giovedì 3 luglio 2025

Morto per gioco su Internet

  Il 27 giugno 2025, a Castleford (Regno Unito), un ragazzo di 12 anni è morto dopo aver partecipato alla blackout challenge, una sfida virale sui social che consiste nell’autoindursi l’asfissia fino alla perdita di coscienza. 

Le autorità non sospettano reati, ma l’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza online per i minori. La sfida, già nota da anni, ha causato numerosi decessi in tutto il mondo. 

I genitori della vittima e molte famiglie chiedono maggiore responsabilità da parte delle piattaforme social e invitano a un dialogo aperto con i figli. 

⚠️ Cos’è la Blackout Challenge

Conosciuta anche come choking game o sfida dello svenimento, questa pratica consiste nel:

• Limitare volontariamente l’ossigeno al cervello usando mani, corde o oggetti improvvisati

• Provocare uno svenimento temporaneo per una sensazione di euforia

• È estremamente pericolosa: può causare danni neurologici permanenti, coma o morte improvvisa. 

Questa sfida circola principalmente su TikTok e altre piattaforme, spesso sotto forma di video virali che attirano bambini e adolescenti.

IMPORTANTE: 🧠 Educare all’uso consapevole di Internet. 

un appello ai genitori. 


La tragedia di Sebastian, 12 anni, morto dopo aver partecipato alla pericolosa *blackout challenge*, ci ricorda quanto sia urgente parlare con i nostri figli di ciò che vedono online.

👨‍👩‍👧 Cosa possiamo fare come genitori?

- Parlare apertamente con i figli di ciò che guardano sui social

- Monitorare l’uso di smartphone e app con strumenti come Google Family Link o Apple Screen Time

- Educare fin da piccoli a distinguere contenuti sicuri da quelli pericolosi

- Favorire il dialogo continuo non solo quando accade qualcosa di grave


💬 I nostri figli hanno bisogno di sapere che ci siamo. 

Non basta vietare: serve ascoltare, comprendere e accompagnare.


📲 Condividi questo messaggio. Proteggere i nostri figli è una responsabilità che ci unisce.



mercoledì 2 luglio 2025

🥵 Genitori, fate attenzione: il colpo di calore può essere fatale

🥵 Genitori, fate attenzione: il colpo di calore può essere fatale

L’estate porta con sé giornate luminose e momenti all’aria aperta, ma anche un pericolo spesso sottovalutato: il colpo di calore nei bambini. I più piccoli sono particolarmente vulnerabili perché il loro corpo non riesce a regolare la temperatura come quello degli adulti. E quando il caldo è intenso, bastano pochi minuti per trovarsi in una situazione critica.

👧 Due tragedie che ci ricordano quanto sia importante prevenire

• A Versailles, una bambina americana di 10 anni è morta dopo essersi sentita male nel cortile della Reggia. Aveva manifestato disagio per il caldo poco prima di perdere conoscenza.

• A Taragona, in Spagna, un bambino è deceduto dopo essere stato dimenticato in auto sotto il sole cocente. Un errore tragico che purtroppo si ripete ogni estate.

Questi episodi ci ricordano che il colpo di calore può colpire in modo improvviso e silenzioso, anche in situazioni che sembrano innocue.

🛑 Cosa devono sapere i genitori

• Non lasciate mai i bambini in auto, nemmeno per pochi minuti.

• Evitate le uscite nelle ore più calde (11:00–16:00).

• Offrite acqua frequentemente, anche se non la chiedono.

• Vestiteli con abiti leggeri e traspiranti.

• Osservate i segnali: febbre alta, pelle arrossata, stanchezza, nausea, respiro affannoso.

🧊 In caso di emergenza

• Portate il bambino in un luogo fresco.

• Raffreddate il corpo con panni umidi.

• Somministrate acqua a piccoli sorsi.

• Chiamate subito il medico.

Approfondimenti sul colpo di calore nel mio libro primo soccorso, Ped. e  qui:

https://ferrandoalberto.blogspot.com/2022/05/caldo-sole-colpi-di-calore-come.html?m=1



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venerdì 27 giugno 2025

👶 Bambini in Vacanza: Guida Pratica per Genitori (senza stress!)

👶 Bambini in Vacanza: Guida Pratica per Genitori (senza stress!)

Andare in vacanza con un neonato o un bambino piccolo può sembrare complicato, ma con un po’ di organizzazione e le giuste attenzioni, può trasformarsi in un’esperienza bellissima per tutta la famiglia. Ecco una guida chiara, diretta e rassicurante per affrontare il viaggio con serenità. 🌞🧳

🍼 Quando si può partire?

