Cari Genitori
Speriamo che finalmente si smetta di richiedere questi certificati. Nel blo trovate altri articoli e domenica sul Secolo ci sarà un articolo sul tema
Ricordiamo che l'inutile è dannoso: porta via tempo e impedisce di fare cose utili
Un caro Saluto
Alberto Ferrando
Il 19 ottobre del 2006 l’allora Ministro della Salute Livia Turco notificò, in un comunicato stampa, la presentazione di un disegno di legge per l’abolizione dei certificati medici inutili, con queste testuali parole: “L’abolizione riguarda in tutto circa 5,5 milioni di certificati inutili che i cittadini non saranno più obbligati a richiedere, con un grande risparmio di tempo e denaro (si può stimare per difetto un risparmio di circa 40 milioni di euro)”.
L’iniziativa era partita dal suo predecessore, Girolamo Sirchia, Ministro del 2° governo Berlusconi, che aveva insediato una commissione di esperti per identificare quali fossero le certificazioni mediche inutili: le conclusioni di quella commissione erano state recepite da quel ddl, che nel 2007 fu approvato al Senato quasi all’unanimità.
Poi la Legislazione cadde, il ddl non passò mai alla Camera e non si sentì più parlare di questa semplice, ma utilissima riforma.
Oggi il governo Monti promette un decreto per la semplificazione burocratica.
Un Pediatra per Amico, il bimestrale per i genitori scritto e diffuso dai pediatri italiani (www.uppa.it) rivolge un appello al Presidente del Consiglio e al Ministro della Salute perché riprendano quell’iniziativa. Sarebbe sufficiente inserire nel prossimo decreto per la semplificazione burocratica il testo del ddl del 2006.
Si tratta di un’iniziativa molto importante anche per i pediatri e per le famiglie, perché fra questi certificati inutili c’è anche il “certificato di riammissione scolastica” che, pur essendo già stato abolito da anni in alcune Regioni del Nord Italia, continua ad affliggere milioni di cittadini, costretti a procurarsi un foglio di carta, che nessuno leggerà, ogni volta che i loro figli si assentano da scuola per un periodo superiore a 5 giorni.
Per dare un’idea di cosa questo significhi riproduciamo un brano di un articolo di quando la fine di questi certificati sembrava certa.
“In Italia operano circa 7.000 pediatri di famiglia; ciascuno di loro compila mediamente 10 certificati al giorno; in Italia si producono circa 70.000 certificati medici per i bambini ogni giorno.
Ognuno dei 70.000 certificati inutili che vengono redatti dai pediatri ogni giorno dovrà essere preso da un genitore e consegnato a qualcuno. Poniamo che questo “lavoro” richieda mediamente 1/2 ora per certificato; ogni giorno si sprecano 35.000 ore (di lavoro? di svago? di sonno? chi lo sa) per il ritiro e la consegna di certificati. Se moltiplichiamo questo monte ore per i 200 giorni l`anno in cui si producono i certificati, arriviamo alla cifra astronomica di 7.000.000 di ore.
Molti degli spostamenti necessari per il ritiro e la consegna di questi certificati vengono effettuati con l’automobile. Poniamo che la media degli spostamenti complessivamente necessari per ogni certificato sia di 2 Km. Ogni giorno in Italia si percorrono 140.000 Km in automobile per ritirare e consegnare certificati per bambini, che moltiplicati sempre per 200 giorni l’anno, danno un totale di 28.000.000 di Km, il che equivale ad un consumo di quasi 2.000.000 di litri di carburante.”
Speriamo che finalmente si smetta di richiedere questi certificati. Nel blo trovate altri articoli e domenica sul Secolo ci sarà un articolo sul tema
Ricordiamo che l'inutile è dannoso: porta via tempo e impedisce di fare cose utili
Un caro Saluto
Alberto Ferrando
Il 19 ottobre del 2006 l’allora Ministro della Salute Livia Turco notificò, in un comunicato stampa, la presentazione di un disegno di legge per l’abolizione dei certificati medici inutili, con queste testuali parole: “L’abolizione riguarda in tutto circa 5,5 milioni di certificati inutili che i cittadini non saranno più obbligati a richiedere, con un grande risparmio di tempo e denaro (si può stimare per difetto un risparmio di circa 40 milioni di euro)”.
L’iniziativa era partita dal suo predecessore, Girolamo Sirchia, Ministro del 2° governo Berlusconi, che aveva insediato una commissione di esperti per identificare quali fossero le certificazioni mediche inutili: le conclusioni di quella commissione erano state recepite da quel ddl, che nel 2007 fu approvato al Senato quasi all’unanimità.
Poi la Legislazione cadde, il ddl non passò mai alla Camera e non si sentì più parlare di questa semplice, ma utilissima riforma.
Oggi il governo Monti promette un decreto per la semplificazione burocratica.
Un Pediatra per Amico, il bimestrale per i genitori scritto e diffuso dai pediatri italiani (www.uppa.it) rivolge un appello al Presidente del Consiglio e al Ministro della Salute perché riprendano quell’iniziativa. Sarebbe sufficiente inserire nel prossimo decreto per la semplificazione burocratica il testo del ddl del 2006.
Si tratta di un’iniziativa molto importante anche per i pediatri e per le famiglie, perché fra questi certificati inutili c’è anche il “certificato di riammissione scolastica” che, pur essendo già stato abolito da anni in alcune Regioni del Nord Italia, continua ad affliggere milioni di cittadini, costretti a procurarsi un foglio di carta, che nessuno leggerà, ogni volta che i loro figli si assentano da scuola per un periodo superiore a 5 giorni.
Per dare un’idea di cosa questo significhi riproduciamo un brano di un articolo di quando la fine di questi certificati sembrava certa.
“In Italia operano circa 7.000 pediatri di famiglia; ciascuno di loro compila mediamente 10 certificati al giorno; in Italia si producono circa 70.000 certificati medici per i bambini ogni giorno.
Ognuno dei 70.000 certificati inutili che vengono redatti dai pediatri ogni giorno dovrà essere preso da un genitore e consegnato a qualcuno. Poniamo che questo “lavoro” richieda mediamente 1/2 ora per certificato; ogni giorno si sprecano 35.000 ore (di lavoro? di svago? di sonno? chi lo sa) per il ritiro e la consegna di certificati. Se moltiplichiamo questo monte ore per i 200 giorni l`anno in cui si producono i certificati, arriviamo alla cifra astronomica di 7.000.000 di ore.
Molti degli spostamenti necessari per il ritiro e la consegna di questi certificati vengono effettuati con l’automobile. Poniamo che la media degli spostamenti complessivamente necessari per ogni certificato sia di 2 Km. Ogni giorno in Italia si percorrono 140.000 Km in automobile per ritirare e consegnare certificati per bambini, che moltiplicati sempre per 200 giorni l’anno, danno un totale di 28.000.000 di Km, il che equivale ad un consumo di quasi 2.000.000 di litri di carburante.”
Leggete l'articolo qui: http://www.uppa.it/dett_articolo.php?ida=196&idr=12&idb=109
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