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martedì 8 dicembre 2015

SPINELLO E SINDROME DEL PECORONE

SPINELLO E SINDROME DEL PECORONE
Ragazze, ragazzi e genitori mi sembra che si stia creando e diffondendo la”sindrome del pecorone”: FACCIO COSì PERCHE’ FANNO TUTTI COSì.
ALCUNI RAGAZZI SI SPINELLANO perché FANNO TUTTI COSI’
Nel giro di poco tempo ho avuto 3 adolescenti con disturbi da spinello (dopo il ragazzo di 14 anni andato in coma per droga, fumata, non identificata….si è ripreso per fortuna)
LO SPINELLO: sento dire “Ma che male c’è, è roba leggera, naturale”  (va tanto di moda il naturale). Molti ragazzi la pensano così del Tch (tetraidrocannabinolo , vedi spinello, hashish, cannabis). A dire il contrario si rischia di passare per bacchettoni ed allarmisti o quantomeno impopolari. Alcuni dicono che è un farmaco…è vero ma solo in alcune situazioni che desCriverò qui sotto
Lo spinello, e l’alcol, sono gli strumenti di sballo più diffusi nel mondo e in Italia, specialmente tra ragazzi e ragazzini
Fumare cannabis ha la sua “pesantezza” sull’organismo, sulla psiche e sulle relazioni. E più il fumatore è giovane e maggiori sono le possibili conseguenze negative.
ANCHE SE SALTUARIA, DISTURBA LE EMOZIONI
Fumare abitualmente spinelli intacca il cervello. Anche l’uso saltuario altera alcune aree cerebrali.
Prima dei venticinque anni e ancora di più in adolescenza I danni procurati sono molto maggiori,

