martedì 27 agosto 2024

Qui alcuni consigli PER QUANDO RICOMINCIANO LE SCUOLE:

 Non voglio rovinarvi la fine dell'estate ma è sempre meglio prepararsi per tempo alla fine del periodo estivo.

Qui alcuni consigli  PER QUANDO RICOMINCIANO LE SCUOLE: in fondo un decalogo riassuntivo

Quando finiscono le vacanze estive i bambini, e tutta la famiglia debbono cambiare i ritmi, soprattutto i ritmi della veglia e del sonno. I bambini debbono iniziare a svegliarsi presto, cambiare il loro stile di vita ed iniziare a studiare.

Per molti bambini è il primo anno di scuola e alcuni possono avere il timore di non essere in grado di leggere, scrivere e fare i compiti, spesso ancora più in ansia sono i genitori. Per i bambini che iniziano a frequentare per la prima volta la scuola, e non solo per loro, il ruolo della famiglia è fondamentale per ridurre ansie e timori.

 Purtroppo a volte si assiste a dei comportamenti che possono essere dannosi quale quello di insegnare al bambino alcune nozioni perché parta bene o dire al bambino che a scuola avrà più doveri o sarà soggetto a regole rigide, a norme fisse o a punizioni o a valutazione dell’insegnate o degli insegnanti.

E' più utile suscitare la curiosità e l'interesse dicendo che l'ingresso a scuola è l'inizio di una nuova esperienza stando bene attenti a non evidenziare solo gli accresciuti doveri o gli ipotetici aspetti normativi o punitivi della scuola frutto spesso di propri vissuti negativi.

Non usate frasi tipo “è finita la pacchia”, “… ora che vai a scuola andrai a letto presto” in quanto facendo così attribuiamo un ruolo punitivo alla scuola. Se il bambino va a letto tardi alla sera e non si sveglia al mattino proviamo a fare una autocritica invece di dare la colpa al bambino e di attribuire alla scuola il ruolo di “castigamatti”.

Può accadere che un bambino abbia difficoltà ad inserirsi nella scuola. Non possiamo generalizzare i consigli in quanto i vissuti e le esperienze di ogni bambino e di ogni famiglia sono diversi per cui è sempre meglio, prima di prendere una qualsiasi decisione, chiedere un parere al proprio pediatra o a una persona competente di fiducia (pedagogista, psicologo, psichiatra infantile, insegnante con esperienza ecc.). 

Prima di tutto non commettete l’errore di cambiare subito scuola se non dopo aver riflettuto a lungo e discusso il problema con altri. 

Può essere uno stato di ansia se non di paura o panico, soprattutto se il bambino non ha frequentato la scuola materna, verso un luogo con regole collettive, con ritmi prestabiliti e con persone che ruotano attorno ad almeno venti bambini. Cercate in questi casi di essere  molto dolci e rassicuranti e cercate di far contenere la paura del bimbo con delle spiegazioni comprensibili  tipo: “papà e mamma vanno a lavorare e tu vai a scuola  ed è come se anche tu lavorassi. Quando abbiamo finito tutti stiamo di nuovo insieme e ci raccontiamo cosa abbiamo fatto”. Inventate delle piccole ritualità al mattino al risveglio e quando lo salutate a scuola. 

Leggete al bambino storie di bambini o di animali che partono e ritornano (vedi iniziativa Nati per leggere sul sito:www.natiperleggere.it). 

Se il bambino ha già frequentato la scuola materna in genere ha meno problemi di ambientamento e, spesso, è facilitato dal fatto che incontra amici che ha già conosciuto all’asilo.

Spesso ci si pone il problema se è meglio per il bambino una scuola rispetto ad un’altra o se è meglio il tempo pieno o determinato. Non è facile dare una risposta unica e valida per tutti i bambini e tutte le scuole in quanto la “bontà” di una scuola dipende da vari fattori ma, soprattutto, dalle persone che vi lavorano. Non esiste una scuola migliore dell’altra, al massimo una scuola è “più bella”, meglio posta di un’altra. La scuola prima ancora che nelle sue formule e nelle sue organizzazioni  è quello che è per le persone che la realizzano, dal direttore didattico al bidello, e soprattutto per gli insegnanti, nei loro modi, nei loro gesti, nei loro desideri e soprattutto nella loro voglia di interpretare il loro ruolo. Se vi è possibile incontrate e parlate con gli insegnanti, andate ad ascoltarli nelle assemblee di presentazione e seguite il vostro istinto. 

