giovedì 19 dicembre 2024

Prevenire gli incidenti stradali: un dovere per tutti noi

Prevenire gli incidenti stradali: un dovere per tutti noi

Filmato qui: https://www.tiktok.com/@pediatraalberto/video/7450216990955818262?is_from_webapp=1&sender_device=pc&web_id=7409016217283364384 

Ogni giorno, in Italia, nove persone perdono la vita a causa di incidenti stradali. Si tratta di un dato drammatico che ci interroga sulle nostre responsabilità come individui e come società. Gli incidenti stradali non sono inevitabili: nella maggior parte dei casi, sono prevedibili e prevenibili, a patto di adottare comportamenti responsabili.

Proteggere i bambini: un imperativo per i genitori 

Come pediatra, mi rivolgo direttamente a voi genitori: la sicurezza stradale dei vostri bambini è una priorità assoluta. 

Non basta assicurarli al seggiolino o allacciare la cintura di sicurezza: è fondamentale anche mantenere uno stile di guida prudente e attento. 

Evitate comportamenti aggressivi al volante, perché i bambini apprendono molto dai nostri gesti. Se mostrate rabbia o impazienza, rischiate di insegnare loro uno stile di vita aggressivo.

Insegnate ai vostri figli le regole della strada fin da piccoli: come attraversare sulle strisce, guardare a destra e sinistra anche con il semaforo verde e controllare costantemente il traffico mentre attraversano. Questi insegnamenti devono partire dal vostro esempio: rispettate voi stessi queste regole ogni giorno.

Alcuni dati allarmanti 

Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte e disabilità fino ai 44 anni, inclusa l'età pediatrica. Seguono altre cause di incidenti, come annegamenti, soffocamenti, ustioni, avvelenamenti e cadute. La prevenzione è possibile, e il nostro comportamento è la chiave per ridurre questi rischi. Ecco alcune buone pratiche:

  1. Guidare con attenzione: evitate di usare il telefono e non mettetevi al volante sotto l'effetto di alcol o sostanze stupefacenti.
  2. Monitorare il comportamento degli altri: adottate uno stile di guida difensivo, evitando sfide o reazioni impulsive.
  3. Usare seggiolini e cinture di sicurezza: assicuratevi che i bambini siano sempre ben protetti.
  4. Educare i bambini alla sicurezza stradale: insegnate loro come comportarsi in strada fin dalla più tenera età.

Mai più auto davanti alle scuole Gli incidenti stradali non sono fatalità, e questo è particolarmente vero nelle aree frequentate dai bambini, come le scuole. Secondo i dati Istat-Aci, nel 2010 erano stati investiti 2.180 bambini, spesso con conseguenze gravissime e invalidanti. Per questo motivo, come pediatri abbiamo lanciato un appello alle istituzioni e alla società civile per adottare misure drastiche che possano prevenire simili tragedie.

Tra le proposte concrete ci sono i "PEDIBUS", vere e proprie "carovane" di sicurezza umana per accompagnare i bambini a scuola, e l'introduzione di divieti di circolazione davanti agli istituti scolastici, supportati da dissuasori di velocità. Queste misure, a costo zero per le amministrazioni locali, potrebbero ridurre significativamente i rischi per i piccoli pedoni.

Oggi, il panorama davanti alle scuole è spesso caotico: manovre azzardate, genitori trafelati in cerca di parcheggi improbabili, zig zag tra pedoni e cartelle. La cronaca ha già registrato incidenti mortali proprio in queste situazioni, coinvolgendo persino genitori che avevano appena accompagnato i propri figli.

È necessario un cambiamento culturale e pratico: mai più auto davanti alle scuole. La sicurezza dei nostri bambini deve essere una priorità condivisa, e le soluzioni esistono già, basta volerle attuare.

Distrazione, alcol e droghe: le cause principali La distrazione è una delle principali cause di incidenti. L'uso dello smartphone, ad esempio, è un'abitudine pericolosa che compromette l'attenzione alla guida. A questa si aggiungono altre cause significative, come l'assunzione di alcol e droghe.

