NO GRAZIE PAGO IO...NON VOGLIO REGALI DALLE CASE FARMACEUTICHE.
LIBRO (Manuale Roversi) REGALATO ai neolaureati....
Non so ancora cosa è stato deciso in Federazione Nazionale degli
Ordini dei Medici sulla , per me, brutta vicenda del Manuale Roversi sponsorizzato
da una casa farmaceutica, la Sanofi. Il manuale presenta anche (leggete articolo) informazioni
sbagliate di terapia in due patologie (su due analizzate): ipertensione e
diabete. Il manuale del costo “teorico” di 99 euro non può essere omaggiato ai
medici in quanto, per legge, non si possono omaggiare beni superiori ad un
certo valore. Ma….. è stato richiesto, ed accettato da oltre 70 Ordini dei
Medici provinciali, su prposta della Federazione Nazionale che ha fatto un
accordo con la Sanofi (L ) , di regalarlo ai
neolaureati in medicina in occasione del Giuramento Professionale. In tale
occasione il medico giura , tra l’altro, sul conflitto di interessi…e proprio in
quella occasione gli si “regala” un libro sponsorizzato da una casa
farmaceutica e proprio dall’Istituzione che deve tutelare la deontologia
medica. Il mercato è arrivato ai più alti vertici? O sono io che sono “sbagliato”?.
O mi sfugge qualcosa? Qui sotto la
storia dal 2014 ad oggi. Nei prossimi giorni vedremo l’evoluzione della cosa.
Tìmeo Dànaos et dona
ferentis (*)
Articolo originale qui: http://linkis.com/wordpress.com/547uK
Ovvero quando il Manuale Roversi, un
“testo di rilievo e di utile supporto alla professione” si rivela un
cavallo di Troia della mala-informazione ineressata delle aziende
farmaceutiche.
(*) NB “ferentis” è corretto; è la
forma arcaica di “ferentes”: cfr Eineide libro II, 49
Con la comunicazione n.
30 Prot 4023 spedita il 24 aprile 2015, Luigi Conte, segretario
della la FNOMCEO,
Federazione che riunisce tutti gli ordini dei medici italiani, ricorda agli
ordini provinciali che sul sito c’è uno spazio dedicato per scaricare il
Manuale Roversi in versione elettronica. Ma, aggiunge: chi avesse esaurito le
copie cartacee da destinare a omaggio per i neolaureati di “un testo di
rilievo e di utile supporto alla professione” non potrà averne altre a meno
che non si stipuli una nuova convenzione con Sanofi. E prima di decidere se
stringere un nuovo accordo con la suddetta azienda farmaceutica, aggiunge
Conte, la federazione ritiene opportuno conoscere preventivamente quali e
quanti sono gli Ordini interessati all’iniziativa.
Che cosa hanno risposto gli Ordini
provinciali lo sapremo quando nei prossimi giorni sarà reso pubblico il report
del consiglio
nazionale Fnomceo di ieri sera, pilotato dal nuovo presidente
Roberta Chersevani. In attesa di conoscere i risultati del dibattito sul
rinnovo sì/rinnovo no della convenzione con Sanofi, cerchiamo di capire in che
cosa consiste il Manuale Roversi, che cosa c’entri la Sanofi, e perché nel 2013
l’iniziativa, “pensata al solo e unico intento di promuovere la diffusione
delle conoscenze medico-scientifiche e lo sviluppo delle competenze della
classe medica, suscitò…polemiche che amareggiarono l’azienda farmaceutica e la
stessa Fnomceo”
La prima edizione del Roversi (dal
suo estensore Anton Spartaco Roversi, ordinario della Regia Università di
Milano) risale al 1940, ma il dibattito odierno ha per oggetto l’XI edizione,
pubblicata online il 29 giugno 2011, e da ottobre del 2011 consultabile anche
in app da cellulare.
Da fine giugno 2011 a oggi sono
passati ben 4 anni, quindi: tenuto conto che
le conoscenze scientifiche raddoppiano ogni 9 anni, un libro vecchio
di 4 è, già a prima vista, più che datato, soprattutto in ambito medico.
A febbraio del 2014, quando il
manuale era già rimasto due anni e mezzo sul mercato al prezzo di 99 Euro,
Sanofi e FNOMCEO si accordarono per questa iniziativa, e agli ordini
provinciali giunse l’invito
a comunicare “la data della riunione di Consiglio Direttivo
convocata per l’effettuazione delle suddette nuove iscrizioni e la
disponibilità ad ospitare – eventualmente – in quell’occasione un
rappresentante della Sanofi che possa illustrare le finalità dell’iniziativa e
i contenuti di questo utile compendio di medicina pratica …”.
Non tutti gli Ordini provinciali
furono entusiasti dell’iniziativa: per alcuni un manuale sponsorizzato da
un’azienda farmaceutica poneva dubbi di tipo etico.
Due quindi le scuole di pensiero:
una, capitanata allora da Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine di
Milano, che dopo aver inviato al
presidente di FNOMCEO una letteraal di dissenso, articolava meglio
la sua opposizione il 19 febbraio
2014 sulle pagine di Sanità24.
