare un poco di ginnastica a corpo libero?? Siamo il paese ove viene fatta meno attività fisica :-(. Pensiamoci un pochino tutti: entrano a scuola alle 8 ed escono alle 16,30-17. Un tutte queste ore un po' di moto??? Oppure a casa?? Non costa nulla fare ginnastica e farla insieme agli amici o ai genitori non sarebbe carino? Non è una forma di abuso per omissione non fare in modo che facciamo movimento??? Guardate i post precedenti ove risultiamo il secondo paese più cicciotto e il primo per meno attività fisica :-(
Qui sotto alcuni filmati e foto


martedì 6 ottobre 2015

Bambini meno vaccinati situazione a rischio (MA NON SOLO VACCINAZIONI)

Bambini meno vaccinati situazione a rischio (MA NON SOLO VACCINAZIONI)

Sul Secolo XIX di oggi , on line di ieri, la segnalazione del calo delle vaccinazioni IN ITALIA  (http://www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2015/10/06/ARiyIxCG-drammatico_nazionale_vaccinazioni.shtml ). Su FB leggerete di tutto e raccomando ancora una volta precauzione e di prendere con "le pinze" quanto alcuni affermano. la scelta di vaccinare o non vaccinare (spero di no) deve essere una scelta CONSAPEVOLE di voi genitori fatta dopo aver ottenuto una informazione adeguata da parte del pediatra e non solo su quanto si legge e he gira incontrollato sulla rete..
Purtroppo fa più notizia e paura la cattiva notizia e chi rema contro e purtroppo , nel campo delle vaccinazioni, iniziamo a raccogliere i risultati, negativi, della non vaccinazione.
Troverete scritto di tutto e di più, troverete frasi e descrizioni allarmanti e il vero e il contrario di tutto.
Da parte mia posso solo consigliarvi un colloquio sul tema con il vostro pediatra che vi saprà consigliare e guidare nella scelta e nel "mare" delle vaccinazioni (qui sotto trovate il calendario vaccinale).
Ricordo che i vaccini sono stati una delle principali  scoperte della medicina e che hanno cambiato la storia di molte malattie. Ce ne sono altre  cose di cui si parla poco:gli incidenti, la maggior parte prevedibili e prevenibili.
ESSERE GENITORI vuol dire ragionare a 360 gradi. ESISTE POI UN VACCINO Più IMPORTANTE DI TUTTI. Non in punture ma si debbono fare vari richiami: L'EDUCAZIONE DEL FIGLIO: esistono studi che documentano come educazione e quindi regole (e non comandi) migliorano il sistema nervoso del bambino.
Vi ho già segnalato e vi segnalerò letture utili ma non fossilizziamoci su una cosa importante, come i vaccini che sono assolutamente consigliati, trascurando altre cose. Vorrei che tutta l'animosità, la pignoleria che alcuni mettono polemicamente sui vaccini potesse diventare energia riciclabile per cose più utili.
Gli interessi???   Il grande complotto???  (Sul tema non entro ma ne hanno anche chi va contro) Cerchiamo di essere seri e di leggere cose affidabili consigliate dal vostro pediatra dopo  magari un colloquio dedicato di  persona .
Qui, comunque, il mio Manifesto di trasparenza e nel blog  www.ferrandoalberto.blogspot.it trovate vari articoli anche sui vaccini: verità, bufale, bufaline e bufalette :-) che girano in rete e sui libri.
Tratto il tema vaccini e NON solo sul mio libro "Come crescere mio figlio"
Preavviso che il 21 Ottobre sarò disponibile pubblicamente in sede UNICE per parlare di Manovra antisoffocamento e non solo...Ma vi invierà locandina che troverete anche sul blog
Buona giornata
Alberto Ferrando

