Morso di vipera: cosa fare, cosa non fare, come prevenire
Una volta si portava dietro per precauzione il siero antivipera quando si andava in campagna o in montagna, ma ora, a parte il problema della conservazione, che imponeva di rinnovarlo ad ogni stagione.
Una volta si portava dietro per precauzione il siero antivipera quando si andava in campagna o in montagna, ma ora, a parte il problema della conservazione, che imponeva di rinnovarlo ad ogni stagione.
Da anni, in base a
vari studi ed una attenta valutazion,e si è stabilito che l'uso del siero al di fuori delle
strutture ospedaliere, può essere non solo inutile, ma anche in molti casi
pericoloso.
COSA
FARE SE MORSI DA UN SERPENTE?
Morso
di vipera
Quando
una persona è morso da un rettile è di fondamentale importanza tenere conto
delle seguenti variabili:
2. se il rettile è una vipera (riconosciuta), potrebbe non aver inoculato il
veleno (cosiddetto "morso secco"), o averne inoculato una dose
ridotta.
Questo
dato ha portato alla definizione di un protocollo diagnostico - terapeutico,
che partendo dal presupposto che "morso di vipera" non significa
"avvelenamento da morso di vipera", orienta al trattamento del
paziente (sintomi e alterazioni ematochimiche) e non del veleno.
Cosa
fare in caso di morso di vipera (o nel dubbio)
Innanzitutto,
è fondamentale tranquillizzare il paziente e quindi:
1
immobilizzare l'arto con stecca o altri mezzi di
fortuna al fine di impedire i movimenti e applicare un bendaggio elastico, leggero ed ampio a monte del morso;
2
trasportare il paziente al più vicino ospedale (per i pazienti che si
trovano in zone impervie o lontane da un ospedale si rammenta di far
riferimento al servizio 118 che provvederà con 1'eliambulanza ad un tra sporto
rapido e protetto);
3
evitare le manovre tradizionali quali,
taglio e suzione, che
oltre a non essere efficaci possono causare danni iatrogeni della parte
interessata ed aumentare la diffusione del veleno;
4
evitare la somministrazione di siero
(immunoglobuline di origine equina) al di fuori dell'ambiente ospedaliero per
il rischio di shock anafilattico.
Inoltre
qualsiasi paziente con morso di vipera accertato o anche solo sospetto deve
essere tenuto in osservazione per almeno 8/12 ore; solo in base alla visita
medica ed al risultato di esami specifici si dovrà procedere, da parte di
personale specializzato, alla somministrazione del siero.
COSA FARE PER PREVENIRE IL MORSO? O ridurre
al minimo il pericolo:
1 Fare
rumore e battere a terra con bastoni, soprattutto nell'erba alta
2 indossare
scarpe alte alla caviglia, calzettoni spessi, e pantaloni lunghi
3 evitare
di sedersi su pietraie e controllare prima di sedersi
4 chiudere
le borse e non abbandonare giacche e maglioni per terra
5 fare
attenzione a dove si mettono le mani in quanto le vipere si mettono infatti fra
le foglie e sotto le pietre.
Quando
somministrare il siero antiofidico
La
somministrazione del siero è indicata solo se il paziente diventa sintomatico,
e in particolare nei casi in cui compaiono:
alterazioni
dei parametri emocoagulativi;
ipotensione
grave o shock;
sintomi
gastroenterici importanti e prolungati;
aritmie
cardiache, dispnea;
edema
imponente dell'arto coinvolto.
Il
siero deve essere somministrato in infusione endovenosa lenta, diluito in
100-250 ml di fisiologica; si sottolinea che il sito di inoculazione del veleno
è raggiunto in 2 ore dall' 1,4-6% del siero se somministrato per via
intramuscolare o sottocutanea, dall'85% se somministrato per via
endovenosa.L'adesione al suddetto protocollo ha permesso di evidenziare come (a
seconda delle casistiche riportate) solo per il 10-20% dei pazienti con morso
di vipera accertato o sospetto si rende necessaria la somministrazione di
siero.
Per
concludere
Tenuto
conto dei rischi correlati alla somministrazione di siero eterologo, nonché
della necessità di una attenta valutazione e monitoraggio dei parametri clinici
e di laboratorio prima della sua somministrazione, risulta evidente che l'uso
del siero antiofidico deve essere riservato all'ambiente ospedaliero: un
suo uso al di fuori dell'ambiente ospedaliero, oltre che scarsamente efficace
(potrebbe essere somministrato solo per via intramuscolare o sottocutanea),
esporrebbe il paziente a rischio di reazioni gravi in ambiente non attrezzato
per fronteggiarle.
* La vipera ha un corpo tozzo e coda corta, la testa triangolare, appuntita e piatta e ben staccata dal corpo con una piccola depressione tra l’occhio e la narice, l’occhio a pupilla verticale
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