Giro questo scritto sui movimenti antivaccinatori. Leggete bene e cercate colloquio con il Vostro medico e attenti alla disinformazione travestita da corretta informazione o di dare "altri punti di vista"
Buona Giornata e ricordate anche che l'obiettivo dei pediatri è lo stesso di Voi genitori: la miglior salute dei bambini e la prevenzione.
Alberto Ferrando
Buona Giornata e ricordate anche che l'obiettivo dei pediatri è lo stesso di Voi genitori: la miglior salute dei bambini e la prevenzione.
Alberto Ferrando
Pier Luigi Lopalco
Chi sono movimenti anti-vaccinisti in Europa? Si tratta di una variegata galassia molto attiva con cui è difficile dialogare perché le motivazioni che sottendono l’atteggiamento “negazionista” sono estremamente diverse e quindi non è quasi mai possibile utilizzare gli stessi argomenti.
Quando, poche settimane fa, mi è capitato di leggere su questo blog il post “MMR e Autismo. La frode. Atto secondo” , da ingenuo italiano temporaneamente residente all’estero (suona meglio che emigrato), ho pensato si trattasse di un grossolano errore editoriale. Certo, ero stato informato da amici e colleghi sulla vicenda della sentenza del Tribunale di Rimini, ma onestamente giudicavo quell’accaduto come una terribile svista che aveva portato ad un errore di giudizio. Un caso isolato insomma, probabilmente passibile di rettifica nei successivi gradi di giudizio. Chi mai in Europa, mi chiedevo, nel 2012 si sognerebbe di tirare fuori la storia obsoleta che il vaccino triplo morbillo-parotite-rosolia scatena l’autismo? Dopo tonnellate di rigorosi studi scientifici e revisioni sistematiche e la radiazione di Mr. Wakefield dall’albo dei medici del Regno Unito per frode, anche i gruppi anti-vaccinisti più incalliti in Europa avevano abbandonato da tempo questo argomento dirigendo le proprie attenzioni verso altri misfatti, veri o presunti.
Certamente, però, questo fatto – insieme alle lunghe discussioni che ne sono succedute – riaccende l’annoso dibattito intorno alle campagne vaccinali. Dico riaccende perchè la questione non è mai sopita, nè in Italia, nè all’estero.
Quella dei gruppi anti-vaccinisti infatti è una variegata galassia molto attiva in Europa. Essi rappresentano una visione estremamente minoritaria (ne è prova il fatto che le coperture vaccinali in tutti i paesi europei sono mediamente superiori al 90% per tutti i vaccini raccomandati nei programmi di immunizzazione), ma altrettanto attiva. Molti di essi agiscono in comunità chiuse, trattandosi di minoranze religiose o seguaci di particolari filosofie di vita. Per gli altri, l’esplosione del web e dei social network hanno rappresentato un’ottima opportunità per far sentire la propria voce ed amplificare il messaggio.
Dialogare con una così tanto variegata galassia non è semplice. Le motivazioni che sottendono all’atteggiamento anti-vaccini sono infatti estremamente diverse e quindi non è quasi mai possibile utilizzare gli stessi argomenti e lo stesso approccio comunicativo per tutti.
Fra i gruppi religiosi che negli ultimi decenni hanno fatto registrare importanti epidemie di malattie prevenibili da vaccini, spiccano i seguaci delle chiese cristiane riformiste olandesi. Si tratta di comunità religiose piuttosto vaste che in Olanda occupano quella che è stata rinominata “The Bible Belt”. Cristiani riformisti integralisti che in larga misura non accettano alcun intervento umano che possa mutare il destino deciso da Dio; i vaccini rientrano appunto fra quegli interventi che impedirebbero il compiersi di un destino che, in quanto direttamente discendente da Dio, deve essere accettato come tale. I cristiani riformisti olandesi in realtà sono, a loro volta, parte di una costellazione di chiese e catechismi in parte differenti, per cui al loro interno si distinguono gruppi più o meno integralisti nei confronti delle vaccinazioni[1,2]. Pur rappresentando una minoranza, il loro ruolo è comunque rilevante nell’ambito delle strategie di eliminazione. Gli ultimi casi di poliomielite in Europa si sono verificati proprio in queste comunità ed oggi esse rappresentano in Olanda il principale ostacolo all’eliminazione del morbillo.
Ebrei ortodossi e conservatori rappresentano anch’essi una minoranza in Europa (sono più rappresentati in Nord America). Molti di essi rifiutano il ricorso alla medicina moderna e, di conseguenza, sono spesso esclusi dalle campagne di vaccinazione. Negli anni recenti importanti epidemie di morbillo sono state registrate fra gruppi appartenenti a queste confessioni[3].