VACCINI CONTRO LA MENINGITE E CALENDARIO VACCINALE


VACCINI CONTRO LA MENINGITE E CALENDARIO VACCINALE
Esistono vaccini per vari tipi di meningiti. Provo a fare un po’ di chiarezza anche alla luce del “nuovo” vaccino per la meningite di tipo “B” e alle innumerevoli richieste di voi genitori. \Ricordo che non tutte le meningiti sono prevenibili con gli i vaccini  in quanto esistono vari germi che possono causare la meningite. Ma con i vaccini attuali “copriamo” e preveniamo la maggior parte di meningiti in età pediatrica
I più frequenti e prevenibili nel bambino sono:
  1. Hemophilus infuenzae: si fa dal 61 giorno di vita insieme ad altri nella stessa siringa (esavalente: polio, tetano, difterite, epatite B, pertosse e appunto hemophilus)
  2. Pneumococco: di fa dal 61 giorno nella stessa seduta vaccinale dell'esavalente (riduce il rischio del 75%: i pneumococchi sono 90 e noi abbiamo il vaccino tredicivalente contro tredici dei 90: i più frequenti)
  3. Meningococco C: si fa dal 13 mese di vita (si può fare anche prima) in concomitanza con il vaccino contro morbillo, rosolia e parotite. Si raccomanda un richiamo al 15 anno in quanto è una meningite frequente negli adolescenti (si può fare, su richiesta e con copagamento in Liguria,   il vaccino contro altri tipi di meningococco: A, W135 e Y, insieme al C , vaccino quadrivalente).
  4.  Meningococco B: Da poco è disponibile vaccino contro il meningococco B offerto in Liguria gratuitamente ai nati nel 2015  e disponibile in co-pagamento per altre età (65 euro a dose). Richiede, purtroppo, più sedute vaccinao e lo schema, che trovate qui sotto è:
  • - Età da 2 a 5 mesi: tre dosi a distanza di almeno 1 mese. Richiamo tra i 12 e i 15 mesi
  • - Età da 6 a 11 mesi: DUE dosi a distanza di almeno 2 mesi. RICHIAMO nel secondo anno
  • - Età da 12 a 23 mesi: DUE dosi a distanza di almeno 2 mesi. RICHIAMO a distanza di 12-23 mesi
  • - Età da 2 a 10 anni: DUE dosi a distanza di almeno 2 mesi. RICHIAMO: allo stato attuale non stabilito
  • - Da 11 anni all’adulto: DUE dosi a distanza di almeno 2 mesi. RICHIAMO: allo stato attuale non stabilito
Qui L'ULTIMO calendario vaccinale raccomandato (suscettibile di modifiche  anche a livello regionale)pubblicato recentemente dalle Soc. Scientifiche di Pediatria e di Igiene

lunedì 5 ottobre 2015

Abbassare la febbre rallenta la guarigione e aiuta i virus influenzali a diffondersi meglio


Abbassare la febbre rallenta la guarigione e aiuta i virus influenzali a diffondersi meglio
Abbassare la febbre appare spesso un obiettivo prioritario. Il bambino ha la febbre ma salta e gioca e ..zac supposte, sciroppi ecc. Pensiamo sempre che la febbre faccia male e che abbassarla rappresenti un vantaggio. NON E’ COSI’.
Sappiamo da anni che abbassare la febbre sia per i bambini che per gli adulti per andare prima all’asilo ,a scuola o a lavorare è una scelta antifisiologica che allunga i tempi di guarigione.
La febbre è infatti un meccanismo difensivo potente e aiuta i processi di guarigione. Non solo andando all’asilo o a scuola o al lavoro ammalatisi fanno ammalare gli altri!!!!
Uno studio medico recente (Earn DJ et al, Proc Biol Sci. 2014 Jan 22;281(1778):20132570. doi: 10.1098/rspb.2013.2570. Print 2014) ha dimostrato che abbassando la febbre si riduce l'azione difensiva dell'organismo, concedendo così al virus la possibilità di proseguire nella sua opera di diffusione e di trasmissione agli altri esseri viventi. In pratica, durante una stagione influenzale, abbassando la febbre in modo chimico si facilita la progressione dell'epidemia.
L’antipiretico blocca semplicemente un sintomo (la febbre) in modo chimico. Ma allora quando dare l’antipiretico?? Ne abbiamo già parlato in altri post: quando la febbre,di per sé, “abbatte” molto l’organismo e causa malessere (a me a 37,2°). Evitiamo quindi di dare farmaci per la febbre se anche supera i 38-39 e uno la sopporta bene ma siamo pronti a darli se la febbre fa “stare male”. Rispettiamo inoltre una cosa che sta scomparendo: “la convalescenza”: stare a casa a riposo per qualche giorno prima di riprendere l’attività normale


http://www.eurosalus.com/malattie-cura/abbassare-la-febbre-diffonde-virus-influenzali