Non esiste un’età minima assoluta per viaggiare con un neonato. In genere, è consigliabile aspettare almeno 10-15 giorni dopo la nascita, per dare il tempo al bambino e ai genitori di adattarsi ai nuovi ritmi. Se il piccolo è in buona salute e ha già fatto la prima visita pediatrica, si può partire anche nel primo mese di vita.

🏖️ Dove andare?

Le mete ideali sono quelle facilmente raggiungibili, ben servite e con strutture sanitarie vicine. Evitare luoghi troppo isolati o con clima estremo.

  • Mare: ottimo per la salute, ma solo nelle ore fresche (prima delle 11 e dopo le 16:30).
  • Montagna: perfetta per il clima più fresco, ma sotto l’anno meglio non superare i 1.500 - 2000 metri.
  • Campagna: rilassante e silenziosa, ma attenzione agli insetti (zanzariere e repellenti naturali sono utili).

🚗 Come affrontare il viaggio?

Qualunque mezzo si scelga (auto, treno, aereo o traghetto), la parola d’ordine è preparazione. Ecco cosa mettere nella borsa da viaggio:

  • pannolini, salviette, cambio completo (anche per i genitori!)
  • ciuccio, biberon, acqua, merenda
  • giochi, libri, album da colorare
  • copertina leggera e cappellino
  • detergente antisettico per oggetti

In auto, fare soste ogni 2-3 ore. In aereo, durante decollo e atterraggio, offrire il seno o il ciuccio per compensare la pressione. In traghetto, attenzione all’aria condizionata: coprire bene il bambino.

🌊 I benefici del mare

Il mare è un vero toccasana per i bambini:

  • Vitamina D: il sole stimola la produzione, utile per ossa e sistema immunitario
  • Aria salmastra: ricca di iodio e sali minerali, aiuta le vie respiratorie2
  • Acqua di mare: ha proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, utile per la pelle
  • Gioco e movimento: stimolano lo sviluppo motorio e cognitivo

Ma attenzione: mai esporre i bambini al sole diretto, soprattutto sotto i 6 mesi. Ombra, crema solare ad alta protezione, cappellino e maglietta anti-UV sono indispensabili.

🏔️ E la montagna?

La montagna offre aria pulita e tranquillità, ma bisogna fare attenzione all’altitudine:

  • Sotto 1 anno: non superare i 1.500 – 2000 metri
  • Evita soggiorni brevi: il corpo ha bisogno di tempo per adattarsi

Per prevenire fastidi alle orecchie durante il viaggio, è utile far succhiare il ciuccio o offrire da bere. Se il bambino ha raffreddore, meglio consultare il pediatra prima di partire.

💊 Farmaci da portare

Una piccola farmacia da viaggio è utile, ma va preparata su consiglio del pediatra. In generale:

  • antipiretico (paracetamolo o ibuprofene, in base all’età)
  • termometro
  • soluzione fisiologica per il naso
  • crema per arrossamenti

Poi chiedere al proprio pediatra cosa portare con se. Qui un articolo dedicato: https://ferrandoalberto.blogspot.com/2025/04/farmaci-per-le-vacanze-cosa-portare-con.html

 

❤️ In conclusione

Le vacanze con i bambini piccoli non devono essere perfette, ma a misura della vostra famiglia. Con un po’ di organizzazione e tanta flessibilità, ogni viaggio diventa un’occasione per creare ricordi preziosi. E ricordiamoci: i bambini non hanno bisogno di mete esotiche, ma di tempo e presenza.


 

martedì 24 giugno 2025

ANSIA E DEPRESSIONE NEI BAMBINI

ANSIA E DEPRESSIONE NEI BAMBINI: 

Introduzione:

 Consiglio di tenere a portata di mano questo articolo, anche se vi riesce difficile trovare il tempo o la voglia di leggerlo: spero vivamente che non vi serva. Purtroppo, però, le pressioni, l’ansia e la depressione tra i bambini e gli adolescenti sono in netto aumento e potrebbero riguardare ognuno dei nostri figli, nipoti o alunni.

Spesso molti genitori faticano a riconoscere che i propri figli possano soffrire di disagio emotivo: da un lato negano il problema, convinti che “tanto passerà da solo”, dall’altro tentano di assumere il ruolo di psicologi fai-da-te, consigliando soluzioni affrettate o sminuendo i sintomi. 

In entrambi i casi, però, il risultato è lo stesso: il bambino resta senza un supporto adeguato.

Una presa di coscienza tempestiva e una rilevazione precoce dei segnali di ansia o depressione sono strumenti fondamentali per aiutare non solo il bambino o la bambina, ma tutta la famiglia. Solo apprendendo a riconoscere i primi segnali e sapendo a chi rivolgersi potremo costruire insieme un ambiente protettivo e curativo, capace di sostenere la crescita serena dei nostri ragazzi.