Molto attivi nelle aree germanofone, ma anche presenti in Scandinavia e in minor misura in sud Europa, sono le comunità antroposofiche. La dottrina antroposofica rappresenta un percorso spirituale e filosofico basato sugli insegnamenti di Rudolf Steiner (1912). Da questa dottrina si è successivamente sviluppata una medicina antroposofica. Questa, non basata sul metodo scientifico, limita l’utilizzo di farmaci e vaccini ritenendo che alcune malattie (fra cui proprio il morbillo) sono indispensabili per il corretto sviluppo psicofisico del bambino. I farmaci utilizzati dai medici antroposofici sono in parte assimilabili a farmaci omeopatici[4].
I gruppi attivisti contro le vaccinazioni fanno proprie alcune affermazioni appena citate (malattia migliore del vaccino, vaccini contenenti sostanze tossiche) ma le coloriscono spesso con elementi complottisti (governi corrotti, case farmaceutiche che vogliono minare lo stato di salute dei bambini per poter meglio vendere i farmaci, etc). Questi attivisti rappresentano una sparuta minoranza, ma molto vocale. Grazie ad internet e ai social media i loro messaggi rimbalzano e si amplificano attraverso un network abbastanza efficiente. Gli argomenti portati a discredito delle vaccinazioni sono spesso completamente infondati: presenza di mercurio o alluminio nei vaccini antimorbillo, connessioni con effetti collaterali gravi di cui si è ampiamente dimostrata ogni infondatezza, etc. Tali inesattezze scientifiche sono comunque spesso mescolate sapientemente con argomenti di sicuro impatto comunicativo. Primo fra tutti, la libertà di decisione su scelte mediche che fa particolarmente presa specialmente dove (come negli Stati Uniti e in molti paesi dell’Est Europa) senza un certificato vaccinale in ordine non si è ammessi alla scuola.
Ma il maggiore impatto di tali movimenti anti-vaccinisti risiede nella capacità di insinuare sospetti, creare confusione nei genitori che cercano di informarsi prima di fare scelte sui loro figli e, non ultimo, indurre un dibattito sulla base credere/non credere nelle vaccinazioni.
Credere nelle vaccinazioni. Nulla di più sbagliato. Nessuno si sognerebbe di dire “io credo negli antibiotici” o “credo negli antipertensivi”. Eppure, quando si tocca il tema della profilassi vaccinale, capita anche ai migliori di cadere nel tranello di affrontare l’argomento con un senso di trasporto messianico. Pro o contro. Con me o contro di me.
A parziale discolpa degli apostoli delle vaccinazioni è doveroso menzionare la frequenza e la violenza dei continui attacchi cui il mondo della sanità pubblica viene sottoposto da parte degli attivisti anti-vaccinisti e dei loro fiancheggiatori più o meno inconsapevoli. Molto spesso la stampa, infatti, non fa un gran servizio e indugia amplificando sospetti e teorie complottiste. Non solo, le scelte vaccinali spesso coinvolgono non solo i propri figli, ma anche i figli degli altri. Questo aspetto sociale e solidaristico delle vaccinazioni è spesso purtroppo dimenticato e scelte individuali possono mettere a rischio intere strategie di sanità pubblica.
Mi piacerebbe davvero che nessuno avesse la necessità di credere nelle vaccinazioni. I medici e i genitori sono alleati in questa scelta. Per dipanare la confusione spesso creata dagli allarmismi basta poco: una chiara e semplice comunicazione basata sulle evidenze scientifiche. Davanti alle evidenze nessun genitore sceglierebbe di porre il proprio figlio davanti a rischi inutili.
Il medico non deve credere nelle vaccinazioni. Deve solo tenere fede al giuramento di Ippocrate e consolidare l’alleanza con i propri utenti e pazienti guidandoli verso le scelte più giuste, basandosi esclusivamente sulla migliore evidenza scientifica disponibile. Deve confidare nel metodo scientifico, nella consapevolezza che esso, pur non essendo infallibile, rappresenta l’unica garanzia contro l’errore e la superstizione.
Pier Luigi Lopalco, Capo del programma malattie prevenibili da vaccino, ECDC – Stoccolma, Professore Associato di Igiene – Università di Bari
NOTIZIE SUI VACCINI (ANCHE SU antivaccinatori) SUL SITO: http://www.apel-pediatri.org/vaccini.html
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