Per il resto, il successo formativo dei nostri figli non dipende certo dall'optare per le trenta o le quaranta ore a scuola, ma da come quelle ore sono realizzate. 

Per il tempo pieno o determinato la scelta dipende molto dai nostri impegni e dal nostro tipo di lavoro. Meglio il bambino a scuola che un bambino trasportato un giorno dai nonni paterni, un altro da un amico, un altro con la baby sitter ed  un altro dai nonni materni.  

Uno dei problemi che più frequentemente si pongono le famiglie è quello della mensa. Spesso al pediatra vengono fatte richieste di certificazioni finalizzate ad evitare che al bambino venga offerto, PERCHE’ NON GLI PIACE, determinato cibo. L’elenco di richieste anedottiche è infinito: “non può mangiare il maiale ma può mangiare il prosciutto e il wurstel”, “non può mangiare il formaggio ma può bere il latte”, “beve l’acqua con le bollicine” ecc. Queste, e molte altre, sono state vere richieste di certificazione, che non possiamo che definire “compiacente”, richiesta ai medici

I servizi di ristorazione scolastica servono quotidianamente migliaia di bambini, molte sono le richieste di ricette speciali che solo in parte  trovano una giustificazione in determinati casi: situazioni di salute come “vera” (e non inventata o supposta o etichettata con il termine che piace a tanti di “idiosincrasia”) allergia, diabete, celiachia, obesità ecc. e motivazioni  culturali o religiose.

questo argomento è motivo di frequenti discussioni tra genitori, insegnanti e medici. 

Accenniamo solo ad altri problemi che possono insorgere a scuola: difficoltà di lettura e/o di scrittura e/o di calcolo e la sindrome da deficit di attenzione con iperattività, cioè bambini sempre in movimento e che, come dice il nome della sindrome, non prestano attenzione o sono facilmente distraibili. Affidatevi all’insegnante e parlate con il vostro pediatra e auspico un contatto diretto tra di voi.

Infine ma non meno importante. Anzi ancora fondamentale: non criticate mai l’operato dell’insegnate davanti al bambino o alla bambina. 

Denigrare il lavoro dell’insegnante davanti ai bambini è la cosa più sbagliata che si possa fare, oltre che la più dannosa. Così facendo minate non solo la fiducia in quell’insegnante, ma più in generale verso il mondo adulto e quindi anche verso di voi.

Se avete dei dubbi sui metodi di insegnamento o su altro parlatene con l’insegnante interessato e sentite anche il parere del vostro pediatra. Ma evitate di farlo davanti ai bambini.

Pensate che il prof o la prof. ce l’abbia con vostro figlio? Cercate di parlarne in famiglia, cin il pediatra e, di persona,  e non nella chat di classe, con mamme “amiche”.

Tenete conto che i bambini imparano a sfruttare certe situazioni e se notano un atteggiamento criritico da paret vostra potrebbero approfittarne. 

Se avete il sospetto che lui, proprio lui e solo lui sia stato preso in antipatia da una o un insegnante, andate a parlarci. Quando siete lì, sorridete e fate solo questa domanda: “Cosa può fare mio figlio per migliorare nella sua materia?”;

Se poi effettivamente lo fa e continua a prendere brutti voti, se soprattutto avete la prova che lo ha fatto e non è comunque servito, allora sì, siete autorizzati a pensare che l’insegnante ce l’abbia con lui e a chiedere un colloquio con il dirigente scolastico.

Concludo con i compiti: li debbono fare i bambini e non voi adulti. Controllate e verificate ma non mettetevi a studiare per conto loro.

 

 

Decalogo per Genitori per un Sereno Rientro a Scuola

1. Preparazione alla Routine: In vista del ritorno a scuola, è importante iniziare a regolare gli orari di sonno e veglia dei bambini già una o due settimane prima del rientro. Spostate gradualmente l'orario della buonanotte e della sveglia, per evitare bruschi cambiamenti che potrebbero causare irritabilità o difficoltà di adattamento nei primi giorni di scuola. Stabilire una routine serale, come un bagno rilassante o la lettura di una storia, aiuta i bambini a comprendere che è ora di andare a letto.

2. Rassicurazione e Gestione delle Ansie: Il ritorno a scuola, soprattutto per i più piccoli o per chi inizia un nuovo ciclo, può generare ansia. Parlate apertamente con i vostri figli delle loro paure, ascoltandoli con empatia. Spiegate loro che è normale sentirsi un po' nervosi, ma che la scuola è un luogo sicuro dove possono imparare, fare amicizie e crescere. Evitate di trasferire loro le vostre ansie o preoccupazioni. Un atteggiamento positivo e rassicurante da parte vostra li aiuterà a sentirsi più tranquilli.