Ansia e depressione in età pediatrica: guida per Genitori

Un disturbo d’ansia o un episodio depressivo non sono “capricci”: possono compromettere sviluppo, apprendimento e relazioni sociali dei più piccoli. Intercettarli presto e attivare la rete di supporto giusta fa la differenza.

1. Cosa sono ansia e depressione nei bambini

  • Ansia Stato di preoccupazione intensa o paura, spesso associato a palpitazioni, sudorazione, tensione muscolare. Quando diventa eccessiva e interferisce con la vita quotidiana, si definisce disturbo d’ansia.
  • Depressione Umore depresso o irritabile per almeno due settimane, con perdita di interesse, fatica, disturbi del sonno/appetito, bassa autostima e, nei casi gravi, pensieri di morte o ideazione suicidaria.

2. Quanto è diffusa: Italia, Europa, mondo

Territorio

Prevalenza

Fonte

Italia

Circa 2 milioni di minorenni con disturbi di salute mentale

ANSA – “In Italia 2 milioni di minori con problemi di salute mentale”

Europa

Oltre 11 milioni di minori (13%) soffrono di un problema di salute mentale

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – “In Europa i minori con problema mentale sono 11,2 mln”

Mondo

1 adolescente su 7 (10–19 anni) convive con un disturbo mentale diagnosticato

UNICEF – “Più di un adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale”

Ansia/Depressione

Rappresentano il 40% dei disturbi mentali diagnosticati

UNICEF – “L’ansia e la depressione rappresentano il 40% dei disturbi mentali”

3. Età di esordio e sintomi guida

Fascia d’età

Disturbi tipici

Segnali d’allarme principali

3–5 anni

Ansia da separazione, mutismo selettivo

Pianti inconsolabili, incubi, rifiuto del cibo, ritiro dal gioco

6–10 anni

Ansia generalizzata, fobia scolare, panico

Preoccupazioni costanti, mal di pancia, rifiuto della scuola

11–14 anni

Ansia sociale, panico, depressione iniziale

Dolori toracici, vertigini, calo della concentrazione, isolamento

15–18 anni

Depressione maggiore, disturbi misti

Bassa autostima, ideazione suicidaria, abuso di sostanze

4. Rilevazione precoce e prevenzione

Segnali da osservare 

— Cambiamenti di umore persistenti (pianto, irritabilità) 

— Disturbi del sonno e dell’appetito 

— Somatizzazioni frequenti (mal di pancia, mal di testa) 

— Calo del rendimento scolastico o rifiuto della scuola 

— Evitamento di attività sociali e perdita di interesse

 

LA PREVENZIONE E’ POSSIBILE?

Prevenzione primaria (evitare l’insorgenza)

  • Educazione emotiva a scuola e in famiglia
  • Promozione di ambienti sicuri e prevedibili
  • Supporto alla genitorialità (sportelli d’ascolto, gruppi di sostegno)

 

Prevenzione secondaria (intercettare precocemente)

  • Screening psicologici a scuola
  • Formazione di insegnanti e pediatri
  • Accesso facilitato a servizi di consulenza

 

5. A chi rivolgersi?

Professionista

Ruolo principale

Pediatra di famiglia 👩‍⚕️

Punto di riferimento: valuta i segnali, esclude cause mediche, orienta verso specialisti

Psicologo 🧠

Colloqui di approfondimento, valutazioni psicodiagnostiche, interventi psicoeducativi e di supporto

Neuropsichiatra infantile👨‍⚕️

Diagnosi formale, gestione di disturbi gravi o comorbidità, prescrizione di farmaci se necessaria

Pedagogista 📚

Supporto educativo, progettazione di strategie in famiglia e a scuola

ℹ️ Il pediatra è spesso il primo a intercettare il disagio e ad avviare la rete di cura: non esitate a parlarne al vostro medico di fiducia.

 

6. Conclusione

Ansia e depressione in età evolutiva sono problemi reali e in crescita. Famiglie, scuole e professionisti devono lavorare insieme per:

  • Informarsi e riconoscere i segnali
  • Creare contesti protettivi e sostegno emotivo
  • Intervenire tempestivamente con strategie preventive e terapeutiche

Solo così potremo garantire ai nostri bambini un percorso di crescita sereno e un futuro più sano.

