venerdì 21 febbraio 2025

Silenzio Tossico dei Genitori: Impatti Psicologici sui Bambini 💔😢

Silenzio Tossico dei Genitori: Impatto Psicologico sui Bambini 💔😢

La comunicazione è il cuore di ogni relazione, specialmente quella tra genitori e figli. Le parole possono donare amore e sicurezza, ma anche il silenzio – se usato in maniera punitiva o manipolatoria – può ferire profondamente 💔. Quando il silenzio diventa una barriera emotiva, lascia cicatrici invisibili che accompagnano i bambini per tutta la vita.


Il Potere delle Parole e del Silenzio 🗣️💬: Fin da piccoli impariamo a esprimere i nostri sentimenti e a cercare conforto nelle parole dei nostri cari. I genitori sono i primi maestri di questo linguaggio emotivo: un abbraccio, un sorriso o anche un semplice "ti voglio bene" sono fondamentali per la crescita. Ma quando il silenzio diventa prolungato e usato come punizione, il bambino può interpretarlo come un rifiuto d’amore 😞. Quel silenzio che dura troppo a lungo non è solo un momento di pausa, è un messaggio doloroso che dice: "Non meriti il mio affetto" 💔.


Cos’è il Silenzio Tossico nella Relazione Genitori–Figli 🤐❌: Il silenzio tossico si manifesta quando un genitore decide, anche inconsciamente, di ritirarsi dal dialogo per punire o manipolare il proprio figlio. Questo comportamento, invece di favorire la crescita e il confronto, genera un clima di incertezza e solitudine. Immagina un bambino che, in attesa di un segno d'affetto, sente solo il vuoto: è come se il suo cuore si chiudesse lentamente, lasciando spazio a dubbi e insicurezze 😢.


Le Conseguenze Psicologiche sui Bambini 🌱💔: Il silenzio prolungato e manipolatorio da parte dei genitori può avere effetti devastanti sullo sviluppo emotivo del bambino:

  • Bassa Autostima e Sensazione di Abbandono: Ogni silenzio punente può far sentire il bambino inutile e non amato, minando la sua autostima e il senso di valore personale 💔.
  • Ansia e Isolamento Emotivo: L’incertezza e la mancanza di dialogo possono trasformarsi in un'ansia costante, lasciando il piccolo in balia di un senso di isolamento che sembra non avere via d'uscita 😟.
  • Difficoltà a Gestire le Emozioni: Crescere in un ambiente in cui il dialogo è assente può portare a replicare questo modello nelle relazioni future, rendendo difficile esprimere e gestire le proprie emozioni in modo sano 😔.
  • Rischio di Modelli Relazionali Disfunzionali: I bambini imparano osservando. Se il silenzio diventa il modo principale di comunicare, rischiano di interiorizzare questa modalità tossica, compromettendo il loro futuro emotivo e relazionale 💔.

Strategie di Prevenzione e Intervento 🤗💞: Per proteggere i nostri bambini da questi effetti dannosi, è fondamentale instaurare un ambiente familiare basato su amore e comunicazione:

  • Riconoscere e Riflettere sul Proprio Comportamento: I genitori devono essere consapevoli dell’impatto delle loro modalità comunicative. Fermarsi a riflettere può fare la differenza e aprire la strada a un dialogo più sano e costruttivo ❤️.
  • Incoraggiare un Dialogo Aperto e Onesto: Anche nei momenti di difficoltà, cercare di spiegare le proprie emozioni e ascoltare quelle del bambino può aiutare a costruire un ponte di comprensione reciproca 🗣️🤝.
  • Modellare un Comportamento Empatico: I genitori sono i modelli principali per i loro figli. Mostrare affetto, comprensione e la volontà di risolvere i conflitti attraverso il confronto aiuta a formare bambini più sicuri e resilienti 🌱.
  • Ricorrere al Supporto di un Esperto: Se il silenzio diventa una costante nella relazione, parlare con uno psicologo o un consulente familiare può offrire strumenti utili per superare momenti di crisi e ristabilire un dialogo amorevole e sano 👩‍⚕️💬.

