Disagio giovanile: VI PREGO DI NON IGNORARE ALCUNI SEGNALI.
Come riconoscerlo e affrontarlo. Consigli per genitori, insegnanti e medici.
Cari genitori e insegnanti manifestazioni di disagio giovanile sono i miei sempre più frequenti e debba osservare sempre più frequentemente giovani anche in età prescolare con segni di disagio e di sofferenza.
Notevole aumento anche l’abbandono scolastico e l’isolamento negli adolescenti e nei giovani adulti.
Mentre una volta erano in questione è una situazione molto rara ragazze e ragazzi che non frequentano più la scuola e stanno in casa a non fare nulla rappresenta una situazione sempre più frequente. Situazione che va affrontata e e di cui purtroppo i genitori non realizzano l’importanza e la necessità di un intervento precoce per il futuro della salute dei propri figli.
Introduzione:
- Cosa si intende per disagio giovanile? Il disagio giovanile si manifesta con una serie di sintomi fisici, emotivi e comportamentali che indicano una difficoltà di adattamento o una sofferenza interiore. Il fenomeno è in crescita e richiede l'attenzione di famiglie, scuole e specialisti. Riconoscere tempestivamente i segnali permette di intervenire con maggiore efficacia. In sintesi qui sotto i segnali da non sottovalutare:
Segnali di allarme da non sottovalutare:
- Cambiamenti nel comportamento: Isolamento, irritabilità, apatia, rabbia improvvisa.
- Rendimento scolastico: Calo nel rendimento, disattenzione, ritardi, abbandono scolastico.
- Sintomi fisici: Dolori inspiegabili (mal di testa, dolori addominali), stanchezza cronica, disturbi del sonno.
- Disturbi alimentari: Variazioni significative nel peso, restrizioni alimentari, eccessi di cibo.
- Problemi sociali: Difficoltà nelle relazioni con coetanei, rifiuto di partecipare a eventi sociali.
- Utilizzo eccessivo della tecnologia: Uso compulsivo di smartphone, internet, videogiochi.
Quali possono essere le cause o i fattori scatenanti:
- Pressione scolastica: Eccessive aspettative accademiche possono generare ansia e stress.
- Problemi familiari: Conflitti, separazioni, o tensioni familiari influenzano il benessere emotivo.
- Bullismo: Vittime di bullismo (sia fisico che cyberbullismo) sviluppano spesso problemi di autostima e ansia.
- Traumi emotivi: Eventi come lutti, malattie, o esperienze traumatiche personali hanno un forte impatto emotivo.
- Sfiducia in se stessi: La mancanza di autostima può essere causata da confronti sociali o insicurezze personali.
Cosa fare? (Non fare niente ed aspettare è la soluzione peggiore):
- Ascolto attivo: Creare spazi dove i giovani possano esprimersi senza timore di essere giudicati.
- Comunicazione aperta: Parlare delle emozioni e insegnare che è normale chiedere aiuto.
- Collaborazione tra scuola e famiglia e medico curante: Monitoraggio continuo e coordinamento tra genitori, insegnanti e specialisti.
- Attività extracurricolari: Incentivare attività fisiche, artistiche e sociali che stimolino l'autostima e la socialità.
- Accesso a specialisti: Consultare psicologi o altri professionisti della salute mentale quando i segnali di disagio persistono.
Infine qui alcuni Suggerimenti per i genitori e poi per i docenti e per i medici curanti.
Per i genitori:
- Non ignorare i segnali di allarme: Non liquidare i cambiamenti comportamentali come "una fase".
- Dare l'esempio: Dimostrare una buona gestione emotiva e risolvere i conflitti in modo costruttivo.
- Creare una routine sana: Garantire orari regolari per sonno, alimentazione e attività familiari.
- Bilanciare regole e libertà: Stabilire limiti chiari ma con la flessibilità necessaria all'età del giovane.
- Promuovere interessi personali: Sostenere le passioni e gli hobby dei ragazzi, mostrando interesse attivo.
Ruolo degli insegnanti:
- Osservatori attenti: Gli insegnanti sono spesso i primi a notare cambiamenti nel comportamento e nel rendimento scolastico.
- Ambiente scolastico inclusivo: Creare una cultura di accettazione e rispetto tra gli studenti per ridurre le dinamiche di bullismo.
- Dialogo costante con le famiglie: Collaborare con i genitori per identificare problemi e monitorare il benessere dello studente.
Coinvolgimento dei medici e specialisti:
- Identificazione precoce: I pediatri devono considerare i sintomi fisici come possibili segnali di disagio emotivo.
- Riferimento a specialisti: Quando necessario, il medico può indirizzare il giovane a uno psicologo o psichiatra.
- Collaborazione con la scuola: Medici e psicologi possono fornire supporto diretto nelle scuole attraverso consulenze periodiche.
Sintesi e conclusione:
Il disagio giovanile è un problema complesso che richiede un approccio multidisciplinare e una stretta collaborazione tra genitori, insegnanti e medici. La chiave per intervenire con successo è la capacità di riconoscere i segnali di allarme e fornire un sostegno emotivo tempestivo. Non sottovalutare mai i cambiamenti comportamentali o i sintomi fisici inspiegabili, e ricorda che la richiesta di aiuto è un segno di forza.
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