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martedì 19 novembre 2013

ECG E ATTIVITA' FISICA: PIU' ESAMI E MENO MOVIMENTO

Cari Genitori
Leggete il Comunicato nel blog e sui siti www.slowmedicine.itwww.apel-pediatri.orgwww. ferrandoalberto.eu, e direttamente a questo link: http://www.apel-pediatri.org/attachments/680_ECG-%20Più%20esami%20e%20meno%20movimento%20-%20Slow%20Medicine-2.pdfAlberto Ferrando
A fine mese di Novembre si riunisce a Roma una Commissione per le linee Guida per gli esami da fare per fare "attività sportiva non agonistica". Dietro a questo termine come sapete , nella maggior parte dei casi, c'è la necessità di far fare ai bambini e ragazzi quella attività  fisica che , come è strutturata la società, non si riesce a fare soprattutto in città: mancanza di spazi per il gioco, traffico, lamentele di gente se i bambini giocano ecc. A questo si unisce anche lo scarso tempo che viene dedicato nella scuola alla attività fisica, salvo lodevoli iniziative....
Tanto per verificare provate a vedere se vostro figlio è in grado di toccare la punta delle dita dei piedi con le mani tenendo le gambe estese.
Attualmente far fare attività fisica ai figli costa: iscrizione, certificato (ahimè obbligatorio e a pagamento, salvo casi articolari), ora c'è una forte spinta a reintrodurre per obbligo un ECG, a carico delle famiglie. Qui sotto la posizione della Rete "Slow medicine" formata da operatori sanitari, cittadini e associazioni di cittadini. La spiegazione la troverete qui. Riprendo un forte concetto: FONDAMENTALE E' DIFFONDERE A TUTTI, E ALMENO ALL'INIZIO, A TUTTI COLORO CHE OPERANO IN COMUNITA', LA "CULTURA" DELLA GESTIONE DELLE EMERGENZE: CHIAMATA CORRETTA AL 118, SAPER FARE LA RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE E AVERE A DISPOSIZIONE UN DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO. QUANTE MORTI SI POTREBBERO EVITARE , ANCHE IN ETA' PEDIATRICA (ove sono rare ma ancora più dolorose).
PS: Oltre a tragedie descritte qui sotto che evidenziano come atleti super controllati possono lo stesso avere problemi cardiaci Vi segnalo che giovedì scorso un ragazzino di  11 anni che aveva fatto Visita medico sportiva (che comprende ECG, test da sforzo,spirometria ed es. urine) ha avuto una fibrillazione ventricolare. Il 118 quando è arrivato ha "defibrillato" con il "defibrillatore" dopo 6 scariche il cuore è ripartito e ora...preghiamo per il bambino che è ricoverato. Forse se il defibrillatore fosse stato presente...(stessa cosa che avvenuta a mio padre a Zoagli). Scusate la lunghezza ma amareggia vedere che si parla tanto del poco: fare un esame di non dimostrata utilità e e poco niente del più importante.
Alberto Ferrando


