NO MIELE AI BAMBINI FINO A 1 ANNO: BAMBINO DI 5 MESI GRAVE A ROMA
Cari genitori il miele ha tante benefiche proprietà ma sotto
all’età di 1 anno presenta un rischio, raro ma grave: il botulismo per cui, almeno fino a 1 anno di età, è sconsigliata la somministrazione.
In questi giorni la notizia di un bambino di 5 mesi
ricoverato a Roma (bambino originario di Torino) (vedi sotto).
Il
botulismo infantile e' una malattia grave, rara, che può essere mortale se non
diagnosticata in tempo, e che colpisce i bambini di meno di un anno. Causata da
un germe, il Clostridium botulinum, che produce una tossina considerata il veleno
naturale più potente al mondo.
Quando gli adulti ingeriscono le spore, che sono frequentemente presenti nel terreno o nella polvere, non succede niente perché l’ intestino le metabolizza senza danni. L' intestino dei bambini invece, prima dello svezzamento, non e' ancora in grado di uccidere queste spore: la loro flora intestinale non e' capace di inattivarle. Le spore si moltiplicano nell’intestino, possono diventare batteri attivi che producono la tossina.
Quando gli adulti ingeriscono le spore, che sono frequentemente presenti nel terreno o nella polvere, non succede niente perché l’ intestino le metabolizza senza danni. L' intestino dei bambini invece, prima dello svezzamento, non e' ancora in grado di uccidere queste spore: la loro flora intestinale non e' capace di inattivarle. Le spore si moltiplicano nell’intestino, possono diventare batteri attivi che producono la tossina.
APPROFONDIMENTI:
L’Istituto Superiore di Sanità (www.iss.it/binary/spva4/cont/Il_botulismo_infantile.pdf
): “Il miele è il solo veicolo alimentare sicuramente correlato, da evidenze
epidemiologiche e di laboratorio, al botulismo infantile.
Il miele, in quanto
prodotto naturale, può contenere le spore che le api raccolgono durante la loro
attività. Nel miele le spore possono sopravvivere ma non moltiplicarsi e
produrre la tossina. Inoltre, i trattamenti convenzionali utilizzati per
distruggere le spore non possono essere usati nel caso del miele perché
altererebbero le caratteristiche del prodotto, rendendolo non idoneo al consumo
umano.
Indagini effettuate in diversi paesi su campioni di miele
presenti in commercio hanno evidenziato la presenza si spore di C. botulinum
nel 2-7% dei campioni esaminati, con una notevole variazione tra le differenti
aree geografiche, ma in generale con cariche molto basse.
In un report americano (CDC 2003) viene stimato che
l’incidenza annuale di botulismo infantile negli Stati Uniti è di due casi su
100.000 nascite; nella città di New York l’incidenza annuale è raddoppiata (4
casi su 100.000) e nel solo quartiere di State Island nel 2000 sono stati
rilevati 68 casi su 100.000 nascite. La maggior parte dei casi è causata da
tossine di tipo A e B e interessa lattanti di età inferiore a 6 mesi. I casi
mortali in pazienti ricoverati in ospedale sono inferiori all’1%.
Una parte di casi di morte improvvisa di lattanti senza
cause apparenti (SIDS Sudden Infant Death Sindrome) è stata reinterpretata
attraverso la sintomatologia e attribuita a questa origine. Ricerche di
laboratorio e studi epidemiologici hanno accertato che il miele rappresenta uno
dei più importanti reservoir di spore di Cl. Botulinum e che quindi la
principale causa di botulismo infantile possa essere ricercata nel consumo di
tale alimento (Schocken, 1999). (da: http://cms.aivemp.it/SiteTailorCommon/showBinary.aspx?id=1209)
.
Nella principale banca dati mondiale di riviste mediche il
numero di pubblicazioni è limitato (circa 70) e, spesso, riporta singoli casi
di intossicazione.
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