Trilogia de “Le avventure nel frattempo, Il trattamento ridarelli, Rover salva il Natale” di R.Doyle. Scheda dei libri a cura di Filippo Dagnino
AUTORE: Roddy Doyle
CASA EDITRICE: Salani
ANNO DI STAMPA: 2004-2005
GENERE: comico
LUOGO AMBIENTE: Dublino
PERSONAGGI PRINCIPALI: Signor Mack, i figli grandi Robbie e Jimmy, la figlia piccola Kayla e la sua amichetta Victoria, la moglie Billie Jean, il cane Rover, i Ridarelli
LINGUAGGIO: comico e narrativo
BREVE TRAMA: Questa divertente trilogia parla della vita di questa strana e felice famiglia. Ne “LE AVVENTURE NEL FRATTEMPO” si scatenano delle situazioni una nel frattempo dell’altra: il Signor Mack va in prigione e intanto i suoi figli Robbie e Jimmy lo vanno a cercare scavando un tunnel sotto di essa, mentre fuggono da una perfida accalappiaorfani. Sua moglie vuole fare il giro del mondo senza dirlo a nessuno ed intanto la figlia Kayla scappa insieme a Victoria, ecc.
Ne “IL TRATTAMENTO RIDARELLI” si parla del Signor Mack che sgrida i suoi bambini perché hanno rotto il vetro della finestra con il pallone da calcio. Il Signor Mack, allora, si “becca” il trattamento Ridarelli: si tratta di una punizione (pestare un escremento fresco di cane) inflitta dai Ridarelli agli adulti che trattano male ed ingiustamente i bambini. Chi sono i Ridarelli? Sono delle creaturine, piccoli topini,che mettono in atto la punizone “Ridarelli”. La “cacca” viene prodotta dal cane Rover che è molto ricco perché la vende a caro prezzo. E sarà però lo stesso cane Rover a salvare il Signor Mack dalla minaccia marrone.
In “ROVER SALVA IL NATALE”, Rudolph, la renna più veloce della slitta di Babbo Natale, è in sciopero e non vuole lavorare. C’è solo un animale che può sostituire la renna: il cane Rover. Attraverso demenziali intervalli pubblicitari, lucertole in amore e una notte molto movimentata Rover salverà il Natale per un pelo. Così la festa natalizia potrà continuare ad esistere in tutto il mondo.
MESSAGGIO DELL’AUTORE: Pur essendo una trilogia molto comica e divertente, nasconde in realtà alcune morali da non trascurare: impegnarsi a fondo per raggiungere i propri scopi, avere rispetto e cura dei bambini e credere nelle cose più belle per farle vivere sempre.
****GIUDIZIO E COMMENTO PERSONALE: Questa è una trilogia molto divertente e piena di colpi di scena. Vale la pena leggerla per rendersi conto del modo geniale di scrivere di Roddy Doyle.
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INVICTUS:
QUANDO LA POESIA DIVENTA UN FILM
Invicuts è una splendida poesia scritta dal poeta inglese William Ernest Henley.
La parola INVICTUS deriva dal latino e significa “INVITTO” cioè “
Qualche breve parola sul poeta. Henley sin da bambino fu affetto da una grave malattia: una forma rara di tubercolosi ossea.
Tuttavia ciò non gli impedì di proseguire gli studi e di tentare la carriera giornalistica. A 25 anni però gli amputarono una gamba, ma Henley , da vero INVICTUS, non si diede per vinto, continuò la sua carriera e visse ancora per 30 anni con una protesi artificiale. E’proprio durante questo periodo della sua vita che scrisse questa magnifica poesia.
LA POESIA
Dal profondo della notte che mi avvolge,buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l’indomabile anima mia.
Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l’Orrore delle ombre,
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.
IL FILM “INVICTUS”
INVICTUS non è solo una poesia, è anche il titolo di un grande film diretto da Clint Eastwood ed interpretato da Morgan Freeman, nel ruolo del Presidente Sudafricano Mandela, e da Matt Demon, nel ruolo di François Pienaar capitano della squadra di rugby Springboks.