Conclusioni 💖: Il silenzio, se usato in modo costruttivo, può essere solo una pausa nel dialogo. Ma se diventa un'arma per punire o manipolare, può lasciare profonde cicatrici nel cuore dei bambini 😢. È essenziale che ogni genitore riconosca l’importanza di una comunicazione aperta e affettuosa, perché solo così possiamo dare ai nostri figli la sicurezza e l’amore di cui hanno bisogno per crescere felici e sereni 💞. Prendersi cura delle emozioni dei nostri piccoli significa costruire un futuro migliore, dove ogni parola e ogni gesto abbiano il potere di guarire e di unire 🤗.


Ricordiamoci sempre: ogni bambino merita di sentirsi amato e compreso. Abbracciamo il dialogo e l'empatia, per trasformare ogni silenzio in un'occasione di crescita e amore 🌟.





giovedì 20 febbraio 2025

Hikikomori: Quando i Giovani si Rinchiudono in Casa 🏡, Famiglie Hikikomori e contributo di Ferruccio Masnata

Hikikomori e abbandono scolastico: Quando i Giovani si Rinchiudono in Casa 🏡, Famiglie Hikikomori e contributo di Ferruccio Masnata.

L'Hikikomori (彼もり) è un fenomeno sempre più diffuso, soprattutto in Giappone, dove si stima che circa 1 milione di giovani abbiano scelto di ritirarsi dalla società. Ma anche in Italia i casi stanno aumentando, e sempre più famiglie si trovano ad affrontare questa situazione senza sapere come reagire.

Cos'è l'Hikikomori? 🤔

Il termine giapponese "Hikikomori" significa isolarsi, stare in disparte. Si tratta di adolescenti e giovani adulti che decidono di chiudersi nella propria stanza per mesi o anni, senza frequentare la scuola, il lavoro o le relazioni sociali.

L'unico contatto con il mondo esterno avviene attraverso internet, videogiochi e fumetti, che diventano la loro realtà.

Ma attenzione! ⚠️

L'Hikikomori non è semplicemente una dipendenza da internet, ma una vera e propria "anoressia sociale", un rifiuto volontario del mondo reale.

Come si riconosce un Hikikomori? 🔍

I giovani Hikikomori presentano spesso questi comportamenti:

  • Si isolano completamente nella loro stanza
  • Non vanno a scuola o al lavoro
  • Invertono il ritmo sonno-veglia
  • Ordinano il cibo online per non uscire
  • Parlano solo con amici virtuali, spesso altri Hikikomori
  • Rifiutano ogni contatto con la famiglia

Perché succede? 🌐

Le cause dell'Hikikomori sono complesse e possono variare da cultura a cultura:

  • In Giappone ✈️: i giovani subiscono una forte pressione sociale per il successo scolastico e lavorativo.
  • In Occidente 🌍: spesso il problema nasce dalla mancanza di punti di riferimento, dal senso di inadeguatezza e dalla paura di affrontare il mondo reale.

Come possono aiutare i genitori? 🎯

Molti genitori non sanno cosa fare e spesso si sentono impotenti. Ecco alcuni consigli:

  1. Non forzare il ragazzo a uscire subito — Questo potrebbe peggiorare la situazione.
  2. Mantenere una comunicazione aperta — Anche se sembra rifiutarla, il ragazzo ha bisogno di sentirsi accettato.
  3. Coinvolgere specialisti — Psicologi e terapeuti esperti possono aiutare gradualmente il giovane a reinserirsi.
  4. Evitare il giudizio e il senso di colpa — Non si tratta di pigrizia o capriccio, ma di un disagio profondo.
  5. Favorire piccole uscite — Anche solo una passeggiata o un'attività condivisa può essere un passo avanti.

L'Hikikomori in Italia 🇮🇹

Attualmente in Italia si stima che ci siano oltre 100.000 casi, ma molti giovani potrebbero rientrare nella sindrome senza che le famiglie chiedano aiuto. Il fenomeno rischia di diffondersi sempre di più, visto l'aumento del tempo trascorso online dai giovani.

Un problema familiare 🏡

A volte, l'intero nucleo familiare si adatta a questa condizione: i genitori lavorano da casa, i fratelli smettono di andare a scuola, e l'isolamento diventa la norma. In questi casi, è ancora più difficile spezzare il circolo vizioso.

