Vi ricordate della vicenda, nella Provincia di Genova, della mamma che aveva chiamato i carabinieri in quanto il figlio passava la giornata sulla Playstation con un gioco, tra parentesi per adulti, e che dava la possibilità di collegarsi online con altri utenti per giochi della durata di diversi giorni. Il ragazzo dedicava anche il tempo del sonno e dei pasti a giocare (vedi: http://www.corriere.it/cronache/10_giugno_13/genova-playstation_147d098a-76bf-11df-9f61-00144f02aabe.shtml. “Quando una madre per educare il figlio chiama i carabinieri” e vedi anche il TG su youtube: http://www.youtube.com/watch?v=lQbtqsySN58).
Non ho avuto situazioni così clamorose ma problemi da Internet e da video giochi me ne sono stati segnalati così come rischi di incontri. E non trascuriamo il mondo di erotismo e di pornografia che, soprattutto in età adolescenziale, crea dei problemi. La visione di modelli fisici “esagerati” contribuiscono non poco a mortificare dei ragazzi in via di sviluppo che tendono a confrontare le proprie caratteristiche fisiche e sessuali, in sviluppo e quindi al momento deficitarie, con altri.
La vicenda segnalata, pur se non recente, si inserisce in alcuni temi che abbiamo trattato e su cui, dopo la scorpacciata di cioccolata post pasquale, vogliamo tornare: essere genitori, saper dire di no e noia dei ragazzi. A questo aggiungiamo il “problema delle nuove tecnologie”. I genitori di oggi, salvo una percentuale in aumento, sono cresciuti in modalità “analogica” (Pensate alla vecchia TV, alla macchina da scrivere ecc.) e si ritrova in un mondo in cui tutto è, o sta diventando, “digitale”.
Le modificazioni della famiglia, le difficoltà dei genitori legate al nuovo stile di vita ad educare i figli (tanto permissivismo, non sapere negare nulla, concedere il superfluo associato ad una caduta dei vecchi valori) hanno lasciato i giovani e gli adolescenti e preadolescenti ancora più in balia del digitale. Internet è arrivato come una bomba atomica (e sapete bene quanto io usi internet come Voi ma noi adulti abbiamo dei filtri più maturi…o dovremmo averli, spero) sulla fame di socialità della adolescenza, così come gli SMS, il telefonino che ormai è un computer di per sé.
Tempo fa avevo scritto un articolo (sul sito www.ferrandoalberto.eu) sul controllo dei genitori sull’uso del computer ai figli. Si trovano dei controlli (parental control) per evitare che i figli non possano andare liberamente su tutti i siti ma, forse , questi sistemi vanno bene per i primi anni di vita, forse arriviamo alle elementari, ma poi i nostri simpatici pargoli ne sanno più della maggior parte di noi genitori o hanno un amichetto “hacker” in erba che li aiuta a girare per il mondo virtuale.
Viene da domandarsi come si possano educare i figli a vivere correttamente una dimensione, quella digitale, che non si conosce. Un problema su cui vale la pena riflettere, evitando di giudicare i genitori, ragionare insieme e cercare di evitare le esagerazioni e le distorsioni. Internet e il WEB (sia il 1 , il 2 e quello che verrà) sono grosse opportunità e hanno come tutte le cose un lato negativo che va riempito dal vecchio “digitale”: la presenza di noi genitori quando siamo con i figli (capita di essere assenti pur essendo presenti), evitare di concedere tutto e saper dire di no anche se è molto più facile concedere quanto i piccoli urlano e fanno sceneggiate, essere disponibili all’ascolto QUANDO i bambini vogliono palare con noi: se li interroghiamo non otteniamo nulla. Essere genitori è difficile, ovviamente non solo per Internet che offre una grande possibilità: discutere tra noi e cercare insieme possibili soluzioni e poi ognuno cercherà quella più adatta per i propri figli e per la propria situazione ma almeno se ne parla e si discute. Cosa una volta impossibile in era predi gitale.
Cosa è il WEB 2? (da wikipedia)
Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende a indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito e l'utente (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Twitter, Gmail, Wordpress, Trip advisor ecc.).[1]
La locuzione pone l'accento sulle differenze rispetto al cosiddetto Web 1.0, diffuso fino agli anni novanta, e composto prevalentemente da siti web statici, senza alcuna possibilità di interazione con l'utente eccetto la normale navigazione tra le pagine, l'uso delle e-mail e dei motori di ricerca.
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