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giovedì 18 aprile 2024

Annegamento - si può fare il bagno dopo mangiato??

Annegamento - si può fare il bagno dopo mangiato??

Inizia finalmente la bella stagione e si inizia ad andare al mare o sui laghi e, purtroppo, sono già segnalati dei casi di annegamento

I dati mondiali indicano che in ogni ora di ogni giorno più di 40 persone perdono

la vita per annegamento. 

Gran parte di questi incidenti si verifica nei Paesi poveri dove non sono presenti sistemi di sorveglianza specifici e misure di prevenzione e dove le persone in gran parte non sanno nuotare. 

Ma i Paesi a più alto reddito non sono esenti da questo problema.

In Italia 400 persone all'anno muoiono annegate (dati dell’Istituto Superiore di sanità del luglio 2023: https://www.iss.it/-/giornata-mondiale-per-la-prevenzione-dell-annegamento-in-italia-ogni-anno-400-morti-e-800-ricoveri ). 

Dal 1990 il dato sembra stabile ed è nettamente ridotto rispetto al 1970 quando i morti per annegamento erano 1400 all’anno!!

E tra questi annegamenti  molti avvengono ai bambini. 

Nel mondo, i tassi più alti di annegamento riguardano i bambini di età compresa fra 1 e 4 anni, seguiti dai bambini di 5-9 anni di età.

A volte in pochissima acqua, anche pochi cm, a volte sotto agli occhi di adulti che spesso non sanno riconoscere l’annegamento (vedi sotto e pensano che un bambino stia giocando)..

Si contano inoltre oltre 800 ospedalizzazioni per annegamento –circa 60.000 salvataggi (solo sulle spiagge), e più di 600.000 interventi di prevenzione da parte dei bagnini. 

(Dati tratti dal Rapporto dell’”Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti ed incidenti in acque di balneazione”, istituito dal Ministero della Salute

https://www.iss.it/documents/20126/0/Rapporto+ISTISAN+23-15+Annegamenti.pdf/f84a7fb8-13b8-77a4-9b56-75480f524379?t=1690809254666 )

La preoccupazione che tutti, diciamo molti, hanno è quella dell’ipotetico, mai dimostrata “congestione” causata dal bagno dopo mangiato.

Trovate qui sotto alcuni link sul tema ma intanto focalizziamo sull'annegamento.

Sul bagno dopo mangiato so che per quanto se ne parli tanti continueranno a comportarsi come prima (attesa di 2-3 ore) e a costoro consiglierei solo, a questo punto, che forse è meglio passare le vacanze in località "non balneabili".🙂

Per approfondire leggere qui sotto*

 

ANNEGAMENTO

Gli annegamenti e i semi-annegamenti sono eventi molto gravi che spesso riguardano la

fascia di popolazione più giovane, con la più lunga attesa di vita, ed è ai primi posti tra le cause di morte per incidente dopo gli incidenti stradali, le cadute.

La mancanza di sorveglianza da parte degli adulti è il principale fattore favorente gli incidenti di annegamento dei bambini.

Ricordate che sono descritti annegamenti nei bambini anche in piccole quantità di acqua (pozze, piscinette dei giardini, torrenti di acqua).

I fattori principali associati all’annegamento sono:

1. La presenza di una piscina privata in una casa dove ci sono bambini fra 1 a 4 anni.

2. Non aver imparato a nuotare dopo i 4-5 anni

3. La mancanza di barriere che impediscano ai bambini di accedere alla piscina

4. La mancanza di supervisione costante sui bambini

5. Per i ragazzi al di sopra dei 15 anni, invece, l’annegamento è più probabile in acque di fiume, mare o lago, a causa di comportamenti incauti (fare il bagno in condizioni climatiche avverse (con l’acqua agitata ec.), andare troppo al largo e stancarsi eccessivamente nuotando ecc.)

6. Il mancato uso di giubbotti di salvataggio sulle imbarcazioni 

7. L’uso di alcol. A questo proposito, i ragazzi italiani cominciano ad essere sempre più consumatori problematici di questa sostanza! 

8. La presenza di epilessia o disturbi neurologici analoghi.

 

In caso di annegamento l’evento deve essere trattato come un qualsiasi caso di arresto cardiaco. Si deve chiamare il prima possibile il 118/112 e procedere secondo le indicazioni BLS (Basic Life Support):...continua qui: https://ferrandoalberto.blogspot.com/search?q=annegamento

 

RICONOSCERE QUANDO UNA PERSONA BAMBINO O ADULTO STA ANNEGANDO).

Sapete che molti non sanno riconoscere se una persona sta annegando?

Innanzitutto è fondamentale sapere che chi sta annegando non grida per chiamare  aiuto o agita le braccia.

Le ragioni sono ovvie: il sistema respiratorio ha come funzione basilare quella di respirare, la parola è una funzione secondaria. 

Prima di poter gridare, bisogna riuscire a respirare. In secondo luogo, è impossibile per un individuo che stia annegando agitare le braccia per richiamare l’attenzione. 

Le braccia infatti reagiscono involontariamente e si pongono allargate sotto la superficie dell’acqua. Questo permette alla persona di rispuntare fuori dal filo dell’acqua per qualche secondo per cercare ossigeno prima di scomparire.

- Il bambino più piccolo, sotto ai 6 anni, quando immerso nell’acqua non riesce a sollevare bene la testa in quanto è  più pesante rispetto al corpo 

È per questo assume un galleggiamento in posizione prona con il volto  immerso.

