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venerdì 17 luglio 2015

Malattia di Kawasaki e vaccinazioni

Malattia di Kawasaki e vaccinazioni
Ricevo la richiesta di una mamma che incollo qui sotto con la risposta
Intanto cosa è la sindrome di Kawasaki?? DOPO LA DOMANDA E RISPOSTA ALLA MAMMA

DOMANDA DI MAMMA: Sono la mamma DI UNA BAMBINA  ricoveratA al Gaslini nel giugno 2013 presso pediatria 2  con sindrome di Kawasaki. Due cicli di immunoglobulina e deltacortene.(10 maggio 2013 fece il primo vaccino esavalente più antirotavirus da lì fino al giorno del ricovero con febbriciattola 37.6 fissa)
Esegue ogni anno elettrocardiogramma ed ecocardiografia per tenere sotto controllo la dilatazione delle coronarie che rientrano ai limiti della norma. ......
Io Le chiedo gentilmente se secondo Lei si può vaccinare il bambino che adesso ha 28 quasi 29 mesi avendo eseguito solo il primo esavalente (quello entro i 90g)potrebbe questo vaccino averli innescato questa malattia? .........Non ho mai più eseguito un vaccino a mio figlio semplicemente per paura..perciò sono qui a chiederLe consiglio perché vorrei rivaccinare il bambino gia che a gennaio inizierà l'asilo e sono convinta che un parere in più di un buon Dottore può indicarmi la strada giusta da compiere.  Potrebbe essere cosi gentiLe da indicarmi secondo Lei, la procedura più consona per  affrontare le vaccinazioni sia se non?
Con affetto

RISPOSTA: 
Cara mamma vaccinerei senza timori. la malattia non è scatenata da vaccini anzi sembra che sia meno frequente dopo le vaccinazioni(veda sotto)

La guida alle controindicazioni alle vaccinazioni, redatta a cura dell'Istituto
Superiore di Sanità, raccomanda che negli 11 mesi successivi all'eventuale
somministrazione di immunoglobuline ad alte dosi per malattia di Kawasaki non
vengano somministrati vaccini vivi attenuanti, mentre per tutte le altre
vaccinazioni, la loro somministrazione non dovrebbe essere ritardata. 

Da un'analisi della letteratura non emergono dati a supporto di una maggiore
incidenza di Sindrome di Kawasaki nella popolazione pediatrica vaccinata
rispetto a quella non vaccinata.
In uno studio, pubblicato nel 2009 sulla rivista "Pediatric Infectious Diseases
Journal", sono state revisionate tutte le segnalazioni sindrome di Kawasaki
notificate al sistema di vaccino-vigilanza VAERS. I tassi di segnalazione di
sindrome di Kawasaki, pur in un sistema sensibile come il VAERS, risultavano di
gran lunga inferiori rispetto al tasso di incidenza nella popolazione pediatrica
di età inferiore a 5 anni: i tassi di segnalazioni più elevati, registrati dopo
la somministrazione di vaccini pediatrici, erano relativi ai vaccini Pediarix
(DTaP, hepB, e IPV) e Rotateq (rispettivamente 0,59 e 1,47 segnalazioni ogni
100.000 persone-anno), mentre l'incidenza di Sindrome di Kawasaki nei bambini
di età inferiore ai 5 anni risulta pari a 9-19 casi ogni 100.000 persone-anno)
[Hua W, et al. Kawasaki disease after vaccination: reports to the vaccine
adverse event reporting system 1990-2007. Pediatr Infect Dis J.2009
Nov;28(11):943-7].

Più recentemente, in uno studio pubblicato nel genanaio 2015 su Vaccine, sono
stati analizzati i dati di 1.721.186 di bambini fra 0 e 6 anni seguiti
attraverso il Vaccine Safety Datalink del CDC. Lo studio dimostra chiaramente
come la vaccinazione non sia associata ad un rischio aumentato di sindrome di
Kawasaki e, piuttosto, la vaccinazione sembra associata ad una riduzione del
rischio di tale sindrome nei 42 giorni successivi alla somministrazione dei
preparati vaccinali [Abrams JY, et al. Childhood vaccines and Kawasaki disease,
Vaccine Safety Datalink, 1996-2006. Vaccine. 2015 Jan 3;33(2):382-7].


La malattia di Kawasaki e’ una malattia che determina una infiammazione dei vasi sanguigni  e si presenta seguenti sintomi: febbre, rash, edema delle mani e dei piedi, irritazione ed arrossamento degli occhi , irritazione ed infiammazione delle membrane mucose della bocca , labbra, e della gola ed aumento dei linfonodi del collo.
Si manifesta esclusivamente nei i bambini, soprattutto al di sotto dei 5 anni di eta’.
Le cause sono tuttora sconosciute , i maschi acquisiscono la malattia almeno due volte piu’ frequentemente delle femmine.
La malattia prende il nome dal pediatra giapponese che descrisse questa malattia  nel 1967.
Colpisce piu’ di 10 su 100000 bambini con meno di 5 anni di eta’.
La causa della malattia di Kawasaki non e’ nota . Molti esperti pensano ad una causa infettiva , come un virus od un batterio , sebbene una tendenza ereditaria potrebbe spiegare perche’ la malattia si presenta piu’ frequentemente fra le popolazioni di origine giapponese . Al momento non ci sono evidenze che la malattia sia contagiosa.
Segni e sintomi:
• febbre da più di 5 giorni;
• iperemia congiuntivale bilaterale;
• alterazioni delle labbra e della cavità orale;
• Macchie: esantema polimorfo;
• alterazioni delle estremità;
• linfadenopatia cervicale

Febbre ed irritabilita’ spesso si presentano per primi per primi. La febbre ha un rapido inizio e fluttua. I linfonodi del collo possono essere edematosi.
Un rash (macchie) appare spesso precocemente nella malattia; alcuni pazienti possono sviluppare un rash accentuato nell’inguine . Spesso rosso intenso all’apparenza , il rash e’ composto sia da pochi definiti puntini di varia taglia che da larghe masse di puntini uniti. Allo scomparire della febbre, normalmente regrediscono anche il rash, gli occhi rossi ed i linfonodi ingranditi. La pelle inizia a desquamarsi intorno alle unghie . La febbre continua a salire e quindi scende a volte anche dopo piu’ di tre settimane. L’infiammazione oculare
( congiuntivite) , usualmente senza essudato, si sviluppa nella prima settimana di malattia.
La lingua del bambino puo’ essere rossa e sembrare piccola con le papille sollevate; questa condizione e’ chiamata lingua a fragola perche’ le papille dilatate assomigliano ai semi della superficie della fragola. Le labbra diventano secche e fissurate e possono prendere un vivace colore rosso . Le membrane mucose diventano piu’ rosse della norma. I palmi delle mani e dei piedi spesso diventano intensamente rossi. Le mani e i piedi possono diventare edematosi. Allo scomparire della febbre , il rash, i linfonodi edematosi spesso scompaiono e la pelle inizia a desquamarsi intorno alle unghie dei piedi e delle mani, all’inizio delle terza settimana, la pelle delle mani e dei piedi puo’ staccarsi in grandi pezzi o spesso in un singolo pezzo (come la pelle di un serpente); le ginocchia, i fianchi e le caviglie possono diventare infiammate e dolenti.





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