IL BAMBINO HA CRISI DI RABBIA (sembra l'"esorcista")
Caro dottore.
Mio figlio ha dei momenti di ira e di rabbia e fa cose
incredibili: sembra posseduto. Piange, urla, tira le cose, a volte si butta per
terra. Qualsiasi cosa faccia non ottiene risultati. Cosa posso fare?
Intorno ai 2 anni molti bambini iniziano a presentare
delle crisi di furia e di rabbia, a volte, incontrollabili.
A seguito di una sgridata, di un “no”, a volte,
addirittura senza spiegazioni apparenti, all'improvviso, si mettono a urlare,
piangere e hanno atteggiamenti oppositivi (vedete filmato). Non si riesce a farli
ragionare e spesso queste sceneggiate avvengono per strada o mentre si fa la
spesa per cui si crea non poco “imbarazzo”.
Tempo fa una mamma mi segnalava che suo figlio dava il
“meglio di sé” (si fa per dire) sulle strisce pedonali.
Cosa fare?? Innazitutto dobbiamo sapere che la rabbia è una manifestazione che compare
“normalmente” nella crescita del bambino a partire, circa, dall’età dei 2
anni (già chiamati i terribili 2 anni: “The terrible two”) e può durare
per..qualche anno L.
Cosa
dobbiamo sapere e fare?
Innanzitutto sapere che la “rabbia” rappresenta una
tappa dell’accrescimento del bambino.
Sta scoprendo il
proprio io e si trova a volte in conflitto a decidere cosa veramente vuole o
non vuole . Un no in certi momenti suscita una forte reazione.
E’ una lotta “interna” e non è un atteggiamento
negativo, o solo negativo, nei nostri confronti. Non offendiamoci. Sta
elaborando sentimenti diversi.
Cosa fare? Tenete conto che è una manifestazione che si
esaurisce da sola e fermarla è come voler fermare un temporale. Aspettate che
passi. Inutili minacce, promesse, coccole quando esplode la crisi di rabbia. Si
può provare a distrarlo se si riesce a capire che sta per averne una inventando
un gioco o raccontando qualcosa che il bambino gradisce.
Alcuni bambini trattengono il respiro e diventano
cianotici (vedi “spasmi affettivi” su cui tornerò. Trovate il tema sul libro "Come crescere mio figlio" e nel blog).
Gli episodi sono più frequenti quando il bambino è
stanco. Ricordate che a volte, quando sono stanchi, diventano ipercinetici,
agitati, sembrano pieni di energie che debbono essere scaricate per cui alcuni
genitori pensano che debbano fare attività fisica mentre bisognerebbe cercare
di farli riposare, magari leggendo un libro o ascoltando della musica o
guardando insieme un cartone animato (scelto da voi e non lasciarlo da solo
davanti alla TV).
Se dovete fare delle spese o delle commissioni vedete di
coinvolgerlo e farlo apparire un gioco. Soprattutto nei vari super o
ipermercati (anche a me vengono a volte crisi di furia o esistenziali L ).
E poi?? Vale per tutto:
- stabilire delle
regole: poche ma assolute e non mediabili o superabili. Regole si
stabiliscono prima e non sono comandi. Ad esempio una regola è stabilire che si
mangia a tavola come regola della casa a
cui tutti si debbono assoggettare. Mentre urlare “stai seduto” è un comando che
potrebbe suscitare atteggiamenti reattivi e da usare solo per certe situazioni
a rischio (per esempio sta facendo qualcosa di rischioso).
Fondamentale che entrambi i genitori (e i nonni) siano
d'accordo e convinti nel proporre sempre le regole. Se non siete convinti il
bambino lo percepisce e la regola è destinata a fallire.
Questo vale per tutto: mangiare, TV, gioco e nanna. Per
esempio per il sonno: si stabilisce ora, lettura di un libro per tot minuti, ci
si lava i denti, si spengono le luci ecc. ecc. con i genitori d’accordo.
Quindi
1)
accettare le crisi di rabbia come fenomeno
normale e che compare nell’accrescimento, spiegargli poi che quando la sente
arrivare potrebbe..nasconderla in una scatoletta o disegnarla su un foglio
(parlatene con il vostro pediatra)
2)
Evitare interventi quando insorge
3)
Stabilire delle regole condivise e concertate in
famiglia e spiegate al bambino
4)
Evitare comandi se non per casi di pericoli
5)
Se il bambino è stanco cercare momenti antistress
per lui e per voi
E poi quando non sapete cosa fare parlate con
le vostre amiche, maestre e con il pediatra. A volte il parere e l’aiuto di un
pedagogista fa bene a noi e a tutta la famiglia.
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