Cari amici,
vi segnalo questo articolo molto interessante sull'importanza della lettura fin dalla piccola età.. Ricordo che l'idea del nostro blog è nata anche dal desiderio di condividere opinioni su libri utili a noi come genitori, ai nostri bimbi e ai nostri ragazzi.
Alberto Ferrando
Corriere della sera.it
psicologia Sviluppo Libri per i neonati? Li «prescrive» il pediatra
Avrai un bimbo più sveglio se gli leggi le fiabe
Sul territorio Il progetto conta quasi 400 iniziative locali e raggiunge più del 32% della popolazione Promotori Attive nel progetto oltre 7 mila persone: medici, bibliotecari, volontari, educatori
L eggere fiabe e filastrocche a un bambino, meglio se è ancora molto piccolo, fa bene a lui e ai genitori. Lo dimostrano studi scientifici e numerose esperienze. Come «Nati per leggere», il progetto nazionale senza fini di lucro con il quale, da più di dodici anni, pediatri e bibliotecari lavorano insieme per promuovere nei genitori la buona abitudine di leggere ai propri figli di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni. Non per farli addormentare, ma per svegliarne la mente. «La lettura ad alta voce - afferma Michele Gangemi, past president dell' Associazione culturale pediatri - è in grado di "catturare" un bambino almeno quanto un videogame». Ma che cosa spinge i pediatri di libera scelta a mobilitarsi in forze per un obiettivo che sembra più nelle corde di un educatore o di uno psicologo? «Perché leggere a un bambino ha effetti molto positivi sulla sua salute, sul suo sviluppo cognitivo ed emotivo. Vegliare su tale sviluppo è uno dei compiti dei pediatri» risponde Gangemi. Non importa se il bambino ha appena iniziato a stare seduto, se non ha ancora detto «mamma»: anzi, prima si comincia, meglio è. «L' efficacia della lettura ad alta voce in epoca neonatale - spiega il pediatra - si fonda sulla teoria dello sviluppo precoce (Early Child Development). Nel bambino molto piccolo, lo stimolo a svolgere un nuovo compito (quello di ascoltare, appunto) aumenta la sopravvivenza dei nuovi neuroni che si vanno formando: senza compiti, i nuovi neuroni svaniscono e più il compito è difficile e ripetuto, più aumenta il numero dei neuroni "risparmiati". Tutto questo accade tra il 7° e il 14° giorno dalla nascita della cellula, periodo in cui questa, neonata e non specializzata, si differenzia in neurone, emette i filamenti (dendriti) che le permettono di "collegarsi". È così che il piccolo diventa sensibile all' apprendimento». Una volta avvenuto il "cablaggio", agire sulla plasticità dello sviluppo è possibile, naturalmente, ma è più difficile. Ecco perché la sensibilizzazione dei genitori al progetto «Nati per leggere» comincia nei reparti maternità e viene proseguita dai pediatri di libera scelta, con la collaborazione delle biblioteche cittadine, che si attrezzano per facilitare l' accesso di mamme e bimbi. «A Verona, per esempio, presso il mio studio, è attivo un vero e proprio punto prestito, con la restituzione dei libri presso uno dei 12 punti specializzati delle biblioteche cittadine» dice Michele Gangemi. La lettura, peraltro, può avere un effetto positivo anche fino ai sei anni di età. «È questo il periodo in cui si forma la capacità del bambino di immaginare sotto lo stimolo della lettura, - dice il pediatra - e in cui si struttura e si conferma il piacere della lettura». Inoltre, la voce del genitore e il tempo passato insieme creano un momento privilegiato di relazione che fa bene sia al piccolo sia alla famiglia. E c' è di più. «La capacità di leggere, scrivere e comprendere un testo - la literacy- è un indicatore di benessere - conclude Gangemi -. Buoni livelli di literacy sono legati a un migliore uso dei servizi sanitari e a migliori condizioni di salute. Per contro, adolescenti con bassi livelli di literacy sono a rischio almeno doppio di comportamenti aggressivi e antisociali». Luciano Benedetti **** Le ragioni scientifiche per fare propria una buona abitudine Genitori **** Per saperne di più Tutte le informazioni sul progetto di lettura dell' infanzia www.natiperleggere.it.
Benedetti Luciano
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