Cosa fare se si sospetta un caso di Hikikomori? 🚨

  • Rivolgersi a uno specialista (neuropsichiatra, psicologo, servizi per l'infanzia e adolescenza)
  • Cercare supporto in associazioni specializzate come Hikikomori Italia
  • Non aspettare troppo: il tempo è un fattore chiave per evitare che la situazione si cronicizzi

L'Hikikomori non è una condanna definitiva, ma uscire da questa condizione richiede tempo, pazienza e un supporto adeguato. Se sospetti che qualcuno vicino a te stia vivendo questa realtà, offrigli ascolto senza giudicare e aiutalo a trovare il giusto supporto! 💪🏼

 

Esistono segnalazioni di famiglie hikikomori, in cui non solo l’adolescente ma anche altri membri, come genitori o fratelli, sviluppano una forma di ritiro sociale. Sebbene la letteratura scientifica si sia concentrata principalmente sui giovani, ci sono casi descritti in cui l’isolamento diventa una dinamica familiare, spesso alimentata da fattori culturali, psicologici e socioeconomici.

Famiglie Hikikomori: una panoramica

  1. Ritiro multigenerazionale – In alcune famiglie, il ritiro inizia con un figlio adolescente ma si estende a uno o entrambi i genitori, specialmente se già predisposti all'isolamento per problemi psicologici, perdita del lavoro o difficoltà sociali.
  2. Isolamento dei fratelli – I fratelli o le sorelle possono imitare il comportamento del familiare hikikomori o sviluppare ansia sociale, riducendo progressivamente le interazioni con l’esterno.
  3. Genitori già ritirati – In alcuni casi, il figlio hikikomori nasce in un contesto in cui i genitori sono già socialmente isolati, il che impedisce lo sviluppo di strategie di reinserimento.
  4. Fattori culturali e sociali – In Giappone, dove il fenomeno è stato inizialmente studiato, sono stati documentati casi in cui famiglie intere vivono auto-recluse, spesso dipendenti economicamente dai risparmi accumulati o dagli aiuti governativi.

Dati e studi

Al momento, la ricerca sulle famiglie hikikomori è ancora limitata, ma alcuni psichiatri e antropologi stanno esplorando il fenomeno in diverse parti del mondo, compresa l’Italia. L’Hikikomori Italia Research ha evidenziato come in alcune famiglie il ritiro sia transgenerazionale, con genitori che, pur non essendo del tutto isolati, evitano comunque il contatto sociale, lavorativo e comunitario.

Conclusioni

Anche se meno diffuso rispetto all’hikikomori individuale, l’isolamento familiare è una realtà, soprattutto nei nuclei già vulnerabili. Sarebbe interessante approfondire se esistono servizi specifici per questi casi e come intervenire per prevenire il consolidamento del ritiro su più generazioni. Ti sei imbattuto in situazioni simili nella tua esperienza?

 

bibliografia sulla hikikomori Familiare

La letteratura sul fenomeno dell'hikikomori familiare è ancora in fase di sviluppo, ma esistono alcune risorse che esplorano il ruolo della famiglia nel contesto del ritiro sociale. Ecco una selezione di riferimenti che potrebbero esserti utili:

  1. De Stefano, M., Rispoli, M., Rotondo, A., Siniscalchi, R., & Spina, R. (2022). "Un progetto di ricerca sugli stili familiari di ragazzi e famiglie con un membro hikikomori." Psicobiettivo, 2, 161-170. 

Franco Angeli

Questo articolo approfondisce il fenomeno dell'hikikomori, analizzando come i sintomi siano il risultato di meccanismi disfunzionali a livello sociale, familiare e individuale.

  1. Saitō, T. (2013). Hikikomori: Adolescence without EndUniversity of Minnesota Press.

Un testo fondamentale che esplora il fenomeno dell'hikikomori, con riferimenti al contesto familiare e alle dinamiche che possono contribuire al ritiro sociale.

  1. Aguglia, E., Signorelli, M. S., Pollicino, C., Arcidiacono, E., & Petralia, A. (2010). "Il fenomeno dell’hikikomori: Cultural bound o quadro psicopatologico emergente?" Giornale di Psicopatologia, 16, 157-164. 

Riviste Digitali

Questo studio analizza l'hikikomori come fenomeno culturale e psicopatologico, considerando anche l'influenza del contesto familiare.

  1. Nonaka, S., Shimada, H., & Sakai, M. (2020). "Family Behavioral Repertoires and Family Interaction Influence the Adaptive Behaviors of Individuals With Hikikomori." Frontiers in Psychiatry.