Articoli su "Il secolo XIX" di oggi: antibiotici e infezioni al Nido

Articoli su "Il secolo XIX" di oggi: antibiotici e infezioni al Nido
Alberto Ferrando



domenica 4 ottobre 2015

MAMMA SALVA FIGLIO DA SOFFOCAMENTO DA COMPRESSA MEDICA PER PREVENZIONE DELLE INFEZIONI

MAMMA SALVA FIGLIO DA SOFFOCAMENTO DA COMPRESSA MEDICA PER PREVENZIONE DELLE INFEZIONI
Ricevo stamane da una mamma questa notizia: bella perché la manovra antisoffocamento, di cui mi ringrazia,  ha risolto il soffocamento causato dall’inalazione nelle vie respiratorie della compressa del prodotto. Un prodotto per aumentare le difese immunitarie, soprattutto tonsilliti recidivanti, che va assunto alla sera facendo sciogliere la compressa in bocca senza masticare.
“XXXXXXXXX (prodotto a base di “Streptococcus Salivarius K12) !!!ECCO, mio figlio stava soffocando!!! ma si puo' dare un compressa (tipo caramella)da sciogliere lentamente ad un bambino di soli tre anni????=-OVVIAMENTE, non sapeva farlo e zacccc MANOVRA PER NOI!!! grazie dott . Alberto Ferrando: Foto della compressa qui
Ne approfitto per ricordare che le reazioni avverse ai farmaci vanno segnalate alla Agenzia del Farmaco (AIFA) compilando il modulo che si trova a questo link: http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/bif050292.pdf


sabato 3 ottobre 2015

QUANDO PREOCCUPARSI PER LA TOSSE - PRECISAZIONI SULLE INFEZIONI IN QUESTO PERIODO

QUANDO DEBBO PREOCCUPARMI PER LA TOSSE  DI MIO FIGLIO? - PRECISAZIONI SULLE INFEZIONI IN QUESTO PERIODO
Cari genitori
Su facebook gira un po' di preoccupazione per riferite epidemie e ricoveri per infezioni respiratorie. La situazione di questo periodo a me non non risulta  tragica e non si può parlare a mio modo di vedere di epidemie ma certo che, come avevo segnalato qualche giorno fa, con:
- Apertura asili e scuole
- Cambio di temperatura
ci sono tanti bambini con raffreddore, tosse, mal di gola,male alle orecchie e avevo inviato una "allerta" per i bambini piccoli che la gente ha la mania di "toccare" e di alitargli in faccia.
Sotto ai tre mesi se un bambino si ammala rischia il ricovero. E si ammala perché qualcuno gli ha "attaccato" qualcosa. Sotto a 1 anno è più a rischio di infezioni tipo bronchiolite. Ma non esiste periodo dell'anno senza qualche caso di bronchite, broncopolmonite.
QUANDO PREOCCUPARVI? Pochi elementi

  1. - Quando vostro figlio è "diverso" dal solito (più mogio o irritato notevolmente). tenete conto che chi conosce di più il bambino siete voi: un comportamento diverso deve destare allerta.
  2. - La febbre NON è da sola un motivo di preoccupazione. Ovvio che se ha la febbre è mogio ma aspettate l'effetto dell'antipiretico (solo Paracetamolo o ibuprofene, dopo i 6 mesi di vita) e se torna il solito( o quasi) cercate di non preoccuparvi
  3. - Un motivo di ricorso immediato al medico è la difficoltà respiratoria: una respirazione accelerata, con affanno come potete vedere in questo filmato. Potete valutare la frequenza respiratoria in base all'età:sotto a 1 anno fino a 30-40 atti respiratori al minuto, da 2 a 5 anni: 25-30, da 5 a 12 anni: 20 -25, oltre 12 anni: 15 - 20 (FONTE: SIMEUP). Ricordate che con la febbre aumenta sia la frequenza cardiaca che la frequenza respiratoria. Se un bambino ha la febbre quindi respira più frequentemente.
  4. Poi...chiedet al vostro pediatra anche in base al "rischio" del singolo bambino (prematuri, allergia, immunodeficienza ecc.).

