MUORE PER SOFFOCAMENTO DA CIBO. FAMILIARE PRENDE A PUGNI INFERMIERE.
Sotto dettagli, ottenuti da notizie giornalistiche. Ricordo che il primo soccorso di fronte a una persona che presenta un soffocamento da corpo estraneo o situazioni a rischio della vita come un arresto cardiaco, è la persona che sta a contatto con lui e tutti dovrebbero saper fare la manovra anti soffocamento da corpo estraneo.
Soprattutto le persone che sono a contatto con bambini che sono i soggetti più a rischio di soffocamento nei primi anni di vita e le persone che sono a contatto con soggetti affetti da disabilità in quanto a rischio così come le persone anziane che possono presentare dei problemi di deglutizione.
Infatti, attendere l’arrivo dei soccorsi o portare la persona in ospedale significa quasi sempre decretarne la morte oppure conseguenze neurologiche invalidanti.
Questa vicenda segnalata è particolarmente triste perché si unisce alla morte di una persona, dovuta alla mancanza di assistenza primaria sul territorio, da parte di chi gli era vicino anche un maltrattamento e un’aggressione ai sanitari.
È sempre più facile scaricare le responsabilità sugli altri che pensare alle proprie.
Un 52enne disabile di Cervaro (Frosinone) è morto soffocato a causa di un boccone di cibo mentre mangiava con i parenti. Nonostante la richiesta di intervento del 118, i soccorsi tardavano, e un vicino ha deciso di portarlo in ospedale in auto. Durante il tragitto, il personale del 118 ha tentato invano la rianimazione, ma il medico ha certificato il decesso. Successivamente, un nipote del disabile, in preda alla rabbia, ha aggredito un infermiere del 118, colpendolo con un pugno. I carabinieri sono stati allertati e la salma è stata trasferita all'ospedale Santa Scolastica di Cassino, dove anche l'infermiere aggredito ha ricevuto cure mediche con una prognosi di sette giorni.