Questo articolo esamina come le interazioni e i comportamenti familiari possano influenzare le persone affette da hikikomori.

Questi riferimenti offrono una panoramica sulle dinamiche familiari associate al fenomeno dell'hikikomori e possono fornire spunti utili per ulteriori approfondimenti.

 

Allego il contributo dell’amico neuropsichiatra Masnata del 2012: 

“Negli ultimi 10 anni mi sono confrontato sempre di più con la patologia di ritiro casalingo di adolescenti, maschi e femmine, spesso in famiglie in cui il padre era assente, fisicamente per morte o divorzio, o praticamente, per comportamento. 

I contatti reali con amici e la frequenza della scuola erano sospesi. L’uso di Internet ed anche dei videogiochi era presente. Talora i ragazzi arrivano a picchiare la madre. Nel giornale in linea “Le Monde” ho trovato il 10.6.2012 l’articolo seguente che traduco e sintetizzo:

“Lo "hikikomori" si manifesta, più spesso in maschi, in assenza di schizofrenia o ritardo mentale, con un modo di vita centrato sul proprio domicilio,  nessun interesse o desiderio per la scuola o il lavoro da più di sei mesi. È frequente in Giappone dove 1,2% della popolazione ne soffre (264000 casi su 127 milioni di abitanti) secondo un rigoroso studio del prof. T Kato, Università di Kyushu, secondo il quale in futuro ci saranno 1 milione di casi della sindrome.  I primi segni appaiono a 12-13 anni e molti genitori  non consultano per vergogna o pregiudizio. Alan Teo, psichiatra dell’università del Michigan, ha pubblicato in marzo, nell'International Journal of  Social Psychiatry, un articolo sul primo caso di hikikomori osservato in USA

Certi di questi giovani hanno sintomi psichiatrici, che però di per sé non giustificherebbero la reclusione. 

Il fenomeno non è dovuto a tossicomania del Web o dei giochi video, che contribuirebbero solo a ridurre il bisogno di comunicazione con altri esseri umani concreti. 

Il prof. Kato nota l’importanza del mutamento di famiglia e società : famiglia attuale di tre o quattro persone, genitori che lavorano, pressione scolastica e rimproveri in caso di risultati scarsi. 

Ma non si tratta solo di cose giapponesi in quanto lo hikikomori è riscontrato in Spagna, Italia, Corea del Sud, perfino in Oman e da poco in Francia: 30 casi, dai 16 ai 30 anni,  in 15 mesi all’Hopital St Anne di Parigi.

 Spesso c’è ritardo a domandare aiuto, per vergogna o senso di colpa. Solo mezzo di aiuto: visite a casa di un terapeuta e presa in carico della famiglia. Ricovero per i casi più difficili. 

In caso di successo questi adolescenti ringraziano di averli fatti uscire dal circolo chiuso. Secondo lo psichiatra  Serge Tisseron lo hikikomori potrebbe essere in adolescenza un ritiro all’interno di sé che permetterebbe di gestire le emozioni, i conflitti, le preoccupazioni per il futuro, evitando di entrare in una patologia psichiatrica dichiarata.”  Ferruccio Masnata, psicoterapeuta, NPI.


venerdì 14 febbraio 2025

Il bambino ha spesso mal di pancia.....psicosomatica

Su Il Secolo XIX del 14 febbraio 2025

Mio figlio ha spesso mal di pancia. L’ho già fatto visitare da diversi pediatri, ma non hanno trovato nulla. Cosa potrebbe essere? Potrebbe trattarsi di un problema psicosomatico?
Lettera firmata, e-mail

