giovedì 16 marzo 2023

Manovra anti soffocamento: video di questa mattina

 Manovra antisoffocamento: video di questa mattina

Stamani a Primocanale e ci saranno delle repliche oggi alle 13,30 e domani alle 9,30. 

A questo link trovate la registrazione comunque della dimostrazione che ho fatto in diretta TV:   https://www.primocanale.it/sanit%C3%A0/23096-manovra-anti-soffocamento-nel-neonato-e-nel-bambino-come-si-fa.html

In pochi giorni abbiamo avuto un bambino di otto anni morto per soffocamento da palloncino, un bambino di cinque mesi a Monza morto di soffocamento mentre mangiava e un altro bambino dell’hinterland milanese di cinque anni che è ricoverato in gravi condizioni dopo soffocamento per un pezzo di pane. 

Filmati sul mio blog e sui miei canali YouTube, Facebook e Instagram.

Alberto Ferrando 

sabato 11 marzo 2023

Bambina di 8 mesi muore per soffocamento mentre mangia

 Bambina di 8 mesi muore per soffocamento mentre mangia!!!!

Un pugno forte nello stomaco fa molto, molto,  meno male  

Povera bambina e poveri genitori  

RIP ma  parliamone  per evitare che tragedie di questo tipo continuino ad avvenire.

Da decine di anni stiamo cercando di portare avanti il discorso di insegnare la manovra anti-soffocamento ai genitori in varie occasioni: ai corsi Prenascita, in occasione delle vaccinazioni, dal pediatra di famiglia quando si parla di svezzamento e poi dopo l’anno di età.

Bisogna che tutti coloro che sono a contatto di bambini (ma anche di adulti o di persone affette da disabilita o di anziani) mettano in atto le misure per prevenire e, nel caso avvenisse, sapessero fare la manovra salvavita anzi soffocamento.

Attendere l’arrivo dei soccorsi e tardi in quanto è necessario intervenire nei primi minuti perché ogni ritardo contribuisce a causare danni irreversibili al cervello e quando  arrivano i soccorsi o si arriva  in ospedale spesso purtroppo è tardi per un recupero completo. E la morte, come in questo caso, avviene a distanza di giorni  

Ma tuttora l’insegnamento di questa manovra è lasciata alla buona volontà del singolo operatore sanitario e alla disponibilità dei genitori che vogliono apprenderla.  

E in regione Liguria eravamo riusciti ad ottenere che venisse fatta a tutti i genitori ma poi è stato scelto di sospenderla  😢😢😢  

Vi prego fate un corso per impararla e nel frattempo su Internet trovate dei filmati che sono disponibili anche sul mio blog www .Ferrandoalberto.blogspot.com  



https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/23_marzo_11/monza-bimba-di-otto-mesi-muore-soffocata-mentre-mangia-crisi-respiratoria-per-il-cibo-andatole-di-traverso-c43e953c-1095-495a-b16d-01235b903xlk_amp.shtml


venerdì 10 marzo 2023

Mio figlio ha un soffio al cuore

 Mio figlio ha un soffio al cuore

Caro dott. 

Hanno riscontrato a mio figlio un soffio al cuore. Mi hanno tranquillizzato dicendo che è un soffio “innocente”. Mi debbo preoccupare? In famiglia siamo un po' agitati

 

In molti bambini viene riscontrato, durante una visita, un soffio a cuore e, nella maggior parte dei casi, si parla di soffio “innocente”: vuol dire soffio in assenza di anomalie del cuore.  

Può riscontrarsi nel 50-60 % dei bambini. 

A volte si riscontra solo in corso di un episodio febbrile, a causa della maggior velocità del sangue causata dalla febbre.

( NOTA: I soffi cardiaci si distinguono in organici (dovuti a patologie cardiache), funzionali (cuore normale, causati da motivi extracardiaci quali anemia o aumentata velocità del circolo come avviene per la febbre, l’attività fisica o in altre condizioni) e innocenti: Soffi in cuore e in soggetto normale).

