giovedì 18 ottobre 2012

MEDICI INDAGATI: NON CONDANNIAMO PRIMA DI SAPERE

Cari genitori e Colleghi

Leggo che sui giornali appaiono nomi e Cognomi di medici per l'indagine in corso in tutta Italia. Prego tutti a valutare e a fermarsi  prima di giudicare. TUTTI VOGLIAMO SAPERE LA VERITA' ma certe notizie date a stampa significano una condanna che non c'è stata!!! SONO in corso indagini. COme cittadini e medici vogliamo sapere se ci sono mele marce e quando si trovano che vengano punite in modo esemplare. Ma così no!!!! A nulla è servito quanto accaduto ad Enzo Tortora??? Alle indagini di anni fa su migliaia di medici che poi sono stati assolti DOPO ANNI!!!!!! Nel fattempo qualcuno non ha resistito a quanto stampato e si è suicidato!!!
Da parte mia, come penso di tutti, vogliamo chiarezza rapidamente (E NON TRA ANNI) e chi ha sbagliato paghi ma non è accettabile che stimati (allo stato attuale sono persone stimate e innocenti fino a prova contraria) vengano messe alla gogna mediatica!!
Facciamo sentire la nostra voce contro questoi tipo di informazione. Già troppe volte abbiamo visto medici sbattuti come mostri in prima pagina e poi manco considerati quando assolti perchè il fatto non esiste. Ognuno invii una lettera ai media.
In attesa della conclusione delle indagini che si spera e ci si augura avvenga rapidamente non possiamo ritenere questi colleghi colpevoli. In Italia uno è (dovrebbe?) essere innocente fino a dimostrazione contraria.
Ieri Vi ho mandato una mail di indignazione sul fatto in generale ma oggi con questo attacco mediatico mando una solidarietà ai colleghi e invito tutti a pensare a quanto era accaduto nel passato. E il caso Tortora, casi precedenti di farmaci, il caso del 118 di tanti anni fa ove era stato messo in prima pagina come responsabile un collega poi assolto debbono farci pemsare e meditare. Dietro a questa condanna mediatica (perchè così viene letta) c'è un essere umano con la sua umanità, una famiglia, dei figli e forse dei nipoti e deinonni. Che danno se uno è corretto e innocente.
Alberto Ferrando

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