L’altra scuola di pensiero, guidata
da Antonio Panti, presidente dell’Ordine di Firenze, sempre sulle
pagine di Sanità 24 definiva la “polemica” “moralismo
all’italiana”, schierandosi a sostegno dell’allora presidente Fnomceo,
Amedeo Bianco, per il quale non esiste
problema etico visto che “il testo…è privo di qualsiasi inserto
promozionale nel rispetto della nostra Deontologia”
Alla fine non
saranno molti gli ordini provinciali che si allineeranno con Milano:
solo 35. I più, cioè ben 71 Ordini su 106, aderiranno alla posizione di Firenze
e accetteranno di buon grado il “dono” tanto da consentire a Conte, già allora
segretario di Fnomceo, di definire “sterili” le polemiche, insinuando
che forse chi “ha deciso di alzare un polverone mediatico, anziché
confrontarsi all’interno della Federazione, lo ha fatto per ottenere un po’ di
visibilità”.
Oggi la comunicazione 30 di Fnomceo
ripropone il problema, e come allora gli ordini provinciali e la federazione si
spaccano in due.
Dalla parte dell’etica si schiera per
primo l’Ordine di Genova con una dura
presa di posizione, alla quale aderiscono varie associazioni: da
ai NoGrazie. Da Partecipasalute ai tanti
medici che sollecitano i loro ordini provinciali ad aderire al fronte del no.
Ma esiste veramente un problema di
conflitto di interessi nel fatto che un testo sponsorizzato da un’azienda
farmaceutica venga consegnato ufficialmente ai neolaureati dallo stesso Ordine
che dovrebbe essere il cane da guardia della loro deontologia e del loro
aggiornamento? E questo problema interessa in qualche modo i cittadini?
Vediamo.
In un comunicato
stampa ripreso da Salute24 nel pieno delle polemiche dell’anno
scorso, Sanofi si dichiara “totalmente estranea rispetto ai contenuti”…
e neutrale “con totale neutralitа di Sanofi rispetto ai contenuti del
Manuale, che sono stati realizzati da professionisti coinvolti sotto la responsabilità
dell’editore e del Comitato Scientifico Editoriale”
Ma l’Editore Merqurio,
non è proprio un editore puro, anzi, come dice nel suo sito “mettiamo il
multichannel al servizio delle aziende farmaceutiche … per raggiungere gli
obiettivi di business” e infatti ha un portfolio di aziende farmaceutiche di
tutto rispetto.
Ma la prova del conflitto di
interessi non è tanto nella forma quanto nella sostanza. Se anche non ci
fossero pubblicità farmaceutiche, che peraltro secondo il
presidente dell’Ordine di Ferarra ci sono, c’è di peggio, e non è
sfuggito agli esperti della Fondazione Allineare Sanità e Salute.
In una mail In una mali
indirizzata al neo presidente di Fnomceo datata 28 maggio 2015
Alberto Donzelli del direttivo della Fondazione spiega che, per la scarsa
disponibilità di tempo, ha concentrato l’attenzione su due soli capitoli
dell’XI edizione del Roversi, quelli dell’Ipertensione e del Diabete, “scelti
tra le aree cliniche in cui la Casa Farmaceutica sponsor è presente con
numerose molecole”.
Nell’Ipertensione alla domanda “vi è
indicazione al trattamento dell’ipertensione nell’anziano? Il Manuale risponde
“sì, sempre”. Posizione ormai superata almeno dal 2013; da allora le Linee
guida sono assai meno stringenti, e quindi il manuale Roversi che consiglia di
trattare sempre gli anziani ipertesi “potrebbe produrre gravi conseguenze in
grandi anziani, soprattutto se fragili. Il fatto che Sanofi produca farmaci
antipertensivi e aumenti i propri ricavi con intensificazioni di terapie la
pone – a prescindere da ogni intenzionalità – in un’oggettiva condizione di
conflitto di interessi”.
Quanto al diabete “il Manuale
sostiene che “un intervento intensivo e multifattoriale di tutti i fattori di
rischio cardiovascolare mediante modifiche dello stile di vita e idonea terapia
farmacologica deve essere implementato in tutti i pazienti con Diabete Mellito
di tipo2”.
Ma anche in questo caso, scrive
Alberto Donzelli “un approccio così aggressivo e l’intensificazione della
terapia non sembrano offrire benefici a medio termine rispetto alla mortalità
totale e si associano a un significativo aumento di scompenso cardiaco… con il
rischio di aumentare significativamente la mortalità”… “Anche in questo
caso, il fatto che Sanofi produca farmaci antidiabetici, tra cui varie
insuline,
e aumenti i propri ricavi con intensificazioni di terapie, la pone in
un’oggettiva condizione di conflitto di interessi”.
Insomma, se a un primo sguardo i meno
sensibili al tema etico potrebbero non aver notato i conflitti di interesse, ad
un’analisi più approfondita si dimostra che avevano ragione i secondi:
consegnare un volume obsoleto a giovani medici con il rischio di aumentare
ulteriormente i già dannosi eccessi di terapia, significa non solo fare un
pessimo servizio alla professione medica, ma anche fare un danno ai cittadini
italiani pazienti.
Nessun commento:
Posta un commento