È importante sottolineare che non si tratta solo di abuso: anche una modesta quantità di alcol è sufficiente a ridurre i tempi di reazione e compromettere la capacità di guida. Per quanto riguarda le droghe, le cosiddette "leggere" non sono affatto innocue: uno spinello può alterare significativamente i riflessi e la capacità di prendere decisioni rapide.

 

Conclusioni La sicurezza stradale non è solo una questione di regole, ma di responsabilità verso noi stessi, i nostri cari e l'intera comunità. Ogni gesto conta: dalla prudenza alla guida, all'educazione dei più piccoli, fino all'adozione di comportamenti rispettosi e consapevoli. Proteggiamo i nostri bambini e insegniamo loro il valore della sicurezza, perché la strada non diventi mai teatro di tragedie evitabili.

Gli incidenti stradali non sono fatalità: molte tragedie potrebbero essere evitate con accorgimenti semplici e di buon senso. Tra questi:

  • PEDIBUS e carovane di sicurezza: accompagnare i bambini a scuola in gruppo per garantire maggiore sicurezza.
  • Divieti di circolazione e dissuasori di velocità: introdurre restrizioni al traffico davanti alle scuole per creare aree protette per i bambini.
  • Educazione stradale precoce: insegnare ai bambini a camminare sul marciapiede in sicurezza e attraversare correttamente la strada fin dalla tenera età.

Le istituzioni e le amministrazioni locali devono fare la loro parte, ma anche i genitori possono contribuire adottando comportamenti più responsabili. Solo così possiamo garantire un futuro più sicuro per i nostri figli.



mercoledì 18 dicembre 2024

Educazione sessuale ai bambini a partire dai 3 - 5 anni

Come affrontare il tema dell’educazione sessuale con i figli: a partire dai 3-5 anni

Parlare di sessualità con i figli può far tremare anche i genitori più sicuri: sudori freddi, imbarazzi e il desiderio di scappare sotto il divano. 

Ma tranquilli, siete in ottima compagnia! 💪 Ecco una guida semplice e accattivante per trasformare questi momenti in conversazioni utili (e magari anche divertenti). 

Anche perchè la storiella della cicogna non regge nel tempo 😂



In fondo alcuni libri per prepararsi. 

E’ vero che “non è mai troppo tardi” ma è meglio prepararsi per tempo perché il o la vostra bebè da un momento all’altro vi chiederà qualcosa.

 

1. Perché parlarne è fondamentale?

Non farlo è come dare le chiavi di una macchina senza spiegare come si guida 🚗💨. I ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento per:

             Capire il loro corpo (non lo farà TikTok per loro, fidati! 📱🙄).

             Vivere relazioni sane e rispettose 💕.

             Evitare rischi inutili, come malattie sessualmente trasmissibili o gravidanze non desiderate 🛑.

Ricorda: se non ne parli tu, lo farà qualcun altro… e spesso in modo confuso o incompleto.

 

2. Quando iniziare?

Prima di quanto immagini, ma con i tempi giusti .

             3-6 anni: spiega le differenze tra maschi e femmine e insegna il rispetto delle parti intime 🚼.

             6-10 anni: introduci concetti come pubertà e riproduzione (senza entrare nei dettagli della “meccanica”, eh! 😅).

             11+ anni: parla apertamente di contraccezione, consenso e rispetto nelle relazioni ❤️‍🔥.

Non esiste “troppo presto” per iniziare: meglio un dialogo continuo che una grande (e imbarazzante) conversazione a 16 anni.

 

3. Come iniziare il dialogo senza sembrare imbarazzati? (Anche se lo sei 😬)

             Cogli le occasioni giuste: una scena di un film 🎬, una domanda spontanea o un argomento a scuola.

             Usa libri o video educativi: se le parole non ti vengono, lascia che siano i materiali a fare il lavoro per te 📚.

             Non avere paura di dire “Non lo so”: puoi sempre cercare insieme una risposta.

Pro tip: Se inizi a parlare e tuo figlio rotola gli occhi verso l’alto 🙄, non mollare. Il messaggio passa anche quando sembrano non ascoltarti!

 

4. Usa un linguaggio semplice e diretto

             Chiama le cose con il loro nome (sì, “pene” e “vulva”, non “pisellino” e “patatina” 🍆🍑).

