giovedì 27 dicembre 2012

LA NOSTRA SALUTE DIPENDE DA NOI CITTADINI


SLOW MEDICINE: LEGGETE: RIGUARDA TUTTI
Alberto Ferrando
Dovremmo spiegare che la salute dipende in gran parte da fattori esterni al sistema sanitario. E ai cittadini dovrebbero essere messi a disposizione strumenti pratici, come la possibilità di accedere a informazioni sostenute da prove di efficacia, per promuovere la loro autonomia.
Solo l'11% di 3.000 interventi sanitari è sostenuto da prove di efficacia, ha detto Domenighetti. Un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine dimostra che un terzo delle attività effettuate nel sistema sanitario degli Stati Uniti non produce alcun beneficio. La metà degli interventi di angioplastica non sono necessari. La corruzione nei servizi sanitari dell’Unione Europea vale circa € 153 milioni al giorno. Quattro quinti dei nuovi farmaci prodotti sono copie di vecchi farmaci. Gli screening “creano” malattie del tipo del carcinoma duttale in situ. La maggior parte dei medici (80-90%) hanno preso tangenti da aziende farmaceutiche, anche se molti di essi non considerano penne e pranzi gratuiti e viaggi agevolati come tangenti (ma se non sono tangenti, cosa sono?). Tra il 15% e il 40% di articoli in riviste mediche sono scritto da autori ombra (ghostwriter). Metà dei risultati delle sperimentazioni cliniche non vengono pubblicati, e ci sono errori sistematici nei confronti dei risultati positivi, che suggeriscono che i trattamenti, di solito farmaci, appaiono più efficaci e più sicuri di quello che in realtà sono.

Eppure, in questo contesto, oltre quattro quinti delle persone nella maggior parte dei paesi ritiene che la medicina sia una "scienza esatta o quasi esatta." In uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine, quasi il 90% dei pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica pensano, in modo erroneo, che la procedura sarebbe servita a ridurre la probabilità di avere un attacco di cuore. Alla domanda su vari scenari, quasi la metà dei cardiologi intervistati avrebbe continuato a intervenire con angioplastica coronarica anche pur essendo convinti che non fosse di utile per il paziente.

È tempo di aprire la scatola nera della sanità, sostiene Domenighetti. Uno dei modi possibili per farlo è sostenere la "cultura della salute" ma Domenighetti pensa che questo è un modo di mettere "vino vecchio in bottiglie nuove."

tramite Giorgio Bert(Rimuovi)
http://aringherosse.blogspot.com/2012/12...
www.slowmedicine.it

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