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sabato 8 marzo 2014

TBC A GENOVA. TANTO STREPTOCOCCO E VARICELLA E FEBBRI. LAVATE BENE LE MANI

CASO DI TBC A GENOVA. VACCINI, IGIENE.SOTOO COME LAVARSI LE MANI E COSA FARE QUANDO SI TOSSISCE O STERNUTISCE:
Comparsa oggi su Il Secolo XIX di un caso di una ragazza del lICEO Mazzini di Pegli con TBC.
I pediatri sono stati sollecitamente informati dal Servizio di Igiene e lunedì verranno fatti controlli nella scuola. Non sembra ad alta infettività e il test alla tubercolina verrà fatto solo nei famigliari e compagni di classe. Quindi nessun allarmismo.
Quale è la situazione TBC in Italia? Trovate qualcosa qui e ricordo solo che le malattie non sono scomparse. Notizia di poco tempo fa di casi di epatite A, nel mondo di casi di poliomielite, tanti casi in Liguria diMorbillo e varicella: TUTTE MALATTIE, ECCETTO LA TBC  prevedibili con le vaccinazioni. Esiste un vaccino per la TBC che in Italia viene eseguito in certe situazioni ma poco efficace. In alcuni Paesi viene eseguito di routine.
PER ORA CERCHIAMO DI PREVENIRE IL PREVENIBILE CON I VACCINI  e con i corretti stili di vita: le malattie si riducono anche , e tanto, con semplici manovre come:-
- Uscire tanto: la chiamo "arioterapia" e con qualsiasi tempo cercando di evitare locali chiusi e affollati o zone inquinate
- Lavare sempre bene e attentamente le mani. Vedi: http://ferrandoalberto.blogspot.it/2012/12/la-filastrocca-delle-mani-pulite.html
-COME LAVARSI E FAR LAVARE LE MANI Poster della Regione Liguria
- Bere tanto e mangiare frutta e verdura


QUI SOTTO IL PROGETTO STOP ALLA TUBERCOLOSI:
La tubercolosi (TBC) è una patologia infettiva non più frequente in Italia (nel 2002 l’incidenza dei casi era stata 7,3/100.000 abitanti), tuttavia, rappresenta ancora un rilevante problema di sanità pubblica per diversi motivi:
• il trend secolare di progressiva diminuzione della incidenza si è arrestato in Italia alla fine degli anni ’80, mentre in altri paesi industrializzati è di nuovo in diminuzione;
• la crescente immigrazione da paesi ad alta endemia tubercolare crea i presupposti per l’aumento della circolazione dell'agente batterico, compresi anche ceppi resistenti ai farmaci comunemente diffusi nei paesi di origine;
• la diagnosi di tubercolosi può essere fatta in ritardo per diversi motivi, quali problemi di accesso ai servizi sanitari e barriere linguistiche nella popolazione immigrata o basso sospetto diagnostico negli italiani, data la rarità della patologia;
• la probabilità di guarigione o di completamento della terapia può essere ridotta in immigrati, in carenza di una rete sociale di sostegno, o in altri gruppi a rischio. Ciò aumenta il rischio di abbandono del trattamento e selezione di ceppi resistenti ai farmaci antitubercolari.
È dunque essenziale disporre di dati epidemiologici aggiornati per tenere sotto sorveglianza questa patologia e a indirizzare gli interventi di controllo. 
Il progetto "Stop alla tubercolosi in Italia: piano di formazione e strategie per la gestione dei casi", partito il 10 marzo 2008, si propone di: sviluppare un piano nazionale di formazione sulla tubercolosi; elaborare un documento sulle strategie e modalità organizzative efficaci a garantire l'integrazione dell'assitenza prestata ai pazienti con tubercolosi; integrare in un database comune i dati sull'esito del trattamento provenienti da tutte le Regioni.
Il progetto si propone di assicurare il sostegno e lo sviluppo degli interventi iniziati con il precedente progetto sulla tubercolosi,mirate a rendere operativo il documento programmatico “ Stop alla tubercolosi in Italia”, nel quale sono stati individuati gli obiettivi essenziali per realizzare una riduzione della Tbc in Italia e le azioni prioritarie a tale fine.




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