             Evita troppi dettagli per i più piccoli. Per i più grandi, sii chiaro e senza giri di parole.

 

Ricorda: i ragazzi rispettano chi è onesto con loro, anche se il tema è imbarazzante.

 

5. Mostrati sempre disponibile (anche se il momento è scomodo 🙃)

             Non fare prediche (nessuno le ama, nemmeno tu 😤).

             Se tuo figlio non parla, va bene. Lascia la porta aperta e torna sull’argomento con calma.

 

Se sbagli? Chiedi scusa e riprova. Nessuno è nato esperto!

 

6. Parla di emozioni, non solo di biologia

La sessualità non è solo un fatto “tecnico”. Aiuta i tuoi figli a capire l’amore, il rispetto e il consenso.

             Consenso = chiave di tutto: “Se non c’è un sì entusiasta, è un no” 👍❌.

             Relazioni sane: niente possessività, niente gelosia tossica. Aiutali a riconoscere i segnali 🚩.

 

7. Affronta la questione “internet e pornografia” (anche se ti fa paura 😅)

La maggior parte dei ragazzi si fa un’idea della sessualità da internet. Ma… attenzione! La pornografia:

             Non rappresenta la realtà 🚫🎭.

             Non insegna nulla su rispetto, intimità o emozioni.

             Può dare idee sbagliate o creare aspettative irrealistiche.

 

Spiega loro che le relazioni reali sono molto più belle (e complesse!) di quello che si vede online.

 

8. Non delegare tutto alla scuola

È vero, la scuola può aiutare. Ma tu sei la persona più importante nella loro educazione ❤️. Parla dei tuoi valori, delle tue esperienze (con delicatezza!), e costruisci un dialogo basato sulla fiducia.

 

9. E se non sai da dove cominciare? Chiedi aiuto!

Pediatri, psicologi, libri, corsi: non devi fare tutto da solo/a. Non c’è niente di male nel chiedere supporto. 💡

 

Un messaggio finale per te

Parlare di sessualità con i tuoi figli non è un “discorso da esperti”, ma un regalo di vita 🎁. Fai del tuo meglio, sii autentico/a e ricorda: l’obiettivo non è essere perfetti, ma essere presenti ❤️.

 

E, se capita di fare una figuraccia, sdrammatizza. Ridere insieme è già un ottimo insegnamento! 😄

 

Letture consigliate per prepararsi

“Che cosa mi succede”: link

Le cose che... nessuno ha il coraggio di dirti prima dei 10 anni di Alberto Pellai e Barbara Tamborlini. Link

Il primo Bacio: di Aberto Pellai;

Revolution Girl: di Alberto Pellai;

Così sei nato tu: A Pellai link

Tutto troppo presto: A Pellai

A questo link consigli utili per ragazze e ragazzi in periodo puberale e prepuberale https://www.sipps.it/wp/wp-content/uploads/2023/12/SIPPS_booklet_2023_HR_singole.pdf

 

 

 

 

martedì 17 dicembre 2024

Babbo Natale: Magia, Sogni e Come Spiegarlo ai Bambini (e ai Grandi!) 🎄🎁

Babbo Natale: Magia, Sogni e Come Spiegarlo ai Bambini (e ai Grandi!) 🎄🎁

Il Natale è un periodo speciale, pieno di luci, dolci e… magia! ✨ Per i bambini, questa magia ha un nome ben preciso: Babbo Natale 🎅, il simpatico signore con la barba bianca che arriva su una slitta trainata da renne volanti. Ma come parlare ai bambini di Babbo Natale? E soprattutto, come affrontare le loro prime domande? Ecco qualche consiglio utile e qualche sorriso per voi genitori! 😊


Perché Babbo Natale è così importante? 🎅💭

Babbo Natale non è solo un simpatico "signore con la pancia" che porta i regali. 🎁 Rappresenta la magia, il sogno e l'attesa, che sono fondamentali per la crescita dei più piccoli. 🌟

I bambini, soprattutto fino ai 7-8 anni, usano quello che si chiama "pensiero magico": per loro, il mondo è fatto di fantasia e realtà mescolate insieme. 🦄✨ Così, Babbo Natale diventa una figura che rende il mondo più bello, comprensibile e… magico! 🎄