Il pediatra, osservando le caratteristiche auscultatorie del soffio, riconosce quasi sempre se si tratta di un soffio innocente. 

Talvolta, però, in casi dubbi o se il soffio è di una certa intensità viene richiesta la consulenza del cardiologo pediatra, il quale, visitando il bambino, valuta il suo elettrocardiogramma ed esegue un'ecocardiografia: nella maggior parte dei casi la diagnosi viene confermata, e cioè che il cuore è perfettamente normale. 

Il soffio innocente al cuore non deve essere considerato una malattia, ma semplicemente un rumore: è in pratica, il suono che si sente ascoltando il cuore con il fonendoscopio. 

Passa con la crescita ? 

Il soffio innocente al cuore è dunque un fenomeno comune e nella maggioranza dei casi, ma non sempre, si risolve da sé con la crescita. 

Non occorrono cure non essendo una malattia, e passa con lo sviluppo perché il rumore dello scorrimento del sangue viene trasmesso con più difficoltà all’esterno della gabbia toracica (la struttura ossea che protegge il cuore, che diventa più grande con la crescita. Il soffio non è quindi più ascoltabile, ma non è detto che sia sparito. 

E’ più frequente in età pediatrica perché nel bambino sono presenti alcune caratteristiche che favoriscono l'insorgenza del fenomeno: innanzi tutto l'esilità delle strutture che separano il cuore dall'orecchio dell'auscultatore fanno si che sia possibile percepire anche rumori molto deboli. 

Gli esami utili quali sono? 

L’esame più utile…è la visIta e l’accurata ascoltazione del cuore da parte del pediatra. In alcuni casi dubbi (entità del soffio, durata dello stesso, ecc.) il pediatra può richiedere una consulenza da parte del cardiologo pediatra o richiedere accertamenti in modo da individuare la vera natura del soffio:

L’elettrocardiogramma (ECG) è il primo controllo che si esegue, in quanto è un esame di facile esecuzione, non dannoso e di basso costo. Consente di valutare l’attività “elettrica” del cuore ed identificare alcune cardiopatie. 

La “normalità” dell’esame ECG è una ulteriore dimostrazione della “innocenza” di un soffio cardiaco. 

Altro esame è l’ecocardiogramma, associato al doppler pulsato e al color doppler: è un’ecografia che permette di osservare il cuore e le cavità cardiache, le valvole e il loro movimento, i flussi del sangue all’interno del cuore. Si esegue dopo l’elettrocardiogramma su richiesta del cardiologo o del pediatra, per fare ulteriori accertamenti. 

In breve: Il soffio innocente è un fenomeno molto comune, destinato quasi sempre a risolversi da solo con la crescita senza lasciare conseguenze. 



giovedì 2 marzo 2023

Vicenza, fa scoppiare il palloncino in bocca: bimbo di 7 anni muore soffocato

Vicenza, fa scoppiare il palloncino in bocca: bimbo di 7 anni  muore soffocato

Il piccolo era insieme alla nonna che ha immediatamente avvertito i soccorsi.  Avrebbe addentato  il palloncino facendolo scoppiare e qualche frammento è caduto in gola ostruendo le vie aeree e facendogli perdere conoscenza. Povero bambino e povera nonna e genitori..RIP. 😓😔

Ma.....E' una vergogna, un grande vergogna, che nonostante sollecitiamo da anni le Istituzioni a vari livelli, la manovra antisoffocamento, e le misure di prevenzione,  non vengnoa insegnate a tutti in varie occasioni.

ATTENDERE I SOCCORSI E' SEMPRE TARDI: BISOGNA INTERVENIRE SUBITO!!!!

Bisogna insegnare la manovra, e la prevenzione, del soffocamento da corpo estraneo a TUTTI: ai corsi Prenascita, all'inizio dello svezzamento, quando il bambino inizia a camminare e poi ad ogni richiamo vaccinale, ad esempio.  

E poi vanno ripetute a scuola. E in varie occasioni anche per gli adulti (lo soffocamento può avvenire ad ogni età ma è più frequente nei primi 4 anni di vita e nei soggetti affetti da disabilità e negli anziani).

