SHOCK ANAFILATTICO: IMPORTANZA DI DIAGNOSTICARLA E DI SOMMINISTRARE IMMEDIATAMENTE ADRENALINA.
Una mia amica ha un figlio con anafilassi. Cosa è e cosa si può fare. Mi ha parlato di un farmaco che deve avere sempre con sé ?
Cara mamma, Con il termine anafilassi (dal greco ana + phylaxis = iper-protezione) si intende una reazione allergica grave a rapida evoluzione in cui si manifestano isegni e sintomi cutanei e sistemici (che interessano, cioè, l’intero organismo) con esito potenzialmente fatale.
La sindrome nella piena espressione comprende orticaria (pomfi) e/o angioedema con ipotensione (drammatico abbassamento della pressione del sangue) e broncospasmo fino all’arresto cardio/respiratorio (shock anafilattico).
L’anafilassi prevede una prima fase detta di “sensibilizzazione” nei confronti di un allergene ed una successiva fase con sintomi scatenata alla riesposizione allo stesso allergene (alimento, farmaco, puntura di insetto tra i più frequenti).
L’anafilassi può avvenire in individui dopo l’esposizione ad una sostanza cui essi sono allergici. Tale sostanza può anche essere stata tollerata in passato. Le sostanze che più comunemente possono scatenare una anafilassi sono gli
alimenti, i
farmaci e le
punture di insetti.
Si stima che fino al 15% della popolazione sia a rischio di anafilassi. I dati epidemiologici suggeriscono che l’anafilassi, attualmente, accada con maggiore probabilità nei posti di frequente aggregazione umana (mense, ristoranti, scuole, posti di lavoro, etc.) piuttosto che in ambiente sanitario. La maggior parte dei casi avviene tra i bambini e gli adolescenti. Fino ai 15 anni di età sembra esserci una maggiore predilezione per il sesso maschile, dopo i 15 anni per quello femminile.
Perchè è necessario consultare l’Allergologo ed Immunologo Clinico dopo una reazione anafilattica?
Qualora ci sia stato un ricovero in Pronto Soccorso per anafilassi o ci sia un qualsiasi dubbio sul fatto che si sia avuta una reazione anafilattica, è necessario richiedere un consulto dello specialista in Allergologia ed Immunologia Clinica per i seguenti scopi:
1. Confermare o smentire la diagnosi di anafilassi;
2. Identificare l’agente scatenante attraverso il racconto dell’accaduto, i test cutanei ed i test in vitro;
3. Ricevere una adeguata educazione sulla prevenzione e sull’iniziale trattamento di possibili episodi futuri;
Sulla base del racconto del paziente (anamnesi), l’Allergologo può decidere di effettuare test cutanei, consigliare l’esecuzione di test su sangue e, qualche volta, dei test di provocazione per confermare la causa dell’anafilassi.
Cause di anafilassi
Malgrado tutti gli alimenti possano scatenare una reazione anafilattica, alcuni di essi sono più spesso responsabili di tali reazioni (leggi articoli sulle “
Allergie Alimentari” e “
Convivere con l’Allergia Alimentare: evitare gli allergeni nella vita di tutti i giorni“). Tra gli alimenti più spesso coinvolti nell’anafilassi troviamo le arachidi, le nocciole, i molluschi, il latte e le
uova. Una forma particolare di anafilassi è quella indotta dall’esercizio fisico in cui oltre all’assunzione di particolari alimenti è sempre presente l’attività fisica.
Come per gli alimenti, anche tutti i farmaci possono provocare delle reazioni allergiche. Quelli più comunemente coinvolti in reazioni allergiche sono gli antibiotici seguiti dai farmaci antiepilettici, i vaccini, antipertensivi, i mezzi di contrasto radiografici, gli antidolorifici etc. (leggi anche l’articolo “
Allergie e reazioni avverse a farmaci“).
Le punture di alcuni insetti come le vespe, le api e calabroni possono provocare reazioni allergiche fatali (leggi anche l’articolo “
Allergia al veleno di Imenotteri“). E’ fondamentale sapere che per tali veleni è possibile sottoporsi ad immunoterapia specifica iposensibilizzante dotata di straordinaria efficacia nella prevenzione di future reazioni in caso di ripuntura.
Il
lattice delle gomma è sempre più spesso coinvolto in reazioni allergich. Nei soggetti allergici a tale sostanza è fondamentale una politica di evitamento sia in ambiente sanitario (molti strumenti medici sono fatti in lattice) che in ambiente domestico (leggi anche l’articolo “
Allergia al lattice della gomma“).
Cosa fare in caso di nuova reazione. In generale possiamo dire che in caso di insorgenza di sintomi premonitori (prurito, calore diffuso, disfonia, etc.) verrà consigliata la somministrazione di antistaminici ed, eventualmente, cortisonici. In caso di grave reazione sistemica con coinvolgimento respiratorio e/o cardiovascolare e nell’impossibilità di raggiungere rapidamente un Pronto Soccorso, verrà consigliato l’utilizzo di adrenalina autoiniettabile o “normale” diluita adeguatamente (vedi dopo). La somministrazione tempestiva di tale farmaco nelle prime fasi dell’anafilassi severa migliora le possibilità di sopravvivenza e di rapido recupero grazie alla sua azione rapida e potente.
Come utilizzare correttamente l’adrenalina autoiniettabile: vedi filmato: http://www.youtube.com/watch?v=Wvk1KibTs_4
In confezione pronta all’uso (costo circa 80 euro) è ottenibile gratuitamente da parte del paziente con diagnosi di anafilassi dietro prescrizione in fascia H da parte di uno specialista ospedaliero in Allergologia ed Immunologia Clinica.
Esiste un altro tipo di adrenalina, di basso costo che presenta alcuni inconvenienti:
- Deve essere conservata in frigorifero (può resisterà all'ambiente ma va cambiata con una certa regolarità)
- Sensibile alla luce
- Soprattutto va diluita per cui nel momento del bisogno è necessario diluire in soluzione fisiologica (VEDI DOPO)
-
- ADRENALINA “normale”. Costo: 1,29 – 3,81 euro per 5 fialeDEVE ESSERE DILUITA CON SOLUZIONE FISIOLOGICA IN QUESTO MODO: Dobbiamo avere, insieme alla adrenalina delle siringhe da 10 ml e delle fiale di soluzione fisiologica di 10 ml:
Si diluisce l'adrenalina in fiale da 1 ml con 9 ml di fisiologica.SE ne somministra 1 ml per ogni 10 Kg di peso L'Adrenalina può essere conservata a temperatura ambiente, magari rinnovando spesso l'acquisto visto il prezzo decisamente basso.
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