lunedì 14 maggio 2012

PERCORSO DA FARE INSIEME AI GENITORI E INSIEME INCIDERE SULLE SCELTE POLITICHE SU AMBIENTE INQUINAMENTO STILI DI VITA : alcol, droghe, gioco Alberto Ferrando Lettera Aperta ai Pediatri Italiani maggio 7th, 2012 Posted in Cominicati StampaNo Comments desideriamo rivolgere un appello a voi Pediatri, a cui noi genitori affidiamo la salute dei nostri bambini. Voi Pediatri rappresentate, per noi genitori, una delle poche istituzioni delle quali ancora fidarsi quasi ciecamente, e non potrebbe essere altrimenti visto che vi chiediamo aiuto per custodire ciò che per noi è più importante nella nostra esistenza: la vita e la salute dei nostri figli. Fino ad oggi vi siete presi cura dei nostri bambini per verificare il loro corretto accrescimento, per diagnosticare loro eventuali problemi di salute, per prescrivere i più idonei controlli e le migliori cure quando sono stati colpiti da malattie. Ora però Vi chiediamo uno sforzo in più che è ormai necessario, fondamentale ed inderogabile. Quello di diventare Promotori ed Educatori della Prevenzione Primaria. E’ ormai evidente che noi tutti siamo sottoposti a molteplici fattori di rischio presenti nell’ambiente nel quale viviamo e nel quale vengono concepiti, nascono e crescono i nostri bambini. Moltissimi di questi fattori di rischio sono ormai ben noti e, anche se per alcuni non è possibile prevedere quando e come arrecheranno danni, sappiamo purtroppo che conseguenze negative sulla salute sono comunque sempre più probabili, soprattutto negli organismi più deboli ed in via di accrescimento come quelli dei feti, dei neonati, dei bambini. Senza tralasciare gli effetti sinergici e la capacità di molti di questi agenti di agire sulle stesse cellule germinali con una trasmissione ed amplificazione del danno attraverso le generazioni, eventi ovviamente fonte di ulteriore grandi preoccupazioni. Parliamo di diossine, PCB (policlorobifenili), metalli pesanti, pesticidi, particolato, conservanti, additivi,coloranti ed altri numerosissimi composti chimici che provengono da insediamenti industriali, inceneritori, ma anche da prodotti e strumenti di uso quotidiano, spesso insospettabili. E che dire del crescente inquinamento elettromagnetico che pervasivamente ed invisibilmente si diffonde attraverso gli oggetti simbolo del nostro “progresso” (telefonini, cordless, reti wifi, ecc.) ? Troppo spesso ci si nasconde dietro l’impossibilità di cambiare il mondo in cui viviamo e le assurde regole che lo governano, ma noi genitori per primi, con l’aiuto anche dei Pediatri, possiamo agire concretamente su molti fattori di rischio che sono presenti già nelle nostre case, nei giardini, nelle scuole … Ad esempio perché non informare i genitori “SUBITO” sui possibili rischi derivanti dall’uso di cellulari e degli apparecchi cordless. Non lo affermiamo noi in preda a un eccesso di senso di protezione nei confronti dei nostri figli, ma è ufficialmente dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Perché indugiare ulteriormente? Si tratta di applicare solamente uno dei Principi già sanciti dall’ Unione Europea, il Principio di Precauzione. Ci sono semplici accortezze, purtroppo poco conosciute, ma che possono essere immediatamente adottate ed in grado di tutelare i bambini in primis e ovviamente anche gli adulti. Per questo vi chiediamo di diventare nostri alleati nel diffondere, anche tramite semplici opuscoli nei vostri ambulatori, informazioni adeguate, ad esempio, sull’uso corretto dei cellulari, ma anche dell’uso da parte dei bambini degli apparecchi elettronici ed elettrici (forni a microonde, asciugacapelli, babyphone, giochi elettronici con trasmettitori wifi, telefoni cordless, modem wifi, …) o di quelle nei confronti di sostanze chimiche (pesticidi, insetticidi, prodotti per la pulizia della casa, prodotti contro la pediculosi, …) e voi Pediatri potreste fornirne chissà quanti ancora. Ci permettiamo di ricordarvi che una vigilanza nuova ed attenta nei confronti dell’ambiente è sancita dall’articolo 5 del vostro Codice Deontologico che recita:” Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. A tal fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa all’utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva.” Se l’ambiente è un determinante fondamentale per la salute quando parliamo di adulti, quanto più lo è se pensiamo ai bambini? Vi chiediamo in conclusione di essere ancora al nostro fianco per proteggere i bambini ma con una veste nuova, che si vada ad affiancare a quella sinora egregiamente indossata. Vi chiediamo di entrare a far parte di una nuova grande Alleanza per la Prevenzione Primaria. La Prevenzione Primaria, come scriveva Lorenzo Tomatis, vuole agire “sulle cause delle malattie, prima che queste si manifestino, riducendo l’esposizione delle popolazioni agli agenti tossici e cancerogeni… tutela la salute e protegge il ricco come il povero, ma non porta onori, fama o denari ed è purtroppo negletta ai governi ed alle istituzioni”. Riteniamo che imboccare questa nuova strada sia divenuta oramai una esigenza inderogabile. Roma, 7 maggio 2012 Minerva PELTI Onlus Al momento hanno sottoscritto la presente lettera: Ass. Lorenzo Perrone per la Prevenzione delle Malattie Oncologiche e Oncoematologiche – Milano; Associazione Siciliana Leucemia Onlus per la lotta contro le leucemie e i tumori d’infanzia; Ass. Carmine Gallo Onlus di Napoli; Il Pensatore: Matteo Amitrano Onlus; Ass. Rete per la Tutela della Valle del Sacco; Patrizia Gentilini – Presidente Sezione ISDE Forlì-Cesena; Mamme per la salute e l’ambiente onlus – Venafro; PeaceLink; A.M.I.C.A. (Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale); IBFAN Italia; Gruppo allattando a Faenza; A.P.P.L.E. Associazione Per la Prevenzione e Lotta all’Elettrosmog; Campagna Nazionale per la difesa del latte materno dai contaminanti ambientali.

