E VOI QUANTI PESTICIDI E IN INQUINANTI ASSUMETE?? E ASSUME VOSTRO FIGLIO?La pubblicazione che trovate in versione integrale qui http://www.apel-pediatri.org/attachments/755_Position-Paper-PESTICIDI-finale.pdf
è impressionante e tocca molti interessi
per cui verrà criticata. Ma è documentata!!! Ed è della Società Scientifica dei medici dell'ambiente.
Intanto alcune precisazioni IMPORTANTI:
·
I bambini sono a maggior rischio per tutto e non
solo per i pesticidi…ma per inquinanti di ogni tipo come sulle conseguenze di
azioni ed omissioni di noi adulti (famiglia, scuola, sanità, sport). Per gli
inquinanti dobbiamo stare attenti a cosa somministriamo
con il cibo ma anche all’aria e all’ambiente in cui viviamo (a partire da noi: CI PENSI CHI FUMA CON UN BAMBINO PICCOLO:ESISTE
IL FUMO DI TERZO GRADO..ma su questo torneremo.
·
“Naturale” non vuol dire meglio visto che i contaminanti
persistono nel tempo e possono diffondersi anche a distanza.
·
Il latte materno è il miglio alimento possibile
per i bambini…è quello che ci va dentro che fa male
(pesticidi ed altro). Ma sta a noi cercare di mangiare “bene” fin da prima
della gravidanza
·
Altri inquinanti li mettiamo NOI: due esempi?
Fumo e alcol (danni cerebrali descritti nella così detta sindrome feto alcolica)
e droghe naturali e sintetiche usate largamente perché chi non lo fa, in alcuni
ambienti è “sfigato” (LEGGETE IL LIBRO LOLITA ROMANZO CHE PARTE DA FATTI DI
CRONACA VERA : 14ENNI DEI PARIOLI DI ROMA)
·
Certe cose vanno pensate prima…a volte un
bambino “capita” ma nel 99% dei casi arriva perché lo si desidera e allora?
Fumo, alcol, dieta prima della gravidaNza e acido folico PRIMA della
gravidanza. Qui sotto ricopio alcune frasi della pubblicazione della
Associazione Scientifica dei Medici dell’ambiente (ISDE) che trovate qui: http://www.apel-pediatri.org/attachments/755_Position-Paper-PESTICIDI-finale.pdf
CHE FARE? In fondo all’articolo trovate proposte fattibili:
ISTITUZIONI: Evitare uso di pesticidi e Istituire diete
biologiche per scuole, asili e altri contesti di ristorazione collettiva sia
del settore pubblico sia del settore privato.
Livello
individuale e famigliare :
– Privilegiare il consumo di alimenti da agricoltura
biologica/biodinamica in tutte le fasi della vita, evitando in particolare di
consumare prodotti cerealicoli integrali non biologici.
– Evitare qualsiasi esposizione a rischio (sia madri che
padri) nei periodi della gravidanza e dell’allattamento, tenendo conto che, nel
corso dell’intera vita fertile, anche le esposizioni pre-concezionali sono
fortemente sospettate di essere importanti per la salute dei discendenti.
– Evitare il più possibile le esposizioni alimentari,
residenziali, domestiche ai pesticidi da parte dei bambini.
– Evitare il più possibile le esposizioni alimentari,
residenziali, domestiche ai pesticidi da parte degli animali da compagnia.
– Limitare il consumo dei prodotti alimentari di origine
animale
– Lavare accuratamente o sbucciare frutta e verdura di
provenienza incerta, e rimuovere sempre pelle e parti grasse dalle carni, pur
nella consapevolezza che queste precauzioni non garantiscono l’eliminazione
completa di eventuali contaminanti.
– Evitare l’uso di pesticidi di sintesi in ambiente
domestico indoor e outdoor (per piante da interni, giardinaggio, serre, animali
da compagnia, disinfestazioni, ecc.), privilegiando i mezzi manuali, fisici,
meccanici, e biologici.
– Controllare con regolarità, in particolare nelle stagioni
più calde, gli ambienti di vita, allo scopo di evitare l’insediamento di
parassiti (pidocchi, scarafaggi ecc.).
Nel caso di
utilizzo di pesticidi non sostituibile con altri metodi:
– Allontanare sempre i bambini e gli animali domestici dagli
spazi trattati, e rimuovere i giocattoli e tutti gli altri oggetti di uso
comune, favorendo il ricambio dell’aria.
