COME FARSI OBBEDIRE DAI BAMBINI: “URLARE NON SERVE A NULLA”
Frase tratta da un libro che consiglio di Daniele Novara nel
suo libro “Urlare non serve a nulla” (di cui consiglio la lettura) Trovate la
recensione sul sito www.ferrandoalberto.it
in recensione libri fatta dalla dott.ssa Chiara Evelli, Educatrice,
Pedagogista, Maestra scuola dell'Infanzia.
L’educazione dei bambini era una volta autoritaria, fatta di
comandi e non di regole, di punizioni corporali.
Si è visto che la violenza fisica ma anche, e soprattutto
psichica, mortifica i bambini ed i ragazzi: "Il bambino a cui abbiamo
urlato , che abbiamo sgridato, strattonato, l'adolescente sminuito , umiliato ,
acquisisce un senso di sè svalutato. Svilupperà un'autostima molto bassa , che
lo farà stare male e che comprometterà quel rapporto idilliaco che i
genitori vorrebbero tanto avere con lui e che probabilmente non riescono ad
avere proprio perchè manca loro qualcosa".
Oggi abbiamo troppi genitori che danno troppo, dal punto di
vista materiale ed emotivo , l'ACCUDIMENTO PREVALE SULL'EDUCAZIONE ".
Non solo: ruolo del padre che è cambiato , non è più colui
che da le regole , ma è diventato una
sorta di mammo , mentre l'accudimento
del piccolo dovrebbe essere quasi esclusivo della mamma e il papà
dovrebbe facilitarne il compito: aiutarla, supportarla e difenderla dagli
attacchi che spesso esterni e anche parenti fanno (LEGGETE LA MAMMA HA SEMPRE
RAGIONE in www.ferrandoalberto.blogspot.it)
Occorre distinguere tra regole e comando.
Il comando è : " Stai seduto a tavola !", la
regola è " A tavola si mangia seduti ".
La poca fermezza dei genitori , contribuisca a creare dei
bambini tirannici. I genitori “elicottero” o “spazzaneve” che controllano o
spianano la strada impediscono al bambino di sperimentare le frustrazioni e le
negatività che aiutano a crescere e formano il carattere e la capacità di
reagire alle avversità che incontreranno nella vita. Tutti le incontrano ma la
capacità di reagire dipende anche dalle esperienze passate (vedi resilienza).
Un bambino per crescere
sano ed equilibrato , ha bisogno
di regole precise , che inquadrino il
suo spazio ed il suo tempo , all'interno dei quali potra' vivere in totale liberta ' e sicurezza .
Novara elenca gli errori da evitare e che rendono un bambino
tirannico. .
1) La prima cosa da
evitare è “fare per loro” (ad
esempio i compiti) . Non bisogna fare quello che il bambino è in grado di fare
in maniera autonoma.
2) Non bisogna
anticipare i suoi desideri. I bambini di oggi non hanno nemmeno il tempo di
desiderare qualcosa, che i genitori li anticipano gia '. Spesso. le mamme che
prendono i figli da scuola , si offrono subito di comprare loro qualcosa, e temono , spesso, che i figli rimangano
indietro rispetto agli altri.
3) Un atro fattore esagerato e ' il discussionismo. Si chiede ai
bambini cosa fare giustificandosi dicendo che i genitori ed i nonni non
parlavano con noi.
4) Un altro errore da evitare consiste nella continua assistenza, trasformandosi in maggiordomi, pronti a
sevirli in tutto.
Questo succede , non solo dal punto di vista materiale , ma
, anche linguistico, non permettendo ai propri figli molto spesso di rispondere
da soli e inibendo la loro necessità di
esprimersi.
5) Un grosso sbaglio e' quello di delegare le decisioni ai bambini. "Vuoi un fratelino o una
sorellina ?" , "Come lo
vorresti ", "Vuoi la cotoletta o l'hamburger?".
Poi arriva la sorellina e magari dicono che non la vogliono
più.
Che
caratteristiche debbono avere le regole?
·
Prima di tutto ci deve essere coesione. I genitori devono essere uniti nel dare le
stesse regole.
·
Occorre chiarezza.
La regola deve essere semplice e chiara.
·
Deve essere realistica
e adeguata all' età.
·
Il bambino deve essere in grado di eseguirla.
·
Un altro elemento è la sostenibilità. (esempi: "vai a giocare, ma non sporcarti ",
"Corri, ma non sudare."). Tutto questo crea confusione.
·
Ragionevolezza.
Prima di dare una regola è giusto chiedersi
se quello che si pretende è per il bene del figlio o è dettato da altro.
Altri spunti di riflessione
Tra genitori e figli si instaura a volte un rapporto, basato , soprattutto, sulla
confidenza e sul volere essere amici" per forza ", dimenticando , che
i figli hanno bisogno di regole per indirizzarli sulla strada giusta.
Bisogna lasciare litigare i bambini. Non bisogna inibirli. E'
giusto che facciano l'esperienza del litigio , del confrontarsi con gli altri. Si
sviluppa così la" capacità autoregolativa “: capacità di confrontarsi e
negoziare con gli altri
Poi ci sono altre cose che non vorremmo che esistessero:
I bambini vivono gia' a 8 ,10 anni problemi, favoriti da una
DROGA enorme che è la pubblicità come
·
Depressione
·
Prepsicosi
·
Anoressia,
·
Precocita ' sessuale
·
Uso di sostanze come alcol, pscicofarmaci e droghe.
Il tutto perché sono
continuamente bombardati da messaggi negativi ,
che vengono trasmessi , non solo dai media , ma anche da internet ,
da facebook , ecc.
Quello che i genitori devono comprendere è che non si può
risolvere tutto da solo, lasciandosi trasportare dall 'emotività e dall’amore ,
quando insorge un problema
Occorre riflettere , fermarsi a pensare prima di trovare una
soluzione al conflitto,
Molto importante è farsi aiutare da un'altra figura
educativa : il pediatra o una pedagogista o altra figura di riferimento.
Prendendo un appuntamento dedicato senza il bambino almeno la prima volta.
Il conflitto va risolto con calma, con l’aiuto di una figura
estrena preparata, e dandosi del tempo , per permetterci di capire cosa succede
davvero ai nostri figli e senza pretendere di trovare una soluzione immediata.
"Far domande , cercare di osservare , di comprendere le
profonde ragioni di quello che sta accadendo a noi e ai nostri figli è molto
più efficace che pretendere di conoscerli fino in fondo e di essere in perenne
sintonia con loro”.
Grazie dottore g puoi consigli sono sempre preziosi.
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