Prossimo post parlerò di una malattia incurabile: IL RAFFREDDORE


Bambino con  evidente difficoltà respiratoria e che mette in funzione i muscoli"ausiliari" della respirazione. Vedete la frequenza elevata della respirazione (circa 80 al minuto contro i 30-40, al massimo, ritenuti normali).. Notate che non riesce quasi a parlare. la saturazione di ossigeno era 89-91. In questa situazioni l'invio al Pronto Soccorso è inevitabile

ATTENTI ...NON AL LUPO MA A CHI SI AVVICINA A  VOSTRO FIGLIO
RIPROPONGO QUESTO ARTICOLO IN QUANTO CI SONO TANTISSIMI BAMBINI, E ADULTI, CON RAFFREDDORE E TOSSE.  Ora aumenteranno con il cambio di temperatura di stamane. Molti hanno poco rispetto dei bambini piccoli che debbono uscire ma NON stare in luoghi chiusi e affollati e non hanno bisogno di alitate in faccia e di bacini sulle manine (se non dai genitori e dai nonni SE SANI!!).

Cari genitori
In questi giorni, con l’apertura di asili e scuole e cambio delle temperature, si iniziano a vedere tanti bambini, anche di pochi mesi di vita con infezioni delle vie respiratorie (raffreddore e tosse). Qulache ricovero anche se non siamo ancora in periodo critico di infezioni più importanti come la bronchiolite (cerca nel blog cosa è qui: http://ferrandoalberto.blogspot.it/2013/12/tossee-se-non-respira_25.html). La bronchiolite è causata da virus respiratori, soprattutto VRS (Virus respiratorio sinciziale) e virus parainfluenzali per i quali NON ESISTE cura, l'unica è non prendere  il virus evitando contatti con soggetti affetti...magari bambini grandi o adulti che hanno poco o solo un raffreddore.
SE avete bambini nei primi mesi di vita non fateli stare in contatto con tante persone , e se in casa qualcuno ha raffreddore è utile mettessi la mascherina (e lavare accuratamente le mani). Al piccolino/a non interessa stare in braccio e essere sbaciucchiato da tanta gente. Tenetevelo in braccio voi e quando dorme...di là in camera lontano da ospiti e vicini.  E arieggiate la stanza e non fatelo sbaciucchiare da tutti.
ALTRA COSA USCITE, USCITE, USCITE. Fa male stare in locali chiusi con tanta gente e non andare all'aria aperta, ovviamente,  coprendosi adeguatamente. 
Nelle infezioni virali (rafreddore, tosse, catarro, bronchiolite), l'antibiotico NON SERVE A NULLA e NON si debbono dare prodotti per la tosse (mucolitici) sotto ai 2 – 3 anni. Unica cosa da fare lavaggi nasali, umidificazione ...e se peggiora. Cosa vuol dire peggiorare???: Innanzitutto umore diverso,  dorme male, non mangia e respira male con una frequenza aumentata (oltre 50-60 atti respiratori al minuto). 

Mi spiace dovervi agitare ma se lo sapete magari avete la forza di reagire a tutti coloro che vogliono il bebè in braccio o lo baciano trasmettendo, potenzialmente, virus.

venerdì 2 ottobre 2015

MASTURBAZIONE INFANTILE: POSSIBILE???

MASTURBAZIONE INFANTILE: Possibile che ?????
Ho una bimba di due anni e da un po’ di tempo ho visto che “ spingeva”  subito dopo la cacca e che diventava un fascio di nervi e sudava. Ad un certo punto mi hanno fatto notare che forse si procurava "piacere" e quindi mi sono documentata. Effettivamente stringe e rannicchia le gambine e si irrigidisce. Questo capita anche più volte al giorno e se ha iniziato a spingere difficilmente riesco a distrarla. La bambina non va al nido... ho letto che a volte lo fanno per auto consolazione, ma è sempre molto coccolata.... Non so come devo comportarmi perché questa cosa inizia a preoccuparmi... non so se devo distrarla o lasciarla fare. Non vorrei che diventasse un'abitudine e che questo possa avere dei risvolti negativi quando sarà grande... cosa devo fare????