– Non custodire pesticidi nei locali domestici, e non
conservarli in luoghi alla portata dei bambini, degli ani- mali da compagnia e
degli animali selvatici.
– Non usare mai contenitori di pesticidi che possano
assomigliare ai contenitori di casa in cui vengono con- servati alimenti o
altri generi di uso comune.
– Non permettere mai che i bambini e gli animali domestici
giochino o stazionino in giardini, orti, frutteti, campi coltivati (ecc.) dopo
l’applicazione di pesticidi.
– Ricordarsi che i pesticidi possono risultare fatali per
molti animali selvatici e sinantropi che non creano fa- stidi e sono anzi
utilissimi nel mantenere gli equilibri ambientali, tra i quali: ragni, piccoli
scorpioni, vermi, inset- ti, uccelli, mammiferi grandi e piccoli (compresi i
roditori), anfibi, rettili, e tutte le faune acquatiche.
-
“i
bambini sono i soggetti più esposti alla contaminazione alimentare da pesticidi,
soprattutto durante la gravidanza e l’allattamento……... Infine, in virtù della
loro condizione fisiologica (crescita e sviluppo) e del loro basso peso
corporeo, i bambini incarnano senza dubbio la categoria di individui
maggiormente a rischio”.
I
PESTICIDI “Essendo altamente
lipofili, molti pesticidi tendono a
bioaccumularsi in corrispondenza di specifici tessuti e fluidi animali –
anzitutto nel tessuto adiposo e nel latte materno e, in misura minore, nel
tessuto nervoso, nei muscoli, nel fegato e negli organi riproduttivi – e ad
accrescere la loro concentrazione via via che dai livelli più bassi della
catena alimentare si sale a quelli più alti.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Le esposizioni a una serie di pesticidi durante la
gravidanza, l’allattamento e l’infanzia possono avere effetti di particolare
rilievo anche a dosi infinitesime.
In particolare, l’esposizione durante il
primo trimestre di gravi-danza è associata a un aumentato rischio di basso
peso alla nascita, ridotto sviluppo encefalico, anomalie cognitive e comportamentali.
Persino il periodo preconcezionale viene oggi visto come una finestra temporale
sensibile e quindi meritevole di
attenzione da parte degli aspiranti genitori.
L’esposizione alimentare per
contaminazione dei cibi quotidianamente assunti, ed il conseguente passaggio
transplacentare o attraverso l’allattamento al seno, rappresentano
un’importante modalità di assunzione di pesticidi da parte (rispettivamente)
dei feti e dei neonati. Il latte materno, dunque, si candida a indicatore
ideale della qualità dell’ambiente in cui la madre vive, in quanto in esso si
accumulano inquinanti lipofili, come molti pesticidi, diossine o
policlorobifenili (PCB). Misure
cautelative in queste fasi della vita sono assolutamente necessarie, e possono
essere implementate attraverso un’accorta riduzione delle principali modalità
di esposizione ai pesticidi: alimentare, residenziale, professionale.
Recenti studi indicano che
un’alimentazione biologica in gravidanza riduce sensibilmente il rischio di
complicanze come l’eclampsia e malformazioni come l’ipospadia
CONSEGUENZE?? LEGGETE IL LAVORO. Non
voglio deprimervi troppo. Nota positiva? “Di particolare interesse è poi il
fatto che in Svezia, dove dagli anni 70 sono stati messi al bando clorofenoli e
altri erbicidi fenossici, si registra dopo 20 anni una significativa riduzione
dell’incidenza dei linfomi non Hodgkin, vale a dire patologie che sono in
aumento in tutti gli altri paesi occidentali, soprattutto in soggetti giovani e
adolescenti”
Vi sono crescenti evidenze che l’esposizione a insetticidi in epoca
gestazionale sia associata all’insorgenza di autismo, in particolare quando
l’esposizione si verifica nella finestra gestazionale coincidente con lo
sviluppo cerebrale del feto
L'EFSA (European Food and Safety
Authority), nel 2013, ha pubblicato l’ultimo rapporto sul monitoraggio dei
pesticidi negli alimenti (dati riferiti all’anno 2010), da cui è risultato che
l’1,6% dei campioni presenta concentrazioni
di alcuni dei 178 pesticidi ricercati superiori al massimo livello
consentito (MRL, Maximum Residue Levels). Inoltre, nel 47,7% dei campioni sono stati rintracciati
residui di pesticidi entro i limiti legge, mentre nel 26,6% dei campioni è
stata rilevata la presenza di miscele contenenti più pesticidi: una
quota che negli anni risulta essere in aumento. Si deve sottolineare che nei
controlli eseguiti sui prodotti di origine animale sono stati riscontrati
residui di pesticidi particolarmente pericolosi in una percentuale
significativa di casi. Per esempio, il DDT, il cui impiego in Europa è vietato
da oltre 30 anni, risulta presente nel 13,4% dei campioni. Uno studio condotto
in Italia ha valutato che in un pasto
completo si trovano mediamente 8-13 pesticidi, con punte massime di 91.