Quando iniziano i dubbi su Babbo Natale? 🤔🎅

I dubbi cominciano, di solito, con l’ingresso a scuola. 🏫 I bambini parlano tra loro e magari qualcuno dice:
"Ma Babbo Natale non esiste!" 😱

Niente panico! È normale. Il cervello dei bambini sta crescendo e inizia a sviluppare il pensiero logico: iniziano a chiedersi "Come fa Babbo Natale a portare i regali a tutti in una notte?!" 🚀


Come dire ai bambini la verità? 🎅➡️🧑‍🎄

Se vostro figlio comincia a fare domande serie del tipo: “Ma è vero che Babbo Natale non esiste?”, la cosa migliore è accompagnarlo con delicatezza. 🧸

👉 Ascoltate le sue domande e rispondete con sincerità, facendo capire che la magia del Natale non finisce mai. 🌟 Infatti, Babbo Natale può diventare qualcosa di diverso: un simbolo dell’amore, della generosità e della gioia di stare insieme. 🎁🎄


E se qualcuno dice: "Se fai il cattivo, Babbo Natale non ti porta i regali"? 🙅‍♂️

Questa frase sarebbe meglio evitarla! 🚫 Perché? Perché l’amore dei genitori è incondizionato: un bambino deve sentirsi amato per quello che è, non per come si comporta. 💖

I regali non devono diventare una “punizione” o un “premio”. 🎁 Il Natale è un momento di gioia e condivisione, non un baratto.


Attenzione all’eccesso di regali! 🎁🎁🎁

Ricevere tanti regali può sembrare bellissimo, ma c'è un rischio:

  • I bambini potrebbero non capire il valore del "no". 🚫
  • Il regalo potrebbe diventare più importante del tempo passato insieme. 🕰️

🎄 Un consiglio? Create delle tradizioni di famiglia: preparate insieme i biscotti per Babbo Natale 🍪, decorate l’albero 🎄 o leggete una storia natalizia davanti al camino. 📖❤️ Questi momenti valgono molto più di mille regali! 🎁✨


Babbo Natale: Magia che Cresce con Loro 🌟🎅

Quindi, Babbo Natale esiste? 🤔 La risposta è: Sì, nella magia dei bambini! 🎄✨

Man mano che crescono, quella magia si trasforma in un messaggio speciale:
👉 Babbo Natale siamo noi. Siamo noi quando doniamo qualcosa a chi vogliamo bene, quando creiamo momenti felici e quando crediamo ancora nei sogni. 🎁💫

E ricordate: la magia non finisce mai, se ci credi davvero. 🎅✨


🎄 Buon Natale a tutti, grandi e piccini! 🎁❤️


LA STORIA E LE ORIGINI DI BABBO NATALE:

🎅 La Storia e le Origini di Babbo Natale 🎄✨

Babbo Natale, il simpatico signore con la barba bianca, vestito di rosso e con un grande sacco pieno di regali 🎁, è amato in tutto il mondo. Ma da dove arriva questa tradizione? E come ha fatto Babbo Natale a diventare l’eroe del Natale? 🧑‍🎄✨


🎄 San Nicola: Il Vero Antenato di Babbo Natale 📜

Tutto iniziò molto, molto tempo fa, nel IV secolo, con un vescovo di nome San Nicola 🧔⛪. San Nicola viveva a Myra, un’antica città della Turchia, ed era famoso per la sua generosità e amore verso i bambini e i più bisognosi.

La leggenda racconta che:

  • San Nicola aiutava segretamente le famiglie povere, lasciando monete d’oro nei calzini o nelle scarpe dei bambini. 🧦✨
  • Era il protettore dei bambini e dei marinai, e i suoi miracoli lo resero amatissimo in tutta Europa. 🌍

La sua festa si celebra ancora oggi il 6 dicembre, soprattutto nei Paesi del Nord Europa, dove i bambini ricevono piccoli doni nelle scarpe, proprio come faceva San Nicola. 🎁🧦


🎅 San Nicola diventa… Babbo Natale! 🎄

Con il passare dei secoli, la figura di San Nicola viaggiò in tutto il mondo e iniziò a trasformarsi:

  • In Olanda, San Nicola veniva chiamato Sinterklaas. 🎅
  • Quando gli olandesi emigrarono in America, portarono con sé questa tradizione, e il nome "Sinterklaas" divenne Santa Claus. 🧑‍🎄

Santa Claus iniziò a somigliare sempre di più al Babbo Natale che conosciamo oggi, con un aspetto più allegro, una grande barba bianca e un vestito colorato. 🎨


🎨 L'Immagine Moderna di Babbo Natale 🎅🎁

L’immagine di Babbo Natale che conosciamo – vestito di rosso e bianco, con un pancione e un sacco pieno di regali – fu resa famosa grazie a:

  1. Clement Clarke Moore 🎄
    Nel 1823, scrisse una poesia intitolata “Una visita di San Nicola”, meglio conosciuta come “The Night Before Christmas”. 📖✨
    In questa poesia, Babbo Natale è descritto come un uomo piccolo e paffuto, che vola su una slitta trainata da renne. 🛷🦌

  2. Le Illustrazioni di Haddon Sundblom 🖌️🎨
    Negli anni ‘30, l’azienda Coca-Cola commissionò a un artista, Haddon Sundblom, di creare l’immagine perfetta di Babbo Natale per le sue pubblicità natalizie. 🎅🥤
    Sundblom disegnò un Babbo Natale allegro, vestito di rosso e bianco, con guance paffute e occhi sorridenti. Da allora, questa immagine è diventata quella definitiva! 🎨✨


🦌 La Slitta e le Renne: Da Dove Vengono? 🛷✨

Anche la slitta e le renne di Babbo Natale hanno origini curiose! 🎄🦌

  • La poesia “The Night Before Christmas” nominò per la prima volta le renne volanti di Babbo Natale: Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donder e Blitzen. 🦌✨
  • Più tardi, arrivò la più famosa di tutte: Rudolph, la renna dal naso rosso brillante, che guida la slitta nelle notti nebbiose. 🛷🔴✨

🎁 Babbo Natale nel Mondo 🌍

Anche se Babbo Natale è conosciuto ovunque, in ogni paese ha un nome diverso:

  • In Italia c’è Babbo Natale 🎅.
  • In Inghilterra lo chiamano Father Christmas 🎄.
  • In Francia, è Père Noël 🇫🇷.
  • In Germania, è Weihnachtsmann 🇩🇪.
  • In Russia, c’è Ded Moroz (Nonno Gelo) 🧊❄️.

Tutti, però, lo aspettano con la stessa emozione e gioia! 🎁❤️


✨ Il Messaggio di Babbo Natale 🎄

Che sia San NicolaSanta Claus o Babbo Natale, una cosa è certa:
Babbo Natale rappresenta la generosità, la gioia di donare e la magia del Natale. 🎁✨

Ogni anno, ci ricorda che il regalo più bello è stare insieme, condividere un sorriso e credere ancora nei sogni. 🎅💖


🎄✨ Buon Natale a tutti e che la magia di Babbo Natale vi accompagni sempre! 🎅🛷🎁



domenica 15 dicembre 2024

NON DATE FORMAGGI FRESCHI FATTI CON LATTE CRUDO AI BAMBINI

NON DATE FORMAGGI FRESCHI FATTI CON LATTE CRUDO AI BAMBINI

Cari genitori,

non date formaggi freschi fatti con latte crudo* ai bambini di età inferiore ai 10 anni. 

Se volete dare latte crudo, fate come facevano i nostri avi: bollitelo.
Ancora oggi ho visto un mercatino di Natale un cartello ove si specificava che il formaggio era fatto con il latte crudo. 

Notizia utile, ma sarebbe stato ancora più utile scrivere da non somministrare ai bambini di età inferiori ai 10 anni.  

