Cari genitori
In pochi giorni abbiamo avuto tre eventi terribili
-
Scontro tra treni in Puglia
-
Attentato a Nizza
-
Colpo di Stato in Tunisia
Consiglio pratico da attuare subito: cercate di aggiornarvi
senza esagerare con visioni televise ad effetto e tragiche. Cambiate canale o aspettate che i bambini siano a letto. I bambini possono
avere danni seri da violenza psicologica assistita. Poi spiegate e parlate e non nascondete la verità.
Tanto non cambiate la storia guardando il colpo di Stato in
diretta.
Certo abbiamo a che fare con la nostra ansia e timori ma
cerchiamo di avere atteggiamenti poco catastrofici.
Ovviamente ai bambini bisogna dire tutto e spiegare cosa
avviene ma da voi.
Già in occasione della alluvione dei genitori mi hanno
segnalato disturbi nei bambini dopo qualche giorno dalla alluvione.
I bambini che sperimentano un disastro (dal vivo o vissuto
tramite informazione)vivono due tipi fondamentali di esperienze:
-
il trauma causato dal disastro stesso e
-
i cambiamenti e gli sconvolgimenti nel vivere
quotidiano causati dal disastro
In questi giorni i nostri bambini sono stati testimoni
indiretti tramite la TV di fatti estremamente tragici.
Questi eventi tragici spesso innescano una catena di eventi
che possono causare cambiamenti nelle condizioni di vita quotidiane e portare
anche a difficoltà a lungo termine.
Nella vita quotidiana i bambini avvertono le tensioni dei
familiari (su cui non ci dobbiamo colpevolizzare perché non ci possiamo fare
nulla, non si può non essere tesi se si ha perso un familiare o la casa o un
bene ottenuto faticosamente) e poi avvertono i cambiamenti “emotivi”, eventuali
elaborazioni di lutto oltre alla elaborazione di ansie,, paure e timori vissute
sia direttamente che attraverso genitori, fratelli, sorelle amici e parenti.
Cosa può manifestare un bambino? L’ indicatore di sofferenza
principale è un cambiamento radicale nel comportamento del bambino. Alcune reazioni
comuni possono essere rappresentate da comportamento regressivo (si comporta
come se fosse un bambino più piccolo); difficoltà di separazione (piangere,
agitarsi o aggrapparsi quando i genitori si
allontanano); difficoltà nel fare spostamenti; pianto
facile, dipendenza o stato di bisogno, paure per eventi simili al trauma
subito, essere triste o depresso, essere insolitamente tranquilli o chiusi e
non essere interessati alle cose che abitualmente divertivano o al contrario
essere irritabili, avere sbalzi d’umore o atteggiamenti aggressivi. Patologia
da conversione (malattie psicosomatiche) quali di mal di testa, mal di stomaco
o altri sintomi di malattia. Alcuni hanno un calo nel rendimento scolastico.
Quanto sopra avviene però anche in altre situazioni d stress
quali la separazione, la nascita di un fratellino o di una sorellina, un lutto
familiare.
In questi casi è importante che prima i genitori
metabolizzino quanto avvenuto, un genitore tranquillo, cosa non certo facile, è
il primo passo per aiutare il bambino. Per questo motivo il primo consiglio è
di non fasciarsi troppo la testa almeno nelle fasi iniziali. Chiedere aiuto al
proprio pediatra e al proprio medico curante e , in situazioni che interessano
la collettività, parlarne con gli insegnanti perché il modo migliore per
risolvere le cose pur nella variabilità individuale delle reazioni è quello di
dare tempo al tempo e di tirare fuori quello che si ha dentro con il dialogo,
il colloquio, l’ascolto di una persona attenza e , nei bambini, con l’aiuto del
gioco e del disegno.
Su tutto questo come pediatri e come società civile, tutti,
dobbiamo sapere e sapere consigliare e fare di più. Poi ad altri spetterà
prevenire il prevenibile ma intanto cerchiamo di non danneggiare ulteriormente
con drammatizzazioni di quanto è avvenuto. Dobbiamo fare ora tanto per il
presente e limitare i danni e soprattutto prevenire per il futuro sia per i
danni morali e psicologici. Necessario un colloquio e dialogo tra pediatri,
pedagogisti, psicologi e insegnanti e tutti coloro che sono a contatto con i
bambini e le famiglie.
Lettura Consigliata di “Save the children”:
Nessun commento:
Posta un commento