Dimostrato che
1) INSTUPIDISCE E CAUSA PARANOIA 
Lo hanno spiegato a giugno sul New England Journal of Medicine i ricercatori americani del National Institute on Drug Abuse (NIDA). L’articolo in questione è una meta-analisi, raffronta e sintetizza cioè gli esiti di molte ricerche, e rileva altri esiti di solito ignorati: l’uso di marijuana in adolescenza, quando il cervello è in pieno sviluppo e dunque ancora più vulnerabile, è correlato ad un significativo calo del quoziente intellettivo (IQ) in età adulta. 2) Rende più vulnerabili ad altre dipendenze, tende a rallentare i riflessi e a creare un distacco dalla realtà. Compromette la connettività cerebrale con conseguente difficoltà di apprendimento, memoria, vigilanza, consapevolezza e capacità di controllo.
3) RIDUCE LA CREATIVITÀ 
4) INDEBOLISCE LE DIFESE IMMUNITARIE
assumere cannabis in adolescenza può danneggiare lo sviluppo del sistema immunitario, fino a poter causare malattie autoimmuni o infiammatorie croniche in età adulta (ad es., sclerosi multipla, artrite reumatoide, infiammazioni dell’intestino).
5) RIDUCE LA MATERIA GRIGIA
I consumatori cronici di marijuana hanno anomalie in alcune aree del cervello. Studi effettuati con la risonanza magnetica hanno documentato  significative riduzioni della corteccia orbitofrontale, insieme ad una maggiore connettività cerebrale nella stessa area  «La letteratura esistente nel suo insieme sembra suggerire la presenza di alterazioni nei circuiti cerebrali dell’adulto, dopo un forte consumo di cannabis durante l’adolescenza», si legge nel rapporto “Cannabis e danni alla salute” pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana. Il dossier menziona anche deficit nell’attenzione sostenuta, nell’apprendimento, nella memoria, nella flessibilità mentale e nella velocità di processamento delle informazioni.
6) MALATTIE RESPIRATORIE E CARDIACHE Studi clinici, epidemiologici e di laboratorio da anni evidenziano poi che l’uso regolare di cannabis, in adolescenza e in età adulta, comporta danni seri a carico del sistema respiratorio (bronchite acuta, catarro e tosse cronica) e cardiovascolare.
7) SESSO & DROGA
L’uso di cannabis mette a rischio la fertilità nell’uomo e che altera anche quella femminile e disturba anche il ciclo mestruale e può causare parti prima del tempo. Altre possibili conseguenze sono anche sulla sessualità: pare che provochi disfunzioni erettili, inibisca l’orgasmo. Anche un  rischio maggiore di contrarre il tumore ai testicoli. In particolare, in quelli che hanno iniziato a fumare cannabis prima dei 18 anni, anche “solo” una volta a settimana o sporadicamente,
8) Danni a carico del feto e del nenato se si fuma spinelli durante la gravidanza
il  bambino potrebbe nascere con difetti cerebrali. Se la donna incinta fuma, il bimbo ne risente, potendo sviluppare disagi nel comportamento e depressione, oltre al maggior rischio di tumore all’apparato respiratorio.
9) Causa Tolleranza (bisogna aumentare la dose nel tempo)
10) Causa astinenza: I sintomi più comuni associati con tale sindrome sono diminuzione di appetito/ perdita di peso, irritabilità, nervosismo ansia, rabbia, aggressività, irrequietezza e disturbi del sonno
11) Causano più danni del fumo di sigaretta:
danneggiano maggiormente il tessuto polmonare, perché il loro fumo viene trattenuto un po’più a lungo nei polmoni. L’entità del danno di uno spinello è quindi paragonabile a quello di tre/ cinque sigarette di tabacco.
Chi è solito fumare tre o quattro canne al giorno soffre di una sorta di bronchite cronica, al pari di chi è solito fumare uno o più pacchetti di sigarette al giorno.
A ciò si aggiunga che il benzopirene, sostanza cancerogena presente nel fumo di tabacco, è più concentrata nel fumo della marijuana. Anche sul cuore gli effetti negativi sono numerosi e ben documentati. Tale sostanza fa aumentare di molto il carico di lavoro di quest’organo, con gravi rischi per i cardiopatici. Per di più, uno studio recente ha dimostrato che i danni al cuore, in presenza di un uso concomitante di cocaina, aumentano in maniera esponenziale.
12) PERICOLOSISSIMI PER CHI GUIDA O NECESSITA DI ATTENZIONE:
Chi si trova sotto l’influenza dell’« erba» non è assolutamente in grado di guidare l’automobile Né ALCUN TIPO DI MEZZO DI LOCOMOZIONE . La marijuana altera il senso del tempo e di conseguenza il senso dei rapporti spaziali. QUESTE compromissioni possono durare fino a un paio di giorni: le persone interessate dovrebbero saperlo ed evitare, in tale periodo, di sottoporsi a operazioni impegnative sotto il profilo cognitivo, come sostenere un esame o mettersi alla guida, soprattutto di veicoli che richiedono un’attenzione particolare, come gli aerei, o i mezzi pubblici.

E’ un farmaco per alcune patologie:
- nausea e il vomito refrattari in pazienti affetti da tumore e in trattamento chemioterapico;
- trattamento della perdita di appetito in pazienti affetti da Hiv/ Aids e andati incontro a un’anoressia.
- Una relativa efficacia potenziale i cannabinoidi sembrano esercitarla sul trattamento della spasticità dovuta a lesioni del midollo spinale o a sclerosi multipla.
-I cannabinoidi in quanto analgesici (quelli moderni sono molto più efficaci e con molti meno effetti collaterali) potrebbero avere una loro utilità nel trattamento del dolore cronico. - Una qualche utilità sembrano inoltre esprimerla nel trattamento dell’asma e nell’abbassare la pressione oculare nel glaucoma.
- Si è ipotizzato un loro uso anche in alcuni disturbi dei movimenti muscolari, come nel caso della distonia o della discinesia tardiva.
Non vi sono prove infine che attestino una loro utilità nel trattamento delle allergie e di stati infiammatori, dell’epilessia e di alcuni disturbi psichiatrici.

Dati tratti da:
“Morire di piacere” di Luigi Gramellini  e da un Articolo di Patrizia Santo pubblicato su Acqua&Sapone del 28 novembre 2014 con intervista ad Antonio Floriani
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