martedì 18 giugno 2013

CONSIGLI PER VIAGGI 3: NON ANNEGARE


 Sicurezza al mare per bambini (e genitori) (e al fiume, piscina, lago..basca da bagno ecc.)
Alcuni dati sul nuoto tratti dal sito:  www.educazioneacquatica.it. Consiglio anche il sito www.salvamento.it in varie parti e raccomando  l’iniziativa “Papà ti salvo io” http://www.salvamento.it/index.php/progetti-e-attivita/papa-ti-salvo-io-10-regole-doro-per-un-bagno-sicuro.html
Alcuni dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, sull’annegamento in età pediatrica
(dati su scala mondiale ed europea)
- E’ tra le prime cause di mortalità accidentali  
- 3 milioni di bambini sono vittime di infortuni in acqua e rischiano di annegare  (5000 bambini solo in Europa)
- nel 2010 negli Stati Uniti d’America (USA) secondo i dati dei CDC (Center for Disease Control) solo nel 2010 sono morti per annegamento 1382 soggetti dalla nascita ai 24 anni, rappresenta la prima causa di morte per incidente da 1 a 4 anni  (436 bambini), la seconda causa da 5 a 9 anni e la terza causa da 10 a 14 anni. (La prima causa sotto a 1 anno è il soffocamento da corpo estraneo, nelle età dai 10 ai 44 anni la prima causa sono gli incidenti da traffico).
Cari Genitori i dati sono impressionanti, e non solo per i bambini: guardate qui sotto:
Alcuni dati sul nuoto tratti dal sito:  www.educazioneacquatica.it
• Quasi il 40% degli Italiani non sa nuotare !
• Solo il 32 % sa nuotare effettuando la corretta respirazione
• Solo il 41 % riesce a mantenersi a galla con facilità in acqua profonda
• Solo il 35% riesce a mantenere gli occhi aperti sott’acqua al mare o in piscina
• Il 93 % ritiene importante sensibilizzare i genitori e fornire loro strumenti educativi utili
Risultati indagine statistica 2012 Istituto Piepoli SpA  (Indagine commissionata da Acquatic Education).
APPARE IMPORTANTE QUINDI CHE SI DIFFONDA LA CULTURA del nuoto sia nei bambini che negli adulti. Trovate utili istruzioni e un volume a questo indirizzo: http://www.educazioneacquatica.it/public/uploads/pdf/ESTRATTO_ED_ACQUATICA.pdf
A livello Mondiale i bambini sotto ai 5 anni sono a maggior rischio di annegamento. Inoltre
NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI LA MAGGIOR PARTE DEGLI ANNEGAMENTI CHE COINVOLGONO I BAMBINI AVVIENE IN PISCINA.
NON PERDETE MAI DI VISTA VOSTRO FIGLIO IN PROSSIMITA’ DI ZONE D’ACQUA!!!
Imparate a nuotare e insegnate a Vostro figlio/figlia a nuotare. L’acquaticità di acquista fin dai primi periodi di vita ma si impara a nuotare solo dopo i

Ricordo un utile decalogo per tutti che trovate sul sito segnalato:
1.     Valuta le capacità natatorie

Saper stare a galla non significa necessariamente saper nuotare. Una persona capace di galleggiare ma che non è in grado di effettuare tecniche di respirazione sott'acqua è un potenziale annegato.

 
2.     Mai da solo in acqua

Un crampo, un'onda improvvisa, un trauma anche leggero in acqua possono essere causa di problemi e possibile annegamento. Ecco perché in mare e tratti di spiaggia non sorvegliati è bene nuotare sempre in gruppo.
 
3.     Fare attenzione al freddo e al salto termico

Uno sbalzo termico troppo repentino tra la temperatura esterna e quella dell'acqua potrebbe provocare un'idrocuzione. Ecco perché è bene entrare sempre in acqua in modo graduale evitando gli shock termici.
 
4.     Evitare di entrare in acqua quando non ci si sente in perfette condizioni psico-fisiche
 
5.     Non entrare in acqua se non sono passate almeno tre ore dopo un pasto completo e due da uno spuntino leggero.
 
6.     Mai bere acqua o bibite ghiacciate prima di entrare in acqua
 
7.     Non entrare in acqua se le condizioni meteorologiche sono difficili o il mare particolarmente agitato.
 
8.     Non forzare mai le proprie prestazioni

In caso di stanchezza, crampi meglio evitare di spingersi troppo al largo.
 
9.     Fare molta attenzione ai tuffi

Prima di tuffarsi dagli scogli, controllare sempre la profondità dell'acqua ed escludere la presenza di eventuali massi nell'arco di almeno 4/5 metri.
 
10.  Fare attenzione alle apnee ed evitare l'iperventilazione

Durante l'apnea è assolutamente vietata l'iperventilazione (atti respiratori rapidi e veloci) dal momento che tale pratica potrebbe provocare la sincope. Sott'acqua è consigliato effettuare delle respirazioni lente e profonde facendo precedere l'immersione da un buon rilassamento psico-fisico.

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