PREVENIRE L’ABUSO SESSUALE? E COME?
- Articolo in tre parti
1) Una tragica storia: la storia di Chiara e dei suoi genitori
2) Cosa dire per prevenire
3) Segni e sintomi e conseguenze dell’abuso
1) Una tragica storia: la storia di Chiara e dei suoi genitori
Parto dalla tragica storia di Chiara (abusata da un parente e suicidatasi) e dei genitori.
Perché il loro dolore e sofferenza possa servire di aiuto ad altri
La storia di Chiara, una giovane donna piemontese, rappresenta uno dei drammi più dolorosi legati agli abusi sessuali infantili.
Vittima di un abuso da parte di un familiare insospettabile, Chiara ha portato dentro di sé il peso del silenzio per anni, fino a quando il trauma, rimasto nascosto, è riemerso nella sua vita adulta sotto forma di ansia, attacchi di panico e un dolore insopportabile.
Nonostante il supporto di terapeuti competenti, Chiara si è tolta la vita a 28 anni, lasciando dietro di sé i genitori distrutti.
Due anni dopo, anche loro, sopraffatti dal dolore, hanno deciso di togliersi la vita.
1) Cosa dire per prevenire
Riprendo un articolo di Alberto Pellai: Cosa possono e devono fare i genitori per spiegare ai bambini come prevenire l’abuso sessuale
- La protezione inizia dal dialogo
Prevenire l’abuso sessuale non significa spaventare i bambini, ma educarli a riconoscere situazioni di pericolo e a sviluppare fiducia in se stessi e negli adulti di riferimento. I genitori svolgono un ruolo centrale in questo processo, e il loro intervento può fare la differenza nel proteggere i figli da esperienze traumatiche.
- Spiegare cosa sono i confini personali
Parlate con i vostri figli dell'importanza del loro corpo e del rispetto che tutti devono avere nei suoi confronti. Fate capire che nessuno ha il diritto di toccarli in modo che li faccia sentire a disagio o che violi la loro intimità, nemmeno una persona conosciuta o di cui si fidano.
- Insegnare le tre regole salvavita
- "Dico no": spiegate che possono e devono dire "no" con forza se qualcuno li tocca in modo inappropriato o li fa sentire a disagio.
- "Scappo via": incoraggiateli ad allontanarsi il più rapidamente possibile da una situazione sgradevole.
- "Corro a dirlo a qualcuno": sottolineate l’importanza di raccontare subito ciò che è accaduto a un adulto di fiducia, come un genitore, un insegnante o un educatore.
Inoltre:
Usare un linguaggio semplice e chiaro
Adottate un linguaggio adatto all’età dei vostri figli, evitando tecnicismi o spiegazioni troppo complesse. Potete usare metafore o raccontare storie per rendere il messaggio più comprensibile.
Promuovere la fiducia
Create un ambiente familiare aperto e accogliente, dove i bambini si sentano sempre liberi di parlare di tutto, senza paura di essere giudicati o puniti. Fate capire loro che qualsiasi cosa accada, voi sarete sempre dalla loro parte.
Non trascurare il ruolo delle emozioni
Insegnate ai bambini a riconoscere le emozioni che provano, come disagio, paura o confusione, e spiegate che queste sensazioni sono segnali importanti da non ignorare.
Educare senza creare paure inutili
Affrontate il tema dell’abuso sessuale in modo equilibrato, senza instillare ansie o sospetti eccessivi nei confronti degli adulti. Il messaggio deve essere protettivo, non intimidatorio.
Collaborare con le scuole e le istituzioni
Partecipate attivamente ai programmi di educazione sessuale e prevenzione organizzati nelle scuole. Un approccio congiunto tra famiglia e scuola può rafforzare il messaggio.
Proteggere i bambini dall’abuso sessuale è possibile attraverso l’educazione, il dialogo e la fiducia reciproca. Un bambino consapevole dei propri diritti e dei propri confini sarà meno vulnerabile e più pronto ad affrontare eventuali situazioni di pericolo.
1) Segni e sintomi e conseguenze dell’abuso
Gli abusi sessuali non sono solo violenze fisiche: sono traumi profondi che si radicano nell’identità della vittima. Spesso chi subisce un abuso cresce con sentimenti di colpa, vergogna e impotenza, soprattutto quando il carnefice è una persona di fiducia. In molti casi, il trauma può rimanere nascosto per anni, ma prima o poi riemerge, causando sofferenze psichiche e fisiche difficili da gestire senza un adeguato supporto.
Conseguenze dell’abuso sessuale
1. Disturbi psicologici
- Ansia, attacchi di panico e fobie.
- Depressione e pensieri suicidari.
- Disturbo da stress post-traumatico (PTSD) con flashback e incubi.
- Disturbi dissociativi, come la sensazione di essere scollegati dalla realtà.
- Bassa autostima, senso di colpa e vergogna.
2. Problemi fisici e somatici
- Dolori cronici (mal di testa, dolori muscolari) senza causa medica.
- Disturbi alimentari come anoressia o bulimia.
- Problemi gastrointestinali legati all’ansia o al trauma.
- Disturbi del sonno, come insonnia o incubi ricorrenti.
3. Difficoltà relazionali
- Incapacità di fidarsi degli altri.
- Problemi nelle relazioni affettive e intime.
- Isolamento sociale e difficoltà a instaurare legami profondi.
4. Conseguenze a lungo termine
- Dipendenze da sostanze (alcol, droghe) per anestetizzare il dolore.
- Difficoltà lavorative e professionali legate alla bassa autostima o al disagio emotivo.
- Trasmissione del trauma ai propri figli (ad esempio, iperprotezione).
Conclusione
La storia di Chiara ci ricorda quanto sia importante rompere il silenzio intorno agli abusi sessuali. Parlarne con i bambini, educarli alla protezione e offrire supporto alle vittime sono passi fondamentali per prevenire tragedie simili. Il trauma non può essere cancellato, ma con il giusto sostegno può essere affrontato, permettendo alla vittima di trasformarsi in un “survivor” capace di ricostruire la propria vita.