PIÙ ESAMI E MENO MOVIMENTO ?
Slow Medicine, rete di professionisti e cittadini per una medicina sobria, rispettosa e giusta e primo promotore del progetto nazionale “Fare di più non significa fare meglio” intende segnalare una preoccupante vicenda in corso: il rischio che, a seguito di una complicata storia di burocrazia e di interessi economici, l’Italia diventi l’unico paese al mondo dove, a tutte le persone (bambini e adulti) che intendono svolgere attività sportiva non agonistica, è richiesta l’esecuzione di un elettrocardiogramma (a proprie spese).
Proviamo a riassumere la vicenda. Il Decreto Balduzzi di qualche mese fa aveva stabilito l'obbligo per il medico di effettuare un elettrocardiogramma (ECG) per il rilascio dei certificati medici per svolgere attività sportiva non agonistica. Il successivo Decreto “Fare”, che in una prima versione lasciava l'effettuazione dell'ECG alla discrezione del medico, nella sua ultima versione riporta invece testualmente:
“ I certificati per l'attività sportiva non agonistica.... vengono rilasciati dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta ai propri assistiti, o dal medico specialista in medicina dello sport o dai medici della Federazione medico-sportiva italiana del Comitato olimpico nazionale italiano. I medici per il rilascio si avvalgono dell'esame clinico degli accertamenti, incluso l'elettrocardiogramma, secondo linee guida approvate con decreto del Ministro della Salute, su proposta della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), sentito il Consiglio Superiore di Sanità. Non ne devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.
La vicenda è quindi ancora aperta, perché dovranno essere definite le linee guida.
A questo riguardo è utile sapere che non c’è alcuna prova scientifica che dimostri l’utilità dell’esecuzione di un ECG in assenza di fattori di rischio. Ricordiamo, peraltro, che:
  • -  il progetto USA Choosing Wisely, cui fa riferimento il progetto Slow Medicine “Fare di più non significa fare meglio”, ha individuato l'esecuzione di un ECG in assenza di sintomi come pratica inappropriata http://www.choosingwisely.org/doctor-patient-lists/ekgs-and- exercise-stress-tests/ ;
  • -  gli anestesisti rianimatori non considerano giustificata, nel bambino, una richiesta routinaria di ECG neppure come test da eseguire prima di un intervento chirurgico;
  • -  l’ECG routinario è addirittura messo in discussione per l’attività agonistica, perché non risulterebbe efficace nel ridurre la morte improvvisa degli atleti, mentre sono più efficaci misure atte a garantire la possibilità di avere personale in grado di effettuare rianimazione cardiopolmonare e di defibrillazione sul campo di gioco. Alcune tragedie del 2012
    avvalorano quanto sopra: la morte di Vigor Bovolenta e di Maurizio Morosini, atleti supercontrollati a cui non è stata effettuata la defibrillazione, mentre in altri casi, vedi Antonio Cassano, le visite medico sportive non hanno in evidenza le anomalie cardiache di cui soffrivano.
Se l’esecuzione generalizzata di un ECG non porta benefici per la salute, non si possono invece escludere possibili danni, quali: sovradiagnosi (riscontro di piccole anomalie che non avrebbero mai creato problemi), falsi positivi (anomalie all’esame in assenza di vere patologie), falsi negativi (esami normali in presenza di patologie), oltre ai costi che dovrebbero sopportare le società sportive e le famiglie, nonché il SSN per eseguire esami di approfondimento diagnostico a seguito delle false positività (17% dei casi).
Oltretutto un simile provvedimento potrebbe ostacolare l’attività fisica dei bambini italiani, già tra i più sedentari al mondo e aumentare l’obesità, per la quale siamo già i primi in Europa e di cui sono ampiamente dimostrati i danni alla salute.
Oltre agli aspetti strettamente medici l’obbligo di eseguire esami specialistici per svolgere ginnastica in palestra è un provvedimento lesivo anche dei diritti della persona e si configura come un “trattamento sanitario obbligatorio”. In questo caso, infatti, non si tratta di fare degli accertamenti per proteggere la comunità, come nel caso, per esempio, del certificato per la patente, ma per proteggere il singolo e questo non può essere un provvedimento coercitivo. Cosa potrebbe succedere ad un bambino la cui famiglia non volesse o non potesse fare l’ECG, o a un adulto che vuole praticare dello sport non agonistico, ma che non intende sottoporsi al test? Sarebbero esclusi dall’attività sportiva?
Considerato che queste norme potranno riguardare direttamente un grande numero di persone Slow Medicine ritiene che i cittadini debbano essere correttamente informati, affinché siano intraprese iniziative comuni tese a contrastare la crescente medicalizzazione della vita quotidiana insita in questo genere di provvedimenti.

Per la rete di Slow Medicine:
Sandra Vernero, medico, cofondatore e segretario generale dell’Associazione Slow Medicine, coordinatore del progetto "Fare di più non significa fare meglio”.
Alberto Ferrando, medico, pediatra di famiglia, Vice Presidente Ordine dei Medici della Provincia di Genova, Presidente Federazione Regionale Ordini dei Medici della Liguria.
19 novembre 2013
Associazione Slow Medicine - Via Silvio Pellico, 24 10125 Torino www. slowmedicine.it info@slowmedicine.it 

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