La manovra è semplicissima e per iniziare potete trovare sul mio blog e sul mio canale YouTube e Tok Tok (per ora lattante a breve anche bambino grande) un filmato.

Fonte della notizia: https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/veneto/vicenza-bimbo-muore-soffocato-palloncino_61717560-202302k.shtml

FILMATO COMPLETO:






martedì 28 febbraio 2023

Vomito e diarrea: la diarrea non va bloccata

 LA DIARREA NON VA BLOCCATA (prosegue con il video qui: https://www.tiktok.com/@aferrand53/video/7200717643769203974?q=aferrand53&t=1677614280864

Caro dottore

Mio figlio di 3 anni ha la diarrea da 2 giorni e non riesco a bloccarla. All’asilo c’è una epidemia di diarre. Cosa posso fare?? Da oggi vomita anche . cosa posso fare per farlo smettere ?

 

Cara mamma

La diarrea non va bloccata perché è un meccanismo di difesa che consente l’“eliminazione” dal nostro organismo della causa della diarrea (virus, battere o intossicazione da alimenti). 

Con la diarrea ed il vomito il nostro organismo cerca di espellere gli "aggressori" (ovviamente facendo ciò espelle anche liquidi, cibo indigerito, cellule dell'intestino sfaldato). Non va, nella maggior parte dei casi, bloccata!!!

Importante è integrare i liquidi che si perdono offrendo da bere acqua e idonee soluzioni dette saline. Non succhi di frutta, non bevande zuccherate e l’acqua da sla non basta. 

Il vomito è in genere autolimitante e si ferma dopo qualche ora se non si offre da bere o da mangiare al bambino (anche se lo richiedesse). Si consiglia di aspettare almeno mezz’ora dal vomito e poi offrire liquidi poco per volta ( a cucchiaini) con intervallo di qualche minuto. 

La diarrea, associata o meno al vomito è molto frequente in età pediatrica ed è causata, nella maggior parte dei casi, da infezioni virali (Rotavirus, adenovirus responsabili di oltre il 50% dei casi di diarrea per cui esiste un vaccino da fare entro i 6 mesi di età del bambino)  o, molto meno frequentemente batteriche.  

Attraverso la diarrea e il vomito il bambino può perdere molti liquidi che contengono sali minerali necessari al funzionamento dell'organismo  con conseguente rischio di disidratazione.

Una gastroenterite acuta, non grave, ha una durata media, della fase “acuta” di circa 3/5 giorni anche se disturbi “minori” (perdita di appetito, dolori addominali e alterazioni dell’alvo) possono durare più a lungo, anche da 1 a 3 settimane.

Di solito non sono necessari farmaci che hanno un ruolo assolutamente secondario rispetto ad altri provvedimenti terapeutici: la terapia fondamentale della diarrea è poco costosa  ed apparentemente semplice ed a “bassa tecnologia”: la reidratazione orale con Sali minerali (buste di Sali da sciogliere in acqua) e mettere l’intestino a riposo (non forzare il bambino a mangiare). 

È necessario che i genitori, informati dal pediatra, facciano tutto il possibile per far bere al bambino questa soluzione.

E’ necessario inoltre:  non tenere a portata di mano del bambino altre bevande (acqua, succhi di frutta, coca cola, ecc.) perché vostro figlio certamente le preferirebbe alla soluzione;  far bere la soluzione a piccoli sorsi, con un cucchiaino, un cucchiaio o con la cannuccia; non datela troppo velocemente perché ciò potrebbe provocare il vomito. La soluzione è di sapore più gradevole se conservata in frigorifero. Importante pesare il bambino per verificare la perdita di peso e verificare quanto urina. La rialimentazione deve iniziare non appena la reidratazione è conclusa. Gli alimenti da utilizzare sono tutti quelli che il bambino mangiava in precedenza. In passato venivano prescritti digiuni e rialimentazioni con diete fortemente ipocaloriche. E’ stato dimostrato invece l’esatto contrario. 

