lunedì 7 dicembre 2015

MUORE...MA PER LA LEGGE TUTTO OK...MA PER NOI??? RIFLETTIAMOCI

MUORE...MA PER LA LEGGE TUTTO OK...MA PER NOI???  RIFLETTIAMOCI
Ventenne morì giocando a calcio: "Il defibrillatore? Non c’è obbligo"
Cari genitori, almeno alcuni (e non sono pochi)
Preoccupati di una febbretta e se non mangia pronti a rimpinzarlo di inutili integratori e polivitaminici o di farmaci per farlo dormire quando nn ha sonno o a fare esami inutili. Quando succedono cose come queste esiste UN RESPONSABILE CHE SI CHIAMA "TUTTINOI".. Perché dipende da noi medici dare alcune indicazioni e da voi genitori CHIEDERE E PRETENDERE CHE OVUNQUE VIVA VOSTRO FIGLIO ESISTA UN AMBIENTE SICURO. Un ambiente con personale che pensa alla prevenzione e che LA SA FARE!!!!!!! E ORA QUESTO DIPENDE DA VO: pretenderla:
1) ASILO MIGLIORE PER IL BAMBINO??? Un asilo ove TUTTO il personale è preparato per la manovra antisoffocamento e il PRIMO SOCCORSO PEDIATRICO
2) SCUOLA E SPORT?? DOVE ESISTE PERSONALE CHE SA FARE RIANIMAZIONE ED ESISTE UN DEFIBRILLATORE.
MA è MORALMENTE ACCETTABILEDIRE DIRE CHE NON ESISTE UN OBBLIGO DI LEGGE E QUINDI NON LO FACCIO? MA NOI, E SOPRATTUTTO VOI GENITORI, rifiutate questo e pretendete che lo sappiano fare. Altrimenti cambiate scuola. HOELENCODI ASILI E SCUOLE OVE ABBIAMO OFFERTO GRATIS IL CORSO E NON LO HANNO VOLUTO FARE Emoticon frown Emoticon frown  Emoticon frown
Ora Il defibrillatore è obbligatorio per legge.La Toscana ha già rinviato Emoticon frown Emoticon frown
Quanti bambini e adulti avremmo ancora in vita CONOSCENDO E SAPENDO FARE queste semplici cose invece di...
- Corsi di psicomotricità a pagamento (così si chiama la ginnastica che una volta tutti facevano)
- Corsi di lingue, musica, canto ecc
- Non solo nelle ore di religione insegnare a salvare una vita no????
Scusate ma quando leggo di una morte, forse, evitabile e sento dire razzate perdo il controllo!!!

Link qui: http://www.ilgiorno.it/milano/morto-defibrillatore-1.1551741

domenica 6 dicembre 2015

Educazione del bambino, della famiglia e prevenzione di dipendenze: alcol, fumo, hashish

Educazione del bambino, della famiglia e prevenzione di dipendenze: alcol, fumo, hashish
Cari genitori e ragazzi
Venerdì ho parlato a Bassano del Grappa di dipendenze (alcol, fumo e hashish) e non solo, di società e di educazione dei figli...e dei genitori..
Trovate la mia relazione a questi indirizzo ma trovate molto, per quanto riguarda l'educazione" sul libro "Come crescere mio figlio".
Ci sono alcuni spunti utili da discutere in casa tra voi e con il vostro pediatra e che esporrò volentieri in prossimi incontri pubblici con genitori e insegnanti. Trovate anche alcuni libri utili
Relazione qui con tutte le diapositive:
http://www.slideshare.net/aferrand/prevenzione-dipendenze-genitorialit-alberto-ferrando-bassano-2015









martedì 1 dicembre 2015

NEOFOBIA. MIO FIGLIO NON MI MANGIA

NEOFOBIA. MIO FIGLIO NON MI MANGIA
Tratto dal libro "Come crescere mio figlio" http://www.amazon.it/crescere-figlio-genitori-risposte-pediatra/dp/886895107X/ref=zg_bs_5329313031_6
Dal 12 ° mese, e più frequentemente dal 15 °-18 ° mese con acme ai 2 anni di vita alcuni bambini (oltre il 20%, più frequentemente maschietti) manifestano una resistenza ad assaggiare alimenti che non conoscono arrivando a rifiutarsi di assaggiare e mangiare cibi non conosciuti in precedenza. 
Questo comportamento è il retaggio di un adattamento evolutivo a un ambiente ostile che ha permesso ai nostri antenati bambini che iniziavano a “esplorare”ambienti pieni di pericoli alimentari (erbe velenose, alimenti deteriorati, per esempio) di sopravvivere; il rifiuto di alimenti che non erano già stati registrati durante i primi mesi, sotto la tutela materna, era una garanzia per la sopravvivenza. 
In linea con questo programma genetico, sviluppatosi nel corso di millenni e a tutt’oggi conservato, la neofobia è minima nei primi due anni di vita, cresce durante tutta la prima infanzia, per poi diminuire gradualmente con l’avvicinarsi dell’età adulta. 
Ecco perché i primi periodi di vita sono importantissimi per abituare il bambino ai diversi sapori e per fargli conoscere il maggior numero possibile di nuovi alimenti. Nel corso del terzo anno di vita, la maggior parte dei bambini neofobici entra in una fase durante la quale l ` introduzione dei nuovi cibi diventa sempre più difficile, se essi non hanno avuto modo di assaggiarli in precedenza. È fondamentale perciò far fare al bambino una precoce esperienza, a partire dalla gravidanza (i “sapori”dell’alimentazione materna percepiti mediante il liquido amniotico), continuando con l’allattamento e completando l’esplorazione degli alimenti durante la fase dello svezzamento. Importante, contrariamente a quanto si credeva in passato, introdurre tutti i tipi di alimenti. 
Quando scatta la neofobia i genitori reagiscono spesso in due modi: 
1) evitano di ripresentare l’alimento; 
2) cercano di convincerlo con promesse, teatrini, regali ecc. 
Entrambi questi atteggiamenti sono errati. Vediamo perché. Se vogliamo che il bambino mangi di tutto è meglio proporre con pazienza il cibo che non vuole almeno 7-8 volte prima che lo accetti in modo stabile. Utile, inoltre, osservare gli altri mangiare il cibo che rifiuta, senza atteggiamenti esagerati tipo “Ummmhh che buono!”guardandolo. Facendo così vi smascherate e non siete credibili, anzi, ottenete il contrario. Cercare di convincere un bambino a mangiare in cambio di un premio si è rivelato controproducente: in 9 bambini su 10 la preferenza verso quell’alimento diminuisce o rimane per lo più invariata. 
È molto importante anche come viene vissuto in famiglia il momento del pasto: bisogna cercare di consumare i pasti insieme a intervalli regolari in un clima sereno, evitando critiche e discussioni a tavola. E via la televisione dalla cucina. Nonostante questi accorgimenti ci sono dei bambini particolarmente impegnativi che mangiano veramente poco (e altri che sono dei piccoli bidoni “aspiratutto”che mangiano tutto in quantità eccessiva). Alcune mamme quando vanno dal pediatra dicono: “Aiuto dottore, non mi mangia”. Consiglio la lettura dell’articolo seguente, tratto dal BLOG www.ferrandoalberto.blogspot.it e dal sito www.ferrandoalberto.eu. Dottore mio figlio “non mi mangia”. Questa è una frase usata da alcune