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lunedì 19 dicembre 2011

Antibiotici SOLO QUANDO SERVE


Oggi sul Secolo XIX questo articolo (allegato). ne abbiamo parlato in questi giorni in occasione di epsidodi di scarlattina e di mal di gola. IN QUESTI SCAI: scarlattina o mal di gola causata da un particolare battere (streptococco piogene) documentato dalla clinica quando chiara (gola rossa con puntini rossi sul palato, macchie sul corpo, dato di altri casi ecc.) o dal tampone faringeo eseguito dal pediatra in ambulatorio l'antibiotico VA dato. In altri casi di mal di gola (7 casi su 10) o forme virali o anche otiti o bronchiti NON VA dato nel bambino senza altre patologie. Qui sotto alcune considerazioni:

ANTIBIOTICI
Dalla scoperta degli antibiotici la mortalità per alcune malattie, come la polmonite e la meningite, e la gravità per altre, come la scarlattina, si è modificata radicalmente. Da quando disponiamo di questa meravigliosa categoria di farmaci abbiamo però, purtroppo, assistito ad un loro abuso. Alcuni li somministrerebbero subito per qualsiasi infezione forse perché pensano che l’antibiotico possa prevenire e curare tutto. Così non è in quanto le infezioni possono essere causate, principalmente, da due grandi categorie di agenti infettanti: i virus ed i batteri. Gli antibiotici funzionano contro i batteri ma non hanno alcuna utilità contro i virus. Esempi di malattie virali sono l’influenza, le malattie dei bambini (morbillo, rosolia, varicella, quinta e sesta malattia) eccetto la scarlattina, che è causata da un battere, per cui, in un bambino con normali difese immunologiche, non ha alcun senso somministrare un antibiotico in corso di malattie virali. L’antibiotico non va dato di “routine” come “copertura antibiotica” in corso di malattie virali; tale uso non ha nessuna base scientifica, nel soggetto normale, e può esporre solo a complicazioni da farmaci.
Un fattore determinante per la guarigione è la risposta del nostro organismo, infatti nelle persone con riduzione del sistema immunitario non si riescono a sconfiggere le infezioni neanche con forti antibiotici somministrati per via endovenosa.
Il problema causato dall’uso eccessivo degli antibiotici è la “resistenza batterica”: i germi sviluppano una resistenza agli antibiotici somministrati, per cui si rischia che in occasione di una infezione più grave l’antibiotico dato troppo e , a volte, inutilmente non funzioni.
La scelta dell’antibiotico deve sempre essere fatta dal pediatra in base al tipo di infezione, all’età del bambino, ai fattori di rischio di quel determinato bambino. In alcuni casi è necessario fare alcuni esami che il pediatra potrà eseguire nel proprio ambulatorio (tampone faringeo, esame urine e altri) che aiuterà a decidere se dare o meno una terapia antibiotica.
Recentemente è stato dimostrato che anche infezioni che una volta venivano sempre trattate con antibiotici (bronchiti, otiti) possono guarire senza di questi proprio a riprova dell’importanza della risposta dell’organismo. Anche altre infezioni batteriche come le salmonellosi che danno diarrea (non le salmonelle del tifo o del paratifo) guariscono, nel bambino con sistema immunitario a posto senza antibiotico che addirittura può favorire lo stato di portatore.
Vi lasciamo pochi concetti generali in quanto nel singolo individuo con infezione solo il pediatra curante sarà in grado di valutare se dare o meno l’antibiotico: l’antibiotico va dato quando serve (sicurezza o quasi di infezione batterica), per quanto serve (non cicli di pochi giorni) e quello che serve. Altri concetti da sfatare sono quelli che l’antibiotico “butta giù”, fa passare l’appetito o che con il caldo è meglio non darli. L’ antibiotico, a meno che non determini reazioni secondarie o delle allergie, non butta affatto giù ma la sensazione di stanchezza e la mancanza di appetito sono, in genere, imputabili alla infezione che con l’antibiotico si vuole debellare.
Non deve mai essere somministrato dai genitori senza aver consultato il proprio medico.


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