Gentilissimo dott. Ferrando
sono la mamma di XY. Le scrivo per
chiedere un consiglio e anche per un piccolo sfogo personale. Sono
piuttosto giù di morale perché da qualche tempo alcuni parenti e amici che non
vedono molto spesso mio figlio si lamentano del fatto che il piccolo in braccio
a loro pianga. Giorgio ha 7 mesi e premesso che vive tutta la giornata
solo con me, vorrei aggiungere che è un bimbo estremamente pacato, sereno
e allegro. Quando usciamo sorride dal passeggino a tutti e non si spaventa dei
rumori o delle novità. Vorrei sapere se è "normale" che
possa piangere in braccio ad altri che non siano io e il papà (e i miei
genitori che lo vedono tutti i giorni)... Credo che sia un bimbo ancora piccolo
e che per lui stare in braccio sia segno di grande legame. Io l'ho sempre
tenuto in braccio sin da piccolo perché credo fermamente che il legame speciale
che avevamo durante la gravidanza dovesse continuare affinché non si sentisse
solo o abbandonato. In fondo siamo stati in simbiosi per 9 mesi! La
ringrazio sempre per ricordarci che "la mamma ha sempre
ragione" e mio marito in questo mi appoggia molto. Sono io che mi
sento responsabile di aver fatto qualche errore visto che sono sempre con mio
figlio e che magari l'ho tenuto troppo "nell'ovatta". La ringrazio
molto per avermi ascoltato e mi scuso per lo sfogo. Grazie per tutto quello che
fa per i nostri bimbi!(soprattutto la manovra anti soffocamento)
Cordiali
saluti
Cara
Mamma
Proprio
vero che le “parole feriscono più della spada” e che, a volte (anche spesso),
la gente parla perché ha la lingua in bocca. Si goda suo figlio che NORMALMENTE
per l’età che ha non sarà contento (quindi piangerà o avrà reazioni ostili) nei
confronti di estranei che si avvicinano o lo toccano. Figuriamoci se lo
prendono in braccio!!!! SUO FIGLIO E’ NORMALE SE PIANGE. Esistono anche bambini
che non piangono, ovviamente, non sono tutti uguali ma a questa età il bambino
inizia a diventare come una patella attaccato alla mamma e distinguendo gli
altri come non mamma non li accetta. Poi ogni bambino è diverso ma una cosa è
comune: le parole che sparano giudici e ca…volate e mettono in crisi una mamma
che si sta godendo, con tanta gioia e amore e altrettanta fatica, il proprio
pargoletto. Si prepari a reazioni ancora più violente nei confronti degli
estranei. Soprattutto quelli invadenti, rumorosi, che allungano le mani
(detestano anche il pediatra a questa età e fino ai 2 anni.
RICORDI
SEMPRE CHE HA SEMPRE RAGIONE E…NON FREQUENTI CATTIVE COMPAGNIE: coloro che
sparano be…stialate
Un
caro saluto
Alberto
Ferrando
Trova
qui un articolo interessante: http://www.burdi.it/inf-fondamenti-svil-affettivo.htm
Riassumo
a grandi linee alcune tappe dello sviluppo relazionale di babini
•
1) Stadio (prime settimane di vita) compare il sorriso
endogeno o spontaneo, presente nel corso del sonno che rappresenta uno stato di
benessere e costituisce un precursore del vero piacere. Compaiono i precursori di
altre emozioni, trasalimento davanti a stimoli forti e inattesi, dolore
espresso nel pianto (paura) pianto rabbioso (rabbia vera).
•
2) Stadio (fino al 3 mese): il bambino si apre al mondo sorride,
vocalizza manifesta interesse, curiosità, affetto.
•
3) Stadio (3 a 6 mesi) compare il sorriso esogeno o
sociale in modo più accentuato (compare anche molto prima) in risposta a quello
delle persone circostanti. Può comparire la paura dell’estraneo
•
4) Stadio (7 a 9 mesi) l' interazione col mondo diventa maggiore
e le emozioni continuano a differenziarsi in modo più sottile, quindi appaiono
gioia, paura, collera, sorpresa.
•
5) Stadio (9 a 12 mesi): si manifesta in modo ancora più
accentuato la paura dell' estraneo. L'
estraneo fa paura perche' viene riconosciuto come estraneo. Periodo in cui si
sviluppa l' attaccamento, cioè l' instaurarsi di profondi legami affettivi con
chi si prende cura del bimbo. Egli riesce a provare emozioni ambivalenti e può
comunicarle con intenzione.
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