TRAMA: Nelson Mandela è il nuovo Presidente della Repubblica Sudafricana. L’apartheid è ufficialmente abolito, ma si manifestano ancora molte forme di razzismo.
Mandela deve trovare un modo per riunire la sua popolazione ancora spaccata in due: i neri ed i bianchi ed approfitta della Coppa del Mondo di Rugby del 1995. Infatti proprio in quell’anno viene permesso agli Springboks di partecipare ad eventi internazionali prima proibiti a causa dell’apartheid.
Il Presidente vuole che la squadra vinca il mondiale. Tuttavia gli Springboks, reduci da alcune sconfitte, non hanno ancora le giuste motivazioni per arrivare alla vittoria.
Mandela non si arrende. Convoca François Pienaar, capitano della squadra, e gli chiede di guidare la squadra alla vittoria citando la poesia “Invictus” che era stata sua fonte di ispirazione durante gli anni trascorsi in prigione.
Gli Springbocks vincono e questo evento segna l’inizio di un cammino verso la pace tra bianchi e neri.
COMMENTO: Il film è ricco di riflessioni. Si parla di apartheid, di come l’odio razziale abbia disintegrato una nazione intera. Però si parla anche di sofferenza di un uomo che dopo 27 anni di prigionia trova la forza di unire un paese ormai diviso e sconfitto dall’odio. Mandela insegna al suo popolo come il perdono e la riconciliazione siano un’arma potentissima.
Il finale è poi molto commovente perché in quel momento si capisce che la gioia della vittoria diventa un inno alla vita per sperare in un futuro migliore.
Come scrive Henley e come ci insegna Mandela per quanto siano avverse le circostanze di una vita, per quanto possano determinare il destino, per quanto possano piegare una persona…non potranno mai spezzarla.
Gli eventi non possono essere di certo cambiati però il film e la poesia ci insegnano che possiamo imparare a cavalcarli con vento favorevole!
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"Il bambino con il pigiama a righe" di J Boyne
ASA EDITRICE: BUR extra rizzoli
ANNO DI STAMPA: 2007
GENERE: drammatico
LUOGO E AMBIENTE: Germania, in un piccolo paesino di nome “Auscit” (cioè Aushwitz)
PERSONAGGI PRINCIPALI: Bruno, Shmuel, il padre di Bruno e la madre di Bruno
LINGUAGGIO: narrativo
BREVE TRAMA: Siamo nella Seconda guerra mondiale, in Germania. Il dittatore tedesco Adolf Hitler sta elaborando la “soluzione finale” per eliminare gli ebrei d’Europa nei campi di sterminio. La storia parla proprio di questa distruzione vista attraverso gli occhi di Bruno, un bambino tedesco di nove anni. Suo padre è un importante ufficiale al servizio del Fùhrer e contribuisce al massacro degli ebrei.
Un giorno i genitori annunciano a Bruno e a sua sorella Gretel, ovvero il Caso Disperato, che ci sarà un trasloco e che dovranno lasciare la loro bella e grande casa berlinese a cinque piani per trasferirsi ad “Auscit”, una piccola località tedesca vicino a Berlino. Bruno è molto arrabbiato e irritato a causa del trasloco perché perde i suoi tre amiconi, i suoi nonni e la scuola che ha sempre frequentato.
La madre, però, lo rassicura dicendogli che, ad Auscit, resteranno solo per un paio di mesi. In realtà, il lavoro del padre di Bruno è il motivo per cui sono lì: egli, infatti, lavora nel campo di concentramento e di sterminio proprio accanto alla loro squallida casupola. La stanza da letto di Bruno ha una finestra che dà sul campo dal terreno sabbioso e brullo ed egli si affaccia sempre a vedere quelle curiose persone con un pigiama a righe che lavorano tutte insieme nel campo. Quando domanda alla mamma chi sia tutta quella gente, lei gli risponde che sono dei semplici contadini che lavorano la terra e che comunque lui non deve avvicinarcisi. Un giorno, però, Bruno, di nascosto, decide di fare una piccola “esplorazione”e va a vedere i “contadini che lavorano la terra”all’interno di quello strano campo circondato da un reticolato di filo spinato. Incontra Shmuel, un bambino ebreo della sua stessa età, dall’altra parte del reticolato, e incominciano a parlare. Diventano amici e decidono di incontrarsi ogni giorno, di nascosto. Bruno, per la prima volta ad Auscit, è davvero felice. Il destino, però, è in agguato: Shmuel viene internato nelle “docce” (camere a gas) del campo di sterminio insieme ad altri ebrei, e con lui va anche Bruno. I tedeschi scambiano Bruno, incosciente di quello che sta per accadere, per un ebreo e quando suo padre arriva è troppo tardi.
