Pagine

mercoledì 24 agosto 2022

Prevenzione della sindrome del “bambino zombie”


Prevenzione della sindrome del “bambino zombie”

Siamo ancora abbastanza in tempo per prevenire una sindrome che si manifesta in molti bambini a distanza da 1 a 4 settimane dall’apertura delle scuole che riapriranno in Italia tra il 5 e il 19 settembre, in Liguria il 14 settembre.

La chiamerò la sindrome del “bambino zombie” e la sintomatologia per cui viene allertato il pediatra con richieste di vitamine, integratori, ricostituenti e magari di fare “tutti gli esami possibili” è di gravità variabile da bambino a bambino. 

I sintomi più spesso accusati sono stanchezza, nervosismo, perdita di appetito, dolori di vario tipo (muscolari, all’addome mal di testa), pallore, svogliatezza, sonnolenza diurna, scarsa voglia di uscire o praticare attività fisica. Compare abbastanza frequentemente nausea al mattino. Se non si pone rimedio i bambini possono avere crisi di ansia o equivalenti depressivi. 

La causa è quasi sempre dovuta al cambiamento che l’attività scolastica porta necessariamente rispetto ai periodi estivi di vacanze e primo fra tutti la mancanza di un adeguato numero di ore di sonno notturno. Seguito dal fatto che molti, svegliandosi già stanchi al mattino, non fanno colazione. A questo si aggiunge spesso l’eccessivo uso di TV e videogicghi.

Abituate i bambini già da questi giorni ad andare a letto prima perché non esistono farmaci per rimediare alle ore di sonno perduto. 

Raccomando di abituarli gradualmente, prima dell’inizio della scuola, ai nuovi ritmi, per evitare che, dopo pochi giorni di scuola, e dunque di risvegli mattutini precoci, i bambini diventino nervosi, agitati, intrattabili. In questi casi a nulla servono minacce, vitamine, ricostituenti perché saranno sempre stanchi. 

Inoltre è importante anche che facciano la prima colazione magari insieme ai genitori. Invece molti genitori vanno orgogliosi di riuscire a preparare se stessi e i propri figli e a uscire di casa in una decina di minuti. Non hanno capito che rubare mezz’ora al lavoro per condividere il rito della colazione e per accompagnarli a scuola, meglio se a piedi, fa sentire i bambini più sicuri e meno preoccupati per la nuova avventura scolastica.

Oltre ai sintomi riportati qui sopra è osservazione comune che ormai, purtroppo, tanti  bambini in età pediatrica hanno attacchi di ansia e di panico e disturbi psicosomatici. L’ansia molte volte si manifesta con mal di testa, mal di pancia e fatica ad addormentarsi. Negli ultimi anni sono tristemente aumentate i disturbi di tipo psicologico come i sintomi della depressione, che compare anche sotto i sette anni, dell’anoressia nervosa, presenti anche sotto i nove anni, e dell’uso di alcol, droghe e fumo, nell’età preadolescenziale.

E tra i fattori troviamo sempre una mancanza di ore di sonno adeguate, cattivi stili alimentari, scarsa attività fisica ed uso eccessivo di videogiochi e TV.

 

Che cosa fare quando il bambino comincia a manifestare i primi sintomi di malessere?

Raccomando ai genitori di parlarne con il pediatra prima alla presenza del bambino, poi senza di lui. I genitori a volte colpevolizzano se stessi, altre volte, invece, negano l’esistenza del problema oppure dicono: “Mio figlio non ha niente, ci sta solo prendendo in giro”. È un comportamento sbagliato. I genitori spesso non si accorgono nemmeno che i loro bambini sono ansiosi perché non ricevono le attenzioni che dovrebbero avere oppure perché sono sottoposti a stress eccessivi, magari  già all’asilo, obbligati a correre da un’attività ludica all’altra per fare contenti mamma e papà, oppure perché sono già vittime di bullismo. La cura dipende dalla causa che ha scatenato i sintomi. 

 

Inoltre con l’inizio della scuola cominciano anche i compiti a casa che diventano talora motivo di stress per tutta la famiglia. Cosa consigliare? 

La prima regola è non sostituirsi mai ai figli e fare i compiti al posto loro. I bambini devono farli da soli e i genitori hanno il ruolo di dare un aiuto soltanto quando serve e poi di verificarli. È importante organizzare lo spazio e il tempo per lo studio, per esempio nella loro cameretta o in un angolo della casa tranquillo, senza il televisore acceso, e a un orario fisso, mai dopo cena. I genitori non devo mettere fretta. Anzi i bambini vanno stimolati facendo collegamenti tra le varie materie e la realtà che li circonda e interrogarli per verificare che abbiano davvero capito il significato di quello che stanno studiando».  

 

 

1-     i bambini devono dormire un numero adeguato di ore per notte. 

2-    i bambini devono fare colazione prima di arrivare a scuola. 

3-    occorre evitare l’invadenza degli schermi (mai TV, Smartphone o computer in cameretta o l’uso nelle ore precedenti il sonno). 

 

NEI PROSSIMI ARTICOLI, SE SUSCITA INTERESSE PARLEREMO ANCHE DI CONSIGLI PER INIZIO DELLA SCUOLA E PRIMI TORMENTONI: 

Prepariamoci ai soliti tormentoni senza fine di cui faccio un elenco provvisorio:

- Peso degli zaini (salvo lodevoli e sporadiche iniziative )

- Compiti a casa (che coinvolgono di fatto tutta la famiglia: forse l'obiettivo è di alfabetizzare i genitori, in alcuni casi?).

- Aumento del traffico vicino alle scuole: poche le iniziative di pedibus e ciclibus

- Stanchezza e richiesta di ricostituenti ai bambini: iniziamo a farli andare a letto prima invece di cercare ricostituenti e integratori

- Tra le prime epidemie ci sarà anche la "CERTIFICATITE" di cui trovate sul blog un. articolo. Certificati per ginnastica, per mensa, per...

Prosegue...grazie anche ai vostri contributi.

Nessun commento:

Posta un commento