Spesso è il bambino che si rifiuta di mangiare cercando così di difendere il suo intestino dal cibo la cui digestione è difficoltosa. Non bisogna insistere per far mangiare il bambino. Appena l’infiammazione intestinale si risolve chiederà di mangiare lui stesso.

Video:https://www.tiktok.com/@aferrand53/video/7200717643769203974?q=aferrand53&t=1677614280864




 

 

 

lunedì 20 febbraio 2023

Incidenti stradali in età pediatrica sono purtroppo frequenti: CERCHIAMO DI PREVENIRE

Incidenti stradali in età pediatrica sono purtroppo frequenti: CERCHIAMO DI PREVENIRE

Sta a noi adulti iniziare, fin dai primi anni di vita, ad educare i bambini ad adottare misure di sicurezza. Tanto per iniziare con il nostro comportamento: i bambini fanno quello che vedono e fanno quello che vedono fare dagli adulti. Sta a noi metterli adeguatamente nel seggiolino in auto e avere una guida prudente. Ma sta anche a noi insegnate come comportarsi nel traffico: L'EDUCAZIONE AL TRAFFICO AI BAMBINI DEVE INIZIARE PRECOCEMENTE, A PARTIRE DALL'ETA' DI 2 ANNI.  

È fondamentale insegnare al bambino a comportarsi in modo sicuro nella circolazione stradale fin dai 2 anni e ripetere regolarmente gli insegnamenti: Qui trovate qualche consiglio: https://ferrandoalberto.blogspot.com/2018/05/educazione-al-traffico-ai-bambini.html

I bambini tra 0 e 6 anni figurano tra gli utenti più esposti ai pericoli della strada e, in questa fase del loro sviluppo, hanno generalmente una percezione molto limitata dei pericoli e non sono in grado di valutare le varie situazioni di traffico. È quindi fondamentale il ruolo dei genitori che devono insegnare a comportarsi in modo corretto e sicuro.


Intanto pensate solo a questo dato morti in in Europa 6 mila bambini,  per incidenti stradali, in Europa in 10 anni. Gli incidenti stradali in Europa sono la causa di morte per il 6,5% dei decessi che avvengono in età infantile. I numeri che riporta il Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti (ETSC) dovrebbero far riflettere ogni automobilista-genitore tutte le volte in cui sale in auto, ma non solo in auto. Ecco i dati degli incidenti stradali e le vittime in tenera età nell’Unione europea dal 2011 al 2020 che per circa l’8% riguardano l’Italia. Trovate dati qui: https://www.sicurauto.it/news/attualita-e-curiosita/incidenti-stradali-in-europa-6-mila-bambini-le-vittime-in-10-anni/

https://ferrandoalberto.blogspot.com/2018/05/educazione-al-traffico-ai-bambini.html

giovedì 16 febbraio 2023

lettura ai bambini

LA LETTURA FA BENE: ai bambini e a tutte le età!!!!!
(nella foto lettura di una bambina precoce che legge il mio libro "Il libro della nanna". 😂😂😂😂
(Ha già letto i miei libri "Primo Soccorso pediatrico" e "Come crescere mio figlio". ❤️).
Tra poco leggerà "Come nutrire mio figlio" per lo svezzamento. Iniziate presto a leggere ai bambini, fin da 6 mese di vita.
Ma ci sono libri adatti a tutte le età che trovate sul sito www.natiperleggere.it. Perché leggere ai bambini, fin da piccoli ???? - Leggere ad alta voce ai bambini fin dalla più tenera età è una attività molto coinvolgente e rafforza la relazione adulto-bambino. - I pediatri indicano che la lettura condivisa durante i primi 3 anni di vita è la cosa più importante che i genitori possono fare per sostenere lo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino. - Un bambino che riceve letture quotidiane acquisirà un vocabolario più ricco, avrà più immaginazione, si esprimerà meglio e sarà più curioso di scoprire il mondo. - Leggere a bassa voce è piacevole, crea l'abitudine all'ascolto, aumenta la capacità di attenzione e accresce il desiderio di imparare a leggere quando il bambino sarà più grande. - La vostra voce è magia per il bambino. 
- L'elemento che più conta è lo stare insieme e condividere la lettura in famiglia. Potete seguire il testo e le figure, e intraprendere con il bambino una lettura ricca di scambi affettivi.



martedì 14 febbraio 2023

MENINGITE DA MENINGOCOCCO A GENOVA:

MENINGITE DA MENINGOCOCCO A GENOVA: 

Segnalato un caso in età pediatrica da meningococco a Genova. Nel Ponente.vi terrò informati.