MESSAGGIO DELL’AUTORE: Il messaggio dell’autore è molto semplice: spinge il lettore a riflettere sul valore dell’amicizia che nasce tra Bruno e Shmuel.
Due bambini, uno tedesco e l’altro ebreo, che, sebbene siano separati da quel filo arrugginito, riescono a vivere con ingenuità ed innocenza quella tragedia orribile.
Ma il libro non è solo questo: è il ricordo della guerra e della shoha, uno sterminio di dimensioni inimmaginabili. E’ anche il rapporto difficile tra genitori e figli che non si capiscono ed è infine il cambiamento della vita che costringe un bambino ad andarsene dalla sua città per seguire il padre per un lavoro che a lui non è stato spiegato.
Una “favola” scritta per far riflettere le generazioni future su tante tematiche.
GIUDIZIO E COMMENTO PERSONALE: Una storia drammatica, intensa, che ti rapisce in un dramma sempre contemporaneo: il prezzo che pagano gli innocenti per gli sbagli e le colpe dei più “grandi”.
La commovente storia di un’amicizia finita male, ma che rappresenta, forse, la speranza e la felicità tra tanto dolore.
Tuttavia un solo quesito resta irrisolto alla fine del libro: perché, nonostante la consapevolezza degli orrori del passato, si continua a perpetuare l’odio e la violenza contro altri essere umani come noi?*****
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"No" scheda del libro a cura di Filippo Dagnino
AUTORE: Paola Capriolo
CASA EDITRICE: Edizioni EL
ANNO DI STAMPA: 2010
GENERE: drammatico
LUOGO E AMBIENTE: Alabama (Stati Uniti meridionali), nella città di Montgomery
PERSONAGGI PRINCIPALI: Rosa Parks
LINGUAGGIO: biografico
BREVE TRAMA: Questo libro narra la vita e la storia dell’importanza che ha avuto, nella società del Novecento, Rosa McCauley divenuta Rosa Parks dopo aver sposato Raymond Parks.
La storia si svolge nella capitale dell’Alabama: Montgomery dove, nel 1950, dopo la guerra, c’era ancora il razzismo organizzato nel sistema del “Jim Crow”, attraverso il quale tutta la gente di colore, compresa Rosa e la sua famiglia, non poteva stare in certi locali, autobus, negozi, bagni, ecc.
Inoltre i “neri” dovevano lavorare nelle piantagioni di cotone. Ed il libro racconta come Rosa, attraverso gli insegnamenti del nonno, delle sue vecchie maestre, di alcuni avvocati e di molte altre persone, riesca a farsi rispettare e sconfiggere il razzismo grazie all’aiuto datole dal leader Martin Luther King e da una semplice parola pronunciata per non dare il suo posto a un bianco su un autobus in linea: NO.
MESSAGGIO DELL’AUTORE: Questa vicenda insegna che le persone devono essere rispettate indipendentemente dal colore della pelle o per le loro abitudini. Inoltre per riuscire nelle grandi o piccole imprese bisogna sempre crederci.
***GIUDIZIO E COMMENTO PERSONALE: Il libro è piacevole da leggere perché scritto con semplicità e ricco di insegnamenti per il lettore.
