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lunedì 2 ottobre 2017

I SUPERGENITORI (Genitori elicottero) - OVERPARENTING

I SUPERGENITORI (Genitori elicottero) - OVERPARENTING
La “professione” di genitore è molto difficile e non esiste una formula identica e valida per tutti. Importante è l’educazione che diamo  ai nostri figli dai primi periodi della vita. Educazione che si trasmette soprattutto con il nostro comportamento e con la nostra coerenza e non solo con le parole o con le punizioni, le lodi e i controlli.
L’educazione vuol dire tanto amore e rispetto e insegnare delle regole che anche noi dobbiamo rispettare. Un controllo deve esserci ma non bisogna esagerare. E’ stato coniato un termine per i genitori che vogliono controllare tutto e che, a volte, arrivano anche a precedere quello che i figli vogliono, privandoli  della gioia del desiderio e non consentendo una crescita ed una maturazione nelle decisioni. Si chiamano “genitori elicottero”
Vari studi confermano come il comportamento opprimente dei genitori influisca sul figlio facendolo divenire troppo ansioso e tendente alla depressione. Uno studio di qualche anno fa pubblicato sul “Journal of Child and Family Studies” ha messo in evidenza come genitori troppo protettivi o che vogliano continuamente essere informati della vita dei propri figli abbiano su questi ultimi un effetto negativo, facendoli diventare ansiosi e depressi.
Lo studio ha visto come protagonista un campione di 297 studenti del college, di età compresa tra i 18 e i 23 anni. Chi era cresciuto in una famiglia eccessivamente protettiva manifestava più insicurezza, una minore capacità di assumere delle decisioni e una tendenza più elevata alla depressione. Il fenomeno in realtà non è nuovo e lo studio si presenta solo come un’ennesima conferma di una realtà comportamentale che si evince chiaramente nella vita di tutti i giorni. Per questa tipologia di genitori è stata infatti già da tempo coniata l’espressione “helicopter parenting“: i genitori sbaglierebbero nell’essere eccessivamente premurosi nei confronti dei bambini, in particolar modo se questi sono in tenera età. Il bambino deve essere lasciato libero di sperimentare da solo e di scegliere in modo autonomo la linea risolutiva che ritiene più appropriata. In fin dei conti, è una lezione che i nostri antenati conoscevano già perfettamente: “Sbagliando si impara!”
Un altro termine utilizzato è l’”overparenting” caratterizzato da genitori che “stanno addosso” ai figli col fiato sul collo, non li lasciano sbagliare o cercare la propria strada da soli.
Questo si osserva soprattutto nella scuola ove alcuni genitori si trasformano in studenti e, non solo controllano, ma si sostituiscono ai figli per i compiti in casa. Non si lascia, così, al bambino la possibilità di sbagliare né li si lascia la possibilità di assumersi le responsabilità che, prima o poi, nella vita si debbono assumere. Abbiamo il dovere di lasciarli sbagliare come scrive  Jessica Lahey, madre e  insegnante, scrittrice del libro «Lasciamoli sbagliare».
Non dobbiamo proteggere i nostri figli da tutte le minacce  della vita.
Sbagliando si impara, ripeto, e sbagliando saranno in grado di prendere nel futuro le  decisioni e sapranno fronteggiare situazioni difficili. I genitori elicottero controllano e forniscono consigli e istruzioni non richiesti o  fanno al posto dei figli, propongono soluzioni o risposte prima che il ragazzo abbia avuto modo di affrontare il problema. Non permettono ai figli di decidere per conto proprio.
In sintesi cara mamma lasciate spazio a vostro figlio, non fate o decidete pere lui, controllate (osservare, senza reagire) e siate pronti a intervenire se richiesti o in caso di “rischio”.
Come scrive  Lahey “i bambini devono imparare a essere indipendenti e devono essere felici, non farci felici. Togliere ogni ostacolo non rafforza la loro autostima, ma la nostra. Cambiando atteggiamento i ragazzi di oggi diventeranno, domani, adulti capaci di affrontare la vita e di trovare il proprio posto nel mondo”.





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