venerdì 3 agosto 2012

Bambino salvato dalla TV: di nuovo soffocamento

Cari genitori e Colleghi
E poi diciamo che la TV fa male :-). Ogni tanto, veramente ogni poco, molto molto raramente, la TV e i media hanno una funzione anche educativa. Nel caso qui sotto è servita a salvare una vita, lettera di un volontario della CRI di Monza. Dobbiamo ringraziare la Tv e , in questo caso, la Croce Rossa Italiana che con Marco Squicciarini, ha fatto la trasmissione. Ricordo anche una webtv: www.genovatalk.it  (link diretto: http://www.genovatalk.it/salute.html )che mi ha fatto una intervista sul tema e l'intervistatrice aveva salvato una bambina dopo aver visto la manovra su Internet sui siti www.ferrandoalberto.eu e www.apel-pediatri.it
Alberto Ferrando

Ogni volta che si indossa la divisa,ogni volta che si sale in ambulanza si è pronti: pronti a dare una mano, pronti ad applicare ciò che si è imparato, pronti a fare del proprio meglio.
Ogni volta che si parte in ambulanza, leggendo il foglio di attivazione ci si immagina un po' quella che potrebbe essere la situazione all'arrivo, quello che si dovrà fare, il materiale di cui ci si servirà.
Ogni tanto si indovina e ogni tanto la realtà stupisce, in positivo o in negativo.
1 agosto..una sera in cui la realtà stupisce in positivo.
Codice giallo, problema respiratorio.
Sirene accese, si parte subito.
In pochissimo eccoci sul posto, saliamo in casa: la porta è aperta ci accoglie un papà con una bimba in braccio.
Ci guarda curiosa, con occhi che frugano le nostre divise.
Con un po' di stupore scopriamo che è proprio lei la piccola paziente, cominciamo la nostra valutazione nel frattempo i genitori ci spiegano: due gemelline, l'ora della nanna: bisogna per forza prepararle a turno.
Ma questa sera la routine si è rotta.
Si è rotta quando una delle piccole ha cominciato a tossire, diventando poi paonazza e non riuscendo più a respirare.
Subito il papà ha chiamato il 118.
La mamma invece si è ricordata di una trasmissione in televisione in cui aveva visto come disostruire i bambini, una trasmissione di cui aveva parlato pochi giorni prima con il marito, una trasmissione che le ha consentito di dare delle pacche sulla schiena alla piccola e vederla nuovamente respirare.
Mentre andiamo verso l'ospedale siamo orgogliosi: orgogliosi della mamma, orgogliosi di essere della Croce Rossa, orgogliosi che la Croce Rossa abbia investito su questo progetto e che una mamma possa aver risolto la situazione prima del nostro arrivo.
La domanda poi sorge spontanea: " E se questa mamma non avesse visto quella trasmissione televisiva?", non si può sapere, non so cosa avremmo trovato entrando in quella casa..forse sarebbe stata una di quelle volte in cui la realtà stupisce, in negativo però.

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