giovedì 17 ottobre 2024

BULLISMO: COSA POSSONO FARE I GENITORI PER PROTEGGERE I LORO FIGLI E AFFRONTARE IL PROBLEMA

BULLISMO: COSA POSSONO FARE I GENITORI PER PROTEGGERE I LORO FIGLI E AFFRONTARE IL PROBLEMA

 

Il bullismo è un urlo silenzioso che troppo spesso rimane inascoltato. 

È una ferita che si infetta, nascosta dietro i sorrisi forzati di chi lo subisce, o, peggio, dietro l'indifferenza di chi lo vede accadere

Il bullismo non è solo una "fase" o uno scherzo pesante: è una violenza che lascia cicatrici profonde nell’anima di chi ne è vittima. 

I dati ci dicono che tra l'11% e il 17% dei ragazzi è coinvolto in atti di bullismo. Ma quello che i numeri non possono mostrarci sono le lacrime, la paura, la solitudine che questi giovani vivono ogni giorno. 

Quando parliamo di bullismo, parliamo di ragazzi e ragazze che perdono fiducia in loro stessi, che si allontanano dalla vita e, in alcuni casi tragici, dalla vita stessa.

Ci sono storie che si spengono troppo presto. Giovani che, soffocati dal dolore invisibile del bullismo, scelgono di non andare più avanti. 

 

Il 15-20% dei suicidi giovanili è collegato a episodi di bullismo. 

 

Ogni genitore, ogni insegnante, ogni amico dovrebbe fermarsi un momento e chiedersi: cosa posso fare per impedire che accada di nuovo? 

Perché è successo, succede ancora, e potrebbe succedere proprio a chi ti è più vicino. Nessuno di noi può dirsi estraneo a questa battaglia. 

Non possiamo chiudere gli occhi e sperare che il problema svanisca da solo. Abbiamo tutti un ruolo da giocare. 

Come genitori, dobbiamo essere i primi ad ascoltare, a vedere quei segnali di sofferenza nei nostri figli, a riconoscere quando qualcosa non va. Non dobbiamo avere paura di intervenire, di chiedere aiuto.

 

Il Dolore Silenzioso: I Segnali di Allarme

Ogni giovane vittima di bullismo manda segnali, anche quando non può o non riesce a raccontare quello che vive. 

-              C’è chi rifiuta di andare a scuola, chi improvvisamente diventa nervoso, chi si chiude in se stesso, senza spiegazioni. 

-              Lividi inspiegabili, oggetti personali che spariscono o vengono rotti, 

-              disturbi fisici che non hanno una causa apparente, come mal di testa o mal di pancia, sono campanelli d'allarme che non possiamo ignorare. 

Non è facile affrontare il bullismo, ma il primo passo è non far sentire soli i nostri figli. 

Chiedi, ascolta, comprendi. Anche quando le risposte non arrivano subito.

 

 

Cosa fare: intervenire non è solo un dovere, è un atto d'amore

Ogni giorno, migliaia di giovani si alzano con il peso di questa paura. 

E ogni giorno possiamo scegliere di fare la differenza. 

Parla con tuo figlio, con tua figlia. Non aspettare che siano loro a venire da te. 

Ascolta senza giudicare, dai loro uno spazio sicuro in cui possano esprimere i loro sentimenti, le loro paure. 

Se c'è qualcosa che non va, se noti cambiamenti preoccupanti, non esitare a contattare la scuola, a parlare con gli insegnanti. 

La lotta contro il bullismo non può essere condotta da una sola parte: scuola e famiglia devono essere alleati. Non abbiate paura di chiedere aiuto a un professionista, a uno psicologo. Il supporto psicologico è fondamentale per aiutare i ragazzi a elaborare il trauma e ritrovare la forza di rialzarsi.

 

Dietro il bullismo: aiutare chi fa del male

Ma c’è un'altra faccia di questa storia: quella del bullo. 

Spesso chi fa del male ha, a sua volta, un dolore nascosto. 

Un ragazzo o una ragazza che pratica bullismo potrebbe essere vittima di una realtà familiare difficile, di frustrazioni non gestite, di una bassa autostima. Anche loro hanno bisogno di aiuto. Ignorare chi compie atti di bullismo vuol dire permettere che questa catena di violenza continui. 