Poiché le
prove di tossicità acuta e cronica di tanti pesticidi studiati fino a oggi
sono scientificamente solide, è necessaria l’adozione di rigorose misure di
protezione e prevenzione, in attesa che tali sostanze vengano definitivamente
vietate. Per tutte le sostanze i cui effetti siano ancora poco chiari, in fase
di studio, o del tutto sconosciuti, sussistono i presupposti per una
regolamentazione più severa e ispirata al Principio di precauzione.
ISDE Italia
promuove politiche, conoscenze, tecnologie e cultura utili a tutelare il
legittimo diritto di tutti i cittadini ad accedere a prodotti alimentari di
qualità ed esenti da contaminanti.
Lo sviluppo
delle reti locali di economia ecologica e dei circuiti commerciali solidali
costituisce il punto di partenza di un percorso virtuoso in direzione della
completa eliminazione dei pesticidi dal sistema agroalimentare nazionale ed
europeo.
Alla luce
delle conoscenze odierne in materia di rischio per la salute umana, anche i
singoli citta- dini sono chiamati a contribuire al cambiamento. Ogni
consumatore può adottare comportamen- ti alimentari responsabili e misure
molto semplici per ridurre l’esposizione ai pesticidi, minimizzan- do al tempo
stesso i rischi per sé e per i propri congiunti. Infine, le comunità rurali,
di concerto con i portatori di interessi e con le organizzazioni presenti sul
territorio, hanno il diritto/dovere di solleci- tare le istituzioni pubbliche a
predisporre adeguati programmi di prevenzione sanitaria e di ridu- zione della
contaminazione chimica delle matrici ambientali, in un quadro di interventi
inderoga- bili per la tutela della salute pubblica.
“Il risultato di questa contaminazione diffusa ha largamente
superato le concrete possibilità di monitoraggio dei suoi effetti e di
valutazione dei rischi che ne derivano. Nel frattempo, le legittime
inquietudini espresse dai cittadini vengono
minimizzate dall’industria chimica e dai suoi rappresentanti nelle sedi
istituzionali, facendo uso di argomentazioni pretestuose basate su una
presunta “insufficienza di prove” della tossicità ambientale e sanitaria dei
pesticidi.
MAGGIOR CONSUMATORE DI PESTICIDI IL
TRENTINO, MINORE IL MOLISE
“In Italia il consumo medio per ettaro di
fungicidi, insetticidi, erbicidi e altri composti di sintesi (principi attivi)
nel 2012 è di 5,6 Kg/ha (6). I consumi più elevati si registrano
rispettivamente in Tren- tino Alto Adige (42,33 Kg/ha), Veneto (12,62 Kg/ha),
Campania (10,93 Kg/ha), Liguria (9,86 Kg/ha), Sicilia (9,8 Kg/ha),
Emilia-Romagna (7,78 Kg/ha) e Friuli Venezia Giulia (7,32 Kg/ha), mentre il
consumo più basso si registra in Molise (1,07 Kg/ha) (7)”.
“per quanto positiva possa essere la
riduzione nei consumi nazionali di pesticidi registrata nel periodo 2002-2012, la situazione
italiana è comunque molto lontana dal garantire un ambiente sano e favorevole
alla salute pubblica.
“A livello nazionale, le acque superficiali
presentano concentrazioni superiori ai limiti stabiliti per le acque potabili
nel 33,7% dei casi, mentre le acque sotterranee nel 9,5% dei casi. La questione
riveste una certa rilevanza per la salute pubblica, dal momento che spesso
queste acque sono destinate al consumo umano “
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