In Italia nei primi 4 mesi del 2024 sono stati segnalati 108 casi di pertosse ricoverati.
Un aumento dell’800 % rispetto al 2022.
Due decessi.
Di questi su 53 casi in tre ospedali solo tre mamme erano state vaccinate.
Questi tre bambini non hanno avuto bisogno di ossigeno e la degenza è stata più breve della media.
Cari geniotri
La pertosse è una malattia infettiva altamente contagiosa, causata dal batterio Bordetella pertussis (B. pertussis) ed è una malattia particolarmente rischiosa per i bambini piccoli, soprattutto sotto all’età di 1 anno, con frequenti complicazioni e anche, ahimè, mortalità alta.
Si stima che i più colpiti dalla pertosse sono proprio i bambini sotto i 6 mesi di vita (51.6 casi per 100.000 abitanti), troppo piccoli per aver completato la vaccinazione primaria.
Tale fascia di età è anche quella più a rischio per complicanze ed esito infausto.
Importante quindi che si protegga il neonato vaccinando le persone a contatto e soprattutto la mamma. (Io consiglio anche fratelli sorelle oltre a genitori, tate ecc.).
Quando insorta non esistono cure efficaci :-( e le complicazioni sono purtroppo frequenti.
Nei bambini sotto l’età di 1 anno e soprattutto nei primi mesi di vita la pertosse si può presentare in forma atipica con episodi ricorrenti di cianosi o apnee e non con il decorso tipico del soggetto più grande in cui la malattia si presenta in tre fasi (catarrale, parossistica e di convalescenza) con parossismi di tosse, frequentemente seguiti da episodi di vomito e dal tipico “urlo” (tipo raglio da qui il nome di tosse asinina).
Inoltre può insorgere ,nei bambini piccoli, rapidamente una polmonite e complicanze neurologiche (“pertosse fulminante”) con un tasso di mortalità dell’80%.
La prevenzione dell’infezione attraverso la vaccinazione resta ancora l’obiettivo più importante da raggiungere, per ridurre il rischio di pertosse in età infantile.
Il vaccino acellulare, attualmente utilizzato, può essere somministrato solo a partire dalle 6 settimane di vita e sono necessarie 3 dosi per conferire l’immunità .
Pertanto, servono strategie preventive per proteggere i bambini nei primi mesi di vita, quando la malattia può essere fatale quali richiami vaccinali negli adolescenti e negli adulti, vaccinazione delle donne in gravidanza, strategia del “cocooning” (vaccinazione dei contatti stretti dei bambini troppo piccoli per essere vaccinati),
L’intervento di maggior rapporto efficacia e fattibilità è la vaccinazione delle donne in gravidanza. La protezione conferita dalla vaccinazione materna dipende dal passaggio di anticorpi e anche e soprattutto dal fatto che la madre vaccinata è protetta dall’infezione e non rischia di contrarla in maniera asintomatica e trasmetterla al bambino.
Gli anticorpi che si sviluppano in seguito a vaccinazione diminuiscono però nel giro di 1 anno, pertanto la somministrazione di TdaP va ripetuta ad ogni gra-vidanza .
Non sono riportati eventi avversi nella madre nè rischi per il feto associati alla vaccinazione. La vaccinazione è raccomandata a tutte le donne in gravidanza, indipendentemente dallo stato vaccinale, tra le 27 e le 36 settimane di età gestazionale.
In conclusione, la pertosse è ancora una patologia frequente e pericolosa per i neonati. Attualmente, la strategia più sicura ed efficace è la vaccinazione delle donne in gravidanza.
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