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lunedì 20 agosto 2012

Spending Review e Choosing Wisely


INTERESSANTE: smettere di protestare come categorie professionali, stabilire cosa serve e cosa non serve INSIEME ai cittadini. Ci riusciremo anche in Italia?
SPENDING REVIEW E CHOOSING WISELY: Con il titolo so già che molti di voi mi hanno mandato a quel paese ma ormai l'inglese in medicina è indispensabile. Sia per gli articoli scientifici che per l'organizzazione.
La seconda frase è comunque facilmente traducibile e significa , banalmente, "scegliere saggiamente". Con questa metodologia (“Choosing Wisely”) si  invita a scegliere saggiamente piuttosto che tagliare indiscriminatamente, a sostituire alla politica del razionamento quella della riduzione/abolizione degli sprechi. Sta anche ai medici promuovere un nuovo modello di sanità basato sulla sobrietà, sull’appropriatezza e sull’efficacia.
Va di moda, di questi tempi, parlare di “spending review”.  Le decisioni del governo dei “tecnici” in tema di spesa sanitaria mostrano la povertà intellettuale e la miopia politica che le sottende (articolo intero qui:http://saluteinternazionale.info/2012/07/da-spending-review-a-choosing-wisely/) . Eppure, un’altra politica sarebbe possibile, addirittura doverosa, a patto che si volesse invertire l’attuale deriva, che ha fatto della contabilità e compatibilità  finanziaria un totem cui tutti dobbiamo incondizionata deferenza. Nessuno infatti sa o vuole ripensare alla radice un modello di salute, e conseguentemente di sanità, basato sui consumi e non sull’appropriatezza e sull’efficacia, che fatalmente nessun sistema di welfare, anche in contesti diversi nello spazio e nel tempo dall’odierna situazione italiana, potrebbe sostenere.

Sta anche a noi medici cominciare a invertire la rotta. Il mito che noi siamo degli innocenti spettatori dell’incremento dei costi sanitari non regge più. Due anni fa Howard Brody lanciava dalle pagine del New England Journal of Medicine un appello ai medici, alle società scientifiche, a compilare una “Top Five list”, cioè un elenco di cinque procedute diagnostiche o terapeutiche comunemente utilizzate nella pratica clinica, e particolarmente costose, per le quali vi fosse la dimostrazione che non determinano beneficio significativo. Sembra un modo molto semplice per cominciare a risparmiare, senza privare i pazienti delle cure realmente efficaci, tutta un’altra prospettiva rispetto a quella dei tagli lineari!

Negli USA hanno intrapreso questa strada e sono partite 8 società scientifiche prestigiose e nell'autunno altre aderiranno. Per ora le società scientifiche sono le seguenti: American Academy of Allergy, Asthma & Immunology, American Academy of Family Physicians, American College of Cardiology, American College of Physicians, American College of Radiology, American Gastroenterological Association, American Society of Clinical Oncology, American Society of Nephrology, American Society of Nuclear Cardiology

Hanno formato un sito http://choosingwisely.org, qui trovate utili informazioni.

In italiano Vi consiglio la lettura di questo bell'articolo di Alfredo Zuppiroli: http://saluteinternazionale.info/2012/07/da-spending-review-a-choosing-wisely/

Noi cosa possiamo fare? Iniziare a pensare con le nostre società scientifiche a pratiche, esami, terapie ecc. inutili o poco utili e questo va fatto insieme al paziente.  A breve ci saranno le elezioni della SIP (Soc. Italiana di pediatria)  e potrebbe essere un obiettivo del futuro direttivo proporre per tempo alternative ai tecnici politici invece di essere sempre a protestare dopo e a inseguire. Abbiamo bisogno di , come ho detto in altra mail, di creare una lobby medica ove NOI proponiamo attivamente, precediamo i tempi invece di subire tra un mugugno e l'altro. Da quando sono laureato il "valore" professionale (e di conseguenza contrattuale, economico, ma non solo anche relazionale e di rapporto con la gente ecc.)  dei medici è sempre sceso e alcuni tuttora pretendono una libertà nelle scelte che è giusta ma se non è arbitrio ed è documentata e concordata. La strategia del "Choosing wisely" potrebbe essere una via?? Intanto, per ora, abbiamo la spending review e la tragicommedia delle ricette. Della serie UCAS (Ufficio complicazioni affari semplici)

Ciao

Alberto Ferrando

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