2 commenti:

  1. Pubblico alcune risposte di genitori

    Caro dott. Ferrando,
    posso concordare che lo "spesometro" sia uno strumento approssimativo e burocratico, ma mi pare che il comunicato che Lei gentilmente riporta sia approssimativo e un poco ricattatorio.
    Lo Stato ritiene di presumere che una famiglia che si rivolge a strutture private sia più ricca di risorse di una che non lo fa: eticamente sbagliato forse, ma statisticamente forse no! E purtroppo è su simili (discutibili) parametri che le norme generali vengono adottate. Non si capisce poi come una simile opzione normativa possa essere definita "un invito a non fare figli"... ci sono mille altri odiosi ostacoli a questa scelta, ben più rilevanti e vistosi di una norma fiscale.
    Poi l'istruzione privata è un tema delicato che sarebbe meglio non affrontare per slogan.
    Visto però che il comunicato ne colleziona parecchi e cita più volte la Costituzione, a mia volta cedo alla tentazione di non argomentare troppo e mi limito a invitare tutti alla lettura dell'art. 33 della Costituzione stessa.

    Grazie per lo spunto di riflessione, buona giornata!

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  2. ALTRO COMMENTO:Alcune scuole private hanno finanziamenti statali mentre le scuole pubbliche vanno a pezzi e mancano i posti.
    Le scuole private sottraggono fondi alle pubbliche così poi si è costretti a rivolgersi a loro poichè offrono servizi "migliori" (e indottrinamento precoce, aggiungo io!).
    Questo inevitabilmente crea una situzione scandalosa in cui l'istruzione diventa accessibile solo a chi se lo può permettere con le conseguenze, anche sulle opportunità lavorative future che tutti possiamo immaginare.

    Se le famiglie sono obbligate a rivolgersi alle scuole religiose io penso sia importante lottare perchè ciò non accada e non dare sgravi fiscali a chi si rivolge alle istituzioni religiose.
    Chi paga comunque una retta di una scuola privata senz'altro può pagare anche tutte le tasse, non credo ci si debba scandalizzare se la retta viene inserita nel redditometro.
    Chi davero guadagna meno di 20.000€/anno, alla privata non ci va alta o bassa che sia la retta! Altra cosa se è un evaspre ovviamente...

    le invio questo interessante link giusto per avere qualche ragguaglio in più sui finanziamenti pubblici alle scuole cattoliche

    http://www.gildavenezia.it/docs/Archivio/2010/febbr2010/statali-crisi_Soldi-private.htm

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