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"Il re dei ladri " Scheda del libro a cura di Filippo Dagnino
AUTORE: Cornelia Funke
CASA EDITRICE: Oscar Mondatori
ANNO DI STAMPA: 2009
GENERE: azione
LUOGO E AMBIENTE: Venezia ai giorni nostri
PERSONAGGI PRINCIPALI: Prosper e suo fratello Bo, Scipio che è il Re dei Ladri, Mosca, Vespa, Riccio e il detective Victor
LINGUAGGIO: narrativo
BREVE TRAMA: Prosper e suo fratello Bo sono due bambini orfani e sono in fuga da due zii malvagi che li vogliono separare. I due fratelli si rifugiano a Venezia dove vengono “cacciati” dal detective un po’ imbranato di nome Victor e dai due zii. Nella magica città lagunare entrano in questa pittoresca famiglia che vive dei furti mirabolanti di Scipio: il Re dei Ladri. Prosper e Bo vengono coinvolti in un’avventura che cambierà per sempre la loro vita.
MESSAGGIO DELL’AUTORE: Secondo me, l’autore vuole insegnarci che un uomo, indipendentemente da quali siano state le sue sfortune,se ne ha la volontà, può sempre realizzare i suoi sogni e cambiare il corso della sua vita. A volte renderla anche migliore!!!!
GIUDIZIO E COMMENTO PERSONALE: Questo libro è molto bello perché è pieno di azione e ricco di colpi di scena. Una storia di amicizia, desiderio, fuga e libertà che ti incatena per circa 400 pagine e ti resta nel cuore per molti giorni, anche quando hai terminato di leggerlo.****
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"Assassination" Scheda del libro a cura di Filippo Dagnino
AUTORE: Guido Sgardoli
CASA EDITRICE: Rizzoli romanzo
ANNO DI STAMPA: giugno 2009
GENERE: giallo
LUOGO E AMBIENTE: Inghilterra, Francia, Svizzera a fine Ottocento
PERSONAGGI PRINCIPALI: David Pip, Calum Traddels, Dr. Watson, Sherlock Holmes
LINGUAGGIO: narrativo. E’ interessante come in alcuni punti il narratore comunichi direttamente (quasi in prima persona) con il lettore
BREVE TRAMA: Inghilterra, fine Ottocento. David Pip e Calum Traddels scappano dall’orfanotrofio in cui sono cresciuti: Montagne Hall. I due sono decisi ad andare a Londra per indagare sulla scomparsa di Sherlock Holmes. Infatti David è convinto di essere suo figlio e vuole dimostrarlo. David e Calum durante il loro viaggio incontreranno persone disposte ad aiutarle, come il Dr. Watson .Ma si imbatteranno anche in persone che li ostacoleranno, come una banda di ladruncoli, il Sig. Hyde, Dracula e Frankestein. Davidi e Calum incontreranno infine anche Monsieur Poirot e il fantasma di Canterville, e persino Heidi con il suo amico Peter. Insieme a tutti questi personaggi riusciranno ad arrivare alle cascate di Reichenbach in Svizzera per ritrovare finalmente il padre di David.
MESSAGGIO DELL’AUTORE: Il messaggio più importante del libro è: se credi veramente in una cosa, fai di tutto per ottenerla. David è infatti così convinto di poter ritrovare il padre che fa qualsiasi cosa pur di arrivare a lui.
GIUDIZIO E COMMENTO PERSONALE: Questo è un libro molto coinvolgente, ricco di colpi di scena. Trovo anche che sia un libro grandioso perché permette al lettore, all’interno dello stesso racconto, di conoscere personaggi di importanti romanzi come Frankestein, il fantasma di Canterville, Mr. Hyde e persino i due protagonisti del cartone animato Heidi*****
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Il Cacciatore di aquiloni. scheda del libro a cura di Filippo Dagnino
IL CACCIATORE DI AQUILONI di Khaled Hosseini
GENERE: drammatico
LUOGO E AMBIENTE: Afghanistan a Kabul e in California
PERSONAGGI PRINCIPALI: Amir, Hassan, Baba, Rahim Khan, Sohrab, Soraya e Ali
LINGUAGGIO: narrativo
BREVE TRAMA: Siamo in Afghanistan, all’inizio degli anni Sessanta, quando nasce, a Kabul, Amir in una delle famiglie più ricche della città. Suo padre, Baba, è un ricco commerciante di tappeti. Amir, quando era piccolo, giocava sempre con Hassan, il figlio di Ali servo nella casa di Baba, e la cui madre, Sanaubar, era scappata alla sua nascita. Amir e Hassan erano stati sempre amici ed erano anche appassionati degli aquiloni e delle battaglie che si facevano con essi, fino a quando un giorno, nel gelido inverno del ’75, la vita di Amir e Hassan cambiò in quel vicolo di Kabul, per sempre. Amir aveva vinto la battaglia di aquiloni e aveva mandato Hassan a riprendere il suo trofeo: un bel aquilone azzurro. Amir non trovava Hassan, finchè non lo vide in quel vicolo di Kabul e assistette al suo stupro senza fare qualcosa. Scappò con la sua codardia e decise di cacciare da casa il suo umile amico con Ali i quali erano sempre stati considerati membri della famiglia di Amir.