Quella della lettrice è una domanda molto comune tra i genitori, perché il dolore addominale è uno dei disturbi più frequenti nei bambini. Nella maggior parte dei casi si tratta di episodi passeggeri, legati magari a un’influenza intestinale, in tal caso associati a diarrea e/o a vomito. Quando il bambino continua a lamentarsi e gli accertamenti medici non evidenziano alcuna causa organica, è comprensibile che i genitori si preoccupino e si chiedano cosa stia realmente accadendo. In questi casi, una possibilità da considerare è che il mal di pancia possa avere un’origine psicosomatica. Ciò significa che il dolore è reale, ma non dipende da un problema fisico, bensì da un disagio emotivo che il bambino non riesce a esprimere in altro modo. I bambini, infatti, comunicano le loro emozioni attraverso il corpo in misura maggiore degli adulti e, quando provano ansia, paura o stress, possono manifestare sintomi fisici come dolori addominali o mal di testa. Non è raro che questi episodi si presentino in situazioni specifiche: al mattino, prima di andare a scuola, nei periodi di cambiamento come un trasloco o la nascita di un fratellino, oppure in momenti di tensione familiare. Il dolore, quindi, diventa un segnale di un disagio interiore che non sa come esprimere a parole. È fondamentale comunque intervenire precocemente ed evitare che il disturbo si cronicizzi e diventi un meccanismo abituale di risposta allo stress. Continuare a sottoporre il bambino a visite e accertamenti senza trovare una causa rischia di rafforzare il problema, perché lo porta a concentrarsi ancora di più sul dolore. Cosa fare, allora? Innanzitutto, è importante ascoltare il bambino con attenzione, senza sminuire il suo malessere (ma dire non hai niente perché anche se non c’è una causa organica il bambino sta davvero male). È bene rassicurarlo, spiegandogli che il corpo può reagire in questo modo quando si è preoccupati o stressati, e aiutarlo a esprimere le sue emozioni con il dialogo o con attività rilassanti. Creare un ambiente sereno e privo di pressioni eccessive può favorire un miglioramento spontaneo. Se il problema persiste e interferisce con la sua vita quotidiana, può essere utile parlarne con il pediatra, che potrà valutare insieme alla famiglia il percorso più adatto per aiutare il bambino a superare il suo disagio. Ed un eventuale aiuto al bambino, e alla famiglia, di tipo pedagogico o psicologico (o entrambi). Riconoscere e accettare l’origine psicosomatica del dolore rappresenta il modo giusto per garantire il benessere del bambino e prevenire difficoltà future.


Vaccini e autismo: un mito da sfatare per il bene dei nostri bambini 💙

Vaccini e autismo: un mito da sfatare per il bene dei nostri bambini 💙

Cari genitori,

Oggi voglio aiutarvi a fare chiarezza su una preoccupazione diffusa affermando che:

Non esiste nessun legame tra vaccini e autismo 🧠

Da cosa è nata questa, falsa, notizia: nel 1998 fu pubblicato uno studio che ipotizzava un collegamento tra il vaccino MPR e l'autismo. Tuttavia, nel corso degli anni, questa ipotesi è stata completamente smentita. Lo studio originale presentava gravi errori metodologici e si è scoperto che l'autore aveva manipolato i dati per ottenere un risultato predefinito. 🚨 Per questo motivo, lo studio è stato ritirato e l'autore radiato dall'ordine dei medici.

Successivamente, sono stati condotti numerosi studi di alta qualità, coinvolgendo milioni di bambini in tutto il mondo. Questi studi hanno dimostrato in modo chiaro e inequivocabile che non esiste alcun legame tra i vaccini e l'autismo. Le più importanti autorità sanitarie mondiali, tra cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), confermano da anni questa evidenza scientifica. 📚

Vaccinare è un diritto dei bambini 

Ogni genitore desidera proteggere il proprio bambino nel miglior modo possibile. La vaccinazione rappresenta uno degli strumenti più sicuri ed efficaci che abbiamo a disposizione. In Italia, alcuni vaccini sono diventati obbligatori perché la copertura vaccinale era scesa sotto i livelli di sicurezza, mettendo a rischio non solo i bambini non vaccinati, ma anche quelli più vulnerabili, come neonati e soggetti immunodepressi.

I vaccini sono considerati tra le più grandi conquiste della medicina moderna. Grazie alla vaccinazione di massa, malattie pericolose come la poliomielite e il vaiolo sono state eradicate o drasticamente ridotte. Vaccinare significa proteggere i propri figli e l'intera comunità🌍

Il morbillo: una malattia non così innocua 🤒

Molti pensano che il morbillo sia una malattia banale, ma non è così. Il morbillo è un'infezione virale altamente contagiosa che può causare complicazioni gravi, come polmoniti, encefaliti e danni permanenti al sistema nervoso. Secondo l'OMS, nel mondo ancora oggi migliaia di bambini muoiono a causa del morbillo, soprattutto nei Paesi con basse coperture vaccinali.