In caso di meningite se meningococco i contatti stretti, soli contatti stretti, devono fare profilassi con antibiotico: vedi sotto* Profilassi non indicata in altri casi di meningite come quelli da pneumo cocco  

Segnalati tre casi di meningite, sembra da pneumo cocco, nel Tigullio in pazienti adulti. https://www.primocanale.it/sanità/21709-sanita-tre-casi-di-meningite-nel-tigullio.html

* dal sito Epicentro:”I soggetti con infezione invasiva da meningococco sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica specifica. La contagiosità è comunque bassa, e i casi secondari sono rari. Il meningococco può tuttavia dare origine a focolai epidemici.Mini guida per i contatti e a chi fare la profilassi antibiotica e cosa dare https://www.epicentro.iss.it/meningite/pdf/Allegato%201.pdf

 Per limitare il rischio di casi secondari, è importante che i contatti stretti dei malati effettuino una profilassi con antibiotici. Nella valutazione di contatto stretto (che deve essere fatta caso per caso) vengono tenuti in considerazione:

i conviventi considerando anche l’ambiente di studio (la stessa classe) o di lavoro (la stessa stanza)

chi ha dormito o mangiato spesso nella stessa casa del malato

le persone che nei sette giorni precedenti l’esordio hanno avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti, giocattoli)

i sanitari che sono stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente (per esempio durante manovre di intubazione o respirazione bocca a bocca).

La sorveglianza dei contatti è importante per identificare e eventualmente trattare rapidamente eventuali ulteriori casi. Questa sorveglianza è prevista per 10 giorni dall’esordio dei sintomi del paziente.

Qui trovate un mio vecchio articolo sulle meningiti https://ferrandoalberto.blogspot.com/2018/10/meningite-genovanessuna-prevenzione-se.html?m=1




venerdì 10 febbraio 2023

La mamma ha sempre ragione

 La mamma ha sempre ragione

DECALOGO DI SOPRAVVIVENZA

Arrivati a casa..e sempre

  • La mamma ha sempre ragione non la nonna, la vicina, il pediatra, l’infermiere, etc: vostro figlio e’ unico.
  • Mamma e papà debbono parlarsi e allearsi tra loro.
  • I nonni sono una grande risorsa. Soprattutto se esiste rispetto reciproco e regole chiare.
  • Amici, parenti, conoscenti e vicini: avvisate che nei primi periodi sarete voi a chiamarli.
  • Il neonato potrebbe voler mangiare ogni 2 ore nei primi periodi (anche oltre a 1 mese). Seguite i suoi ritmi e staccate il telefono. Suonerà regolarmente nel momento meno adatto.
  • Al neonato e ai lattanti non interessa essere baciati sulle manine e presi in braccio da estranei (o anche da conoscenti).  Più gente li tocca e maggiori sono le possibilità di ammalarsi. Non sono dei peluche da toccare e abbracciare.
  • Uscire tanto da casa, appena si può, appena si è in grado di farcela. Più si esce meglio starà il bebè e anche la mamma.
  • Farsi aiutare. Nei primi periodi la gestione della casa e della cucina e altro se è possibile darla “in appalto” a nonni, amici, marito, compagno.
  • Cercare di ritagliarsi degli spazi, anche brevi. All’inizio è difficile ma pian piano bisogna imporselo.
  • Dedicare tempo anche per la coppia: avere bisogno l’uno dell’altro fa bene del bambino. Le coccole sono un toccasana non solo per il bebè ma anche per mamma e papà.