lunedì 10 marzo 2025

il 40% dei ricoveri in psichiatria giovanile riguarda ragazzi che usano cannabinoidi potenziati o sostanze sintetiche

il 40% dei ricoveri in psichiatria giovanile riguarda ragazzi che usano cannabinoidi potenziati o sostanze sintetiche

🚨 Cannabis “forte” e droghe sintetiche: cosa sono davvero?

La cannabis che circola oggi non è più quella di 20 anni fa. Le varietà attuali possono contenere concentrazioni di THC fino al 30%, con effetti molto più potenti e dannosi. 

A questo si aggiungono i cannabinoidi sintetici (noti come Spice, K2), sostanze create in laboratorio che agiscono sul cervello in modo imprevedibile e spesso tossico ⚠️.

"Oggi il 40% dei ricoveri in psichiatria giovanile riguarda ragazzi che usano cannabinoidi potenziati o sostanze sintetiche."
— Prof. Massimo Clerici, psichiatra


🧒 Il cervello degli adolescenti è ancora in costruzione

Il cervello di un ragazzo o di una ragazza tra i 10 e i 20 anni è in una fase di grande trasformazione. Si sviluppano le aree che regolano:

  • il giudizio,
  • il controllo degli impulsi,
  • la capacità di gestire le emozioni.

L’uso di cannabinoidi in questa fase interrompe questi processi e può causare: 

🔸 difficoltà di apprendimento,
🔸 disturbi dell’umore,
🔸 comportamenti a rischio,
🔸 isolamento o crisi identitarie.


😟 Il legame con ansia, depressione e psicosi

Diversi studi scientifici dimostrano che l’uso frequente di cannabis ad alta potenza è associato a:

  • maggiore rischio di ansia e depressione,
  • fino a triplicare il rischio di psicosi in ragazzi predisposti,
  • aumentare il rischio di tentativi di suicidio.

In alcuni casi si parla di “doppia diagnosi”: la presenza contemporanea di dipendenza da sostanze e di disturbi psichiatrici cronici.


🧪 Cannabinoidi sintetici: una minaccia ancora più seria

Queste sostanze, vendute spesso online o in ambienti scolastici, sono difficili da riconoscere e possono causare:

  • attacchi di panico,
  • allucinazioni,
  • aggressività improvvisa,
  • danni cardiaci e neurologici anche permanenti.

Chi le assume spesso non sa cosa sta prendendo.


💬 Cosa possiamo fare, come genitori?

1.     Parlare prima che lo facciano altri.
I ragazzi sono esposti a messaggi ambigui che minimizzano i rischi della cannabis. Dobbiamo essere noi i primi a parlarne, senza paura e senza giudicare.

2.     Creare un dialogo aperto.
Mostrare ascolto, non solo regole. I ragazzi hanno bisogno di sentirsi accolti, non interrogati.

3.     Educare prima della pubertà.
Già tra i 9 e i 10 anni è il momento giusto per introdurre questi temi. Quando sono più piccoli, ci ascoltano di più. È un investimento per il loro futuro.

4.     Non sottovalutare i segnali.
Cambiamenti di umore, calo nel rendimento scolastico, isolamento improvviso: tutto merita attenzione, ma senza allarmismi, solo con cura.


❤️ Un’alleanza che fa la differenza

La prevenzione non è proibizione. È cura, informazione, presenza. I nostri figli hanno bisogno di sapere che noi ci siamo, anche nei momenti difficili, anche quando sbagliano.

👉 Se avete dubbi o volete approfondire, parlatene con il vostro pediatra di fiducia o con un servizio di neuropsichiatria infantile.
Meglio una domanda in più oggi che una paura taciuta domani.

Insieme, possiamo proteggere il futuro dei nostri figli. 🌱




Nessun commento:

Posta un commento