A breve uscirà una legge ove ci sarà quest’obbligo, però intanto è giusto che lo sappiate.
Perché? Trovate questo link spiegazioni ma in estrema sintesi nel latte crudo e nei formaggi freschi a base di latte crudo si rischia di trovare dei batteri e tra questi uno che può causare una malattia grave che può portare alla morte che si chiama sindrome uremico emolitica.
Quest’anno è morto, Genova Arenzano un bambino di tre anni, Elia, che aveva consumato dei formaggi fatti con latte crudo. Vedete la storia https://iltreninodielia.it/ 

Qui approfondimenti:
https://ferrandoalberto.blogspot.com/search?q=Latte+crudo&m=1

Si possono mangiare tutti i formaggi freschi fatti cn latte pastorizzato o con latte fresco stagionato (come il parmigiano e il Grana Padano, stagionati almeno 22 mesi.

Se il formaggio è fatto con latte crudo deve essere segnalato in etichetta ma...attenzione perchè, in attesa di una nuova legge, è scritto piccolo e non riavverte ce può essere pericoloso per bambini.

Un caro saluto

Alberto Ferrando





venerdì 13 dicembre 2024

Polmoniti e bronchiti nei bambini: come riconoscere i segnali d’allarme

        Polmoniti e bronchiti nei bambini: come riconoscere i segnali d’allarme

Le infezioni respiratorie nei bambini possono essere causate da virus o batteri e si distinguono tra infezioni delle 

-              alte vie respiratorie (naso e gola) e 

-              basse vie respiratorie (bronchi e polmoni). 

Mentre la diagnosi è compito del pediatra, alcuni segnali possono aiutare i genitori a capire quando è necessario un consulto medico immediato.

 

Alte o basse vie respiratorie?

Le infezioni delle alte vie respiratorie includono raffreddore, faringite e tonsillite. Solitamente il bambino presenta naso chiuso o che cola, tosse e febbre moderata.
Le infezioni delle basse vie respiratorie, invece, come bronchite, polmonite o broncopolmonite, sono più serie. 

Si manifestano con sintomi più severi e possono richiedere un intervento medico tempestivo.

 

Segnali d’allarme per le basse vie respiratorie

I genitori possono prestare attenzione a questi segnali:

  1. Stato generale alterato: il bambino appare "più giù" del solito, debole e meno reattivo.
  2. Difficoltà respiratoria: (vedi FILMATI)
    • Aumento della frequenza respiratoria (consultare la tabella sotto).
    • Movimento eccessivo del pancino durante la respirazione.
    • Rientramenti intercostali (le costole si vedono più del normale quando il bambino respira).
    • Fossetta del giugulo visibile.
    • Alitamento delle pinne nasali (movimento delle narici durante il respiro).
  3. Febbre: nelle polmoniti batteriche la febbre è spesso alta (sopra i 39°C), ma in alcuni casi di broncopolmonite può essere assente.
  4. Sintomi associati: tosse persistente, inappetenza, nausea, vomito e, nei casi gravi, cianosi (labbra o dita bluastre).

Quando rivolgersi al pediatra?

Un consulto medico è indispensabile se:

  • La febbre supera i 39°C e non scende con i farmaci.
  • Si notano segnali di difficoltà respiratoria.
  • Il bambino è particolarmente abbattuto e non si alimenta.
  • Nei primi tre mesi di vita, qualsiasi segno di infezione respiratoria richiede una valutazione medica immediata.

 

 

Diagnosi e gestione medica

Il pediatra valuta i sintomi, misura la saturazione di ossigeno e ascolta il torace. L'ecografia polmonare è uno strumento utile e privo di radiazioni, mentre la radiografia viene riservata ai casi gravi o complessi.

Frequenza respiratoria normale nei bambini (a riposo)

Età

Atti respiratori/minuto

Neonati (fino a 2 mesi)

> 60

Lattanti (2-12 mesi)

> 50

Bambini (1-5 anni)

> 40

Bambini sopra i 5 anni

> 30

 

Attenzione alle complicanze

Le polmoniti virali (più comuni nei bambini sotto i due anni) e quelle batteriche possono portare a complicanze come versamento pleurico o ascesso polmonare. Un ricovero è necessario nei casi gravi o nei neonati per prevenire insufficienza respiratoria o disidratazione.

 

Cosa fare come genitori?

Osservare attentamente i segnali del bambino e non esitare a contattare il pediatra in caso di dubbi. Agire tempestivamente può prevenire complicanze e favorire un recupero più rapido.