La vaccinazione contro il morbillo è sicura ed efficace: due dosi del vaccino MPR garantiscono una protezione superiore al 95%. 

Perché rischiare quando possiamo prevenire tutto questo con un vaccino sicuro ed efficace? 💉

Perché nasce la paura del vaccino? 🧐

L'idea che il vaccino possa causare l'autismo ha generato paure ingiustificate tra molti genitori. Questo è dovuto anche alla diffusione di notizie false e teorie complottiste sul web.

Alcuni studi hanno suggerito che l'aumento dei casi di autismo possa essere dovuto a una migliore capacità diagnostica piuttosto che a un effettivo incremento della malattia. Inoltre, le prime manifestazioni dell'autismo si verificano spesso nella stessa fascia di età in cui vengono somministrati i vaccini, portando alcune persone a credere in un nesso causale che in realtà non esiste.

Le ricerche scientifiche hanno invece confermato che non c'è alcuna relazione tra il vaccino MPR e l'autismo. Nonostante questo, la paura continua a diffondersi, alimentata da informazioni errate e dalla disinformazione online.

Conoscere per scegliere con consapevolezza 💡

Voi, come genitori, avete il diritto di essere informati con dati reali e verificati. La scelta di vaccinare i propri figli non dovrebbe basarsi sulla paura, ma su informazioni scientifiche affidabili.

I pediatri sono qui per supportarvi e rispondere ai vostri dubbi. Se avete domande o preoccupazioni, non esitate a parlarne con un medico di fiducia. Un genitore informato è un genitore sereno e consapevole. 💬❤️

Bibliografia essenziale 📖

Proteggiamo i nostri bambini, informiamoci e vacciniamo con serenità! 💙





 

 

mercoledì 12 febbraio 2025

Morte improvvisa del lattante e rigurgito: facciamo chiarezza

Morte improvvisa del lattante e rigurgito: facciamo chiarezza

Cari genitori,

Purtroppo, la notizia della morte improvvisa di una bambina di 40 giorni in provincia di Genova ha riportato alla ribalta un'informazione errata: che il rigurgito possa essere la causa della tragedia. Questa convinzione è un mito da sfatare. 

Il rigurgito non è la causa della morte improvvisa, bensì un fenomeno che può manifestarsi secondariamente in questi eventi. 

Il rigurgito NON causa la morte improvvisa nei lattanti! 

La causa più frequente di morte improvvisa nei lattanti è la SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), ovvero la sindrome della morte improvvisa del lattante, di cui purtroppo non conosciamo ancora l'origine precisa. Tuttavia, sappiamo che esistono fattori che possono ridurre il rischio e altri che possono favorirlo.

Il rigurgito è normale e non pericoloso!

Il rigurgito è un fenomeno fisiologico frequente nei neonati ed è ben diverso dal vomito. Non c’è nessuna correlazione tra rigurgito e morte improvvisa!

Si manifesta senza sforzo e il bambino rimane sereno. È dovuto all’immaturità della valvola tra esofago e stomaco e non rappresenta un pericolo. Anzi, sappiamo che far dormire i bambini a pancia in su, non a pancia in giù, riduce il rischio di SIDS

Per approfondire il tema, leggi gli articoli presenti sul blog del dott. Alberto Ferrando: 👉 Nanna Sicura: consigli utili 👉 

Cosa sappiamo sulla SIDS?

La SIDS è stata classificata come entità specifica nel 1969. Si tratta della morte improvvisa e inaspettata di un lattante apparentemente sano, che avviene prevalentemente durante il sonno e rimane inspiegata anche dopo un’indagine completa (autopsia, esame delle circostanze e storia clinica del bambino). Per questo, non è possibile attribuire una morte a SIDS o a rigurgito senza un’indagine approfondita!

In passato, si riteneva che la morte improvvisa fosse causata dal soffocamento per rigurgito, dallo schiacciamento nel lettone o da una qualche negligenza dei genitori. Oggi sappiamo che queste spiegazioni non sono corrette, e che alla base della SIDS potrebbero esserci difetti del controllo automatico del respiro durante il sonno.

 

Come ridurre il rischio di SIDS?

