Cari genitori e amici e tutti gli iscritti
Superato, quasi, il momento di imbarazzo (e non nego di piacere) di alcune mail volevo fare con Voi alcune considerazioni e fare un miniriassunto di quanto avvenuto. Perché la candidatura di un pediatra, chi ha candidato il pediatra?
Innanzitutto da decenni come pediatri stiamo cercando di interpretare un nuovo ruolo della pediatria superando il concetto del pediatra come solamente colui che viene chiamato se il bambino sta male. La pediatria attuale deve interpretare un nuovo ruolo che è quello della “advocacy” che possiamo tradurre in “tutela del bambino e della famiglia”.
Sappiamo che i determinanti principali della salute sono legati alla nostra società, agli stili di vita, infatti la salute dei bambini e di tutti è migliorata per il miglioramento delle condizioni delle famiglie (si mangia meglio, anche se troppo, le condizioni igieniche sono migliorate, di conseguenza le malattie si sono ridotte grazie anche alle vaccinazioni e anche agli interventi medici). In questi ultimi decenni assistiamo invece a “nuove” malattie che una volta, forse non emergevano in quanto esistevano altri problemi: disturbi psicologici, aumento di ansie e depressioni, oltre al cambiamento della società che ha determinato una famiglia diversa con pochi figli, prevalenza dei figli unici, aumento delle donne che lavorano e si trovano spesso sole ad affrontare lavoro, famiglia e problemi propri in quanto manca il vecchio supporto famigliare della famiglia allargata. Aumento dei divorzi e delle separazioni. I nonni sono spesso giovani e lavorano o anziani e hanno bisogno di supporto. Il clima di incertezza e , in alcuni casi, la crisi di identità delle famiglie fanno emergere problematiche di altro genere. A questo si aggiungono i cambiamenti legati ad Internet, a nuovi “valori” (mi secca chiamarli valori) come le necessità di mercato della Società che ci impongono, a noi e ai nostri figli, stili di vita , acquisti mode improntate al “ più importante avere o apparire che essere”, le droghe, l’alcool e dall’altra parte riduzione dei valori tradizionali: senso della famiglia, spiritualità, religione.
Se guardiamo le statistiche di morbilità e mortalità osserviamo che le malattie, in età pediatrica incidono molto meno rispetto ad altri problemi, primo fra tutti gli incidenti molti prevenibili, sapendolo e se qualcuno lo spiega. Il pediatra deve spiegare queste cose, aiutare e consigliare la famiglia, oltre a saper ascoltare i problemi dei singoli. La prevenzione non si inventa ma si spiega visita per visita con consigli adatti all’età del bambino, consegnando materiale e facendo vedere e fare (vedi manovra antisoffocamento) in quanto come dice il vecchio proverbio: “se ascolto dimentico, se vedo ricordo e se faccio capisco”.
Altre malattie stanno emergendo a partire dalla epidemia di obesità e di diabete abbiamo un aumento di disturbi del comportamento (tra cui autismo e malattie simili, deficit di attenzione con iperattività) e altri vari disturbi rilevabili in ambito scolastico, oltre ai disturbi del comportamento, i disturbi della lettura, della scrittura, del calcolo (e tra questi la situazione più nota e frequente è la dislessia).
Anche per questo la pediatria deve allearsi con le fa famiglie e cercare di integrarsi con il modo degli asili e della scuola (comunità). Molti bambini, infatti, per necessità di sopravvivenza della famiglia (genitori che debbono lavorare e non hanno alcun sostegno familiare) fin dai primi anni passano la maggior parte del tempo in comunità e un dialogo tra il mondo della scuola e la pediatria è fondamentale.
Questa è una cosa che cerchiamo di fare da tanto tempo e iniziamo a veder qualche risultato. Negli asili del Comune di Genova viene spiegata a tutti gli operatori la Manovra antisoffocamento e a breve parte una campagna per la somministrazione di farmaci “salvavita” a scuola. Ma di questo ne parleremo come di iniziative, già presentate anni fa, di educazione alla salute coordinate e non occasionali e progetti su autismo, prevenzione incidenti e abuso e maltrattamento (altra grande piaga per fasce deboli, non solo bambini ma donne e invalidi e tuttora poco o mal affrontata se non negata).
Ora capite che quando abbiamo visto la costituzione della figura del garante abbiamo gioito e cercato di proporre un pediatra. (O almeno di persona che vive a contatto con i bambini e le famiglie che operi esclusivamente a contatto con i problemi dell’infanzia e che sia nominata in base a caratteristiche professionali e non di equilibri di altro tipo). Bambini e famiglie che ricevono poca considerazione in una Regione “vecchia”. Si dice che abbiamo l’età media più alta d’Europa e forse del mondo. Più volte ho sentito la frase che “si deve investire sugli anziani” al che ho sempre ribattuto che gli anziani hanno bisogno di aiuti e di supporto e di servizi ma che gli investimenti si fanno sui giovani, sui bambini ma…. I bambini contano poco. Costano anche poco rispetto a persone con problemi ma sono il vero investimento: l’investimento sul sano per farlo crescere bene, per prevenire malattie, disabilità è il vero investimento per lo stesso individuo, la famiglia e la società. Si vedono ogni tanto azioni di facciata tanto per pulirsi la coscienza ma…non siamo una Regione per i giovani. Anche per quanto riguarda spazi verdi, spazi per il gioco libero non andiamo bene. Anche per quanto riguarda educazione, prevenzione, insegnamento ai genitori e ai bambini sui danni di “sostanze” (primo fra tutti l’alcool e poi vengono le varie droghe).
Tornando al garante TUTTA la pediatria ligure ha proposto il mio nominativo appoggiato da altre categorie professionali e da genitori. E il mio curriculum è pubblico (vedi sito www.ferrandoalberto.eu).
Aggiungo qui la mia disponibilità a farlo senza pagamento (al giorno d’oggi si dice ad isorisorse) in quanto è quello che quotidianamente, insieme ad altri Colleghi e a genitori ,faccio. Certo cHE AVERE Un ruolo ufficiale. La figura del garante, creata anche a livello nazionale, forse aiuterebbe a coordinare, aiutare, proporre, ragionare. Poi se il massimo che si può fare è stabilire la giornata dei bambini e il garante è una figura che deve andare bene alla maggioranza o a una certa corrente oppure, se non trovano accordo, dopo aver fatto una delibera, non attuata dal 2007, si stabilisce che non serve e si abolisce….anche se offerta a titolo gratuito!!!!
Concludo dicendo a tutti che la nostra attività esiste ed esisterà anche quando i nomi di chi ci governa saranno cambiati o confermati e che la politica (e non la partitica) ha tanto bisogno di affrontare i problemi delle persone con persone qualificate e non solo che vadano bene a questo o a quel tale di quella corrente o perchè vicino a…
Alberto Ferrando
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