  

Il cambiamento è possibile, e deve partire dall'educazione all'empatia, al rispetto degli altri, a comprendere le conseguenze delle proprie azioni. Parlando con chi commette atti di bullismo, si può prevenire che altre vittime soffrano.

Aiutare un Bullo

Il supporto psicologico è essenziale per aiutarli a cambiare atteggiamento.

Tuttavia non è sempre facile trovare supporto gratuito per le famiglie di bulli. Il coinvolgimento di professionisti, come psicologi e pedagogisti, è spesso necessario per affrontare le problematiche alla radice, ma il costo dei servizi privati può rappresentare un ostacolo. Alcune regioni italiane offrono programmi di supporto tramite i servizi sociali o ASL, ma la disponibilità varia.

 

Cosa possiamo fare come comunità

Il bullismo non è una questione individuale: è una ferita collettiva che richiede un impegno comunitario

Le scuole dovrebbero avere protocolli chiari per affrontare e prevenire il bullismo, ma questo non basta. 

Come società, dobbiamo educare i nostri figli alla gentilezza, alla compassione, alla consapevolezza che ognuno di noi può fare la differenza

Dobbiamo insegnare ai ragazzi che essere testimoni di un atto di bullismo e non fare nulla è, in qualche modo, partecipare alla violenza. Dobbiamo dare loro gli strumenti per reagire, per intervenire, per essere parte del cambiamento.


Non chiudiamo gli occhi. Non aspettiamo che sia troppo tardi.

Il bullismo non scompare da solo. Ma con il nostro impegno, con la nostra attenzione e il nostro amore, possiamo costruire una società in cui ogni ragazzo, ogni ragazza si senta al sicuro, compreso, protetto.

Perché dietro ogni storia di bullismo c'è una persona, un giovane che sogna, che spera, che merita di essere felice. Non lasciamoli soli.


 

In Italia esistono alcune iniziative specifiche per aiutare i bulli e le loro famiglie, riconoscendo che spesso dietro a comportamenti aggressivi ci sono problemi familiari o personali.

-       il Moige (Movimento Italiano Genitori) promuove programmi educativi per sensibilizzare ragazzi, genitori e insegnanti sul bullismo e il cyberbullismo. Tra i progetti c'è "Giovani Ambasciatori contro il Cyberbullismo", dove i ragazzi stessi educano i propri coetanei e si promuove una cultura di rispetto e gentilezza. Oltre alla sensibilizzazione, il Moige offre supporto a famiglie e scuole tramite il suo Centro Mobile Digitale, uno spazio con materiali informativi e consulenze gratuite per gestire i casi di bullismo​: Moige - Movimento Italiano Genitori

-       il programma KiVa, originario della Finlandia, è stato adottato anche in alcune scuole italiane. Si tratta di un'iniziativa basata su evidenze scientifiche per prevenire e contrastare il bullismo attraverso attività educative che coinvolgono sia i bulli che le vittime, con l'obiettivo di cambiare dinamiche di gruppo e comportamenti negativi​ Italia

 

 

Bibliografia Scientifica

  1. Istituto Superiore di Sanità (ISS). "Rapporto annuale sul bullismo in Italia", 2023.
  2. Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). "Global School-based Student Health Survey", 2021.
  3. Ministero dell’Istruzione. "La prevenzione del bullismo e del cyberbullismo nelle scuole", 2022.
  4. Confinionline. "Dati sul bullismo e cyberbullismo", www.confinionline.it.

 

Bibliografia Divulgativa per i Genitori

  1. Moige - Movimento Italiano Genitori. "Bullismo e Cyberbullismo: come proteggere i nostri figli", 2023. www.moige.it.
  2. Telefono Azzurro. "Il bullismo spiegato ai genitori", 2022. www.azzurro.it.

 

Libri Consigliati ai Genitori

  1. "Sopravvivere al bullismo" di Rosalind Wiseman - Consigli pratici per genitori e insegnanti.
  2. "Parlare di bullismo con i propri figli" di Jessica Brody - Una guida per i genitori.
  3. "Cyberbullismo. Come proteggere i tuoi figli dai pericoli del web" di Maura Manca - Un approccio al cyberbullismo.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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