3. Creazione di Ritualità: I rituali quotidiani offrono ai bambini una sensazione di stabilità e sicurezza, essenziale soprattutto nei momenti di transizione come il ritorno a scuola. Create delle piccole routine che possano diventare dei punti fermi nella loro giornata: un saluto speciale al mattino, un bacio della buonanotte o un momento di condivisione prima di uscire di casa. Questi semplici gesti aiutano i bambini a sentirsi amati e protetti, rendendo meno traumatico il distacco dalla famiglia al momento di andare a scuola.

4. Importanza della Scelta della Scuola: La scelta della scuola non dovrebbe basarsi esclusivamente sulla vicinanza o sulla reputazione, ma soprattutto sulla qualità del personale e sull'ambiente che si respira al suo interno. Se possibile, prendetevi il tempo per conoscere gli insegnanti, partecipare alle assemblee e visitare l’istituto. La scuola ideale è quella che valorizza e supporta la crescita emotiva e cognitiva del bambino, favorendo un clima di fiducia e collaborazione tra insegnanti, alunni e famiglie.

5. Alimentazione e Mensa: L'alimentazione è un aspetto cruciale per il benessere dei bambini durante la giornata scolastica. Collaborate con la scuola per assicurare che i pasti serviti siano equilibrati e adatti alle esigenze di vostro figlio. Evitate di fare richieste non giustificate che potrebbero confondere il bambino o trasmettere un messaggio di permissività eccessiva. Insegnate loro a provare nuovi cibi e ad apprezzare la varietà, ricordando che una dieta bilanciata è fondamentale per il loro sviluppo fisico e mentale.

6. Affrontare le Difficoltà: Se vostro figlio mostra difficoltà di apprendimento o comportamentali, è importante intervenire tempestivamente ma con calma. Parlate con gli insegnanti per comprendere meglio la situazione e, se necessario, coinvolgete il pediatra o uno specialista per valutare eventuali bisogni specifici. Non fate confronti con altri bambini e non etichettate vostro figlio; ogni bambino ha i propri tempi e modi di apprendere. L'importante è offrire sostegno e incoraggiamento continuo.

7. Rispetto e Fiducia negli Insegnanti: Mai, in nessun caso, criticate gli insegnanti o il personale scolastico davanti ai vostri figli. Questo comportamento non solo mina l'autorità dell'insegnante, ma anche la vostra. I bambini potrebbero interpretare le vostre critiche come un via libera per non rispettare le regole o non impegnarsi. Se avete dubbi o preoccupazioni, affrontateli in privato, in un incontro con l'insegnante o con il dirigente scolastico. Il rispetto reciproco è la base per una collaborazione efficace tra famiglia e scuola.

8. Gestione dei Compiti: I compiti a casa sono un'occasione per i bambini di consolidare quanto appreso a scuola e sviluppare autonomia e senso di responsabilità. Il ruolo dei genitori è di supporto e supervisione, non di sostituzione. Fare i compiti al posto dei figli li priva di un'opportunità di crescita e li rende dipendenti. Insegnate loro a organizzarsi, offrendo aiuto solo quando richiesto, ma lasciate che siano loro a fare il lavoro. Questo li aiuterà a diventare studenti più indipendenti e sicuri di sé.

9. Coinvolgimento Attivo: Partecipate attivamente alla vita scolastica dei vostri figli. Questo non significa essere invadenti, ma mostrare interesse genuino per ciò che fanno a scuola. Partecipate agli incontri con gli insegnanti, ai colloqui e alle assemblee. Conoscere il contesto scolastico e gli insegnanti vi permetterà di comprendere meglio le dinamiche che vostro figlio vive ogni giorno e di essere più efficaci nel supportarlo.

10. Equilibrio tra Studio e Svago: Infine, assicuratevi che nella vita di vostro figlio ci sia spazio anche per il gioco e il relax. Lo studio è importante, ma altrettanto fondamentale è che i bambini abbiano il tempo di svagarsi e di svolgere attività che li rendano felici. Un buon equilibrio tra studio e tempo libero aiuta a prevenire lo stress e favorisce un approccio più sereno e positivo alla scuola e all’apprendimento.


Seguendo questi dieci punti, potrete accompagnare i vostri figli in un ritorno a scuola sereno e costruttivo, promuovendo un ambiente familiare che supporta l’apprendimento, la crescita personale e il benessere emotivo.

 



 

 

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