domenica 23 agosto 2015

MENIGITE: QUALI VACCINI, COSA FARE SE CONTATTO. COME SI MANIFESTA.

MENINGITE: QUALI VACCINI, COSA FARE SE CONTATTO. COME SI MANIFESTA. 
Abbiamo avuto recentemente la notizia che all’ospedale  “Bambino Gesù” di Roma (Articolo con intervista ad Alberto Villani che trovate qui in fondo*) sono giunti tre bambini affetti da una forma di meningite che speravamo, visto l’esistenza di un vaccino, offerto a tutti gratuitamente in occasione del primo ciclo vaccinale (esavalente che contiene i vaccini per tetano, difterite, poliomielite, epatite B, pertosse ed hemophilus influenzae) di avere quasi eradicato. Ahimè no grazie anche o soprattutto ai movimenti antivaccinali.  NON E’ IL VACCINO CONTRO IL MENINGOCOCCO DI TIPO B  ultimo arrivato tra le vaccinazioni antimeningite.
Per chiarezza ricordo i vaccini antimeningite anche se non tutte le meningiti sono prevenibili con gli stessi in quanto vari germi possono causare la meningite.
I più frequenti e prevenibili nel bambino sono:

1  - Hemophilus infuenzae tipo B: si fa dal 61 giorno di vita insieme ad altri nella stessa siringa (esavalente: polio, tetano, difterite, epatite B, pertosse e appunto hemphiulus)
2  - Pneumococco: di fa dal 61 giorno nella stessa seduta vaccinale dell'esavalente (ridure il rischio del 75%: i pneumococchi sono 90 e noi abbiamo,attualmente,  il vaccino tredicivalente contro tredici dei 90: i più frequenti)
3  - meningococco C: si fa dal 13 mese di vita (si può fare anche prima) e si raccomanda al 15 anno in quanto è una meningite frequente negli adolescenti (si può fare, su richiesta  il vaccino contro altri tipi di meningococco: A, C, W135 e Y , vaccino quadrivalente).
4 - Da poco è disponibile vaccino contro il meningococco B offerto in Liguria gratuitamente ai nati nel 2015 e in “copagamento” per i bambini di età superiori (chiedete ai politici e ai manager perché, così come è  in copagamento il vaccino antirotavirus)

E se vostro figlio è in contatto DIRETTO con un bambino affetto da meningite???? In Caso di meningite NON da meningococco non si deve fare profilassi con antibiotico. NESSUNA profilassi

COME SI MANIFESTA UNA MENINGITE?
La meningite acuta può presentarsi con due quadri predominanti: una forma acuta (SEPSI) con shock improvviso e alterazione dello stato di coscienza associata ad anomalie della coagulazione (che si manifestano sulla cute sotto forma di “petecchie” che sono delle piccole macchie di colore rosso intenso che non scompaiono con la pressione contrariamente a quanto avviene per tutti i tipi di macchie da malattie dei bambini o da allergia) che può avere un esito tragico, se non viene immediatamente intrapresa terapia antibiotica, entro 24 ore ed una forma più lenta preceduta da manifestazioni generali simil-influenzali con disturbi a carico dell’apparato respiratorio o intestinali.
I sintomi presenti più frequentemente oltre a quelli generali comuni a qualsiasi influenza o infezione virale come febbre, dolori muscolari, scarso appetito, tachicardia, dolori muscolari ed ossei sono:

   -       macchie diffuse come petecchie o di altro tipo e
   -       segni della infiammazione delle meningi (una specie di sacchetto che contiene il cervello) che si manifestano con “rigidità nucale” che si evidenzia con alcune semplici manovre: dolore alla estensione della gamba dopo aver flesso l’anca sul bacino (segno di Kernig) e flessione involontaria delle ginocchia e delle anche dopo aver sollevato il capo facendo stare il paziente in posizione supina (segno di Brudzinski).

Purtroppo nel bambino piccolo sotto i due anni questi segni possono essere assenti.
Altri segni e sintomi che possono indicare una meningite sono:

   -       mal di testa (che è spesso presente anche solo in concomitanza della febbre ma che, in assenza di meningite si risolve dopo che la febbre è passata o la temperatura corporea si è ridotta),
   -       vomito a digiuno (anche questo sintomo si presenta in occasione di febbre nei bambini piccoli o accompagna una infezione gastrointestinale quale quella che sta tenendo a casa molte famiglie liguri), 
   -       fontanella “bombata”, cioè sporgente in fuori, alterazione dello stato di coscienza con irritabilità o torpore.

Può essere presente anche fotofobia (la luce dà fastidio) anche se ricordiamo che anche questo disturbo, come la febbre, la cefalea, il vomito, i dolori muscolari ecc. possono essere presenti in qualsiasi episodio febbrile del bambino.
Dopo aver letto queste poche righe probabilmente avrete un certo stato di agitazione e di ansia che, a dire il vero, viene anche ai medici quando leggono o scrivono, come il sottoscritto, di certe patologie. Cercate comunque di  valutare non quanta febbre ha il bambino ma lo stato generale, l’umore ed il comportamento del bambino che sarà chiaramente alterato se la febbre è alta ma dovrebbe tornare normale, o quasi, quando la febbre scende.
Esistono situazioni, come la sesta malattia (detta anche febbre dei tre giorni), in cui la febbre è alta, sui 40° C, scende poco con l’antipiretico ma il bambino appare, tutto sommato, in discrete condizioni generali. Se il bambino appare, anche in assenza di febbre molto irritabile e lamentoso e molto diverso dal solito (e chi meglio di voi genitori conosce il proprio figlio) soprattutto se sono presenti disturbi particolari come fontanella tesa, strabismo acuto o convulsioni è giusto cercare immediatamente conforto nel medico. (Vedete anche articoli sulla febbre).
*Articolo del “Bambin Gesù” con intervista ad Alberto Villani qui: http://www.ospedalebambinogesu.it/meningite-sotto-accusa-il-calo-delle-vaccinazioni#.VdoqvrSCJVs
Un Caro Saluto
Alberto Ferrando


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