Cara mamma
Il tema della masturbazione infantile, trattato anche nel libro “Come crescere mio figlio”,
nel bambino piccolo (da una età intorno all’anno ai primi anni di vita) è un fenomeno frequente e “naturale” che causa spesso notevole imbarazzo nei genitori. Nella naturale esplorazione del proprio corpo il bambino finisce per scoprire che alcuni parti “offrono” più piacere di altre. E poiché, per un bambino piccolo, una parte del corpo vale l’altra, non ci sono per lui motivi per non toccarsi e non regalarsi un po’ di piacere. Per questo può capitare che avvenga la masturbazione, anche a partire dal primo anno di vita. La masturbazione rappresenta spesso un atto consolatorio a cui ricorrere nei momenti di stanchezza, di solitudine o di noia. Il bambino che si masturba appare tutto preso, poco attento all’ambiente circostante e non dimostra alcun imbarazzo. Imbarazzo che si crea nei genitori di fronte ad un bambino che si consola e attua movimenti ritmici e a volte appare eccitato, accaldato e altro. Il senso del pudore si manifesta intorno ai tre/quattro anni. Proprio le reazioni degli adulti, possono, però, rappresentare l’aspetto veramente negativo della vicenda, in quanto certi atteggiamenti rischiano di sviluppare nel bambino delle reazioni negative nei confronti della sessualità. La masturbazione si può manifestare in entrambi i sessi. Parlatene in famiglia per evitare atteggiamenti colpevolizzanti. Cercate, se il fenomeno è in atto, di ignorare la cosa e soprattutto cercate di distrarre il bambino e di dedicare più tempo a leggere, giocare o altro. Se vedete che il bambino sta per iniziare questa distrazione, distraetelo proponendogli un gioco da fare insieme o fategli vedere altri giochi o altri oggetti che lo possano interessare.
È bene non assumere atteggiamenti punitivi o di sconcerto di fronte a questo.
In ogni modo, parlatene con il Vs. pediatra curante, soprattutto se la cosa diventasse molto frequente o Vi creasse particolari stati di ansia. Un Caro Saluto
Alberto Ferrando

Bambini campioni ma la vera vittoria è nella famiglia unita

MIO FIGLIO E’ UN CAMPIONE ma non vince se vince solo la gara. Ovvero benefici e rischi dello sport

Praticare uno sport nel periodo dell'infanzia e dell'adolescenza, ma anche in età adulta comporta benefici  fisici, psicologi e  relazionali.
Lo sport, infatti, può svolgere un ruolo importante nella costruzione di una positiva immagine di sé, di una disposizione ottimistica verso il futuro, favorendo la socializzazione e facilitando le relazioni amicali e quelle con adulti capaci di offrire dialogo, comprensione, aiuto.
Inoltre, può rendere capaci le persone di rispetto di codici e norme, di scambi efficaci con gli altri e di reciproco aiuto.
Perché le potenzialità dello sport si realizzino è necessario che gli allenatori, i genitori, i dirigenti sportivi e gli atleti stessi si impegnino a fare della pratica sportiva un insieme di esperienze positive, felici, edificanti.
Nella cultura sportiva il traguardo, la vittoria ed il successo sono obiettivi da ricercare senza imbrogli, senza barare, senza essere scorretti e danneggiare l'avversario. E' una cultura che, nella profondità dei valori etici che promuove, apre la strada alla condivisione, al sostegno reciproco, alla solidarietà.
 Ogni persona lotta per raggiungere degli obiettivi insieme ad altre persone, insieme all'allenatore ed alla squadra ma anche insieme agli avversari!. Quanto più forte, energico e competitivo è l'antagonista, tanto più grande sarà un eventuale successo ed indimenticabile
una meta raggiunta con lealtà.
Nel lavoro con i bambini in età scolare e con gli adolescenti è facile costatare come i processi comunicativi e relazionali abbiano già prodotto caratteristiche di personalità evidenti riferibili al livello di autostima, di forza, di equilibrio interiore.
Sappiamo però che essi non hanno ultimato il loro processo di formazione e ciò li rende ancora permeabili ai messaggi di accettazione, di stima e di amore e vulnerabili a quelli di sfiducia e di conferma.
I bambini ed i ragazzi hanno bisogno di persone adulte che consentano loro di prendere consapevolezza delle proprie caratteristiche e capacità, , di costruirsi un concetto di sé positivo e duraturo e di interagire in modo efficace con i coetanei.  
Una vittoria non deve incrementare l'aspettativa narcisistica di essere sempre vincenti, così come una sconfitta non deve generare un senso di fallimento personale ma bisogna  riconoscere ed apprezzare un buon risultato anche se il figlio non è salito sul podio ma ha dato il meglio di sé.
Nella pratica sportiva agonistica la vittoria è certamente un evento esaltante che gratifica l'atleta e la squadra, che infonde entusiasmo e gioia, che ripaga i sacrifici e l'impegno dell'allenamento, che rinforza l'autostima del singolo e del gruppo.
Il bisogno di vincere però non è un bisogno spontaneo del bambino o dell'adolescente: in genere essi hanno la necessità di sentirsi riconosciuti e valorizzati in quanto individui capaci di conseguire dei risultati. Per loro il successo non è collegato con la vittoria in sé poiché, anche il solo fatto di aver superato un limite personale, offre una grande soddisfazione. La
vittoria pertanto non è un obiettivo prioritario dei giovani atleti almeno fino a quando qualcuno non dice loro che devono vincere. I ragazzi che hanno alle spalle genitori ed allenatori che desiderano la vittoria a tutti i costi sono costretti a perseguirla per trovare risposta ai loro bisogni di sicurezza, di stima e di approvazione. Se essa sfuggirà loro, subiranno una ferita sul piano personale cominciando a temere di essere atleti, e poi persone, di scarso valore.

