martedì 1 marzo 2022

NO AI BAMBINI “NO LIMITS”: Risposta ai genitori su "Il Secolo XIX"

NO AI BAMBINI “NO LIMITS”: Risposta ai genitori su "Il Secolo XIX"

 

Anche se è più facile dire “si “ai bambini anziché “no”e acconsentire alle loro richieste, ricordiamoci che è importante dare regole e limiti ai nostri figli, e iniziare molto precocemente.

I bambini hanno bisogno che gli adulti diano

limiti: che non possono e non devono essere superati (anche per la tutela della salute, ad esempio non mettere le dita nella presa, non bere sostanze tossiche)

regole su ciò che si deve fare in un determinato caso o in una particolare attività. Ad esempio, lavare i denti prima di andare a nanna, lavare le mani prima di mangiare) 

Ricordiamoci che non è educativo urlare o “dare una bella patta”, come dicono alcuni genitori perché, oltre a non servire a nulla, offre un cattivo esempio che poi il bambino può adottare con altri.

Molti genitori mi dicono: “dottore ma come faccio??…. mio figlio di 2 anni non accetta i limiti, si arrabbia, urla e finché non gli faccio fare quello che vuole è intrattabile “.

Alcuni genitori vanno addirittura nel panico all’idea di affrontare un bambino arrabbiato o soffrono all’idea di farlo soffrire. Ma i limiti sono una fase fondamentale per lo sviluppo di un bambino ed è compito dei genitori iniziare a stabilirli e a farli rispettare ed interiorizzare e, nel tempo, farli propri e non cedere sempre e subito alle loro richieste.

COME FARE PER FAR RISPETTARE I LIMITI AI BAMBINI SENZA FAR SCATENARE UNA TEMPESTA SE NON UN URAGANO?

Dobbiamo innanzitutto sapere che porre limiti ai bambini è molto importante per il loro sviluppo, e non solo per prevenire e limitare comportamenti pericolosi, ma anche per educarli a essere responsabili delle loro azioni e del loro comportamento, a saper tollerare la frustrazione, la noia e a rispettare  gli altri.  

Ponendo dei limiti abbiamo la possibilità di evitare che nel cervello dei bambini si stabiliscano connessioni negative e allo stesso tempo li indirizziamo verso il comportamento desiderato.

A quale età si possono iniziare a porre dei limiti e in quali momenti?

Fin dai primi mesi di vita quando il bambino inizia ad avere una certa autonomia motoria.  Importante una precocità dell’intervento appena si notano comportamenti non appropriati o ancora meglio, se si riesce a cogliere dei segnali anticipatori, prima che avvenga un fatto indesiderato. 

Introdurre regole e limiti, e mantenerle in modo fermo, coerente, tranquillo, li farà sentire più tranquilli e saranno anche più motivati a seguirli perché sapranno che non è facile farci cambiare idea. 

Non bisogna allentare il livello di attenzione e coerenza nostro e di tutti i famigliari. I bambini, infatti, hanno bisogno dei limiti e delle regole ma, cosa fondamentale devono essere poche e molto chiare.

I bambini tendono a riprovare e a vedere se riescono a “evadere” ai limiti posti: bisogna mantenere, anche se siamo stanchi, quanto stabilito e agire con coerenza e costanza.

Indispensabile anche che i genitori siano d’accordo sulle regole importanti per la crescita dei bambini. Se, ad esempio , la mamma non fa vedere i cartoni animati appena si arriva a casa mentre il papà, o i nonni, li concedono il risultato può essere che i bambini si sentano confusi e crederanno meno a questo limite.

E’ importante che i genitori condividano la proposizione delle regole e i relativi comportamenti e che le regole non vengano invalidate dal genitore che non li condivide. Altro elemento fondamentale è il rispetto dei ruoli : i genitori rappresentano per il bambino un punto di riferimento per cui i figli non devono essere trattati come pari, amici perché si finirà per renderli insicuri.

Teniamo sempre presente che urlare non serve a nulla e il suggerimento per porre limiti è quello di mantenere un clima di tranquillità ed evitare di innervosirci per non creare un clima di ansia, tensione e malessere reciproco. Quando urliamo infatti nel cervello dei bambini si attiva un’area che non controlla la zona della corteccia cerebrale prefrontale deputata alla gestione dei limiti.  Si deve quindi comunicare parlando con tranquillità, con un tono di voce adeguato, ma essere fermamente  decisi e convinti  su ciò che diciamo e che abbiamo ben chiaro ciò che possono e non possono fare. Importante far sentire ai bambini che siamo vicini a loro, non solo, fisicamente ma soprattutto con affetto. Questo vale anche quando poniamo dei limiti: dire le cose con affetto e non dare un ordine o minacciare. 

In sintesi i limiti sono importanti e una prova di amore e bisogna applicarli:

-   Presto: importante una precocità dell’intervento appena si notano comportamenti non appropriati o ancora meglio, se si riesce a cogliere dei segnali anticipatore. Se possibile intervenire

-          Prima che avvenga un fatto non desiderato.

-       Sempre: i bambini tendono a riprovare e a vedere se riescono a “evadere” ai limiti posti: bisogna mantenere, anche se siamo stanchi, quanto stabilito e agire con: 

-       Con coerenza mantenendo quanto stabilito e che i genitori siano d’accordo sulle regole importanti per la crescita dei bambini. 

-       Con tranquillità: i limiti non sono ordini e vanno posti in un clima di tranquillità e bisogna evitare di innervosirci per non creare un clima di ansia tensione e malessere reciproco. 

-       Con fermezza: si deve far vedere, come detto sopra, con tranquillità che siamo decisi e senza dubbi su quanto diciamo e che abbiamo ben chiaro ciò che possono e non possono fare. 

-       Con affetto: sempre importante far sentire ai bambini che siamo vicini a loro. Quando poniamo dei limiti dobbiamo porci con affetto ed empatia e non essere minacciosi, “direttivi” o ostili. I bambini accetteranno così regole e senza sentirsi attaccati. 






Nessun commento:

Posta un commento