- Il bambino di età superiore ai 6 anni tende invece ad avere un galleggiamento verticale e con le braccia allargate batte sull’acqua (potrebbe dare l’idea di giocare). 

Riconoscere l’annegamento è quindi cruciale: la metà dei bambini che annega ogni anno sono in prossimità dei genitori E circa nel 10% dei casi l’adulto li sta effettivamente guardando, spesso senza avere la minima idea di ciò che sta accadendo.

Annegamento: come evitarlo, come riconoscerlo e cosa fare

Abbiamo già parlato di cibo e bagno: http://ferrandoalberto.blogspot.it/2016/06/si-puo-fare-bagno-dopo-mangiato.html

 

BAGNO DOPO MANGIATO:

OVVIAMENTE SI DOVREBBE USARE IL BUON SENSO E NON USARE FORMULE ASSOLUTE: 

Se avete mangiato come un bufalo affamato non bastano neanche 3 ore per la digestione (il tonno ad esempio richiede 360 minuti, 6 ore, ad essere digerito, così come alimenti grassi). Se la temperatura dell’acqua è fredda non ci si tuffa accaldati, (possibile sindrome da idrocuzione).

Da: http://www.tgcom24.mediaset.it/salute/2014/notizia/l-esperto-si-al-bagno-dopo-mangiato-_2058957.shtml

-       “Ci sono degli accorgimenti che si possono prendere per prevenire”? "Non bisogna naturalmente abbuffarsi, quindi il primo suggerimento che posso dare è di evitare pranzi pantagruelici prima di fare degli sforzi, di qualsiasi tipo o attività fisica intensa così come una nuotata fatta in modo energico. Gli adulti, inoltre, non devono assumere sostanze alcoliche. 

-       Raccomandabile una immersione in acqua graduale. Entrando lentamente in acqua  bagnandosi il viso con l’acqua nella quale ci si immerge, il torace, l’addome quando ancora l’acqua e’ bassa, in modo da poter tornare a riva immediatamente qualora si avvertisse un malessere; 

-       Bisogna evitare i tuffi da accaldati, non tanto per il rischio di congestione ma più per quello di sincope. 

-       Quali possono essere le conseguenze di un'immersione troppo rapida, che può avvenire anche a digiuno?"Ci può essere uno shock termico che può generare crisi vagali con conseguente svenimento in acqua".

RICORDO CHE L’ANNEGAMENTO è LA SECONDA CAUSA DI MORTE, IN ETA’ PEDIATRICA, DA INCIDENTI (DOPO GLI INCIDENTI DA TRAFFICO)  e appare molto limitativo preoccuparci per la digestione.

 

APPROFONDIMENTI:

* Influenza del pasto (la cosiddetta “congestione”)  da Rapporto dell’”Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti ed incidenti in acque di balneazione”,

È di antica tradizione la raccomandazione di non accedere all’acqua nella fase post-prandiale

e di lasciar intercorrere almeno 2-3 ore tra il pasto e il bagno in mare o in piscina.

Dall’analisi della letteratura specifica tuttavia non emergono studi controllati nei quali si

evidenzi una significativa correlazione tra il pasto (quindi lo stato di ripienezza gastrica) e

l’annegamento.

È ben noto al contrario che i nuotatori professionisti si alimentano continuamente per poter

sostenere e ottimizzare le performances in allenamento e in gara.

Ciononostante, almeno dal punto di vista fisiopatologico, qualche considerazione va fatta e,

più in generale, una raccomandazione alla prudenza appare opportuna.

Occorre anzitutto sfatare il concetto popolare e giornalistico secondo il quale l’entrata in acqua dopo un pasto provocherebbe una “congestione”

. Congestione in medicina significa invece aumento della quantità di sangue in un organo o in una parte del corpo, sia per iperemia attiva arteriosa, sia per iperemia passiva venosa (deflusso ostacolato, iperemia stagnante).

Ciò che in realtà può accadere è un blocco della funzione digestiva, con “gastroparesi”

Questo evento è dovuto sia al raffreddamento improvviso della parete addominale, sia al

riflesso di vasocostrizione con riduzione del flusso ematico diretto al territorio splancnico e

diversione periferica verso l’apparato muscolo scheletrico. Il blocco digestivo a sua volta può

innescare un riflesso vagale che può condurre a bradicardia e ipotensione. Il risultato finale è

quindi una sequenza di lipotimia  sincope, con perdita di coscienza e possibile annegamento

Va peraltro sottolineato che questo genere di incidente è favorito dalla concomitanza di alcuni fattori favorenti, quali:

- la temperatura dell’acqua (fredda!), 

- la quantità e la composizione del pasto (abbondante, ricco di lipidi), 

- la mancanza di allenamento 

- la presenza di comorbidità (alterazioni dei valori pressori di base, cardiopatie aritmogene, assunzione di farmaci particolari).

(Istituto Superiore di sanità del luglio 2023: https://www.iss.it/-/giornata-mondiale-per-la-prevenzione-dell-annegamento-in-italia-ogni-anno-400-morti-e-800-ricoveri )


ANNEGAMENTO ORIZZONTALE FREQUENTE NEI BAMBINI SOTTO AI 4 ANNI




 

 
























ANNEGAMENTO VERTICALE NEI BAMBINI Più GRANDI E NEGLI ADULTI



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