 

Bibliografia

  1. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. “I giovani e le malattie mentali: i consigli ai genitori degli esperti” https://www.ospedalebambinogesu.it/giovani-malattie-mentali-consigli-genitori-esperti-167465/
  2. Orizzonte Scuola. “Ansia, depressione, ritiro sociale… il ruolo della famiglia” https://www.orizzontescuola.it/ansia-depressione-ritiro-sociale-e-ancora-aggressivita-impulsivita-e-comportamenti-oppositivi-quanto-e-come-incide-il-ruolo-della-famiglia-lo-studio/
  3. ANSA. “In Italia 2 milioni di minori con problemi di salute mentale” https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2024/11/19/in-italia-2-milioni-di-minori-con-problemi-di-salute-mentale_16d0630e-4898-46b7-95d3-16fc084d7245.html
  4. Orizzonte Scuola. “I pediatri lanciano l’allarme: in aumento ansia e depressione tra gli adolescenti” https://www.orizzontescuola.it/i-pediatri-lanciano-lallarme-in-aumento-i-disturbi-dansia-e-depressione-tra-gli-adolescenti-ecco-tre-cose-da-fare-subito-per-il-loro-benessere/
  5. UNICEF. “La condizione dell’infanzia nel mondo 2021 – Nella mia mente” https://www.minori.gov.it/it/notizia/la-condizione-dellinfanzia-nel-mondo-2021-rapporto-unicef-sulla-salute-mentale-di-bambini-e

 

APPROFONDIMENTO:

🧭 Mini guida per genitori: come riconoscere ansia e depressione nei bambini e ragazzi

👀 1. Cosa osservare a casa

  • Pianto frequente, irritabilità, crisi emotive
  • Disturbi del sonno o dell’appetito
  • Lamentele fisiche ricorrenti (mal di pancia, mal di testa)
  • Rifiuto della scuola o delle attività sociali
  • Isolamento o perdita di interesse per il gioco

Se questi segnali durano da settimane e si presentano in più contesti (casa, scuola, sport), è bene approfondire.

💡 4. Consigli pratici per i genitori

  • Non minimizzare i segnali: ascolta con attenzione e senza giudizio
  • Evita di fare lo psicologo: il supporto professionale è fondamentale
  • Mantieni una comunicazione aperta e accogliente
  • Crea routine prevedibili e un ambiente sicuro
  • Non aspettare: meglio un confronto in più che uno in meno

lunedì 23 giugno 2025

❌ Perché NON bisogna mettere il ghiaccio sulla testa dei bambini con la febbre

❌ Perché NON bisogna mettere il ghiaccio sulla testa dei bambini con la febbre

Applicare freddo o ghiaccio o impacchi freddi sulla fronte di un bambino febbrile è una pratica inefficace e potenzialmente dannosa. 

(Eccetto che nel colpo di calore il cui uso è indicato ma mai a contatto diretto della pelle)

⚠️ Ecco perché è sconsigliato:

  1. La febbre è regolata dal cervello, non dalla pelle.
    Raffreddare la testa o la pelle non modifica il “termostato” interno che regola la febbre. Il corpo continua comunque a produrre calore.
  2. Il freddo può peggiorare il malessere.
    Il ghiaccio provoca vasocostrizione, brividi e pelle d’oca. Questo induce il corpo ad aumentare la temperatura interna, paradossalmente facendo salire la febbre.
  3. Disagio e stress per il bambino.
    Il contatto con il ghiaccio può essere fastidioso, rendere il bambino irrequieto e peggiorare la sua sensazione di malessere.
  4. Lo sconsigliano anche le linee guida.
    Nessuna linea guida pediatrica raccomanda l’uso di spugnature fredde o ghiaccio per trattare la febbre. Anzi, le principali società scientifiche lo sconsigliano.

✅ Cosa fare invece:

  • Offrire liquidi frequentemente.
  • Vestire il bambino in modo leggero (senza coprirlo troppo).
  • Usare antipiretici solo se necessario, su indicazione del pediatra (paracetamolo o ibuprofene).
  • Garantire riposo e comfort, senza forzarlo a stare a letto.
  • 📚 Bibliografia con link

  1. SIP - Società Italiana di Pediatria (2020)
    “La febbre nei bambini: come comportarsi.”
    https://sip.it/2020/02/14/febbre-nei-bambini-istruzioni-per-luso
  2. NHS (National Health Service UK)
    “Fever in children”
    https://www.nhs.uk/conditions/fever-in-children
    “Do not sponge your child with cold water. This can cause shivering and make your child feel worse.”
  3. UpToDate – Evaluation and management of fever in children
    (Contenuto a pagamento, ma accessibile ai medici)
    https://www.uptodate.com/contents/fever-in-children
  4. CDC – Centers for Disease Control and Prevention
    “Fever in Children”
    https://www.cdc.gov/parents/infants/fever.html
  5. Società Italiana di Medicina di Emergenza-Urgenza Pediatrica (SIMEUP)
    “Febbre nel bambino: consigli pratici”
    https://www.simeup.it/sito/simeup/gestione-febbre-nel-bambino