DECALOGO PER  GENITORI CON FIGLI CHE PRATICANO SPORT

   Non imporre le tue aspirazioni a tuo figlio: ricorda che ogni bambino migliora e progredisce seguendo i suoi tempi, quindi non giudicare i progressi di tuo figlio confrontandolo con le prestazioni di altri atleti o con le tue aspettative.
   Sii di supporto a tuo figlio: c’è solo una domanda che devi porre a tuo figlio a fine allenamento o a fine gara: “Ti sei divertito?”; poiché se non si diverte non sarà motivato a partecipare.
   Non cercare di sostituirti all’allenatore: il tuo lavoro è quello di dare amore incondizionato e supporto. Dì a tuo figlio quanto sei fiero di lui e lascia la parte tecnica all’allenatore.
   Stima l’allenatore di tuo figlio: il legame fra l’allenatore e l’atleta è speciale e contribuisce al successo e al divertimento del tuo bambino, quindi non criticare l’allenatore in sua presenza, perché lo ferirà.
   Non criticare gli accompagnatori: se non sei interessato o non hai il tempo per aiutare lo staff come volontario, non criticare chi sta facendo tutto il possibile per dare una mano.
   Dì solo cose positive durante le gare: devi essere incoraggiante e non criticare mai tuo figlio o il suo allenatore, perché entrambi sanno se e quando hanno commesso errori.
   Riconosci e rispetta le paure di tuo figlio: la prima gara può essere una situazione molto stressante ed è normale che il tuo bambino sia spaventato. Non sgridarlo e non sminuire i suoi sentimenti, assicuralo che l’allenatore non lo avrebbe fatto partecipare, se non lo ritenesse in grado. Ricordati anche che la maggior parte delle sue paure sono quelle che tu gli trasmetti.
   Sii leale e di supporto alla squadra: non è saggio continuare a spostare il bambino da una squadra all’altra, ogni team ha i suoi problemi, anche quelli in cui crescono campioni.
   Tuo figlio non deve avere come unico obiettivo quello di vincere: i campioni sono quelli che hanno saputo concentrarsi sull’allenamento, più che sul risultato.
   Non aspettarti che tuo figlio diventi un atleta olimpico: pensa a quanti atleti che praticano lo sport di tuo figlio ci sono in Italia, e a quanti posti sono disponibili ogni 4 anni: le possibilità reali che tuo figlio diventi un atleta olimpico sono lo 0,00…%. Fare sport è molto più delle Olimpiadi, aiuta a crescere persone oneste e civili, proprio come tu vorresti tuo figlio, quindi sii contento anche solo del fatto che voglia cimentarsi nello sport.

Carta dei diritti dei giovani che praticano sport"
• Diritto a praticare lo sport e a sceglierlo liberamente.
• Diritto ad essere rispettati come persone e come atleti.
• Diritto a vivere una valida esperienza educativa.
• Diritto ad esprimere la propria personalità e le proprie doti e
caratteristiche.
• Diritto ad un ambiente che tutela la salute fisica, psicologica e sociale.
• Diritto a comprendere e a partecipare al progetto di formazione sportiva.
• Diritto ad avere relazioni interpersonali positive.
• Diritto a divertirsi.
• Diritto a crescere e a migliorare le proprie prestazioni.
• Diritto a competere, a vincere, a perdere.