Ecco alcune semplici regole per la sicurezza del sonno dei vostri bambini:

 Far dormire il bambino sempre a pancia in su
 Usare un materasso rigido e senza cuscini, paracolpi o peluche
 Evitare il co-sleeping nel lettone con i genitori
 Non coprire eccessivamente il bambino per evitare il surriscaldamento
 Non fumare in casa o in gravidanza 🚭
 Allattare al seno se possibile 🍼
 Usare il ciuccio durante il sonno, ma senza forzarlo

Seguire queste semplici indicazioni può fare la differenza! La sicurezza del sonno è fondamentale e, soprattutto, bisogna smettere di diffondere informazioni errate. Il rigurgito non causa la morte improvvisa! 

Bibliografia 📚

  • American Academy of Pediatrics. (2022). Safe Sleep Recommendations. Pediatrics.
  • Task Force on Sudden Infant Death Syndrome. (2016). SIDS and Other Sleep-Related Infant Deaths: Updated 2016 Recommendations for a Safe Infant Sleeping Environment. Pediatrics, 138(5), e20162938.
  • Mitchell, E. A., & Krous, H. F. (2015). Sudden unexpected death in infancy: A historical perspective. Journal of Paediatrics and Child Health, 51(1), 108-112.
  • Ministero della Salute. (2023). Raccomandazioni per la prevenzione della SIDS.
  • Società Italiana di Pediatria. (2023). Linee guida per la sicurezza del sonno nei lattanti.

Diffondiamo queste informazioni per proteggere i nostri bambini! ❤️





 

martedì 4 febbraio 2025

Attenzione genitori: allarme su una pozione tossica anti-vaccini

Attenzione: allarme su una pozione tossica anti-vaccini

Negli ultimi tempi si è diffusa nuovamente una sostanza nota come "Soluzione Minerale Miracolosa" (MMS), propagandata come rimedio per diverse patologie e, più recentemente, come metodo per "depurarsi" dai vaccini. Questa miscela rappresenta un serio rischio per la salute, soprattutto nei più piccoli.

I vaccini non contengono sostanze tossiche da eliminare.

Che cos’è l’MMS?

Si tratta di una soluzione contenente clorito di sodio al 28%, un composto chimico usato come sbiancante industriale. Se miscelato con acidi come il succo di limone o l’acido citrico, produce biossido di cloro, un potente disinfettante altamente tossico per l’organismo umano.

I rischi per la salute

Le principali autorità sanitarie, tra cui l’AIFA e l’OMS, hanno segnalato i gravi effetti collaterali legati all’uso di questa sostanza. Tra i principali sintomi riportati:

  • Nausea e vomito;
  • Diarrea grave con rischio di disidratazione;
  • Dolori addominali e irritazione alle mucose;
  • Possibili danni al fegato e ai reni;
  • Problemi respiratori e cardiovascolari. In alcuni casi, l’intossicazione ha richiesto il ricovero ospedaliero d’urgenza.

Perché è pericoloso per i bambini?

L’organismo dei più piccoli è particolarmente vulnerabile alle sostanze chimiche aggressive. Anche una piccola dose può provocare gravi conseguenze sulla loro salute.

Non serve a "disintossicarsi dai vaccini"

Alcune persone sostengono che l’MMS possa eliminare gli "effetti negativi" dei vaccini. Questa affermazione non ha alcuna base scientifica. 

I vaccini non contengono sostanze tossiche da eliminare.

Come proteggere la famiglia?

  • Non fidarsi di soluzioni miracolose: nessuna sostanza può curare tutto.
  • Evitare acquisti da fonti dubbie: l’MMS viene venduto illegalmente online.
  • Verificare le informazioni: consultare sempre fonti mediche affidabili.
  • In caso di ingestione accidentale: contattare immediatamente il Centro Antiveleni o il 112.

Conclusione

La "Soluzione Minerale Miracolosa" è una sostanza nociva che può causare gravi danni alla salute. La disinformazione su internet rappresenta un pericolo concreto, specialmente per i più vulnerabili. Informarsi da fonti affidabili e affidarsi a professionisti della salute è il modo migliore per proteggere sé stessi e i propri figli.

www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/alimentazione/soluzione-minerale-miracolosa-una-frode-che-mette-a-rischio-la-salute

www.ilfattoquotidiano.it/2025/01/29/scatta-lallarme-sanitario-in-veneto-per-la-vendita-di-pozioni-anti-vaccino-rischio-di-danni-sistemici/7855993/