venerdì 1 febbraio 2013

PUBBLICITA' E MEDICINE: IL CASO TAMIFLU


RICORDATE IL BOOM DEL TAMIFLU?? Acquistato in molti ospedali e ricercato da tanti, pubblicizzato on line come farmaco per l'influenza (vedete ad esempio qui: http://www.121doc.it/tamiflu.html). Molti però (e io tra questi) avevano dubbi e perplessità. Leggete qui sotto cosa era successo. La morale? Chiedete al Vostro medico prima di acquistare, e soprattutto, assumere o far assumere, farmaci. Attenti alla pubblicità e agli articoli pseudoscientifici che diffondono farmaci o altro.
Molti farmaci sono utili, alcuni indispensabili per la salute e dobbiamo lottare per difenderli. Tanti però servono più  "al mercato" che a noi. Esiste un termine che significa guadagnare cone le malattie (e i farmaci) (disease mongering) da cui ci dobbiamo difendere per tutelare la nostra salute perchè rischia di farci vivere da malati stando bene nel timore di ammalarci. Sigh e sob!
“L’industria dei farmaci fa molte cose buone. Essa produce medicine che possono migliorare la salute e salvare vite. Creare lavoro e stimolare la crescita economica. Purtroppo essa fa anche cose cattive.  Per decenni, in modo persistente e sistematico, l’industria dei farmaci ha nascosto e manipolato i dati delle sperimentazioni cliniche. A causa di ciò, una grande massa di farmaci utilizzati in tutti i campi della medicina, presentati come più sicuri e più efficaci di ciò che in realtà erano, hanno messo in pericolo la vita delle persone e sprecato denaro pubblico.  Questa deliberata distorsione è una scorrettezza scientifica. E non è un qualcosa che possiamo perdonare in virtù delle cose buone che le compagnie farmaceutiche fanno”. 
Con queste affermazioni si apre l’editoriale di Fiona Godlee, editor del British Medical Journal (BMJ) una delle principali Riviste mediche al mondo , del 29 ottobre 2012, dedicato in larga parte al caso Tamiflu.
La gravità del caso Tamiflu non sta solo nella manipolazione dei risultati scientifici a fini commerciali, ma anche nel comportamento – elusivo, al limite della complicità – di istituzioni scientifiche e di controllo. Il BMJ gli ha dedicato una sezione del suo sito, pubblicando materiale epistolare tanto interessante quanto istruttivo. Link diretto qui: http://www.bmj.com/tamiflu
La lettura del materiale è veramente istruttiva e queste sono le conclusioni, così come elencate dalBMJ:
  1. L’OMS raccomanda il Tamiflu, ma non ha controllato a fondo i dati del Tamiflu.
  2. L’Agenzia Europea del Farmaco ha approvato il Tamiflu ma non ha esaminato l’intero dataset del Tamiflu.
  3. CDC e ECDC  hanno incoraggiato l’uso e l’accumulo di scorte di Tamiflu, ma non hanno controllato a fondo i dati del Tamiflu.
  4. La gran parte della sperimentazione di fase III del farmaco non è stata pubblicata a distanza di 10 anni dalla sua conclusione.
  5. Nel dicembre 2009 Roche promise di concedere a scienziati indipendenti l’accesso all’intera documentazione della ricerca (“full study reports”), ma la compagnia finora non ha mantenuto l’impegno.
Il sito del BMJ dedicato al Tamiflu è continuamente aggiornato: http://www.bmj.com/tamiflu












La notizia più recente riguarda l’interesse del Parlamento inglese alla vicenda e la richiesta di un’indagine non solo sugli aspetti scientifici, ma anche sui costi (inutilmente) sopportati dal NHS.



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