Ed ora eccolo qui, Amir, sposato, residente in California, diventato uomo e autore di romanzi. Dopo la morte del padre, Baba, nell’estate del 2001, viene richiamato in Afghanistan dal vecchio amico di Baba: Rahim Khan, il quale vuole che Amir vada a Karteh-Seh per prendere il figlio di Hassan il quale, senza i genitori uccisi dai talebani, è in un orfanotrofio. Rahim Khan sa quello che è successo a Kabul nell’inverno del 1975 e convince Amir a prendere il figlio di Hassan, Sorahb, per rimediare quello che aveva fatto al suo migliore amico: il cacciatore di aquiloni.
MESSAGGIO DELL’AUTORE: L’autore vuole far capire che c’è sempre un modo per essere buoni e per rimediare agli errori che si fanno nella propria vita, come è successo con Amir.
Insegna anche che, purtroppo, alcuni errori si commettono non per la propria volontà, ma perché dettati dalle paure e dalle circostanze del momento.
GIUDIZIO E COMMENTO PERSONALE: Il cacciatore di aquiloni è un bel libro da consigliare a chiunque perché fa riflettere sulle difficoltà della vita e su come le circostanze possano condizionare l’esistenza di un uomo. Però c’è sempre rimedio a tutto:l’importante è avere l’umiltà per riconoscere le proprie mancanze e non perdere mai la fiducia in se stessi e negli altri.
Il cacciatore di aquiloni è un libro molto commovente: tu leggi la storia e ti ritrovi a piangere tra una riga e l’altra, però, nello stesso tempo, ti senti più forte e più ricco nell’animo.****
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Frankestein. Scheda del libro a cura di Filippo Dagnino
Frankestein di Mary Shelly
GENERE: horror/drammatico
LUOGO E AMBIENTE: Svizzera – Germania
PERSONAGGI PRINCIPALI: Vittorio Frankestein e il mostro da lui creato
LINGUAGGIO: molto curato ed elegante. Utilizzo di termini complessi.
BREVE TRAMA: Vittorio Frankestein si allontana dalla sua famiglia alla maggiore età per andare a studiare all’Università di Ingolstad (Germania) filosofia naturale.
Curioso di sapere come ha inizio la vita in un corpo umano, un giorno decide di scoprirlo: si reca in cimiteri e cripte per trovare pezzi di cadavere da assemblare e dare vita a un corpo. Nasce così un mostro di troppa bontà: Frankestein.
MESSAGGIO DELL’AUTORE: La scienza e l’uomo possono manipolare la vita dell’uomo, arrivando a creare dei “mostri” che poi si rivelano avere più buon cuore degli essere umani.
GIUDIZIO E COMMENTO PERSONALE: ritengo che questo libro sia interessante per la storia originale che racconta. Ho trovato molto strano che già nel 1700 la scienza fosse interessata alla creazione della vita in modo non naturale. Oggi si parla degli esperimenti fatti con la clonazione, però ho capito che l’interesse era già vivo a quel tempo.
Personalmente non sono d’accordo con queste sperimentazioni, potrei accettarle solo se fatte a fin di bene.
Tuttavia il libro mi è piaciuto, anche se in alcune parti l’ho trovato molto articolato sia per il linguaggio usato, sia per il contenuto un po’ complesso.***